btgtolmezzo ha scritto:Se al Ministero per un pò di neve non sono andati a lavorare gli verrà scalata una giornata di licenza!
Non paghiamo due volte la stessa cosa, il fatto che l'Esercito presenti il conto ad un altro ente sta a significare una sola cosa: visto il periodo di crisi che attualmente colpisce il nostro Paese va incidere profondamente nel bilancio dell'Esercito, quindi visto che in questa emergenza svolge il lavoro che in teoria speterebbe ad altri enti, quello che spende per pagare lo stipendio giornaliero al Soldato, indennità di marcia (che spettava anche al Militare di Leva), carburante e tutto quello che gira attorno alla manutenzione del mezzo e il vitto e alloggio (anche se si usufruisce di una Caserma vi è una spesa) è giusto che non deve rimeterci il Ministero della Difesa ma gli enti preposti a tale compito che a mio parere per incapacità non svolge! Mi sembrava una cosa molto semplice da capire, ma forse mi sbagliavo!
Prima sostieni che non paghiamo due volte la stessa cosa, poi affermi che l'Interno deve giustamente rimborsare alla Difesa lo stipendio giornaliero.
Vediamo di capire: i soldi per gli stipendi non sono già coperti nel bilancio della Difesa (ammontano al 70% del totale, tra l'altro)?
Se le cose stanno come affermi, non ho torto a dire che paghiamo due volte almeno una grossa parte del servizio erogato, quindi l'EI si intasca dei soldi per sostenere spese già coperte a monte nel bilancio.
Oltre allo stipendio ordinario vengono inoltre fatturati i costi per il vitto e alloggio: anche in questo caso, i soldi non sono già stati stanziati nel bilancio? Forse qui sbaglio, perchè con l'esternalizzazione di molti servizi consumare il rancio fuori sede può comportare un sovrapprezzo da pagare alle ditte di catering che forniscono i pasti, quindi la Difesa si trova costretta a tirare la giacchetta all'Interno.
L'Interno, a mio avviso, può solo coprire le spese vive (straordinari, costi per la sistemazione fuori sede, vettovagliamenti per militari e civili bisognosi, manutenzione straordinaria ed eventuale riparazione dei mezzi impiegati).
Per il resto pagare le canoniche otto ore di lavoro giornaliere dei volontari c'è già il corposo stanziamento di cui sopra messo nero su bianco in bilancio.
btgtolmezzo ha scritto:Tornando al fatto che non si sa come passare il tempo, sono due le cose o ci sono 2 Eserciti uno che arrivi alla sera e sei stanco dalla giornata lavorativa e uno che sei annoiato per non avere fatto un tubo tutto il giorno, o si nota solo quello che si vuole notare!
Comunque sta di fatto che non mi sta bene di leggere questi commenti, visto che come nel mio caso (e anche di molti altri) sacrifichiamo la famiglia stando lontani per mesi, lavorando dal lunedì alla domenica e ricominciando il lunedì (riuscendo a fare solo 2 giorni di riposo in un mese per poter stare un pò in famiglia) per garantire allo sciatore infortunato un addeguato primo soccorso.
Proprio non l'accetto!
Il fatto è che in questa faccenda è emersa tutta la disarticolazione delle istituzioni italiane.
L'EI per muovere le ruspe batte cassa, quindi devo credere che lo Stato compra i mezzi per tenerli parcheggiati, nessuna esercitazione o addestramento (e se non vengono svolte attività ordinarie di addestramento che possono coincidere con le operazioni di soccorso in atto, come lo passa il tempo il militare in caserma?).
Perchè da come mi viene raccontata questa storia il danaro per le taniche di benzina non c'è, per muovere i mezzi, se capita un'emergenza si può mungere soldi ai vari Ministeri per pagare nafta e manutenzione, altrimenti restano ad arrugginire nei depositi.
E mi si perdoni se lo faccio notare, ma è quello che vedo.
Con questo non voglio sminuire l'operato delle FF.AA., la mia domanda iniziale era: dove va a finire buona parte di questi soldi, se l'EI ha già ricevuto il denaro per pagare gli stipendi? Questo tenendo conto del tariffario che è stato pubblicato, a mio avviso più consoni ad un'attività privata a scopo di lucro che ad un ente,
suo malgrado, di pubblica utilità .
Altrimenti, come dice Cavalli, bei tempi quelli degli schiavi sotto naja che toglievano le castagne dal fuoco alle amministrazioni pubbliche...