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Luigi ha scritto: P.S.: Hellis, "a da passà  'a nuttata". Pensa che lunedì tutto tornerà  normale, con Romano al suo posto come se nulla fosse successo. 8)
...dici che vanno avanto altri tre mesi? per stavolta gli han dato dodici punti, ma alla prossima 'sti scavezzacollo ci restano secchi.
Bricchetto
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Luigi ha scritto:Scusa, Brick, ma è un'ANSA?
Perchè Diliberto si chiama Oliviero, per favore.
Non cominciamo a mettere in giro delle voci che poi qualcuno ci crede. 8)

(...)
Poi ci vuole giusto un comunista per fare a botte mettendo le dita nelle orecchie o prendendo il naso come ai bambini.
Josif si sta rigirando, nel buco dove sta.
Mandi.
Luigi

P.S.: Hellis, "a da passà  'a nuttata". Pensa che lunedì tutto tornerà  normale, con Romano al suo posto come se nulla fosse successo. 8)
Effettivamente, dall'errore pacchiano pare proprio un'Ansa. Invece è un quotidiano, non ricordo se QN o Il Resto del Carlino o Il Secolo XIX.
O l'ha scritto l'amante del direttore o il figlio di un industriale o magari di un cardinale, chi lo sa.

Ci vuole un comunista per odiare così forte.



Romano tornerà  al suo posto, ma il Vecchio Leone manderà  Bondi a chiedere l'affitto delle navi da crociera e Cicchitto su ebay per vedere il prezzo dei volantini.

Lui farà  altre telefonate; chiamerà  qualche suo amico per sapere se si può affittare quel coso pieno di buchi a via dell'Impero, a Roma, bello però, o se i lavori al Duomo di Milano sono finiti o se l'Arena di Verona è proprio quella dove fanno il Festival Bar e gli spiegherà  che per la sera finale della campagna elettorale ci vuole invitare Iachetti, Vianello, La Mondaini, Jerry Scotti e veline varie.

Quello si scuserà  se ha tardato a rispondere al telefono, perché aveva le mani bagnate e ha dovuto asciugarle sul grembiulino, che sul Duomo non ha idea perché è circondato da nebbia e smog pure a giugno e di invitare pure La Russa e Gasparri che a quelli le veline gli piacciono.
Per il coso di Via dell'Impero doveva telefonare a un suo amico palazzinaro che ha una conoscenza importante piazzata da quelle parti, ma che si scordasse di metterci gli infissi in alluminio, perché quello va lasciato così.

Mastella nel frattempo cercherà  di capire come difendere il suo 1,5% "cattolico" senza uscire dalla coalizione e se nel prossimo governo tecnico Dini, riuscirà  a infilarci un ministro suo, anche se si tratterà  di fare solo finanziaria e legge elettorale.

Gianfranco Findus si starà  chiedendo perché non votare a giugno, senza riuscire a vedere, dall'altra parte della parete il Vecchio Leone che guarda quanto gli manca per finire fisioterapia e riabilitazione.

I leghisti no. Quelli con le loro sezioni e i ciclostile son pronti. Si voti adesso o dopo, son pronti. E col brianzolo Berlusconi la faranno vedere loro a 'sti terroni dei romani!

Casini è lì che piange e scrive una lettera a Arnaldo "coniglio mannaro" Forlani. Ma perché lui non ci riesce a fare il "pentapartito" manco adesso, ma cosa gli manca a lui per essere come il maestro? le donne gli dicono tutte che è bello! manco sul 'tre alberi' sfigura! Sarà  che la politica non è una scienza esatta!

Dall'altra parte del muro volano stracci bagnati.
"Buono" Veltroni, "Ciccio" Rutelli, "Straziami" Fassino si sono accorti che i comunisti fomentati, formati e ospitati da loro per odiare il fascista Berlusconi ora vogliono pure la loro fetta di torta. E dire che loro gli pagano pure l'affitto dei centri sociali! razza d'ingrati! E le canzonette pure e gli hanno dato il permesso di fumare quello che gli va e bere a sbafo! E chi li ferma mò a questi?

A meno che, la candidatura di "intellettuale" Sofri.... ma sì, ci vedevano pure Happy Days insieme, quando erano ragazzi, come quella volta che volevano spiare "Miss Muretto" Melandri sotto la doccia... le risate!

Mussi è davanti allo specchio. Belli. Se li guarda, se li arriccia, i baffoni come "Lui". Ha poco da sgomitare Salvi. Mai fidarsi dei professori universitari. Tutt'al più gli faccio fare Beria, gli faccio fare. Ma torneranno quei tempi, ah! se torneranno.

Ma tu dimmi come è buffo il destino. Chiare, fresche, dolci acque di Capri.
Tra uno spruzzo di acqua salata e un colpo di vento a "Massimo" D'Alema dei baffi non gli importa proprio. Ci ha lo sguardo perso nel vuoto azzurro.
Essere stati a una sega di grillo da fare il Presidente della Repubblica e adesso dover tenere il velo a quel democristiano di Franco Marini.
Per forza. Erano pure d'accordo: io agli Esteri pronto a subentrare, dalla Farnesina, lontano dai pettegolezzi del centro di Roma, tu al Senato e Bertinotti alla Camera. Come l'altra volta. Appena fa la pipì fuori
dal vasetto lo cacciamo.

Quello, invece, ha colto l'occasione al volo. Anzi, lo sapeva prima. Maledetto di un democristiano (tanto di cappello, però).
Una "alta carica istituzionale"? eccomi e sono pure amico di tutti!
Come? ha detto Confindustria che il Presidente del Coniglio lo fa Dini? ma guardate che io ci vado d'accordo, eh?! Mi ricordo di quanto montavo la sorpresina dell'uovo di Pasqua al piccolo LCDM..!
E va beh! "mi rendo disponibile" se fosse necessario, un giorno, mettersi a disposizione del Paese. Me lo segno, però, eh?!
E così niente, mentre regge il timone. Ci si mettono i comunisti alla Diliberto e quel fesso col cognome a metà  tra un operaio e un terzino del Torino. L'aveva detto, lui, che voleva fare la bicamerale... Almeno oggi non c'è risacca. Almeno.

Prodi? di Prodi nessuno sa nulla. E poi, scusate, Prodi chi?

La sabbia passa sempre, prima o poi, nello stretto della clessidra.
Per questo sarà  un gingle Mediaset che li seppellira tutti.
Per fortuna.
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a ragà  ritorna il mortazza e la sua banda!
saluti :-)(-:
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Luigi
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cavalli ha scritto:a ragà  ritorna il mortazza e la sua banda!
saluti :-)(-:
Ce ne siamo accorti per via del tempo che si è di nuovo guastato.
Almeno questo governo porta sollievo all'agricoltura, la quale è l'aratro che traccia il solco ma con il governo precedente era una siccità  via l'altra :twisted:
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Luigi
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Luigi, mi hai fatto morire dal ridere.

Almeno una risata per non piangere...
Però: non pensavo fossero così comode le poltrone del Parlamento da tenersele così strette.
Il Conte :wink:
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E SUPPORTI TATTICI "CADORE"
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Pierpa
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Sono comode le poltrone, specie se pensi che mancano 2 anni ad ottenere la pensione da deputato.... quindi ragazzi difficilmente prima del 2009 avremo nuove elezioni (aò, debbono pur assicurarsi la vecchiaia i rappreentanti del popolo!) :D
MAI DAÛR!
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Federico
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Bricchetto ha scritto:
Luigi ha scritto:Scusa, Brick, ma è un'ANSA?
Perchè Diliberto si chiama Oliviero, per favore.
Non cominciamo a mettere in giro delle voci che poi qualcuno ci crede. 8)

(...)
Poi ci vuole giusto un comunista per fare a botte mettendo le dita nelle orecchie o prendendo il naso come ai bambini.
Josif si sta rigirando, nel buco dove sta.
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Luigi

P.S.: Hellis, "a da passà  'a nuttata". Pensa che lunedì tutto tornerà  normale, con Romano al suo posto come se nulla fosse successo. 8)
Effettivamente, dall'errore pacchiano pare proprio un'Ansa. Invece è un quotidiano, non ricordo se QN o Il Resto del Carlino o Il Secolo XIX.
O l'ha scritto l'amante del direttore o il figlio di un industriale o magari di un cardinale, chi lo sa.

Ci vuole un comunista per odiare così forte.



Romano tornerà  al suo posto, ma il Vecchio Leone manderà  Bondi a chiedere l'affitto delle navi da crociera e Cicchitto su ebay per vedere il prezzo dei volantini.

Lui farà  altre telefonate; chiamerà  qualche suo amico per sapere se si può affittare quel coso pieno di buchi a via dell'Impero, a Roma, bello però, o se i lavori al Duomo di Milano sono finiti o se l'Arena di Verona è proprio quella dove fanno il Festival Bar e gli spiegherà  che per la sera finale della campagna elettorale ci vuole invitare Iachetti, Vianello, La Mondaini, Jerry Scotti e veline varie.

Quello si scuserà  se ha tardato a rispondere al telefono, perché aveva le mani bagnate e ha dovuto asciugarle sul grembiulino, che sul Duomo non ha idea perché è circondato da nebbia e smog pure a giugno e di invitare pure La Russa e Gasparri che a quelli le veline gli piacciono.
Per il coso di Via dell'Impero doveva telefonare a un suo amico palazzinaro che ha una conoscenza importante piazzata da quelle parti, ma che si scordasse di metterci gli infissi in alluminio, perché quello va lasciato così.

Mastella nel frattempo cercherà  di capire come difendere il suo 1,5% "cattolico" senza uscire dalla coalizione e se nel prossimo governo tecnico Dini, riuscirà  a infilarci un ministro suo, anche se si tratterà  di fare solo finanziaria e legge elettorale.

Gianfranco Findus si starà  chiedendo perché non votare a giugno, senza riuscire a vedere, dall'altra parte della parete il Vecchio Leone che guarda quanto gli manca per finire fisioterapia e riabilitazione.

I leghisti no. Quelli con le loro sezioni e i ciclostile son pronti. Si voti adesso o dopo, son pronti. E col brianzolo Berlusconi la faranno vedere loro a 'sti terroni dei romani!

Casini è lì che piange e scrive una lettera a Arnaldo "coniglio mannaro" Forlani. Ma perché lui non ci riesce a fare il "pentapartito" manco adesso, ma cosa gli manca a lui per essere come il maestro? le donne gli dicono tutte che è bello! manco sul 'tre alberi' sfigura! Sarà  che la politica non è una scienza esatta!

Dall'altra parte del muro volano stracci bagnati.
"Buono" Veltroni, "Ciccio" Rutelli, "Straziami" Fassino si sono accorti che i comunisti fomentati, formati e ospitati da loro per odiare il fascista Berlusconi ora vogliono pure la loro fetta di torta. E dire che loro gli pagano pure l'affitto dei centri sociali! razza d'ingrati! E le canzonette pure e gli hanno dato il permesso di fumare quello che gli va e bere a sbafo! E chi li ferma mò a questi?

A meno che, la candidatura di "intellettuale" Sofri.... ma sì, ci vedevano pure Happy Days insieme, quando erano ragazzi, come quella volta che volevano spiare "Miss Muretto" Melandri sotto la doccia... le risate!

Mussi è davanti allo specchio. Belli. Se li guarda, se li arriccia, i baffoni come "Lui". Ha poco da sgomitare Salvi. Mai fidarsi dei professori universitari. Tutt'al più gli faccio fare Beria, gli faccio fare. Ma torneranno quei tempi, ah! se torneranno.

Ma tu dimmi come è buffo il destino. Chiare, fresche, dolci acque di Capri.
Tra uno spruzzo di acqua salata e un colpo di vento a "Massimo" D'Alema dei baffi non gli importa proprio. Ci ha lo sguardo perso nel vuoto azzurro.
Essere stati a una sega di grillo da fare il Presidente della Repubblica e adesso dover tenere il velo a quel democristiano di Franco Marini.
Per forza. Erano pure d'accordo: io agli Esteri pronto a subentrare, dalla Farnesina, lontano dai pettegolezzi del centro di Roma, tu al Senato e Bertinotti alla Camera. Come l'altra volta. Appena fa la pipì fuori
dal vasetto lo cacciamo.

Quello, invece, ha colto l'occasione al volo. Anzi, lo sapeva prima. Maledetto di un democristiano (tanto di cappello, però).
Una "alta carica istituzionale"? eccomi e sono pure amico di tutti!
Come? ha detto Confindustria che il Presidente del Coniglio lo fa Dini? ma guardate che io ci vado d'accordo, eh?! Mi ricordo di quanto montavo la sorpresina dell'uovo di Pasqua al piccolo LCDM..!
E va beh! "mi rendo disponibile" se fosse necessario, un giorno, mettersi a disposizione del Paese. Me lo segno, però, eh?!
E così niente, mentre regge il timone. Ci si mettono i comunisti alla Diliberto e quel fesso col cognome a metà  tra un operaio e un terzino del Torino. L'aveva detto, lui, che voleva fare la bicamerale... Almeno oggi non c'è risacca. Almeno.

Prodi? di Prodi nessuno sa nulla. E poi, scusate, Prodi chi?

La sabbia passa sempre, prima o poi, nello stretto della clessidra.
Per questo sarà  un gingle Mediaset che li seppellira tutti.
Per fortuna.
Favoloso! Barvo!

Davvero un bel pezzo, grazie.

Solo una curiosità : chi è quello che tarda a rispondere al cellulare?
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Per ingannare il tempo visto che le sorti d'Italia, "in un momento così grave" come ci dicono i pensosi e preoccupati politici da noi eletti, devono restare sospese fino a giovedì, data di rientro previsto dall'estero della senatrice a vita Rita Levi Montalcini, cerchiamo di occupare il tempo con un bel quiz.
Ecco l'antefatto.

""""""""""""""""""""""""""""""
Consiglio dei Ministri n. 36 del 2 febbraio 2007
La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:
Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 9,25 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Romano Prodi.
Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Enrico Letta.
……………………………… omissis ……………………………………………

Il Consiglio ha inoltre adottato le seguenti deliberazioni:
-………………………………
-- rinnovo per un triennio dell'incarico di Direttore dell'Agenzia del demanio conferito all'architetto Elisabetta SPITZ;
………………………………

Il Consiglio infine, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, ha esaminato numerose leggi regionali a norma dell'art. 127 della Costituzione.
La seduta ha avuto termine alle ore 12,15.

""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""

Ed ecco la domanda, chi è l'Architetto Elisabetta Spitz?
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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Ed ecco la domanda, chi è l'Architetto Elisabetta Spitz?
eheheh, trattasi di architetto romano, che tra le altre cose, è moglie di Follini, giusto?
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jolly46 ha scritto:Per ingannare il tempo visto che le sorti d'Italia, "in un momento così grave" come ci dicono i pensosi e preoccupati politici da noi eletti, devono restare sospese fino a giovedì, data di rientro previsto dall'estero della senatrice a vita Rita Levi Montalcini, cerchiamo di occupare il tempo con un bel quiz.
Ecco l'antefatto.

""""""""""""""""""""""""""""""
Consiglio dei Ministri n. 36 del 2 febbraio 2007
La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:
Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 9,25 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Romano Prodi.
Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Enrico Letta.
……………………………… omissis ……………………………………………

Il Consiglio ha inoltre adottato le seguenti deliberazioni:
-………………………………
-- rinnovo per un triennio dell'incarico di Direttore dell'Agenzia del demanio conferito all'architetto Elisabetta SPITZ;
………………………………

Il Consiglio infine, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, ha esaminato numerose leggi regionali a norma dell'art. 127 della Costituzione.
La seduta ha avuto termine alle ore 12,15.

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Ed ecco la domanda, chi è l'Architetto Elisabetta Spitz?
Jolly, trattieniti dal vomitare, ma se ci hai una sorella, me la sposo.
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Luigi
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Piccolo contributo.

Cosa sarebbe successo se un articolo di tal tenore fosse apparso su "Libero" o "Il Giornale", invece che sul foglio interno della FIAT?
Da "La Stampella" del 25 febbraio, i grassetti sono miei.

A margine, ve l'avevo detto, io, che siamo in regime dittatoriale.
Ora ne avete la conferma.
Mandi.
Luigi

Il perdente radicale

BARBARA SPINELLI
Per capire la natura dell'ultima crisi di governo bisogna probabilmente smettere di usare questa parola: crisi. Crisi ha qualcosa di subitaneo e circoscritto: l'atto d'irresponsabilità  di due senatori della sinistra radicale avrebbe precipitato un governo già  di per sé litigioso, ma il caso di coscienza non si estenderebbe oltre il perimetro della maggioranza. Il dizionario Devoto descrive la crisi come «esacerbazione o insorgenza improvvisa di fenomeni morbosi violenti, per lo più di breve durata». Crisi è anche un eufemismo: tutto il tessuto intorno è sano, solo quel punto lì è strappo da rammendare.

Meglio dunque parlare di malattia, o di male italiano. È un male non legato a una sola forza ­ l'ideologismo di un'estrema sinistra che ha avuto la sciagurata leggerezza di candidare irresponsabili al Parlamento ma è una patologia che affligge la maggior parte dei politici e quasi tutta la classe dirigente (cioè chiunque eserciti indirettamente responsabilità  nella pòlis: attori economici, intellettuali, giornalisti). I sintomi sono chiari: una perdita di memoria che sconfina nell'amnesia, una profonda sottovalutazione del pericolo che si corre quando s'occulta il passato, una mancanza continuativa di coscienza etica. Quel che si è dimenticato è l'epoca che segna il nostro tempo: dieci anni dominati da Berlusconi, caratterizzati da un rapporto arbitrario con la legge, una monocrazia televisiva, una confusione sistematica tra interesse pubblico e interesse privato. La minaccia che si sottovaluta è il ritorno di quell'esperienza. La coscienza etica mancante è quel che impedisce di riconoscere in se stessi la soggezione, radicata e quindi malata, alla forza di Berlusconi. Quest'ultimo continua a determinare il nostro modo di giudicare la politica, di semplificarla, di sprezzarla. In realtà  sono nove mesi che gran parte della classe dirigente guarda al governo Prodi attraverso le lenti falsificatrici di Silvio Berlusconi.

Se la crisi sembra al momento superata, se i partiti dell'Unione hanno deciso di non farsi più la guerra e di provare un'intesa rispettosa della guida di Prodi, è perché tali mali sono stati intuiti. Come spesso accade, la paura può esser consigliera cattiva ma anche ottima, e la paura di riconsegnare per la terza volta l'Italia a Berlusconi ha dato forza e nuovo senso della realtà  alla coalizione. La paura può servire anche ad aprire salutari casi di coscienza, nella sinistra radicale ma non solo: nella maggioranza, nell'opposizione, e in chiunque osservi e commenti la politica nazionale. È come se per tutti un gioco finisse, distruttivo-autodistruttivo, e il caso di coscienza consiste nel guardare in faccia quella soggezione verso Berlusconi. Sono mesi che quest'ultimo proclama illegittimo il governo ed è un giudizio che inconsapevolmente è interiorizzato da molti. L'intimidazione è enorme e produce malattie che scombinano le menti: le più svariate menzogne vengono prese per vere, i riconteggi dei voti d'aprile vengono accettati creando precedenti gravi, il tentativo di conciliare la sinistra radicale con la responsabilità  è giudicato in anticipo inane e in genere passa l'idea che un governo vada giudicato sull'istante, all'ombra del prossimo voto locale, non sull'arco di qualche anno almeno di legislatura.

È una strana sindrome, che fa pensare al perdente radicale descritto da Enzensberger. Nel perdente radicale, osserva lo scrittore citando il filosofo Odo Marquard, «la delusione aumenta con ogni progresso, perché dove i progressi civili sono effettivamente vincenti ed eliminano effettivamente i mali, raramente suscitano entusiasmo: diventano ovvii, e l'attenzione allora si concentra sui mali che restano. Vige insomma la legge della crescente incidenza del rimanente. Quanto più negativo scompare dalla realtà , tanto più irritante diventa il negativo residuale, proprio perché diminuisce» (Enzensberger, Il perdente radicale, Einaudi). Il terroristico perdente radicale è scontento di qualsiasi presente. L'antipolitico spregio della politica, ereditato dal decennio berlusconiano, ha radici che sopravvivono. Sono tante le menzogne di Berlusconi, e tutte mirano a far apparire Prodi illegittimo. Ha cominciato fin dall'inizio della legislatura e in questi giorni ha moltiplicato gli attacchi di questo genere senza che nessuno l'obbligasse a tener conto della legalità  oltre che della sua idea di legittimità  extralegale. Poi con Alleanza Nazionale e altri partiti ha ripetuto che i senatori a vita non possono sostenere la maggioranza senza perdere dignità  morale e anche in tal caso pochi hanno obiettato. Anche questa è soggezione e sta a indicare come l'Italia, contro le speranze di Montanelli, non sia ancora vaccinata.

Perché l'intimidazione funziona in pieno, come se Berlusconi fosse ancora al potere pur non essendo più al governo. Come agli inizi della sua carriera politica, è il controllo sociale che continua a latitare, e questo gli permette di mentire impunemente. Chi urla contro i senatori a vita mentre vanno a votare usa una violenza spaurente non molto diversa dai manganelli. Chi li denuncia farebbe bene a ricordare la lettera che Cossiga, irritato per le accuse d'immoralità  rivolte ai senatori a vita nel maggio 2006, quando Prodi ebbe la fiducia, scrisse a Berlusconi. Puntigliosamente, Cossiga ricorda il giorno in cui quest'ultimo ottenne la fiducia dei senatori, il 18 maggio '94: «Fui autorevolmente incaricato (...) di “organizzargliene” una (di fiducia)! I senatori erano trecentoventisei, di cui undici erano senatori a vita, presenti in Aula furono trecentoquindici e trecentoquattordici i votanti; centocinquantotto voti era la maggioranza richiesta. Votarono sì centocinquantanove senatori, centocinquantatré furono i contrari e due gli astenuti, che al Senato valgono per voto contrario. Il governo Berlusconi ottenne la fiducia per un solo voto, a garantirla tre senatori a vita: Giovanni Agnelli, Francesco Cossiga e Giovanni Leone. Nessuna accusa di immoralità  ci fu rivolta allora né dalla sinistra né da te!». Ma non solo chi denuncia dovrebbe ricordare. È responsabile anche chi lascia dire stupidaggini (telegiornali, quotidiani, politici) senza subito ricordare agli italiani i fatti del passato.

Adesso che si tenta una ripresa del governo Prodi sarà  utile riconoscere il persistere di questa sindrome, di intimidazione e soggezione: consegnare per la terza volta l'Italia a Berlusconi è un'opzione che deve sparire. Questo vuol dire far politiche riformiste e una politica estera coerente con gli impegni internazionali ma anche eliminare il triplice male dell'amnesia, della sottovalutazione dei pericoli, della menomata coscienza etica.

Significa smettere di fare favori personali a Berlusconi e dunque approvare al più presto una legge sul conflitto d'interessi, senza ripetere il gravissimo peccato d'omissione della sinistra nel 1996-2001. Rinviarla per l'ennesima volta sarebbe non un errore, ma un crimine. Significa non lasciar passare le menzogne sui senatori a vita. Significa, per personalità  che tengono all'etica come Pier Ferdinando Casini, sottoporre a esame i propri comportamenti durante il governo Berlusconi e ammettere, come fa oggi Follini, che governare con Calderoli non è meno peggio che governare con Diliberto. Significa votare con questo governo, se la politica estera di D'Alema rompe con le scelte berlusconiane in nome d'una continuità  con De Gasperi-Andreotti. Votando contro, Andreotti ha non solo votato contro se stesso. Ha fatto politichetta anziché politica.

Ha scritto Eugenio Scalfari nei mesi scorsi che l'Italia è come uno specchio rotto: ognuno crede di scorgere nel frammento il tutto, e non vede in realtà  che se stesso. Non sarà  male che questa tentazione finisca, e ben venga l'autorevolezza rivendicata da Prodi. Forse i punti 11 e 12 del suo piano sono i più essenziali, riguardando proprio questo: il suo portavoce sarà  portavoce non solo del premier ma del governo, e in caso di contrasto nella maggioranza sarà  Prodi a decidere. Lo stesso Scalfari aveva consigliato quest'autorevolezza, quando chiese al premier di esercitare una dittatura di salute pubblica. Questo gli darà  forza nell'Unione, verso gli oppositori, e non per ultimo nei rapporti con chi nella Chiesa vorrebbe far politica al posto dei governi sui «temi sensibili».

Il nome scabroso di dittatura è stato dato perché s'adatta allo speciale dramma di Prodi. La sua è una sorta di Grande Coalizione escogitata per uscire dal berlusconismo, che non è stato una dittatura ma un'anomala monocrazia. È una coalizione che s'apparenta al Cln, il Comitato di Liberazione Nazionale formato tra le forze più diverse per ricostruire una legalità  dopo il '43. Se oggi Berlusconi è ancora così potente (influenzando telegiornali, giornali, politici) vuol dire che non ne siamo usciti. Che da questa malattia urge guarire, ciascuno facendo un esame di coscienza. Cercando di capire cosa stiamo dimenticando, quale pericolo stiamo sottovalutando, quel che dobbiamo fare per rimettere un po' di morale e verità  nella politica.
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Siamo al limite della istigazione a delinquere (Art. 414 Codice Penale). C'è in giro gente, nel sottobosco, nemmeno tanto "sotto", della sinistra che ha già  le armi e la volontà  di fare qualcosa. E temo che non siano finiti tutti in galera, purtroppo. Certi argomenti di questa tizia sono, chissà  come mai, molto simili ad alcuni di quelli usati dai ragazzi che sono diversi da noi (ma che vanno rispettati).

Sta menata del conflitto di interessi, poi, ha davvero stufato. Intendiamoci: non che in capo al Silvio non esista. Ma se lo si confronta a quello che sta in capo ai DS e a Prodi&Co è un nulla, una pinzillacchera direbbe il grande Totò. Non se ne può più di vedere questi maestrini falliti continuare ad alzare il ditino per ammannirci la lezione su quale sia la buona e retta via.

E' oltraggioso. Siamo all'odio uterino, altro che a quello di classe.

Ciao
Art. Federico
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Hellis ha scritto:
Bricchetto ha scritto:Sapete minga come sta andando il processo alla cugina di Donna Flavia?
Prodi sta ipnotizzando anche i giudici, dopo aver ipnotizzato la Franzoni e averla costretta all'infanticidio. Ha pure ipnotizzato Taormina costringendolo a fare una figura da pataccaro, da Taormina insomma....
If.

Ah, bene.
Ma, allora, perché i giornali non lo scrivono?
Tipo: la cugina di Donna Veronica, moglie di Berlusconi, ha fatto una marachella. Su tutti i giornali. Una cosa così, visto che di lei scrivevano che era una tr*i@ raccatta in un teatro di avanspettacolo.
:?:
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Più che altro il fatto è che la Franzoni, è già  stato detto più volte, non è parente della Flavia. Ma anche se fosse, credo comunque ingiusto attribuirne colpe a Prodi. Così come quando la cugina di donna Veronica fa una cazzata indipendentemente dalla parentela, è una robaccia da comari tirarci dentro Berlusconi
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Federico ha scritto: Sta menata del conflitto di interessi, poi, ha davvero stufato. Intendiamoci: non che in capo al Silvio non esista. Ma se lo si confronta a quello che sta in capo ai DS e a Prodi&Co è un nulla, una pinzillacchera direbbe il grande Totò.
Descrivine alcuni. Non 'sospetti', o 'si dice che', o 'a mio parere'... roba reale, tangibile.. come i decoder del fratello Paolo.

Non che non abbia il sospetto che pure questi si facciano i loro interessi. Però un conto è il mio parere, il mio sospetto. Un'altro conto sono i dati di fatto.

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