Oggi si chiude con la grande sfilata per vie e piazze cittadine imbandierate. La città già ieri è entrata nel clima della manifestazione con le numerose penne nere che hanno animato le strade del centro della loro variopinta presenza, mentre in periferia si vive l'atmosfera dell'adunata nazionale con tende, camper ed accampamenti organizzati e spontanei che aumentano il tasso di festosità del raduno.
La mattina di oggi si aprirà alle 8 con la messa celebrata al tempio ossario di Mussoi in memoria dei caduti in Russia. Farà seguito l'ammassamento in piazzale della Resistenza che inizierà alle 9. Nel frattempo, alle 9.30, nel lato ovest di piazza dei Martiri si terrà la cerimonia dell'alzabandiera alla presenza di un picchetto in armi.Dopo gli onori militari al labaro nazionale, scortato dal neo-presidente nazionale Corrado Perona, ed al rappresentante del governo, il sottosegretario alle riforme istituzionali Aldo Brancher, alle 10 la testa dello sfilamento si muoverà lungo via Vittorio Veneto in direzione del Ponte Nuovo, via Simon da Cusighe, via Roma, piazza Vittorio Emanuele.All'entrata in piazza dei Martiri, dalla postazione appositamente preparata, lo speaker ufficiale delle adunate nazionali dell'Ana Nicola Stefani, commenterà il passaggio delle penne nere, dei gonfaloni, dei vessilli e dei labari che contraddistingueranno i vari reparti della "Cadore" accompagnati da bande e fanfare con la chiusura affidata al blocco della protezione civile.È prevista anche la presenza di rappresentanze dall'estero e delle altre brigate alpine. Il corteo sfilerà davanti alle tribune, poste nel lato sud di piazza dei Martiri, ove saranno ospitati le autorità e rappresentanze di vari organismi, per poi proseguire per via Matteotti, piazzale Cesare Battisti, via Dante e sciogliersi in piazzale della Stazione.Davanti alle tribune, su apposite pedane, saranno allocati i gonfaloni della Provincia e dei comuni decorati di Belluno, Feltre e Pieve di Cadore, il labaro nazionale dell'Ana ed i vessilli delle tre sezioni Ana del territorio provinciale. Sciolto il corteo, presumibilmente intorno alle 12.30 i grandi capannoni allestiti nell'area Metropolis ospiteranno i radunisti per un mega rancio alpino che ha messo in moto un'organizzazione di parecchie decine di volontari.
La festa continuerà per tutto il pomeriggio e quello sarà il momento per dare sfogo ai ricordi nel consueto clima di amicizia che segna sempre i raduni degli alpini.
Gran bel raduno, favorito anche dal tempo.
Partito alle 5 da Bologna mi ero preoccupato perché alla funzione religiosa delle 8 al tempio ossario di Mussoi erano presenti solo pochissimi vessilli e gagliardetti.
Momento toccante alla lettura della preghiera del disperso in terra di Russia fra la commozione dei reduci presenti, riconoscibili dal rotondo distintivo.
Allo sfilamento: eccellente la fanfara della Julia, buono l'addestramento della compagnia in armi del settimo, imponente il numero degli Alpini presenti, con una ventina di vessilli sezionali e circa duecentosessanta gagliardetti. Se non sbaglio era anche la prima uscita in manifestazione specificamente alpina del nuovo Presidente Perona.
Superfornito e preso d'assalto il banchetto dei distintivi nel piazzale dell'ammassamento. Non sono collezionista ma ne ho preso uno con stella alpina su sfondo rosso con dicitura “11 Rgp ALPINI DA POSIZ.”. Qualcuno sa qualcosa di questo reparto?
Lele, ti ho cercato fra quelli del Meteomont (avete una polo blu per caso?) ma non ti ho trovato.
P.S. mai portarsi appresso la morosa, si è TROPPO vincolati
E mi ha pure detto che si è divertita un sacco….
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
Superfornito e preso d'assalto il banchetto dei distintivi nel piazzale dell'ammassamento. Non sono collezionista ma ne ho preso uno con stella alpina su sfondo rosso con dicitura “11 Rgp ALPINI DA POSIZ.”. Qualcuno sa qualcosa di questo reparto?
Gian Luca ha scritto:
Lele, ti ho cercato fra quelli del Meteomont (avete una polo blu per caso?)
Si era una maglia blu ed io subito dietro gli effettivi meteomont in divisa militare sul lato sx....penso terza fila.
Capperi, ho perso il tuo numero e non sono riuscito a chiamarti.
Gian Luca ha scritto:
P.S. mai portarsi appresso la morosa, si è TROPPO vincolati
ci credo, per quello che quando la mia Ex mi disse che sarebbe venuta tranquillamnete ad un'Adunata Nazionale gli diedi un Bloc dicendole che ad un'Adunata Nazionale non l'avrei MAI portata, si sarebbe divertita ma........non ci puoi andare con la donna!!!!! Io la penso cosi'.
Gian Luca ha scritto:E mi ha pure detto che si è divertita un sacco….
Quindi a Parma verra' con....delle amiche?!?!
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
SUL PALCO In rappresentanza del Governo il sottosegretario alle riforme istituzionali accanto alle autorità provinciali
Brancher: «Più caserme al nord»
Il prefetto ritrova il suo comandante; Cauteruccio ricorda il Vajont: «Lì sono diventato uomo»
(si.p.) In tribuna d'onore fra le tante autorità c'è Aldo Brancher, sottosegretario al ministero delle riforme istituzionali, in rappresentanza del Governo. Lui no, non è alpino, ma vanta comunque natali bellunesi, di Trichiana per la precisione. «Stiamo lavorando per una nuova dislocazione fisica, di edifici intendo, per una presenza più viva degli alpini al nord. Il ministro Bossi - dice Brancher - l'ha promesso al precedente presidente, Parazzini, e noi manterremo l'impegno con quello attuale, Perona. È lo sforzo che questo Governo deve fare in segno di riconoscenza al corpo degli alpini, che costituiscono il più grande esempio di servizio sociale, con le loro attività di volontariato e protezione civile. Se parliamo poi di esercito questa è la dimostrazione più clamorosa di cosa significa lavorare per la pace». Sul palco c'è anche Lorenzo Cappello, anch'egli di Trichiana, ma noto a Belluno e a Mel per l'omonimo albergo fondato dal bisnonno Antonio. Ieri, si è goduto la sfilata degli alpini accanto al prefetto Lorenzo Cernetig, suo allievo alla scuola di alpinismo della polizia a Moena, di cui è stato comandante per dieci anni dopo essersi conquistato la penna nera da alpino in guerra con il Battaglion Feltre. Gianni Cauteruccio è una delle tante penne bianche presenti al raduno di Belluno. È stato comandante della Brigata Cadore nell'86-87. Goriziano ora residente a Treviso, dopo la Cadore è stato nelle Truppe alpine a Bolzano e a Trieste. «Ma a Belluno ho lasciato il cuore - racconta - qui sono arrivato nel '59, tenente alla Cadore. Queste sono le migliori montagne del mondo, bellissime e adatte all'addestramento operativo. Ma sono anche sacre per la storia che ci è passata sopra. Poi il Vajont. Ero qua nel '63. Quella notte sono diventato uomo. Avevo trent'anni, e per la prima volta toccavo da vicino la sofferenza, la disgrazia, la morte. Mentre camminavamo lungo il Piave raccoglievamo tutti quei corpi ignudi che depositavamo a cataste sui camion. È stato allora, credo, che gli alpini sono diventati "parenti" di tutti i bellunesi». Francesco Cais, trevigiano, militare a Belluno nel '56-57, non si perde un'adunata o un raduno nonostante da 44 anni viva nel Canton Ticino, in Svizzera. Lo scorso anno a Rossosc, ha conosciuto i coniugi Cason, con i quali ha cementato una forte amicizia «basata sui valori che uniscono noi alpini». Gli stessi valori che 40 anni fa hanno unito la signora Marisa e Antonio Cason, presidente della Sezione Cadore, protagonisti di una delle più belle storie d'amore alpine. «Ero una studentessa, e avevo 18 anni - ricorda Marisa, con il suo irrinunciabile abito cadorino - quando qui in piazza vedevo passare quel bel tenentino pieno di sogni. Oggi, dopo quarant'anni e cinque figli, i nostri sogni sono rimasti gli stessi di allora».
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
Belluno rivive i grandi fasti alpini
Migliaia di penne nere sfilano sotto un bellissimo sole nel secondo raduno della Brigata Cadore
Il senso della festa si è visto a mezzogiorno, alla fine della sfilata, nel volto finalmente rilassato del presidente della Sezione Belluno, Arrigo Cadore. «È andato tutto bene». Nonostante la manifestazione, il secondo raduno della Brigata Alpina Cadore, fosse stata anticipata dalla pioggia per tutta la giornata di sabato («Un peccato, - il commento del sindaco Ermano De Col - perché ha fatto rintanare gli alpini che altrimenti avrebbero riempito di festa la città ») ieri su Belluno splendeva un bellissimo sole, appena appena velato da qualche nuvola. In due ore, hanno attraversato la città , dal piazzale della Resistenza, vicino allo Stadio, fino alla Stazione, passando per la vetrina centrale di piazza dei Martiri, ben oltre 5mila penne nere, su una marea di circa quindicimila persone arrivate a Belluno da un po' ogni parte d'Italia, specialmente dalle regioni del centro-nord.
Alle 10.25 un grido ha scosso la piazza. «Buongiorno Belluno! I baldi alpini son partiti». Davanti al teatro comunale, sistemato su un furgoncino pick up, Nicola Stefani, l'avvocato-speaker di Pieve di Soligo ha commentato tutti i passaggi delle penne nere, ricucendo, con le vicende storiche che le hanno visto protagoniste, perfino le leggende legate ai luoghi toccati dalla Brigata Cadore, dal Re Laurino fino al Monte Cristallo.
Dieci minuti dopo, scortato dal presidente di tutti gli alpini in congedo, Corrado Perona, eletto a Milano una settimana fa, sfila il labaro nazionale, con le sue oltre duecento medaglie d'oro (207 al valor militare) e una d'argento al valor civile. Già erano passati accanto ai gonfaloni delle rispettive città , i sindaci di Belluno, Ermano De Col, Feltre, Alberto Brambilla, e Pieve di Cadore, Roberto Granzotto, seguiti dal presidente della Provincia Oscar De Bona. In testa al reparto comando, con tutti i comandanti e gli ufficiali della Brigata Cadore, il deputato Maurizio Paniz e il senatore Giovanni Crema, entrambi habitué delle adunate alpine. «Da Trento in poi non sono mai mancato» racconta Crema, che vanta la penna di sergente del Feltre, ma ha sfilato anche come sindaco di Belluno e come deputato al primo raduno della Cadore nel '99. Fra i parlamentari presenti anche i deputati Italo Sandi e Maurizio Fistarol, oltre al senatore Walter De Rigo. La manifestazione alpina di ieri è stata anche l'ultima grande vetrina dei candidati alle provinciali. Sugli spalti, fra gli altri, oltre al presidente uscente di palazzo Piloni, Oscar De Bona, l'assessore regionale al turismo Floriano Pra, Michele Bortoluzzi con Claudia Cadorin. Rappresentate al gran completo le forze dell'ordine, dal prefetto Cernetig al questore Faggiano, con carabinieri, polizia municipale e guardia di finanza. Nei giorni scorsi si erano riuniti tutti in Prefettura nel comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico disponendo le misure da attuare perché tutto si svolgesse senza incidenti. In tutta la città sono stati impegnati un centinaio fra vigili urbani, carabinieri e poliziotti. Altrettanti i componenti del servizio d'ordine dell'Ana che hanno presidiato incroci, fatto defluire la marea di persone, garantendo la sicurezza e l'incolumità di ognuna. Anche al Pronto soccorso dell'ospedale San Martino la giornata di ieri, dal punto di vista delle penne nere, non ha riservato sorprese particolari. Solo sabato sera, il personale si è trovato di fronte ad un surplus di lavoro a causa delle intemperanze alcoliche di qualche decina di ragazze e ragazzi. La sfilata è andata avanti fino a poco prima di mezzogiorno: le fanfare hanno segnato il tempo, i reparti hanno sfilato in ordine perfetto, in fila per sei. Alle 11.30 sono passati gli otto muli superstiti della Brigata arrivati nella giornata di sabato a piedi da Cappella Maggiore. Fra loro anche la mula Fina, orfana da pochi giorni del suo conducente, il pontalpino Luigi Bristot. Con gli onori finali al labaro nazionale si è concluso il secondo raduno bellunese della Brigata Cadore. Arrivederci fra cinque anni. Il prossimo appuntamento per gli alpini bellunesi è invece a Bassano del Grappa il 19 e il 20 giugno nella caserma Montegrappa con il raduno del 6. Reggimento artiglieria da montagna, con i gruppi Lanzo, Agordo e Pieve di Cadore.
Simona Pacini
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
Gian Luca ha scritto:Superfornito e preso d’assalto il banchetto dei distintivi nel piazzale dell’ammassamento. Non sono collezionista ma ne ho preso uno con stella alpina su sfondo rosso con dicitura “11 Rgp ALPINI DA POSIZ.”. Qualcuno sa qualcosa di questo reparto?
Confermo che l'originale di questo distintivo è assolutamente raro, fu prodotto dalla miglior ditta esistente in Italia, la Johnson di Milano, in eccellenti smalti a fuoco.
Sicuramente un pezzo così va ben oltre i 50 euro!
Io qualche anno fa' ne ho recuperato un esemplare grazie ad un amico piemontese e già allora lo pagai non male ma lo presi con grande soddisfazione!
Gian Luca ha scritto:Superfornito e preso d'assalto il banchetto dei distintivi nel piazzale dell'ammassamento. Non sono collezionista ma ne ho preso uno con stella alpina su sfondo rosso con dicitura “11 Rgp ALPINI DA POSIZ.”. Qualcuno sa qualcosa di questo reparto?
Confermo che l'originale di questo distintivo è assolutamente raro, fu prodotto dalla miglior ditta esistente in Italia, la Johnson di Milano, in eccellenti smalti a fuoco.
Sicuramente un pezzo così va ben oltre i 50 euro!
Io qualche anno fa' ne ho recuperato un esemplare grazie ad un amico piemontese e già allora lo pagai non male ma lo presi con grande soddisfazione!
Beh il mio è certamente una "patacca" ma, vista la mia totale ignoranza in materia, mi va bene lo stesso.
A me piace molto tutto quello che rappresenta stelle alpine e questo distintivo è proprio bello!
Non mi è riuscito di trovare, invece, il distintivo della sesta compagnia del Tolmezzo e accidenti a voi che mi avete incuriosito con l'altro post sul libro dei distintivi! L'ho comprato l'altro giorno e non faccio che sfogliarlo in continuazione!!
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)