Roby ha scritto:Mi spieghi come puoi mettere nello stesso discorso la Englaro, Piazza Fontana e Tommaso Onofri?
Cos'hanno in comune questi 3 fatti per te?
Li consideri tutti e 3 degli omicidi senza nessuna distinzione?
ho già riconosciuto di avere sbagliato a mettere sullo stesso piano il caso di Eluana Englaro con quello della stazione di Bologna;
sotto lo stretto punto di vista di "essere in pace", confermo invece che siamo nella medesima situazione del piccolo Onofri:
adesso non ha più paura e non ha più la malattia di cui soffriva.
se qualcuno mi convince che c'è una differenza, sempre sotto il punto di vista dell' "essere in pace", sono pronto a ricredermi.
forse è opportuno, per non indurti a male interpretare il mio pensiero, che io sono favorevole alla eutanasia di colui che la chiede, a condizione che sia in uno stato patologico di gravità oggettivamente riscontrabile (lo dico in senso generale, perché non sarebbe giustificabile l'eutanasia di chi decida di farla finita perché affetto dalla forfora; non lo dico con riferimento a questo specifico caso)
sono invece agghiacciato dalla possibilità che altri decidano se la mia vita sia degna di essere vissuta, quando io non sono in grado di esprimermi;
e che in più, per pura mancanza di coraggio morale, adottino il metodo meno compromettente per loro e più doloroso per me.
sotto un aspetto strettamente giuridico questo è un omicidio, con aggravante della crudeltà .
dopo di che, che io da assassinato sia "finalmente in pace" può anche essere; non sono cristiano, non posso contare sulla consolazione di quella fede.
il tutto sempre per portare la conversazione sul fatto eclatante e di interesse generale, cioé la partecipazione dello Stato nella morte di questa donna (con un provvedimento emesso "in nome del popolo italiano").
sul fatto privato, ho la mia idea; ma vorrei attenermi, in questo thread, alle considerazioni generali che sono oggetto di questa lunga e civile conversazione tra tutti i partecipanti