Abbadia ha scritto:I carabinieri stanno a fare esattamente quello che, ci insegna la storia, abbiamo sempre fatto; dalla Crimea, alla Russia e fino all'Irak: l'appoggio che tristi figuri di nazionalita' Italiana (non gli italiani...
Ho letto con una certa attenzione gli interventi postati, e mi sembrava ci fosse qualcosa che mi sfuggisse, fino a questa illuminante frase di Franco "Abbadia".
Mi pare che anche qui venga fuori una visione piuttosto comune ed "assolutoria" degli italiani, che personalmente ho sempre esemplificato con il famoso giudizio dato da Benedetto Croce sul fascismo come "malattia" passeggera in un corpo altrimenti sano (l'Italia), contrapposto a quello gobettiano di "autobiografia di una nazione".
Per vent'anni, a milioni, gli italiani (con il re in testa:
noblesse oblige) hanno tratto i loro piccoli e grandi vantaggi dal fascismo, mentre pochi veri coraggiosi languivano in galera, al confino od in esilio (o magari erano sotto terra
tout court), e poi, oplà , il 26 luglio '43 eccoci tutti antifascisti, tutti partigiani, tutti puri e casti (sempre con il re in testa, almeno in questo siamo coerenti).
Peccato solo per quei poveri ragazzi, un po' ingenui sognatori, un po' fessi matricolati, che pensarono fosse giusto restare coerenti con quanto avevano imparato sui banchi di scuola, ed andarono così a morire contro gli slavi che volevano il Friuli, contro i francesi che volevano la Val d'Aosta, contro gli anglo-americani che ci liberavano a colpi di bombardamenti sulle città ; i fortunati, almeno, perchè poi ci sono state anche le uccisioni sommarie e le fosse comuni...
Ecco, mi sembra di trovare un po' di questo atteggiamento che come un filo comune lega tra loro diversi interventi di questa discussione (così anche Ax è contento

).
Per mesi siamo andati avanti ad ascoltare e leggere dello schifo della cricca petrolifera-militare che governa gli USA, con tutti gli annessi e connessi (a partire da Enron), e poi, oplà , ecco a voi la doppietta Cirio-Parmalat. La mafia? Sta solo a Washington ed in Sicilia, vero?
Gli scioperi? A Milano, negli ultimi due anni, ne facevano uno al mese, ma mai che ci fosse qualcuno a distribuire un volantino per informare gli utenti sul motivo dell'agitazione; magari
en passant qualche utente si sarebbe accorto che da due anni c'era un contratto non rispettato (a proposito, ma di giudici e tribunali in Italia non ce ne sono? O sono già tutti impegnati a difendere la libertà e la democrazia?).
La guerra santa Blair-Bush? Si, a pensarci bene era più giusto gasare gli abissini.
Mi sembra di essere ai tempi di Mani Pulite, quando un popolo che va avanti a forza di raccomandazioni ed "amici degli amici" inorridiva di fronte ai violatori della sua adamantina purezza...
Tutto questo per dire che i Carabinieri in Irak sono stati mandati da tristi figuri democraticamente eletti dalla maggioranza degli italiani, perciò le eventuali colpe (così come i meriti) sono di tutti noi, se vogliamo considerarci un popolo (fra l'altro, incidentalmente, viene da pensare che "tristi figuri" non possono essere stati eletti che da cittadini altrettanto tristi). Quanto allo stare col più forte, può anche essere che gli italiani abbiano questa inclinazione (d'altronde nostra era la vergogna del più importante partito comunista del mondo occidentale), ed in ogni caso i nostri politici non fanno altro che assecondarla; ma ovviamente noi e le nostre responsabilità ci incontriamo raramente...
Se invece vogliamo restare all'itaglietta del buon senso contadino del "governo ladro" (tanto simile al fascista "me ne frego"), od alla sua variante istruita "noi siamo sani, sono gli altri ad infettarci", almeno evitiamo di andare a fare osservazioni in casa d'altri, che a badare solo ai casi nostri ce n'è già d'avanzo. Le discussioni su fortezze e battaglioni alpini saranno forse meno impegnative, ma sono di certo più serie delle requisitorie di chi vede solo la Enron degli altri, ma ignora la Parmalat sotto casa sua.
(Per chi fosse interessato, consiglio la lettura di "Caporetto", di Mario Silvestri, recentemente ristampato da Rizzoli in economica: come giustamente sottolinea l'autore, in quella battaglia c'è tanto di noi italiani che purtroppo si ritrova ancora nella vita di tutti i giorni...)
Un'ultima osservazione.
Seguendo la mia insana predilizione per deboli (veri) e cause perse, io sto con la ragazza di Milano che, cittadina italiana, ha giustamente ragione nel lamentarsi vedendo i propri diritti violati, quali che siano le probabilmente altrettanto giuste ragioni di chi protesta (curiosità : se tanto mi dà tanto, la prossima volta che mi bocciano l'auto sono autorizzato a tirar fuori lo spalleggiabile 66?); inoltre non guasterebbe ricordare (soprattutto i "compagni"...) che non tutti sono dei capitani d'industria con autista e Mercedes sotto casa.
Se poi anche nelle cosiddette "discussioni impegnate" non si può fare a meno di ridurre una donna sempre e comunque a quel particolare anatomico, beh, allora sono orgoglioso di restare tra i muli ed i soldati, anche se sbracati.
Mandi.
Luigi