L'Armani Jeans vince 61-57 gara-5 a Treviso ed elimina il Benetton.
TREVISO, 4 giugno 2005 - Onore agli sconfitti: nella sera in cui Milano celebra un altro storico passo verso la sua rinascita, il Benetton Treviso, sconfitto 61-57 in gara-5, esce di scena, ma lo fa a testa alta. Dopo una regular season dominata, si è inchinata un passo dalla finale e lo ha fatto a testa alta, cedendo a una squadra che sull'onda di un miracolo emozionale ha strappato coi denti il diritto a sfidare la Climamio Bologna nella finale scudetto che inizierà mercoledì al Paladozza. Per l'Armani Jeans una vittoria che la riconsegnerà sabato ai 12.000 del Forum, nuovo capitolo di un'isteria che ha contagiato un'intera città .
Messina parte con Bulleri, Garnett, Siskauskas, Goree e Marconato; Lardo risponde con McCullough, Gigena, Calabria, Singleton e Blair. L'inizio è sulla falsariga di tutti gli altri match della serie: squadre aggressive in difesa, linee di passaggio spesso sporcate e ritmi che quando si alzano portano di frequente a palle perse. Quando McCullough riesce a imbeccare Blair è una Milano più pericolosa e due canestri del centro sono la chiave del 6-0 che manda gli ospiti avanti 11-7 al 6'. Treviso cambia tutto il quintetto, eccetto Siskauskas, ma continua a sprecare molto sebbene Messina si sbracci predicando maggior calma in attacco. "Mago" Bargnani, che a ogni partita sembra più forte di qualche giorno prima, ci mette molto del suo nell'11-0 biancoverde che manda il Benetton al primo miniriposo avanti 18-11. Per qualche minuto non si gioca più a basket, è uno stillicidio di falli (tanti, troppi, in attacco) e nella bolgia generale si rivede in campo a sorpresa persino quel Wucherer la cui stagione era stata data anzitempo come finita per infortunio.
Il tiro da fuori latita su entrambi i fronti, Treviso rimedia con Marconato che sfrutta gli spazi creati da Goree e Bargnani; Milano, che era scesa fino a -9, capitalizza due azioni da tre punti consecutive di McCullough e poi sfrutta due giocate di Calabria per tornare avanti 28-25 al 18' con un 8-0 nell'arco di 2'10". Al riposo l'Armani Jeans conduce 33-31, con la valutazione del secondo periodo a suo favore per 30-4; in realtà i lombardi il meglio hanno dato in difesa e a livello di reattività , sfruttando l'imbarazzante 4/16 dal campo dei veneti che nei secondi dieci minuti hanno recuperato un solo pallone. Tutta per gli ospiti anche la sfida in cabina di regia, più volte l'anello debole delle due squadre nella serie: 9 punti, 4 recuperi e 5 falli subiti per McCullough con 14 di valutazione contro il -3 di Bulleri che ha speso 3 falli in 6'30", lasciando a lungo i suoi senza un playmaker puro in campo.
Gli occhi dei giocatori di Milano sono il ritratto della determinazione, Singleton che è uno abituato a volare, prova a giocare col cuore visto che le ali non decollano; Blair si traveste da carroarmato e non cede un centimetro a nessuno, Djordjevic, con il killer instinct del fuoriclasse, mette due triple e l'Olimpia si trova 46-37 al 27'. I conti del Benetton sono in rosso forzatamente visto che per 7'26" non riesce a segnare neanche un punto se non con Siskauskas. Milano arriva a +10, Treviso però è una squadra di gente che spesso vince e che, comunque, prima di alzare bandiera bianca ci pensa dieci volte: Bulleri, Garnett e Goree si risvegliano e con un 7-0 riaprono i giochi: 46-49 al 30'. Il Benetton rimette la testa avanti, ma "Ice" McCullough è ghiaccio puro, come il suo soprannome: anche se la palla scotta lui gioca ogni azione senza mai paura di sbagliare, a costo di qualche errore marchiano. I nervi la fanno da padrona: 6-0 Milano, 5-0 Treviso e con 5' da giocare siamo 55-55. Ogni punto vale oro: ne arrivano 4 di Calabria, 2 di Bargnani e all'ultimo minuto l'Armani conduce 59-57 con la palla in mano. Calabria sbaglia allo scadere dei 24", Bargnani sbaglia sull'altro fronte e il rimbalzo è per Milano che va in lunetta con Djordjevic a 8" da fine: 2/2 dalla lunetta e la finale è servita.
La festa dell'Olimpia è immensa: una gioia che vale quasi quella di un 26° scudetto. Lacrime, baci e abbracci, per una sera la finale con Bologna appena conquistata è lontana. Dopo 9 anni Milano torna in finale e lo fa proprio nel quinto anniversario della morte di Tullio Lauro, penna preziosa di Gazzetta.it e voce storica del club lombardo: anche lui, abituato a Bill Bradley e Mike D'Antoni, sarebbe orgoglioso di questa squadra.
Benetton-Armani Jeans 57-61 (18-11, 31-33; 46-49)
BENETTON TREVISO: Siskauskas 18 (3/3, 1/8), Marconato 9 (4/5), Bulleri 3 (0/5 da 3), Garnett 11 (1/2, 2/7), Goree 4 (2/10, 0/1); Soragna 4 (2/3), Bargnani 6 (3(8, 0/1), Bluthenthal 2 (1/1, 0/2), Wucherer, Beard. N.e.: Sottana. All. Messina.
ARMANI JEANS MILANO: McCullough 14 (4/10, 1/4), Singleton 3 (1/5, 0/3), Blair 6 (3/6), Calabria 13 (3/6, 3/8), Gigena 12 (0/2, 4/6); Schultze 2 (1/2, 0/2), Coldebella 1 (0/1, 0/1), Djordjevic 10 (0/1, 2/3). N.e.: Alberti, Maravic, Cavaliero, Matteucci. All. Lardo.
ARBITRI: Paternicò, Filippini, Grossi.
NOTE - T.l.: Ben 16/20, AJ 10/16. Rim.: Ben 40 (Marconato 10), AJ 40 (Blair 7). Ass.: Ben 5 (Bulleri 2), AJ 7 (Calabria, Djordjevic 2). Prog. : 5' 7-9, 15' 25-20, 25' 37-39, 35' 55-55. Usc. 5 f.: Bargnani 39'51" (57-59). Tec. Lardo 9'35" (15-11). Instant replay: Messina (confermato canestro al 24" di McCullough, 33-37). Spett. 4116 per 63140.
Bologna arriviamo! All'arrembaggiooo!!!
Onore delle armi a Treviso però, queste due squadre hanno giocato alla pari dall'inizio di regular season ai playoff
, sperando che la tendenza continui 
