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Venerdì, 09 Agosto 2013

Presa di Gorizia

9 Agosto 1916

Il 1916 è per l'Italia il secondo anno di guerra e nel più ampio quadro europeo, l'anno si apriva in un clima di grande incertezza. Nessuno dei contendenti era riuscito ad infliggere all'avversario il colpo decisivo, nè un vero coordinamento degli sforzi era stato raggiunto fra le nazioni alleate che si fronteggiavano.
La presa di Gorizia era per il Comando Supremo Italiano un obiettivo accarezzato da tempo e che sembrava anche di facile portata. Nei primi mesi dell'anno i tedeschi avevano lanciato la loro formidabile azione su Verdun che aveva assorbito enormi quantità di uomini e materiali e che aveva scatenato le richieste Francesi di offensive locali di alleggerimento agli alleati. Gli Italiani avevano aderito alle richieste con la quinta battaglia dell'Isonzo, una operazione condotta senza obiettivi strategici se non l'impegno delle forze avversarie e che non aveva dato alcun risultato di rilievo. Dal canto loro gli Austro Ungarici avevano risposto con la temibile "Strafe Expedition", spedizione punitiva, che avrebbe dovuto rompere il fronte trentino ed aprire la via della pianura chiudendo il grosso del nostro esercito nel veneto.
Accortosi che l'azione nemica era oramai in via d'esaurimento senza aver colto gli obiettivi strategici che si era posta, il Generale Raffaele Cadorna impartì alla 3^ Armata le disposizioni di massima per disporsi alla battaglia per Gorizia. Già dal mese di giugno, nel segreto più totale uomini e mezzi presero ad affluire nelle retrovie della Grande Unità prescelta per l'azione, sguarnendo il fronte trentino, ancora coinvolto nel contenimento della fase finale dell'offensiva Austro Ungarica.