Lele ha scritto:No, pero' il fatto che abbia un maggior prezzo significa che lo considerano...di maggior pregio.
Ma quale pregio, è buisness. Oggi vale 50, poi domani le quotazioni saliranno, poi dirannno che l'scbt bianca varrà 8 euro in più, poi il maglione 3, i vibram 2, il cappello da marinaio 9, quello da parà 4.
E vai, tutto al negozio.
Che schifo, sarà peggio del calcio.
Mamma mia che fine brutta che ha fatto la Penna.....per non parlare dei valori.....e della Storia che c'è dietro una Penna.
questo e' forse l'unico modo per mantenere i valori.
Per modo non intendo l'aumento della paga!!!!!
Avreste preferito mantenere il nostro corpo uguale a quello degli altri?
Avete suggerimenti per distinguerlo i naltri modi?
Cosi sicuramente non morira' e chissa, io l ospirito ed i valori di alpino gli ho scoperti naja facendo.....
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
E' iniziata la contrattazione a....livello aziendale ahahahah
Cosa credete che i 50 euro non li vorranno anche i bersaglieri...in fin dei conti devono correre...e i lagunari l'indennita' di...gondola ?
Ma dai lasciamo perdere, credo che si sia capito che non é la leva ad essere morta, ma che per forza di cose la leva DOVEVA morire !!!
Oltre tutto ora abbiamo creato dei corridoi preferenziali per il reperimento di un posto di lavoro che non so quanto siano giusti e costituzionali.
Mentre ritenevo giusto che un obiettore non potesse poi usare le armi che non voleva da soldato, per fare magari il carabiniere.. non vedo cosa c'entri una guardia forestale, un secondino...non parliamo poi di un finanziere con l'obbligo di fare il....volontario...nelle FFAA...
Boh puo' darsi che non capisco...secondo me si stanno creando corporazioni che non possono che andare a scapito della qualita' del servizio da rendere ai cittadini...
Per quanto riguarda il modo di renderci diversi dagli altri , mi pare che si sia scelto proprio il piu' ...umiliante...il piu' antialpino possibile...credo che pur nel degrado totale dell'Alpinita' nelle >TTAA, si potessero scegliere mille altri modi per ...diversificarsi...magari solo mantenendo il cappello alpino..........
Credete che ci saranno piu' Volontari nelle zone di reclutamento alpino per un au,ento di 50 euro sulla paga?La cosa piu' scandalosa é il fatto che sara' data preferenza ai giovani provenienti dalle zone di reclutamento alpino...fino a concorrenza delle necessita'.
Ma ci pigliano per il c....?
Ma se é proprio qquesto il problema !!!!
Nelle zone alpine nessuno vuole piu' fare il militare...a prescindere dalla destianzione..!!! Quindi rimane una mera presa in giro il dire di privilegiare gli alpini di...nascita, tanto sanno che non costa niente dirlo...
Ho sentito dire di costruzione nuove caserme...scomettiamo che le faranno?
e SARANNO COLOSSALI AFFARI, COME TUTTI GLI OSPEDALòI SCUOLE ECCETERA ...FATTI E MAI UTILIZZATI !!!!!!!!!!
questo e' forse l'unico modo per mantenere i valori.
Mi vengono in mente 200 modi diversi. Il problema è che alla gente d'oggi dei valori non importa nulla dei valori, che essi siano alpini o di qualsiasi altro tipo.
Per modo non intendo l'aumento della paga!!!!!
Avreste preferito mantenere il nostro corpo uguale a quello degli altri?
Il nostro corpo non è uguale ad altri, ma se lo deve diventare non saranno 50 euro o anche 100 a farlo rimanere diverso. Le cose sono ben altre.
Avete suggerimenti per distinguerlo i naltri modi?
Ecco perchè si potrebbe provare a fare un pochetto di "scuola" ai volontari. A me per esempio per iniziare a sentirmi alpino dopo pochi giorni è bastato cantare 33 mentre defluivo dalla adunata al mattino e al pomeriggio.
Lasciare le cose come sono, imponendo ai nuovi volontari la conoscenza della storia, delle tradizioni, degli eroi. Spiegare loro perchè c'è il copricapo diverso, perchè gli alpini cantano, perchè gli alpini hanno così tante medaglie, perchè l'erba delle nostre montagna ha prosperato grazie al sangue versato dai giovani con la penna....ecc ecc ecc
Bravo Axtolf! sarebbe già qualcosa la lettura della motivazione ad una medaglia d'oro ai reggimenti schierati dopo l'alzabandiera!
E le foto nei corridoi della Compagnia dei vecchi del passato, raccogliere qualche cimelio, di quelli che si trovano ancora nei magazzini e tenerlo lì, pitturare slogan sulle pareti...
le tradizioni per i soldati sono tutto!!
Ma ci vorrebbe un ufficiale che quei valori li senta e che... sopratutto se la sentisse di prendersi la responsabilità di chiederlo al colonnello.
Ai carristi scipparono il copricapo di specialità a metà degli anni '70. Il basco nero, portato da tutti i corazzati nella II GM e da noi dal 1945.
Visto però che le mostrine rosso blu sono comuni a ogni battaglione carri (come le fiamme verdi per voi, al contrario dei battaglioni di fucilieri), da allora noi ostentiamo sempre il foulard rossoblu.
Ci ho fatto praticamente tutto il corso Auc.
E siccome ci formano sempre nelle stesse scuole la tradizione continua.
Li vedo sulle foto in rete delle pattuglie Unuci, addirittura nei collegamenti dall'Iraq... è bellissimo.
Per indole io sono abbastanza pragmatico (della serie: se funziona, ben venga). Ma sta cosa dei 50 euri non mi convince fino in fondo così com'è stata formulata.
Se, invece, si fosse studiata la cosa in maniera divers, allora...
faccio un esempio: uno chiede l'arruolamento in un Reggimento Alpino (parlo di VFB/VFP) avendo, perchè no, in mente anche i 50 euri in più.
Solo che una volta incorporato non diviene automaticamente Alpino, in altre parole la Penna, e la relativa indennità , se la deve sudare per un tot di mesi (anche meno di tre potrebbero bastare). Se non è ritenuto idoneo (e qui il discorso si allarga ad Uff. e Sottuff. coi controco***oni), niente Penna, niente indennità e niente servizio negli Alpini. Viene trasferito d'ufficio ad altro Reggimento.
Insomma, se si vuole valorizzare qualcosa, si deve fare in modo che la "merce" sia rara, da conquistare. Poi, una volta conquistata la merce, ci stanno tutte le indennità che si vuole, ma solo dopo aver dimostrato di esserne degni. Se vuoi di più, devi anche essere in gradi di fare di più. Altrimenti ha tutte le ragioni un Fante, poniamo, della Sassari, che si incazza come una biscia perchè un suo amico piglia 50 euri più di lui solo perchè porta un Cappello un po' particolare in testa. Così non è giusto.
Le foto: a Cesana Torinese nella caserma che ci ospitò per i Campi invernali ce n'era una che mi impressionò tremendamente e che poi ho rivisto tante volte nei libri. La foto in questione era una gigantografia (ENORME) posta sul pianerottolo dello scalone che portava al primo piano. Era quella celeberrima della Campagna di Grecia in cui si vede un povero Mulo sprofondato fino alla pancia nel fango ed adagiato, sfinito, su di un fianco. Vicino a lui il suo Conducente, sfinito pure lui (lo sguardo....) dai tentativi di liberare la povera bestia. Vedendo qella foto posta sopra la tua testa, con lo sguardo del Conducente e del suo Mulo che sembravavo guardare proprio te mentre salivi le scale, il freddo che avevo appena finito di patire dopo due ore di turno radio notturno nell'AR parcheggiata nel piazzale (- 20 C° e possibilità di accendere i motore solo per 15 min ogni due ore per ricaricare la batteria della macchina) non mi pareva più così tremendo. Loro due, li sul muro, avevano sofferto sicuramente più di me. Che diritto avevo io di lamentarmi davanti a loro?
Ecco vedete, queste sono proposte e le si potrebbe scrivere su carta reale o virtuale e inviare a chi di dovere. Avremmo buttato un sassolino insignificante, ma avremo fatto quello che era in nostro potere. Non cambierà quasi certamente nulla, ma penso che valga la pena, in fin dei conti prende pochissimo tempo.
Nella caserma Salsa c'erano simboli della Cadore ovunque, c'erano lapidi con le le motivazioni delle medaglie d'oro a cui erano intitolati i vai edifici. c'erano negli atri delle compagnie tante cose appese, anche banali magari, ma che riportavano il nome di chi le aveva fatte, che volente o nolente era najone pure lui. Infine il grande monumento nel piazzale.
Ci sono militari, tra le file dei quadri e non, che sono abbastanza appassionati di queste cose. Basterebbe poco. Diciamo una figura che si occupi della storia in modo sistematico e che avrebbe magari parte nell'addestramento.
Mah, io francamente non ci vedo nulla di male.
Potete anche vederlo come un "incentivo" perchè siamo alla frutta, ma personalmente lo vedo come una specie di "idennità di rischio" per il fatto di fare la naja in montagna.
E' la mia personalissima opinione, ma, ripeto, non mi pare così scandaloso.
Perchè vedere sempre il peggio in tutte le cose?
Che centra metterla sul piano politico o su quello "razziale"?
C.le Lorenzo
7°/92 | 51 mortaista, addetto al tiro/tavolettista | 167^ Cp. Mortai "La Signora" | Battaglione Pieve di Cadore | 12° Reggimento Alpini | Brigata Cadore
Infatti non c'é niente di male , come non c'é niente di bene...
E' una cosa " neutra" che non ha niente a che vedere con il problema " arruolamento" alpini.
E' un fatto di pura demagogia politica che niente ha a vedere con quello che portiamo in testa.
Ciao a tuch
Abbadia
Cari amici,
probabilmente, visto il silenzio sull'argomento, pensavate di avere scampato il mio solito sproloquio retorico-deamicisiano. Mi dispiace quindi venire a turbare la vostra quiete estiva, ma alla fine mi sono deciso a scrivere qualcosa (fra l'altro, mi sembra stavolta di essere piuttosto soletto nella mia idea).
Ed ora, nel pieno rispetto di chi ha opinioni differenti, veniamo perciò alla cosiddetta “indennità della Penna”.
Una volta (che poi vuol dire ancora solo cinque anni fa...) “l'indennità della Penna” era, in tempo di pace, lo zaino più pesante, l'addestramento più duro, la disciplina più ferma. Queste erano le piccole fatiche con cui si ripagava l'onore di servire nelle Truppe Alpine dell'Esercito Italiano, perché giustamente si doveva guadagnare col sudore la possibilità di chiedersi un giorno, con la mente sgomenta e le farfalle nello stomaco, “anch'io sono uno degli uomini della leggenda?”.
In guerra, poi, non sarebbe neppure da far parola su cosa volesse dire quel copricapo “insegna nel combattimento”.
Perché in guerra l'indennità della Penna era il sangue versato a fiumi dai nostri Reggimenti.
Ragazzi lasciati sui reticolati, nella neve, sulle rocce o nella sabbia, “... tutti giovani sui vent'anni / la lor vita non torna più...”
E magari qualcuno di loro chiedeva al suo Tenente che glielo rimettesse in testa prima di morire, quel benedetto Cappello.
Quasi a dire “crepo, sì, ma crepo da Alpino”.
Adesso, centotrentadue anni di “dovere pericolosamente compiuto” son diventati un peso, e portare il Cappello Alpino non è più un onore, ma una fatica supplementare che deve essere adeguatamente remunerata. E' stata per giunta rovesciata l'ottica usuale di qualsiasi reparto d'élite: dal “se vuoi essere dei nostri, meritatelo” al “se vieni da noi, ti paghiamo pure di più” (forse perché a questo ci hanno ridotti il livello medio dei volontari, nonché l'educazione civica della nostra gente?).
Non l'hanno chiamata "indennità di montagna", riconoscendola a tutti i militari che si addestrino od operino effettivamente in terreno montuoso (quindi non tutti gli Alpini, e comunque non solo loro).
L'hanno chiamata “indennità della Penna”.
Indennità della Penna.
Poco importa se tale dicitura non appare ufficialmente nella legge, perché comunque questo è lo spirito della disposizione.
Hanno dato un prezzo a ciò che non ha, che non può avere valore monetario.
Perché è stato consacrato dal sangue dei nostri morti.
Perché lo ha bagnato il sudore dei nostri anni più belli (più belli solo per età , od anche perché c'era lui con noi?)
Perché nel nostro cuore di uomini impastati di “durezza e di sogno” sappiamo che nel tempo non sono solo il sole e la pioggia e la neve a scolorirlo, ma anche le lacrime delle madri che per mezzo secolo hanno invano aspettato il ritorno del figlio.
I mercanti nel tempio hanno parlato.
Il Cappello Alpino? Roba vecchia, fuori moda. E chi la vuole più?
Fateci i conti.
Meno di due caffè al giorno.
Questo è il prezzo dei nostri sogni, del nostro orgoglio, dei nostri sacrifici.
Cose per cui anche un solo centesimo è troppo, ma perfino i milioni sarebbero non sufficienti.
Questo è quanto penso.
A parziale riparazione della mia retorica verbosità , vi lascio con un breve passo tratto da “Ragù” di G. Bonaldi, vecchio alpino dell'Adamello.
Con la speranza che sia foriero di riflessione in questi giorni di riposo.
Mandi, fradis.
Luigi
"Il vecchio cappello di guerra è assurto al valore di una reliquia ed ognuno si butta una dozzina di anni dietro le spalle, ogni volta che ci si ritrova nelle adunate di questa verdissima famiglia, ufficiali sotto braccio ai loro soldati, generaloni di gran fama, con tanto di baffi bianchi in mezzo al coro dei Bocia delle leve recenti e il mondo non si ferma certamente se alla sera, intorno a comandanti dai nomi famosi, i Veci fanno cerchio intorno al comandante che tante volte li ha guidati all'assalto e gli fanno la cantata in onore:
“buona sera, signor generale,
buona sera, signor generale,
la si deciderà stasera
se una sbornia la si farà , la si farà ...”
e al generale gli trema il bicchiere nella mani, perché gli passano davanti agli occhi le compagnie ed i battaglioni urlanti all'assalto delle pendici maledette dell'Ortigara, le creste ghiacciate dell'Adamello e dell'Ortler, le guglie della Carnia e del Cadore, i canaloni tremendi del Rombon e di monte Nero, l'inferno di fango dell'Albania e le tragiche pianure di Russia, dove il valore testardo degli Alpini raggiunse culmini di leggenda, quando bisognava fingere di avere il cuore di sasso per avventare altri uomini nel crogiuolo della battaglia, schiere dietro schiere, decise a morire; perché sul monte non si torna indietro che sulle spalle dei portaferiti…”
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Io ho fatto gran parte della naja pagato (bene, devo dire), molti pensano che l'abbia fatto solo per quello.
Non credo a nessuno di credermi sulla parola, ma quando mia madre mi ha chiesto se ne valeva la pena (14 mesi anzichè 10, con l'università lasciata in sospeso a pochi esami dalla fine) le ho risposto che l'avrei fatto anche gratis.
Del resto il ramo paterno della mia famiglia ha sfornato quasi solo Alpini dalla nascita del Corpo in poi (io sarò probabilmente l'ultimo ).
Insomma, sapevo a cosa andavo incontro dal punto di vista umano.
50 Euro?
Una barzelletta degna dell'involontaria comicità dei nostri politici.