Finché fuori dall'albergo non fischiano pallottole vaganti o si accumula rumenta a bordo della strada, si.
Il conto dipende da domanda e offerta, i finanziamenti sono stabiliti per legge (che viene votata e approvata da sappiamo chi).
Se hai cifre, tabulati, statistiche e dati ministeriali da pubblicare, ben vengano.
Quei soldi, in fondo, mica li rubano.
Di aneddoti antipatici ne avrei ugualmente da raccontare.
Un consiglio: invece di sentirsi derubati da quelle amministrazioni forse è meglio accorgersi di essere stati traditi dalle proprie.
Nella situazione attuale invece abbiamo i
governatori delle regioni confinanti che si lamentano dell'insostenibilità di certe (presunte) elargizioni di favore: mica ci pensano di battere i pugni contro i portoni romani.
wintergreen ha scritto:Meglio, come diceva Battisti, il confine a Salorno, mi sentirei meglio.
Però Battisti è morto.
Fosse sopravvissuto ai fatti di Monte Corno in Vallarsa sarebbe andata diversamente, con il suo contributo di geografo?
A parte che trovo una velleità squisitamente romantica quella di condurre le guerre di espansione nelle altrui province italofone (il Ticino e qualche valle dei Grigioni stranamente non sono mai state oggetto di questa contesa), il discorso andrebbe esteso all'opportunità stessa di entrare in conflitto con l'Impero Austro-Ungarico.
Franz Joseph I il 27 marzo 1915 avanzò la sua proposta, in linea con il pensiero del martire irredento, per la sola neutralità dell'Italia: i kaiserjaeger trentini non sarebbero comunque tornati dalla Galizia e dai Carpazi, ma senza un nemico a minacciare la sponda alpe-adriatica dell'Impero il K.u.K. avrebbe retto ugualmente il fronte orientale, con o senza Rivoluzione d'Ottobre.