Infatti... E' accaduto una cinquantina di anni fa... E credo proprio che abbiano spostato il pennone dell'alzabandiera dopo quello che è successo... E tra l'altro dovrebbe essere l'unica caserma in Italia ad avere il pennone non visibile durante l'alzabandiera...
Il Maresciallo in questione dovrebbe chiamarsi Dini... Era agli sgoccioli quando ero io al 5°... credo tu non sia riuscito a conoscerlo...
...Ma gli alpini non hanno paura
Art. Marco Zanetti
Gavardo (BS)
12/93 - 63D
5° Rgt. da Mont.
51° Batteria C/A Stinger
Silandro (BZ)
Quella del Maresciallo killer di Muli a pugni girava anche a Merano, all' Edolo, quando ho avuto la fortuna di bazzicare quei luoghi.
Era uno degli spauracchi usati dai C.li e C.M. istruttori per far cagare un po' sotto i missili (cioè noi).
Si narrava di Silandro, di Malles, di Vipiteno, di Elvas ecc., come di luoghi molto sinistri, infestati da nonni potentissimi e squallidissimi, e che pure i quadri permanenti non erano da meno.
Le figure più mitiche erano: un certo Capitano M. al Morbegno, Il Maresciallo di cui parlate qui (a Silandro, allora, c'era il Bergamo, il Sondrio era a Vipiteno), ma di cui non si faceva mai il nome. Il nostro "mito" autoctono, alla Rossi di Merano, era un certo Capitano W. S. che, visto con i miei occhi, girava per la caserma, quando era in pista, con registratorino portatile su cui incidere, a mò di promemoria, le punizioni che affibbiava a chi gli capitava sotto tiro. Bersaglio praticamente certo: la corvèe caserma.
Federico ha scritto:Quella del Maresciallo killer di Muli a pugni girava anche a Merano, all' Edolo, quando ho avuto la fortuna di bazzicare quei luoghi.
La persona che me lo ha raccontato l'ha visto con i propri occhi...
Comunque di storie su capitani e marescialli ne ho sentite a valagna... Ad esempio anche quella di un capitano che givara con la svastica disegnata soto la norvegese...
Oppure di "imprese" di ufficiali durante le esercitazioni di tiro con gli obici...
...Ma gli alpini non hanno paura
Art. Marco Zanetti
Gavardo (BS)
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Silandro (BZ)
51Stinger ha scritto:
Il Maresciallo in questione dovrebbe chiamarsi Dini... Era agli sgoccioli quando ero io al 5°... credo tu non sia riuscito a conoscerlo...
Infatti non ho mai sentito questo nome. Ma com'era: alto, tarchiato...? Dini poi è un cognome toscano, non sai di dove fosse? Quello che te lo ha raccontato cosa ti ha detto? E poi cosa ha subito il Maresciallo?
Quella del Capitano con la svastica non la sapevo... Poi racconta un po' delle "imprese" durante le scuole tiro.
Si narrava di Silandro, di Malles, di Vipiteno, di Elvas ecc., come di luoghi molto sinistri, infestati da nonni potentissimi e squallidissimi, e che pure i quadri permanenti non erano da meno.
Il fatto è che secondo me molte leggende saranno (ERANO, perchè i professionisti penseranno a tutt'altro) un po' "colorate" ma con una quota considerevole di verità .
Mi è dispiaciuto molto non poter vivere alla "Druso" di Silandro, che era però anche considerata come una casa, nella quale viveva una famiglia numerosa.
Alla "Polonio" di Merano invece lo spauracchio era il Cap. Ramundo (Aiutante Maggiore), del quale raccontavano che durante il servizio a "Dobbiaco" nell'Asiago, mentre era d'ispezione, girasse per la caserma spargendo cartacce per poi cazziare l'Ufficiale di picchetto e la corvée caserma.
Anche i quadri permanenti lo temevano, e a ragione: un Tenente si prese tre giorni di CPS perché c'era un sacchetto di spazzatura nel cestino all'ingresso degli alloggi Ufficiali (lui diceva che dopo il passaggio della CC "qualcuno" avesse messo apposta quel sacchetto per punirlo).
Tutti ci preoccupavamo di tenere sempre tutto perfetto. Oggi che nelle caserme non ci sono più piantoni, CC, ecc. questi ricordi fanno sorridere ma di sicuro l'Istituzione ha perso in immagine, forma e forse anche disciplina.
Ten. Francesco Papi
5° a. mon.
Gr. Bergamo
32^ btr.
Gian Luca ha scritto:Riporto su questa cartella "detonata" riportando - essendo io stesso detonato causa scadenza - un sunto del vocabolario fra Bracciano e il quintoamon:
Gian Luca ha scritto:Riporto su questa cartella "detonata" riportando - essendo io stesso detonato causa scadenza - un sunto del vocabolario fra Bracciano e il quintoamon:
Beh dai ragazzi, questa qui era un po' come sparare sulla Croce Rossa. Si potrebbe anche ringraziare Lele perchè passa degli ottimi assist/battute ai Nonni . Ce la fa passare insomma, uno dei primi compiti dei figli
Beh dai ragazzi, questa qui era un po' come sparare sulla Croce Rossa. Si potrebbe anche ringraziare Lele perchè passa degli ottimi assist/battute ai Nonni . Ce la fa passare insomma, uno dei primi compiti dei figli
Hai ragione Federico.
Grazie PISTRO.
Ten. Francesco Papi
5° a. mon.
Gr. Bergamo
32^ btr.
Per Federico
Io ero ad Elvas nel 66/67, e ho visto mandare un artigliere a Peschiera perchè pescato da un sergente a dormire ai carburanti durante la guardia.
Quindi non tutto è per spaventare i militari.
Per i 12 mesi successivi non è rientrato in batteria, speriamo non l'abbiano fucilato.