Hellis: l'Italia, nel 2006, è ripartita nonostante (stavo per scrivere a dispetto

) le attività dei governi.
Però: l'ultima (più della precedente) finanziaria del governo del Silvio conteneva alcune riforme strutturali, gli effetti delle quali si vedono ora. Nel corso del 2007 (coi saldi che si vedranno all'inizio del 2008) ci godremo la finanziaria tax&spend formulata dal Soviet, cioè scusa, dal Governo Mortazza.
Tutti ci dicono che costerà come minimo mezzo punto di calo del PIL.
Ma insomma, chi vivrà , vedrà . Intanto io, da gennaio, mi posso godere i circa 75 euri in meno di stipendio. Figata: un po' più dell'3% dei ricavi netti segati d'amblè. In cambio di nulla, naturalmente. Faccio modestamente notare che con 75 euri mese potrei farmi una dignitosa assicurazione sulla vita ad accumulo, ottenendo un reddito per la vecchiaia senza pesare di una lira sulle casse dello stato. Invece quei 75 euri che mi portano via, sono senza alcuna contropartita. Uno scippo bello e buono.
Luigi: il Prof. Ricolfi "tripartiva" così la società (vado a nasissimo e a poca memoria. Di sicuro non si tratta di una tripartizione Tradizionale, ovviamente. Deriva dagli studi e indagini sociologiche che il gruppo di cui il Prof è parte compie in Italia tutti gli anni)
- I Garantiti: dipendenti pubblici, pensionati e dipendenti privati di grandi aziende/gruppi. Costoro, per piccolo che sia, possono contare su un reddito sicuro. Per pensionati e dipendenti pubblici il motivo è evidente, i dipendenti di grandi gruppi invece possono contare, in casi di dissesto aziendale, su ampie piattaforme di ammortizzatori sociali che li tutelano. Questo gruppo, inoltre - particolare di enorme importanza - è ottimamente ben rappresentato a tutti i livelli istituzionali e non. In pratica: stanno nella bambagia.
- I detentori del rischio: qui il gruppo comprende figure in apprenza contrapposte: piccoli imprenditori, commericanti, liberi profesionisti e loro dipendenti, "atipici", tempo determinato eccetera. Sono coloro che muovono il paese, che producono reddito ed innovazione. Insomma: la famosa parte vitale del paese, quella che produce il surplus su cui vivono gli altri. Questo surplus è la contropartita del rischio, ovviamente, che non è assolutamente né considerato né tutelato né riconosciuto dalle istituzioni. Questo gruppo è totalmente non rappresentato istituzionalmente, a giudicare dai risultati che detta supposta rappresentaza riesce ad ottenere. Zero. Per cui una fetta di questo gruppo cerca di coprire il rischio con l'unico sistema che si ritrova, facile facile, a portata di mano: l'evasione fiscale. E attenzione: questa è endemica e di notevolissimo spessore, rappresentando una enorme massa finanziaria, in talune aree geografiche ben determinate. E no, contariamente a quanto si può pensare, queste aree non sono né la Brianza né il Nord Est né le altre aree e distretti produttivi del Paese in cui si nota effervescenza economica. Sono invece tutte aree poste a Sud di Roma, tanto per capirci. Una seconda parte di questo gruppo tenta di comprire il rischio mediante l'elusione e cioè con una attentissima gestione legale e fiscale delle attività , tali da abbassare il peso esorbitante che lo Stato rappresenta nei loro conti. Insomma: chi può si arrangia. Sono, comunque, tutti velocissimi e iper reattivi, molto più di quanto una qualsiasi amministrazione burocratica potrà mai sognare di essere, posto che lo desideri... Altra parte di questo gruppo se ne va: trova all'estero, e senza dover andare in luoghi "selvaggi" amministrazioni pubbliche estere che fanno a gara per conquistarne le attività . A pochissimi chilometri, come in Ticino dove in più si parla Italiano, all'Irlanda, alla Spagna. La parte più debole di questo gruppo, i cosiddetti precari, "godono", alla luce di questo studio, delle stesse attenzioni che lo stato riserva ai datori di lavoro: nessune, anzi. Coloro i quali dicono di difenderli e di volerli proteggere, i Sindacati, in realtà puntano ad una sola cosa: l'abolizione dei contratti di lavoro che ne regolano l'attività . Un po' come se il medico, per curare il male, uccidesse il paziente. L'ostilità dei sindacati per i "precari" è evidentissima, al di la delle parole. Essi sono una forza lavoro a costi accettabili per le aziende e quindi ricercati, al contrario dei dipendenti classici e ciè di coloro i quali, insieme ai pensionati, sono il vero, unico ed autentico riferimento dei sindacati. Naturale che i meno imbecilli tra i precari abbiano da tempo mangiato la foglia sindacale e si arrangino quindi per conto loro, cercando in tutti i modo di migliorare se stessi e quindi le loro condizioni. Ma si tratta di una lotta dura e senza quartire, in cui i sindacati sono appoggiati dall'INPS che, per principio preso, considera illegittimi TUTTI i contratti a progetto che incontra durante le ispezioni (moltiplicatesi esponenzialmente negli ultimi mesi: occhio!!). Risultato: precario a casa, a gonfiare le fila dei disoccupati, categoria utilissima alla rivendicazione sindacale, al contrario dei precari che, in fondo, un lavoro ce l'hanno.
- la protesta (ma quasi certamente il nome è un altro che non ricordo). Qui ci entrano tutti coloro che non si adattano. E che spesso e volentieri combattono lo Stato, lecitamente e non. I no global, centri sociali, dissenzienti e protestanti di ogni colore e di ogni orientamento. Pure i tifosi del calcio. Per assurdo che possa sembrare questo gruppo, sensibilmente meno numeroso degli altri, gode, al contrario del precedente, di ottime entrature e protezioni, cioè di rappresentanza, all'interno dello Stato, ruolo politico centrale e locale e non solo: pure parte del mondo economico, (quello grande della categoria Garantiti) offre protezioni e rappresentanza dove conta questa categoria.
Il vero problema per Ricolfi, quindi, sta nel fatto che le due categorie più o meno parassitarie del Paese sono quelle che godono della più ampia e capillare rappresentazione e quindi protezione dei loro interessi. Mentre la parte positiva, creatrice e innovativa della società è, in una parola, vessata e sfruttata dalle altre. E la situazione peggiora sempre di più, tanto che, dopo quest'utlima finanziaria (ma il Prof ha criticato pure le precedenti, per almeno una dozzina d'anni), per lui si rischia di rompere il meccanismo e, quindi, di uccidere la gallina dalle uova d'oro. Se un terzo, quello che conta sotto questo punto di vista, del Paese si trova in netto, perenne e totale contrasto col resto del Paese, che può succedere? Storicamente, in occasioni del genere, si sono fatte "le rivoluzioni". Cosa che molto probabilmente non avverrà da noi. Ma di sicuro il punto della rottura degli equilibri è vicinissimo, se non già sorpassato. Urgono interventi pesanti atti a riequilibrare una situazione che, oggettivamente, è patologicamente ingessata sulla difesa dell'indifendibile, cosa che grava oltre ogni limite di sopportabilità , oramai, su coloro che mantengono in funzione la macchinetta, per così dire. Con un ulteriore pessima aggravante, rappresentata dagli esiti della finanziaria in vigore. Il CSX ha vinto le elezioni non solo promettendo di non mettere le mani nelle tasche degli Italiani ma anche, nel contempo, promettendo grande attenzione alla protezione e all'aumento del reddito reale delle famiglie, in special modo di quelle dei dipendenti privati. Cosa che ha certamente avuto il suo peso in cabina elettorale, dal momento che negli scorsi anni mentre i dipendenti pubblici vedevano il loro reddito aumentare più che sensibilmente (due cifre percentuali), al contrario quelli privati sono riusciti - se pure lo hanno potuto - solo a proteggerlo dall'inflazione. Quindi i dipendenti pubblici sono riusciti a mitigare il devastante effetto euro, mentre i dipendenti privati da qualche anno se lo stanno godendo tutto.
Questo potrebbe provocare una sorta di alleanza tra una parte dei garantiti con i detentori del rischio, cosa che potrebbe natruralmente rendere ancora peggiore un'eventuale esplosione.
Ciao
Art. Federico
40a Btr, AMF(L)
Gr.A.Mon. "Pinerolo"
(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86