Friz ha scritto:ma perchè la tv (e fb) sono porcherie "a prescindere"? certo c'è molto ciarpame (ma anche al cinema, al teatro, nelle gallerie d'arte, nelle biblioteche, ecc.): ma si può evitare di acquistare il televisore. Dici di no perchè il maledetto consumismo ce l'ha imposto (dannato Berl...)? va bene: si può non accenderlo più. Dici di no perchè la carne è debole (e su questo tornerò nella seconda parte)? c'è la possibilità di scegliere rete, canale, programma. Dici che tanto non cambia perchè tutti rincorrono audience (per gli introiti pubblicitari) con gli stessi metodi (e quindi diventa inutile persino allargare la fascia di concorrenti)? Allora è giunto il momento della seconda parte...
capire come sono state generate le aspettative...perchè tutto si può dire, tranne che fossero naturali: ne sei così sicuro? e perchè mai già nell'antica Grecia si apprezzavano le tauromachie? (lasciamo stare le corride di oggi, che però non mi paiono così deserte e che ancora non sono state imputate al dannato Berl...ma, tempo al tempo) perchè mai nell'antica Roma i circenses (non proprio approfondimenti culturali) servirono da companatico al panem per moltitudini di nostri antenati?
e i riti sacrificali, spesso a base di sangue e sesso, presenti in molte "civiltà " del passato (in alcuni casi neppur remoto) erano per caso disprezzati dalle rispettive popolazioni che vi assistevano (magari stordite da droghe varie...dannato Berl...)?
Il cosiddetto cammino della civiltà è consistito nell'imbrigliare tali pulsioni e nell'incanalarle sui sentieri del viver civile, percorso non lineare caratterizzato da passi avanti e scivoloni .
Indietro non si torna, inutile rinchiudersi in torri d'avorio e non so quanto efficace possa risultare dar la croce al dannato Berl: chiediamo con forza quello che ci pare appropriato, ma prendiamo atto che la Corazzata Potemkin è una......pazzesca!
Per quel che può importare rispondo a tale quesito, tratto da questa discussione:
viewtopic.php?f=6&t=3812
Premetto due note di metodo:
1) io analizzo e giudico azioni, opinioni, fatti, non persone. Ho amici che impiegano FB e/o guardano la TV; non per questo cessano di essere amici. Del resto io stesso potrei usare tali sistemi, non per questo porterei ad esempio la mia debolezza.
2) per la serie "smentita-di-posizione-mai-assunta", contesto non le novità tecnologiche, ma taluni loro impieghi. Io non sono contrario al televisore o al
computer, ma alla TV e a FB, particolari modalità d'impiego degli strumenti nominati.
FB è una porcheria (ma il termine è blando) perchè ogni minuto secondo concesso alle sue conoscenze virtuali - cioè inesistenti - è un minuto secondo tolto alle conoscenze reali.
Comprendo l'attrazione per la torre d'avorio delle amicizie selezionate, costruibile a piacere in stile LEGO, dove tutti la pensano come mi piacerebbe che tutti la pensassero; o anche la bulimia dell'amicizia, per cui non importa
quali siano coloro per cui si spende la parola "amico", ma
quanti siano.
Trovo però preferibile la realtà , dove capita di dover frequentare non solo "duri-e-puri", ma gente di ogni risma, che però è viva e sa di sangue, sudore e carne, e dove la materia sostanzia l'amicizia (che, va da sè, per un uomo non può che essere virile).
In altre parole vedo in FB quell'odio per la materia che fa tanto gnosi e "Adelphi della dissoluzione", e che trova nell'irrealtà e nel virtualismo di quello strumento ampia applicazione. Del resto basta vederne origini e caratteristiche, e si capisce tutto.
Non solo.
Partecipare a FB significa accettare, magari inconsapevolmente, che esista una forma di socialità dove non vi sia conoscenza reciproca; è cioè lo stesso che scendere in piazza a difendere la famiglia "tradizionale" (o "naturale", o "normale" che dir si voglia), come se ne esistessero altre (facendo così, però, si legittima la posizione di coloro che effettivamente lo pensano).
Invece la famiglia o è naturale, o non è; e le amicizie o sono sancite dallo scambio delle destre o non sono.
Il resto è apparenza, finzione, menzogna.
Quando parlo di TV non intendo l'elettrodomestico, e nemmeno quanto vi passa solo utilizzandolo come mezzo di diffusione (ad esempio, sport e cinema); mi riferisco invece a quanto è prodotto solo e soltanto per la TV, ovvero documentari e telegiornali, sceneggiati e
talk-shows, e così via.
La mia avversione è basata su più motivi.
Il primo, propedeutico: la possibilità di scegliere non esiste. Inutile fingere.
Il secondo, l'invasività del sistema che - a meno di poter vivere in un eremo montano - non può essere arginata.
Il terzo è la sua unidirezionalità .
Il quarto e principale, l'effetto distorcente che produce sulla percezione della realtà : come per FB, ancora una volta, è il virtualismo la nota che informa il resto.
La seconda parte del tuo intervento mi mette in crisi.
Essa presuppone infatti, o così mi par di capire, che io consideri negativamente tauromachia, corride e giochi gladiatorii (per altro storicamente ben meno efferati di quanto Hollywood ci porta a credere). Mentre questi ultimi ritengo siano del tutto superati - ma non per questo mi abbasserò a considerarli tali anche venti secoli fa - sono invece ampiamente favorevole alle
plazas de toros, o come caspita si chiamano.
In realtà , a voler esser precisi, esistono ancora pure i giochi del circo, in versione aggiornata, e sono gli sport motoristici, il pugilato, la lotta, la scherma e il rugby.
È pleonastico aggiungere che sono i miei preferiti, e che sono cultura come Umberto Eco o Claudio Magris mai potranno essere.
Evito per altro accuratamente di entrare nei campi ormai impresentabili e più alti (e per questo appunto impresentabili oggidì) della caccia o della
mensur.
Quanto ai riti sacrificali con impiego di droghe, a differenza di quanto scrivi essi continuano ancora adesso, ed effettivamente non sono purtroppo disprezzati che da una minimerrima parte della popolazione (almeno in Occidente).
Ad esempio non so quante volte in Italia chirurghi felloni, dimentichi del giuramento prestato, abbiano estratto cuori pulsanti da corpi ancora animati secondo l'esempio dei loro maestri aztechi (e non appare all'orizzonte nessun
conquistador che rimetta le cose a posto); ma è certo che la legge 194/78 ha portato almeno 5.200.000 sacrifici tramite l'aborto solo nel nostro paese.
Le droghe che aiutano in ciò non sono tanto e solo cocaina e viagra, quanto... indovina un po'?
Bravo: FB e TV (con le gazzette a modo di complemento).
Tout se tient.
Lasciando da parte tali quisquilie, io continuo a pensare che le pulsioni si imbrigliano - se non ci si riesce solo con l'educazione e l'esempio - con l'
Index librorum prohibitorum; certo non con la "dichiarazione dei diritti dell'uomo" (i.e. "negazione dei diritti di Dio") o con le presunte libertà - di stampa, opinione, parola - che altro non sono se non licenze, per le quali si deve ovviamente pagare apposita tassa di concessione.
Ma è inutile parlare di ciò, perchè a nessuno interessa ormai imbrigliare pulsioni e bassezze, che anzi devono diventare le nuove regole di vita, la nuova normalità .
Mandi.
Luigi