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Ferito carabiniere in Iraq

'Che la situazione ambientale fosse difficile e complessa non l'abbiamo mai nascosto. E questa ne e' una conferma''. Lo ha detto il generale Gian Marco Chiarini, comandante della brigata 'Ariete' e della Italian Joint task force, a proposito della sparatoria in cui sono rimasti uccisi 4 poliziotti locali e due sono stati feriti, ma soprattutto e' rimasto ferito un carabiniere della MSU. ''Le sue condizioni non destano preoccupazioni'' dice il generale Chiarini. ''Ieri sera e' stato operato e ne avra' presumibilmente per una quindicina di giorni''. Il carabiniere - ha continuato - e' ferito all'avambraccio da un colpo di ricaduta o di rimbalzo''. Gli hanno estratto il proiettile, e presumibilmente, verra' presto rimpatriato.

''Ieri sera - ha ricostruito l'episodio il generale - c'e' stato un conflitto a fuoco tra la polizia locale e una banda armata. E' stato richiesto il nostro intervento e sul posto si sono immediatamente diretti i carabinieri della MSU, con un plotone di bersaglieri della task force 11. L'altro plotone nella stessa task force invece e' andato di rinforzo alla CPA, la sede dell'autorita' provvisoria della coalizione, perche' non si sapeva ancora bene dove fosse la minaccia''. Lo scontro e' stato particolarmente violento: e' cominciato alle 21:30 e si e' concluso solo un'ora e mezza dopo. Ci sono stati molti colpi di arma da fuoco e sono state lanciate granate. I militari italiani sono comunque riusciti a separare la polizia e la banda rivale, poi sono stati sottoposti al fuoco.

I carabinieri, in particolare, hanno fatto incursione in un edificio ed arrestato 8 persone, tutti appartenenti alla banda armata che si opponeva alla polizia. ''Sono stati presi con le armi in mano, ma da parte dei carabinieri non e' stato necessario sparare un colpo. L'intervento dei militari dell'Arma e' stato condotto con grande professionalita''', ha detto Chiarini. ''Nell'abitazione si trovavano anche 2 persone, non armate. Bisogna stabilire - ha affermato il generale - se e' vero che fossero tenute sotto sequestro''.

'Dare una valutazione dell'episodio non e' semplice, perche' ci sono ancora diversi aspetti da chiarire e sui quali le indagini sono in corso'', ha proseguito il comandante dell'Italian Joint task force. Uno di questi riguarda l'identita' delle persone fermate, che costituivano la banda armata. Secondo alcune informazioni - che il comando del contigente italiano non puo' ancora confermare - potrebbe trattarsi di appartenenti al cosiddetto CSG, il City Security Group, una sorta di organismo di intelligence composto da civili che dovrebbe collaborare con la polizia. Gli appartenenti del CSG, pero', non sono autorizzati a portare armi.

''Un dato importante che emerge da questo episodio - ha concluso Chiarini - e' che la polizia locale sta acquisendo coscienza delle proprie funzioni. Ma di sicuro la presenza delle forze della coalizione e' ancora molto importante, perche' senza il nuovo intervento, il bilancio sarebbe potuto essere ancora piu' tragico''.
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