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Bedeschi e la RSI

Dando un'occhiata al catalogo della Libreria militare di Milano, mi sono imbattuto in questo libro:

33901- Gramola, B. : 25a brigata nera 'A.Capanni' e il suo comandante Giulio Bedeschi. Storia di una ricerca (La)
Documentato studio sulla Brigata Nera 'A.Capanni', comandata dal celebre scrittore alpino Giulio Bedeschi. L'autore ricostruisce le vicende della formazione militare partendo da documenti originali inediti, molti dei quali riprodotti in appendice


Confesso la mia totale ignoranza. Qualcuno ha altre informazioni sull'adesione alla RSI di Bedeschi?
Mandi.
Luigi

P.S.: di questi tempi, sarà  meglio che cambi la firma... :P 8)
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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Pierpa
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Prima di fare commenti mi piacerebbe sapere qualcosa sull'autore e la sua attendibilità  in fatto di ricercatore. Giusto per avere un'idea.
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xluigi
http://www.lucavalente.it/modules.php?n ... ent&id=330

Giornale di Vicenza, 19 febbraio 2006

Libri. Una ricerca di Benito Gramola su alcuni episodi oscuri del '44 -'45 nel Vicentino
LA BRIGATA NERA GUIDATA DA BEDESCHI
L'autore di Centomila gavette fu il comandante della “Capanni”

Tra gli argomenti più trascurati delle vicende del biennio 1944-1945 nel Vicentino vi è la storia dei reparti fascisti: manca, su tutte, una ricostruzione organica sulla 22ª Brigata nera "Faggion", costituita dagli appartenenti al Partito fascista repubblicano della provincia. Una lacuna che Benito Gramola ha cercato in parte di colmare col suo recente volume intitolato La 25ª Brigata Nera "A. Capanni" e il suo comandante Giulio Bedeschi. Storia di una ricerca, pubblicato da Cierre in coedizione con l'Istituto storico della Resistenza e dell'Età  contemporanea di Vicenza (pagg. 168, euro 11,50).



saluti a tutti
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La vicenda di Bedeschi durante la RSI è ritornata alla luce circa un anno fa grazie alle ricerche del mio compaesano Roberto Fontana che nella sua tesi di laurea trattò appunto della guerra civile nel vicentino. Le ricerche le considero attendibili conoscendo personalmente l'autore, che posso assicurare essere tutt'altro che fazioso.
Personalmente quello che mi lascia perplesso è il tono accusatorio con cui vengono riesumate queste notizie, ossia a distanza di oltre 50 anni l'aver aderito alla RSI è ancora considerata una macchia indelebile nella vita di una persona.
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Aver aderito alla RSI è una cosa, militare o comandare una BB.NN. è una faccenda un tantitno diversa...
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Il Giulio Bedeschi io l'ho conosciuto leggendo "centomila gavette di ghiaccio"e apprendo solo ora che ha aderito alla rsi,però il mio giudizio sullo scrittore non cambia quello sull'uomo Bedeschi...bè.. non saprei,certo che a quei tempi prendere una decisione di stare di quà  o di là ,vuoi per opportunismo ,per "lavoro"o per convinzione politica non dev'esser stato facile... col senno di poi.......
Però è strano che nessuna biografia di Bedeschi parli di questo fatto!


Giulio Bedeschi, alpino, medico e scrittore, nasce ad Arzignano, in provincia di Vicenza, il 31 gennaio 1915. Nel 1940 ottiene l'abilitazione alla professione medica e frequenta la Scuola Allievi Ufficiali presso la Scuola Militare di Sanità  a Firenze. Ufficiale medico, andò volontario prima sul fronte greco-albanese, poi, nel 1942, venne trasferito sul fronte russo dove, con gli alpini della Julia, visse la tragedia della ritirata che raccontò nel suo capolavoro «Centomila gavette di ghiaccio» (Mursia, 1963).
Nel 1966 pubblica «Il peso dello zaino», ideale continuazione delle «Gavette», nel quale racconta le vicende dei reduci dalla Russia dopo l'8 settembre 1943.
Nel 1972 dà  alle stampe due nuovi titoli: «La rivolta di Abele» e «La mia erba è sul Don».
Negli anni Settanta e Ottanta cura per Mursia la serie «C'ero anch'io», monumentale raccolta di testimonianze di coloro che combatterono sui fronti della Seconda guerra mondiale.
Nel settembre del 1990 torna in Veneto, a Verona, dove morirà  nel dicembre dello stesso anno.
Nel 2003 è stata pubblicata la raccolta di scritti «Il Natale degli alpini». Tutte le opere di Giulio Bedeschi sono edite in Italia da Mursia.

saluti a tutti
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Lasciando stare giudizi 'politici', mi sembra comunque strano che questa militanza di Bedeschi salti fuori ora senza che x 60anni non risulti nulla.
A memoria non ricordo che nemmeno il suo contemporaneo x anagrafe ed eventuale, se provata, scelta di 'fronte', G.Pisanò nomini Bedeschi tra i personaggi 'famosi' aderenti alla RSI, in nessuna delle varie opere scritte e curate dal Pisano' stesso.
In particolare ne "Gli ultimi in grigioverde - storia dei reparti della RSI" diversi capitoli sono dedicati alle varie BB.NN., alla loro nascita, alle 'operazioni', combattimenti, caduti ect., citando nomi di comandanti e semplici militi, ma il nome di Bedeschi non ricordo proprio di averlo letto, eppure era uno scrittore già  conosciuto e contemporaneo del Pisano'.
E' anche vero che solo oggi si è saputo, x ammissione del diretto interessato, che il compagno-scrittore-premioNobel Grass da giovane era stato un volontario delle waffen SS...
Saluti Alpini
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Bene, se le ricerche su Bedeschi sono attendibili mi devo inchinare all'onestà  e alla bravura del ricercatore. Rimane però un sospetto, come dire, "d'impostazione" 8) sul titolo del libro citato da Luigi, il cui autore comunque non ha nulla a che fare - mi sembra - con l'amico di Leonardo.
Tuttavia, come scrive Settimo, mi pare strano che non si abbia notizia per sessant'anni di episodi che riguardano un autore come il nostro di Arzignano, che di libri ne ha fatti e curati. L'esempio di Grass capita in questo caso praticamente a fagiolo (in realtà  anche lui legge Vecio! :D ) però personalmente il sospetto mi rimane, soprattutto per il tono inquisitorio con cui vengono fuori queste rivelazioni, cosa già  fatta notare dallo stesso Leonardo. Perchè allora non si riporta con lo stesso tono da "j'accuse" la vicenda di Fo? Perchè è un nobel o perchè è un paladino sinistroide? Un premio a chi risponde 8) .
Per le Brigate Nere... beh, erano "un pochino" diverse dalle FF.AA. della RSI...
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La 'fortuna' di Fò è stata quella di arruolarsi la settimana stessa della fine della guerra, giusto il tempo di ricevere alla vestizione il basco della X^ e finire direttamente a S.Vittore prigioniero dei ribelli...è stato un fortunato :?
Saluti Alpini
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7°Alpini ha scritto:La 'fortuna' di Fò è stata quella di arruolarsi la settimana stessa della fine della guerra, giusto il tempo di ricevere alla vestizione il basco della X^ e finire direttamente a S.Vittore prigioniero dei ribelli
Dove origina questa versione?
Perchè quella nota a me è che si fosse arruolato volontario nel Reggimento Paracadutisti della RSI, e ben prima dell'aprile '45.
Se hai notizie, sono interessato.

A margine, una piccolissima osservazione: se un soldato commette un crimine, è "giusto" che quel crimine sia condannato.
Non sono così sicuro invece che, come avvenuto a Norimberga per le SS, sia "giusto" definire tout court un intero corpo come criminale. Un semplice esempio: le Waffen SS che si immolarono fra le macerie di Berlino (fra l'altro, molte di loro erano di origine francofona o nordica) cosa hanno di diverso e di meno rispettabile dei fucilieri sovietici di Stalingrado? Io, confesso, nutro un poco di ammirazione per entrambi. Non riesco a condannarli, nè le prime nè i secondi, perchè combattevano per regimi folli.

Spero di essere riuscito a esprimere adeguatamente il mio pensiero, perchè sono temi difficili. Forse, a 60 anni da quei fatti, sarebbe ora di cominciare a dire: le cose sono andate così e così; al lettore, se lo reputa opportuno, eventuali giudizi.
Mandi.
Luigi

P.S.: nota semi-umoristica. Nei ricordi degli anziani, dalle mie parti, non esiste grande differenza fra partigiani e brigate nere. Una sera passavano i primi a "prelevare" viveri, una sera le seconde... :roll:
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Perchè quella nota a me è che si fosse arruolato volontario nel Reggimento Paracadutisti della RSI, e ben prima dell'aprile '45.
Luigi hai ragione, la mia memora perde colpi.
Dario Fo era effettivamente volontario para' nel Btg.Mazzarini della Guardia Nazionale Repubblicana, insieme con il futuro attore Enrico Maria Salerno, mentre l'episodio del volontario maro' del 25aprile'45 :!: è riferito al giornalista Giano Accame
X altri nomi insospettabili vedere alla sezione documenti del sitohttp://www.laltraverita.it (Bedeschi non risulta nemmeno qui)
Saluti Alpini
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Max Diable ha scritto: Luigi hai ragione, la mia memora perde colpi.
Dario Fo era effettivamente volontario para' nel Btg.Mazzarini della Guardia Nazionale Repubblicana
In ogni caso sarebbe altro reparto da quello a me noto. Grazie per la segnalazione del sito.

Comunque, già  nella firma ho il disegno di un "criminale", la citazione di un altro "criminale" completerebbe degnamente l'opera 8)
Mandi.
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Pierpa ha scritto:Bene, se le ricerche su Bedeschi sono attendibili mi devo inchinare all'onestà  e alla bravura del ricercatore. Rimane però un sospetto, come dire, "d'impostazione" 8) sul titolo del libro citato da Luigi, il cui autore comunque non ha nulla a che fare - mi sembra - con l'amico di Leonardo.
Esatto, l'amico Fontana, pur conoscendo Gramola, non ha a che fare col libro (uscito dopo), come ho detto preparando la tesi venne a conoscenza dei trascorsi di Bedeschi durante la RSI. Da quel che mi diceva mi sembra che il nome di Bedeschi venne fuori da alcuni vecchi articoli de La Vedetta Fascista (attuale Giornale di Vicenza). Tra gli altri insospettabili ha trovato anche Albertazzi, che da tenente della Guardia Nazionale Repubblicana partecipò al rastrellamento del Grappa.


Quanto ai giudizi sulle parti contrapposte concordo con Luigi e ritengo che la responsabilità  sia individuale, ognuno risponde del proprio comportamento, c'era il buono e il cattivo tra i fascisti come tra i partigiani. Nonostante siano stati accertati numerosi crimini commessi dai partigiani, nessuno si sognerebbe mai di criminalizzare tutti i partigiani. Non accade lo stesso per chi stava dall'altra parte. A mio vedere saranno necessari almeno altri 50 anni per valutare più obiettivamente il periodo, ancora persistono troppi dogmi incontestabili.
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Il legame Albertazzi-M.Grappa è nato dal fatto che x quella particolare operazione vennero raccolte tutte le unità  RSI disponibili della provincia, compresi gli allievi ufficiali della scuola GNR di Vicenza -caserma Sasso attuale sede scuola allievi di P.S.-
Qualche anno fa, l'ex-allievo Albertazzi, nella città  palladiana x ritirare uno dei tanti premi della sua carriera di attore, oltre a visitare il Teatro Olimpico, fece una deviazione x rivedere la ex scuola che lo vide allievo del corso 'Eja l'ultima'.
Saluti Alpini
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*tra i vari nomi famosi però quello che + mi ha stupito, a parte il bersagliere Vianello Edmondo, è stato il Tognazzi Ugo milite della brigata nera Marchetti di Mantova.
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Leonardo ha scritto: Nonostante siano stati accertati numerosi crimini commessi dai partigiani, nessuno si sognerebbe mai di criminalizzare tutti i partigiani. Non accade lo stesso per chi stava dall'altra parte. A mio vedere saranno necessari almeno altri 50 anni per valutare più obiettivamente il periodo, ancora persistono troppi dogmi incontestabili.
L'ho sentito spesso e mai, come in questi casi, vale la frase "la storia è scritta dai vincitori", un modo di scrivere di fatti accaduti che, nel mio piccolo - per ora solo nella tesi - ho sempre evitato come la peste.
MAI DAÛR!

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