Buonasera a tutti,
Perdonatemi se intervengo poco nelle discussioni di questo splendido forum, ma credo sia il posto migliore dove poter ricordare, e condividere, il ricordo di mio nonno Vittorio, andato avanti all'età di 97 anni, due giorni fa. Classe 1919, venne chiamato a prestare servizio militare nel 'nostro' corpo, come sarebbe accaduto per tutti gli altri Briasco della famiglia, ed aggregato il 17 marzo 1940 come conducente di muli presso il Btg.Valle Arroscia, confluito poi nel 1°Gruppo Alpini Valle. Partecipò alla breve campagna francese, venne acquartierato alla fine delle operazioni al Forte di Fenestrelle per poi esser trasferito, assieme all'intero 1°Valle, a Tarcento. Qui, aggregato all'8° Rgt.Alpini della Divisione Julia, si offrì volontario alla richiesta di un certo numero di conducenti in una costituenda sezione di Sanità, la XII, per la precisione, ed infine, dopo una lunga tradotta, si imbarcò sulla nave 'Viminale' con destinazione Valona. Prese parte alle operazioni belliche sul fronte greco-albanese fino alla resa della Grecia, per poi effettuare operazioni di presidio nella zona di Scutari.Al momento della rivolta in Montenegro del luglio1941, si vide negare la possibilità di rientrare a casa in licenza, e la sua XII sezione venne aggregata alla Divisione Pusteria, incaricata di sedare le violenze con rastrellamenti ed operazioni di controguerriglia. Per un anno si ritrovò a battersi contro le ombre fuggenti della lotta partigiana, fino al 1942, quando riuscì ad ottenere una licenza per poter rientrare in Italia, e sposare mia nonna. Al rientro nei ranghi si vide riassegnato all'8°reggimento Alpini, e fino alla' tremenda data' (sue parole), il suo reparto venne nuovamente impiegato in attività di presidio dapprima in Valle d'Aosta e poi, proprio a ridosso dell'armistizio, a Povoletto in Friuli. Con amarezza si è portato appresso il ricordo del suo fucile e della sua divisa, scambiati con abiti civili subito dopo lo sbandamento del suo reparto, ed un fortunoso quanto movimentato ritorno nella natia Chiavari fu il corollario ultimo della 'sua'guerra.Ecco, con queste mie volevo ricordare il 'vecio' Briasco, perché per tutti noi figli e nipoti è sempre stato soprattutto un uomo fiducioso e ottimista, sempre indaffarato a creare un futuro migliore per se, e per i suoi cari. Eppure, mio nonno non si è sottratto al proprio dovere, credo sia stato anche un buon uomo d'armi, e lo testimonia la sua Croce al Merito di Guerra, che da sempre campeggia incorniciata nel salotto di casa sua. Ora è andato avanti ed io, come sempre, sono orgoglioso di lui!