Una volta effettuati gli scavi. bisogna iniziare a gettare il calcestruzzo. Non essendo un tecnico non posso offrirvi dettagli tecnici sul calcestruzzo o altro ma solo far notare alcuni dettagli.
Come molti di noi hanno già visto, venivano gettate prima le parti più profonde dell'opera, o meglio, corridoi, camerate e ambienti di serivizio. Per ultimi venivano fatti i malloppi delle armi e gli ingressi ed eventuali parti esterne. Questo comporta per i malloppi, siano essi ingressi o armi, uno sbancamento di una certa dimensione, considerando che lo spesso del calcestruzzo aumentava molto considerando la mancanza della protezione offerta dalla roccia.
Veniamo a qualche dettaglio. Prima le immagini relative alle gettate delle gallerie e dei dettagli (nicchie, illuminazione ecc ecc).
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Ricollegandomi a questo thread:
viewtopic.php?f=9&t=3195
Riguardo alle nicchie mancanti a Landro, si noti che nelle foto raffigurate, sia le canalizzazioni dei cavi che le nicchie per l'lluminazione, sono state gettate con il calcestruzzo (c'è ancora il legno). Il fatto di non metterle a Landro sembra quindi una scelta. Notare che secondo la documentazione del Genio Di Udine, le opere raffigurate sono tutte opere serie 15.000.
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Vi mostro quindi due immagini, una relativa a un corridoio di collegamento e una relativa a un corridoio di accesso a un malloppo (per postazione 75 mm affusto tipo 4) . Notata l'intercapedine di sassi intorno alla gettata. Si noti il tubo in cemento per lo scolo dell'acqua presente sotto al pavimento della prima foto.
E qui scatta una domanda. Come funzionava? Gettavano pochi metri di calcestruzzo e riempiavano poi lo spazio rimanente con i sassi presi dallo scavo? Altro modo ?
Seguono tre foto che mostrano i legni delle casseformi ancora in sede per un pozzo per una scala a chiocciola, per la volta di un ambiente di servizio e per le nicchie dell'illumionazione e dello scasso per i cavi.