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Federico
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Paolini/LA7 stasera: Il Sergente nella Neve

Spettacolo in prima serata.

Ovvio che il Paolini abbia scelto Il Sergente e non 100.000.

Ma non è questo il punto: che cosa vi aspettate? Nutrite ottimismo o pessimismo?

Devo essere sincero: io avrei una gran voglia di guardarlo. Ma ho paura di prendermi il mal di fegato.

Voi?
Art. Federico
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jolly46
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Ho visto i vari spot, mi sembra sia programmato per domani martedì 23 ottobre alle ore 21,30 su LA7.

Penso possa essere interessante, anche per i filmati girati direttamente sul Don e nei luoghi della ritirata.
Li conosciamo per averli letti ma vederli nelle immagini penso ne valga la pena.
Poi potremo commentare.
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Francesco
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Ci sarà  il 30 p.v., secondo ana.it.
Seguiamo il consiglio di Jolly, poi vedremo...
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Sara' il 30 in presa diretta...a pochi km. da casa mia, il 'teatro' è una cava dismessa all'interno dei colli Berici.
La curiosità  è tanta, si sa come la pensa Paolini, pero' il suo mestiere lo sa fare e bene, chi ha visto la 'diretta' di Vajont intende a cosa mi riferisco.
X chi fosse interessato : http://www.marcopaolini.info/home

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Federico
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Naturalmente è il 30 p.v.

Quella missilona di mia madre, che mi ha informato della cosa, ha letto male la data sullo schermo. :lol:

Il mio dubbio è proprio quello: si sa come la pensa Paolini: da qui la scelta di Rigoni Stern e non di Bedeschi. Ma si sa anche che Vajont non fu per nulla male, quindi...

Ciao
Art. Federico
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Mah di Paolini ho visto sia il monologo sul Vajont, che quello sul 'Rugby Soppressa'. Devo dire che, per quanto ho visto, è stato una piacevole scoperta. Spero che l'impressione si rinnovi con Il Sergente. Comunque vada è da lodare l'iniziativa.

backstage:

http://www.youtube.com/watch?v=qC2cjEmXdlI
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non aspettatevi grandi cose, Pare che lo stesso Rigoni ne sia rimasto scontento :(
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Se chiarmente partite con una prevenzione di tipo politico meglio non lo guardiate ...
Io l'ho visto in teatro e sinceramente non mi sono posto il problema che Paolini e Rigoni siano di sinistra ...
Non é un fumetto , almeno quello che ho visto io in tetaro, ma solo il fatto che Paolini si é fatto la visita a tutti i posti di cui parla Rigoni...da un'idea della serieta' del lavoro.
Chi pensa a parate , canti alpini , eroici assalti alla baionetta, bandiere al vento e nemici che fuggono ...beh forse non sara' molto soddisfatto...chi ama Paolini, Rigoni e tutto quanto riguarda gli alpini senza distinguo, credo rimarra' contento...almeno io lo sono stato...
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Paolini è un attore molto bravo secondo me, e questa è una gran bella notizia. :o
La nostra patria per noi sono i villaggi, i nostri altari, le nostre tombe. La nostra patria è la nostra Fede, il nostro Re. Ma la loro patria che cos’è per loro? Voi lo capite? Loro l’hanno in testa, noi la sentiamo sotto i nostri piedi.
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Federico
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Abbadia ha scritto:Se chiarmente partite con una prevenzione di tipo politico meglio non lo guardiate ...
Io l'ho visto in teatro e sinceramente non mi sono posto il problema che Paolini e Rigoni siano di sinistra ...
Non é un fumetto , almeno quello che ho visto io in tetaro, ma solo il fatto che Paolini si é fatto la visita a tutti i posti di cui parla Rigoni...da un'idea della serieta' del lavoro.
Chi pensa a parate , canti alpini , eroici assalti alla baionetta, bandiere al vento e nemici che fuggono ...beh forse non sara' molto soddisfatto...chi ama Paolini, Rigoni e tutto quanto riguarda gli alpini senza distinguo, credo rimarra' contento...almeno io lo sono stato...
No, Abbadia, non ci siamo capiti. O, meglio: evidentemente non mi sono spiegato io, chiedo scusa.

Non siamo noi ad avere prevenzioni di tipo politico. E lui ad avercele.

Ed è precisamente questo che, almeno per quanto riguarda il sottoscritto, farà  accostare alla trasmissione con un po' di timore. Tutto qui.

Perchè qui parliamo di Alpini, quelli veri. Che erano Soldati e uomini e troverei insultate, esattamente come è successo per il film su El Alamein, che se ne interpretassero le gesta, e se ne fornisca di conseguenza un giudizio, alla luce di una moderna - e allora totalmente inesistente - "sensibilità  democratica". Che sarebbe poi il tipico sistema usato dalla cultura mainstream odierna di casa nostra.

Per me è un procedimento equivalente al dare dell'idiota ignorante al legionario romano perchè misurava la strada percorsa in passi e miglia invece che in metri e chilometri: imbecillità  pura.

Ciao
Art. Federico
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Federico ha scritto:Naturalmente è il 30 p.v.

(...)

Ciao
Ti telefono il 30 alle 21.29 e ti tengo impegnato quell'oretta che serve. Mi ringrazierai.

Quanto all'obiettività  ricordo la conversazione con un mio amico, tra l'altro assolutamente un galantuomo, anno 1986:
Io: Ah si, e Solgenitsin, allora?
Lui: Ma che c'entra, quello mica è obiettivo!

In effetti essere mandato in Siberia quei dieci anni può toglierti un pò d'obiettività .
Io il 30 sera mi leggo Una giornata di Ivan Denisovitch. C'era la neve pure là .
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Ai tempi delle elementari un'amica di famiglia mi regalò "Il piccolo Alpino" che conservò ancor oggi.
Alle medie i due libri di narrativa in seconda ed in terza furono "Il Sergente della neve" e "Centomila gavette di ghiaccio": che volete il 68 doveva ancora venire e quindi gli "autori democratici depositari della verità " ancora non erano arrivati fra i banchi della scuola e nella testa dei docenti.

Da quei due testi posso dire che è partita la mia passione per i libri, per gli autori più defilati ed umili, per la nostra storia contemporanea.

Cercherò di guardare la trasmissione, l'ho detto poco sopra voglio vedere i posti che ho conosciuto solo per aver letto, voglio dare immagine alle pagine scritte.
Certo che sarò prevenuto, nessuno nel nostro paese ha ancora raccontato con immagini onestamente e fedelmente quel tragico periodo storico, e quindi è ovvio con quanta diffidenza mi accosti alla visione.

Poi ne trarrò le conclusioni.
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Federico
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Bricchetto ha scritto:
Federico ha scritto:Naturalmente è il 30 p.v.

(...)

Ciao
Ti telefono il 30 alle 21.29 e ti tengo impegnato quell'oretta che serve. Mi ringrazierai.

Quanto all'obiettività  ricordo la conversazione con un mio amico, tra l'altro assolutamente un galantuomo, anno 1986:
Io: Ah si, e Solgenitsin, allora?
Lui: Ma che c'entra, quello mica è obiettivo!

In effetti essere mandato in Siberia quei dieci anni può toglierti un pò d'obiettività .
Io il 30 sera mi leggo Una giornata di Ivan Denisovitch. C'era la neve pure là .
Perchè non mi hai chiamato?

Qualcuna delle solite balle storiche, un po' d'attualità  commentata in modo politicamente corretto, tirata dentro per i capelli (c***o c'entrano i naufraghi dello stretto?), parallelo velato e molto ardito tra resistenza nella ritirata e resistenza al "nazifascismo" e nessuna, dico nessuna, emozione al di fuori del fastidio.

Giudizio: puah!

Ciao :cry:
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Re: Paolini/LA7 stasera: Il Sergente nella Neve

Due commenti a freddo. Dopo averlo visto.
IL LIBRO: l'ho letto due volte, 15 anni fa la prima volta e 6 mesi fa la seconda. E' certamente un buon libro ma non a livello di 100.000.
In 100.000 si assapora di piu' lo spirito di corpo dove anche l'ultimo conducente di mulo fa parte della storia come il miglior capitano.
L'alpino e' visto come un volontario chiamato a "risolvere" una calamita' (la guerra), ed e' conscio di questo ruolo e dei rischi che corre (non dimentichiamo che gli uomini di Reitani erano appena rientrati dalla Grecia quindi sapavano cosa voleva dire morire).
Nel Sergente ho trovato uno spirito di corpo diverso: la condizione comune di soldati inviati a morire a causa delle idee utopistiche dei propri governanti.
Inoltre la continua identificazione di soldati di serie A (sul fronte) e soldati di serie B (retrovie, logistica).
Questi ultimi hanno sofferto allo stesso modo e forse di piu' se si legge "La fame dei vinti" di Venturini, ma questa e' un'altra storia.

PAOLINI: si e' atteunto al libro esaltando la sfumatura di condanna/protesta piuttosto che il vero spirtito di corpo legato all'alpinita'.
Non so se Paolini abbia fatto l'alpino ma avrei preferito una interpretazione semplicemente umana, meno individualista e meno legata a qualche giudizio personale a posteriori.
Ad ogni modo a lui va il merito di aver portato sullo schermo un pezzo di storia alpina, sicuramente difficile da interpretare al di la' dei pregiudizi.
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Beppe
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a me è piaciuto.
tanti ragazzi non sanno nemmeno di cosa parlava. :wink:
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