Avatar utente
wintergreen
Maresciallo Maggiore
Maresciallo Maggiore
Messaggi: 1674
Iscritto il: mar gen 28, 2003 9:18 pm
Località: Bergamo

Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

Studio inglese: è la rivincita degli ibridi
Prove di intelligenza. Mulo batte cavallo
Testardo ma dotato: riconosce cerchi, croci e quadrati di DANILO MAINARDI
Corriere della Sera di oggi!!!!!!!!!!!!!!!!
I muli, ben lo sapevano i nostri alpini, e non solo, sono straordinari per resistenza alla fatica, forza, rusticità  e capacità  di percorrere sentieri impervi sfidando senza tema i precipizi. Battono ampiamente, per queste qualità , cavalli e asini. E ciò non è leggenda ma un fatto, ormai accertato e anche piuttosto generalizzabile, che i genetisti denominano «eterosi» o «lussureggiamento degli ibridi». Attenzione però, perché gli ibridi devono essere sempre, obbligatoriamente, di prima generazione. Ed ora, dato che il mulo è tornato inaspettatamente alla ribalta per nuove qua-lità , vediamo di capire il perché dell'interessante fenomeno dell'eterosi. Quando, negli anni cinquanta, sorsero i primi grandi allevamenti industriali di polli, gli allevatori erano soliti acquistare da ditte specializzate pulcini d'origine ibrida eccellenti sì in quanto tali, ma che poi non valeva la pena far riprodurre perché la loro progenie non dava un risultato altrettanto buono. E ovviamente chi li vendeva si guardava bene dal mettere in circolazione le razze da cui quei pulcini derivavano. Lo stesso, parallelamente, succedeva con i mais ibridi, che pian piano soppiantarono le nostre vecchie varietà , eccellenti ma meno produttive. Gli effetti dell'eterosi si spiegano, in linea di massima, così: con l'addomesticamento molti dei geni dominanti presenti nei progenitori dei domestici vennero sostituiti da geni recessivi diversi da razza a razza. Ebbene, incrociando tra loro due razze domestiche succede che i geni recessivi propri dell'una vengano resi silenti dai dominanti dell'altra, e viceversa.

E così, nei loro ibridi di prima generazione, ma solo in essi, s'assommano tutti gli effetti positivi dei geni dominanti delle due razze. Lo stesso Darwin, d'altronde, che s'era dilettato ad incrociare differenti razze di colombi, già  s'era accorto che quegli ibridi «regredivano » a uno stato di quasi-selvaticità  perdendo buona parte degli orpelli che tanto piacevano agli allevatori. Quasi che la selezione naturale garantisse qualità  più concrete di quelle che la mente umana talora fantasiosamente prediligeva. In tutto ciò sta la spiegazione dell'eterosi. Tornando al mulo, c'è innanzitutto da dire che, essendo un ibrido interspecifico e pertanto sterile, non può che essere di prima generazione. Resta comunque il fatto che, anche il mulo, altro non è che il prodotto dell'incrocio di due animali domestici. Un asino e una cavalla, come tutti sanno.

Quanto al nuovo «lussureggiamento » scoperto, sorprendentemente riguarda le capacità  intellettive, risultate anch'esse superiori a quelle del cavallo e dell'asino. Ciò è quanto hanno dimostrato Leanne Proops, Faith Burtdeen e Britta Ostham delle Università  del Sussex e di Canterbury e pubblicato, col titolo Mule cognition: a case of hybrid vigour, sull'ultimo numero di «Animal Cognition».. L'esperimento è consistito nel verificare, in muli, cavalli e asini, le capacità  di abbinare simboli visivi (quadrati, croci, cerchi ecc.) all'ottenimento di una rimunerazione (una carota). Ebbene, le due specie pure e il loro ibrido hanno tutte dimostrato di saper apprendere a discriminare tra simboli, presentati a coppie, di cui solo uno garantiva la rimunerazione.

I muli, però, hanno veramente surclassato ( outperformed) sia i cavalli che gli asini mostrando, a parità  di condizioni, prestazioni decisamente superiori e, comunque, risultate ad un'analisi statistica altamente significative. E ciò è senza dubbio un'evidente prova del loro lussureggiamento anche mentale. Le autrici informano che questo è il secondo caso noto, dopo i topi, di «eterosi intellettiva». Quanto al mulo, mi pare bello e utile concludere riproponendo la splendida ed ora ancor più suggestiva frase che Peter e Jean Medewar scrissero nel loro delizioso saggio intitolato «Da Aristotele a Zoo»: «La proverbiale cocciutaggine dei muli non va attribuita a niente di più profondo del loro uso da parte di persone abitualmente insensibili agli animali e indifferenti al loro benessere ». Chissà , forse sussurrando garbatamente ordini nelle loro grandi orecchie invece di prenderli sempre a bastonate, potremmo meglio apprezzarne l'ormai comprovata intelligenza. 
Avatar utente
cavalli
Maggiore
Maggiore
Messaggi: 4241
Iscritto il: sab feb 01, 2003 2:59 pm

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

caro Winter la raibilitazione delle qualità  del quadrupede alpino giunge fuori tempo massimo, d'altronde noi Alpini sapevamo già  a suo tempo apprezzare le doti del mulo, alla faccia dei signorini cavalieri che già  allora si erano corazzati :--""
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni

(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
xabaras04
Recluta
Messaggi: 2
Iscritto il: mar set 04, 2007 12:58 pm

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

wintergreen ha scritto:Studio inglese: è la rivincita degli ibridi
Prove di intelligenza. Mulo batte cavallo
Testardo ma dotato: riconosce cerchi, croci e quadrati di DANILO MAINARDI
Corriere della Sera di oggi!!!!!!!!!!!!!!!!
I muli, ben lo sapevano i nostri alpini, e non solo, sono straordinari per resistenza alla fatica, forza, rusticità  e capacità  di percorrere sentieri impervi sfidando senza tema i precipizi. Battono ampiamente, per queste qualità , cavalli e asini. E ciò non è leggenda ma un fatto, ormai accertato e anche piuttosto generalizzabile, che i genetisti denominano «eterosi» o «lussureggiamento degli ibridi». Attenzione però, perché gli ibridi devono essere sempre, obbligatoriamente, di prima generazione. Ed ora, dato che il mulo è tornato inaspettatamente alla ribalta per nuove qua-lità , vediamo di capire il perché dell'interessante fenomeno dell'eterosi. Quando, negli anni cinquanta, sorsero i primi grandi allevamenti industriali di polli, gli allevatori erano soliti acquistare da ditte specializzate pulcini d'origine ibrida eccellenti sì in quanto tali, ma che poi non valeva la pena far riprodurre perché la loro progenie non dava un risultato altrettanto buono. E ovviamente chi li vendeva si guardava bene dal mettere in circolazione le razze da cui quei pulcini derivavano. Lo stesso, parallelamente, succedeva con i mais ibridi, che pian piano soppiantarono le nostre vecchie varietà , eccellenti ma meno produttive. Gli effetti dell'eterosi si spiegano, in linea di massima, così: con l'addomesticamento molti dei geni dominanti presenti nei progenitori dei domestici vennero sostituiti da geni recessivi diversi da razza a razza. Ebbene, incrociando tra loro due razze domestiche succede che i geni recessivi propri dell'una vengano resi silenti dai dominanti dell'altra, e viceversa.

E così, nei loro ibridi di prima generazione, ma solo in essi, s'assommano tutti gli effetti positivi dei geni dominanti delle due razze. Lo stesso Darwin, d'altronde, che s'era dilettato ad incrociare differenti razze di colombi, già  s'era accorto che quegli ibridi «regredivano » a uno stato di quasi-selvaticità  perdendo buona parte degli orpelli che tanto piacevano agli allevatori. Quasi che la selezione naturale garantisse qualità  più concrete di quelle che la mente umana talora fantasiosamente prediligeva. In tutto ciò sta la spiegazione dell'eterosi. Tornando al mulo, c'è innanzitutto da dire che, essendo un ibrido interspecifico e pertanto sterile, non può che essere di prima generazione. Resta comunque il fatto che, anche il mulo, altro non è che il prodotto dell'incrocio di due animali domestici. Un asino e una cavalla, come tutti sanno.

Quanto al nuovo «lussureggiamento » scoperto, sorprendentemente riguarda le capacità  intellettive, risultate anch'esse superiori a quelle del cavallo e dell'asino. Ciò è quanto hanno dimostrato Leanne Proops, Faith Burtdeen e Britta Ostham delle Università  del Sussex e di Canterbury e pubblicato, col titolo Mule cognition: a case of hybrid vigour, sull'ultimo numero di «Animal Cognition».. L'esperimento è consistito nel verificare, in muli, cavalli e asini, le capacità  di abbinare simboli visivi (quadrati, croci, cerchi ecc.) all'ottenimento di una rimunerazione (una carota). Ebbene, le due specie pure e il loro ibrido hanno tutte dimostrato di saper apprendere a discriminare tra simboli, presentati a coppie, di cui solo uno garantiva la rimunerazione.

I muli, però, hanno veramente surclassato ( outperformed) sia i cavalli che gli asini mostrando, a parità  di condizioni, prestazioni decisamente superiori e, comunque, risultate ad un'analisi statistica altamente significative. E ciò è senza dubbio un'evidente prova del loro lussureggiamento anche mentale. Le autrici informano che questo è il secondo caso noto, dopo i topi, di «eterosi intellettiva». Quanto al mulo, mi pare bello e utile concludere riproponendo la splendida ed ora ancor più suggestiva frase che Peter e Jean Medewar scrissero nel loro delizioso saggio intitolato «Da Aristotele a Zoo»: «La proverbiale cocciutaggine dei muli non va attribuita a niente di più profondo del loro uso da parte di persone abitualmente insensibili agli animali e indifferenti al loro benessere ». Chissà , forse sussurrando garbatamente ordini nelle loro grandi orecchie invece di prenderli sempre a bastonate, potremmo meglio apprezzarne l'ormai comprovata intelligenza. 
xabaras04
Recluta
Messaggi: 2
Iscritto il: mar set 04, 2007 12:58 pm

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

wintergreen ha scritto:Studio inglese: è la rivincita degli ibridi
Prove di intelligenza. Mulo batte cavallo
Testardo ma dotato: riconosce cerchi, croci e quadrati di DANILO MAINARDI
Corriere della Sera di oggi!!!!!!!!!!!!!!!!
I muli, ben lo sapevano i nostri alpini, e non solo, sono straordinari per resistenza alla fatica, forza, rusticità  e capacità  di percorrere sentieri impervi sfidando senza tema i precipizi. Battono ampiamente, per queste qualità , cavalli e asini. E ciò non è leggenda ma un fatto, ormai accertato e anche piuttosto generalizzabile, che i genetisti denominano «eterosi» o «lussureggiamento degli ibridi». Attenzione però, perché gli ibridi devono essere sempre, obbligatoriamente, di prima generazione. Ed ora, dato che il mulo è tornato inaspettatamente alla ribalta per nuove qua-lità , vediamo di capire il perché dell'interessante fenomeno dell'eterosi. Quando, negli anni cinquanta, sorsero i primi grandi allevamenti industriali di polli, gli allevatori erano soliti acquistare da ditte specializzate pulcini d'origine ibrida eccellenti sì in quanto tali, ma che poi non valeva la pena far riprodurre perché la loro progenie non dava un risultato altrettanto buono. E ovviamente chi li vendeva si guardava bene dal mettere in circolazione le razze da cui quei pulcini derivavano. Lo stesso, parallelamente, succedeva con i mais ibridi, che pian piano soppiantarono le nostre vecchie varietà , eccellenti ma meno produttive. Gli effetti dell'eterosi si spiegano, in linea di massima, così: con l'addomesticamento molti dei geni dominanti presenti nei progenitori dei domestici vennero sostituiti da geni recessivi diversi da razza a razza. Ebbene, incrociando tra loro due razze domestiche succede che i geni recessivi propri dell'una vengano resi silenti dai dominanti dell'altra, e viceversa.

E così, nei loro ibridi di prima generazione, ma solo in essi, s'assommano tutti gli effetti positivi dei geni dominanti delle due razze. Lo stesso Darwin, d'altronde, che s'era dilettato ad incrociare differenti razze di colombi, già  s'era accorto che quegli ibridi «regredivano » a uno stato di quasi-selvaticità  perdendo buona parte degli orpelli che tanto piacevano agli allevatori. Quasi che la selezione naturale garantisse qualità  più concrete di quelle che la mente umana talora fantasiosamente prediligeva. In tutto ciò sta la spiegazione dell'eterosi. Tornando al mulo, c'è innanzitutto da dire che, essendo un ibrido interspecifico e pertanto sterile, non può che essere di prima generazione. Resta comunque il fatto che, anche il mulo, altro non è che il prodotto dell'incrocio di due animali domestici. Un asino e una cavalla, come tutti sanno.

Quanto al nuovo «lussureggiamento » scoperto, sorprendentemente riguarda le capacità  intellettive, risultate anch'esse superiori a quelle del cavallo e dell'asino. Ciò è quanto hanno dimostrato Leanne Proops, Faith Burtdeen e Britta Ostham delle Università  del Sussex e di Canterbury e pubblicato, col titolo Mule cognition: a case of hybrid vigour, sull'ultimo numero di «Animal Cognition».. L'esperimento è consistito nel verificare, in muli, cavalli e asini, le capacità  di abbinare simboli visivi (quadrati, croci, cerchi ecc.) all'ottenimento di una rimunerazione (una carota). Ebbene, le due specie pure e il loro ibrido hanno tutte dimostrato di saper apprendere a discriminare tra simboli, presentati a coppie, di cui solo uno garantiva la rimunerazione.

I muli, però, hanno veramente surclassato ( outperformed) sia i cavalli che gli asini mostrando, a parità  di condizioni, prestazioni decisamente superiori e, comunque, risultate ad un'analisi statistica altamente significative. E ciò è senza dubbio un'evidente prova del loro lussureggiamento anche mentale. Le autrici informano che questo è il secondo caso noto, dopo i topi, di «eterosi intellettiva». Quanto al mulo, mi pare bello e utile concludere riproponendo la splendida ed ora ancor più suggestiva frase che Peter e Jean Medewar scrissero nel loro delizioso saggio intitolato «Da Aristotele a Zoo»: «La proverbiale cocciutaggine dei muli non va attribuita a niente di più profondo del loro uso da parte di persone abitualmente insensibili agli animali e indifferenti al loro benessere ». Chissà , forse sussurrando garbatamente ordini nelle loro grandi orecchie invece di prenderli sempre a bastonate, potremmo meglio apprezzarne l'ormai comprovata intelligenza. 
oklahoma
Maresciallo Ordinario
Maresciallo Ordinario
Messaggi: 508
Iscritto il: lun feb 26, 2007 5:53 pm
Località: TriesteE

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

Scusate ! ma da quanto mi risulta , gli ibridi sono tutti sterili ! Non esiste una seconda generazione !
I figli di una coppia sterile , sono sterili anche loro :lol: :lol: :lol: :lol:
A meno chè ,con le moderne tecniche (:-x)
Ciao (:comp:)
oklahoma
Avatar utente
Luigi
Capitano
Capitano
Messaggi: 3075
Iscritto il: sab dic 14, 2002 4:12 pm
Località: Piacenza

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

Infatti.
Scherzo classico: al primo servizio di guardia, il s.ten. di cpl. chiamato di notte a gran voce alle scuderie "perchè una mula stava per partorire..."
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


Immagine
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

Epperò ci sono casi (sono quasi certo di ricordare che avvenne in Libia, quando era nostra, per opera degli allevamenti/centri di selezione militari di quadrupedi), rari, di Muli con prole. Se non erro furono alcuni casi di mule ingravidate da asini.

Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
Avatar utente
Claudio Zanetti
Maresciallo Ordinario
Maresciallo Ordinario
Messaggi: 798
Iscritto il: dom apr 26, 2009 9:32 pm
Località: Legnago(Vr)

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

Ne sei sicuro, mi sembra strano.
Alpino
Zanetti Claudio
Battaglione Alpini Tolmezzo
12°sc.80
C.C.S
Incarico P.Q.
8° Reggimento Alpini
Brigata Alpina Julia
Paluzza
Avatar utente
Federico
Sottotenente
Sottotenente
Messaggi: 2165
Iscritto il: lun dic 09, 2002 4:59 pm

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

Claudio Zanetti ha scritto:Ne sei sicuro, mi sembra strano.
Direi al 99%.

Riporto quanto ricordo da una lettura fatta qualche anno fa. Stupì anche me, per questo lo ricordo ancora. Pochissimi i casi, forse due o tre, ma ci furono. In Libia. E i genitori furono Il Sig. Asino e la Sig.ra Mula :D .
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86
Avatar utente
belpietro
Sergente
Sergente
Messaggi: 298
Iscritto il: gio set 25, 2008 10:55 am
Località: Brescia

Re: Alla faccia del Savoia Cavalleria (quando era a Merano!)

Federico ha scritto:
Claudio Zanetti ha scritto:Ne sei sicuro, mi sembra strano.
Direi al 99%.

Riporto quanto ricordo da una lettura fatta qualche anno fa. Stupì anche me, per questo lo ricordo ancora. Pochissimi i casi, forse due o tre, ma ci furono. In Libia. E i genitori furono Il Sig. Asino e la Sig.ra Mula :D .

e il pargolo in età  adulta si autonominò Colonnello?? :mrgreen:









(comunque secondo wiki i muli maschi sono sempre sterili; le femmine, invece, possono essere occasionalmente fertili se accoppiate a cavalli od asini. Dal 1527 sono stati documentati oltre 60 casi di mule che hanno concepito e partorito soggetti vivi e vitali.)

Torna a “Materiale Alpino”