Reparti d'arresto combattimento notturno

[1°San Giusto]

Molto interessante Midnight. Effettivamente per quel tipo di postazione poteva essere una soluzione e, come in altre situazioni analoghe, l'importante era battere l'obiettivo con cadenza di fuoco costante.

Per M26. Il visore notturno doveva essere proprio quello che avevamo in dotazione anche noi, ad usarlo erano l'ufficiale che comandava la pattuglia e il militare con l'incarico di informatore, i quali avevano il compito di osservare i movimenti delle pattuglie jugoslave. La cautela nel maneggiarlo, per non farsi poi addebitare eventuali danni, era quasi pari a quella usata per non farci sentire dai graniciari!


1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"

[Leandro]

a proposito degli illuminanti lanciati con il FAL :
http://www.paginedidifesa.it/storie/050 ... relli.html
...bei ricordi delle esercitazioni notturne...
p.s. in riva alla Dora, ad Aosta, il "quasi" silenzio notturno era rotto anche dagli innumerevoli schiaffi che davamo alle fameliche zanzare...
alla faccia del nostro silenzio assoluto acquattati in difesa...tra una illuminante e l'altra.
saluti
Leandro

[Leandro]

A proposito di tiri notturni o con scarsa visibilità...

Saluti
Leandro

[Gio]

Leandro, a quale sbarramento si riferiscono le 2 tabelle dell'op4?

[Leandro]

Gio!
ho provato a mandarti un MP
ciao
Leandro

[1°San Giusto]

Ciao Leandro, bella la testimonianza sull'esercitazione notturna, vedo che tutti quelli di noi che le hanno fatte ne serbano un ricordo suggestivo e significativo.
Per quanto riguarda le foto che hai postato vedo le indicazioni di direzione e alzo, c'era anche qualcosa che stabiliva la cadenza del tiro oppure veniva indicata dal comandante o dal caposquadra responsabile dell'arma? Chiedo perché non ho familiarità con le procedure delle opere in queste situazioni. Mi par di capire che in condizioni notturne o di scarsa visibilità la combinazione dei vari parametri consentisse, con una approssimazione accettabile, di colpire e quantomeno rallentare il nemico in avanzata.


1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"

[Leandro]

per 1° San Giusto:
una delle tabelle ha come bersaglio di riferimento esattamente il ponticello (ora "interrato") che sovrastava il fossato anticarro davanti l'Opera....
In caso di visibilità ridotta per nebbia naturale (o artificiale) , notte od altro, dovevano essere sparate brevi raffiche ad intervalli irregolari
sempre agli ordini del comandante....
per fortuna ciò non è mai successo!
Saluti
Leandro

[Leandro]

Ad Aosta ricordo anche che durante gli addestramenti in campo aperto ogni volta che appostavamo l'MG su treppiede ,
il ns. istruttore armi S.Ten. Ardoino ci faceva sempre piantare dei piccoli bastoncini davanti l'arma in modo
da delimitare l'eventuale campo di tiro atto a colpire il bersaglio anche in condizione di scarsa o nulla visibilità!
ri-saluti
Leandro

[1°San Giusto]

Ti ringrazio del chiarimento Leandro. Ricordo anch'io l'addestramento al puntamento e al tiro fatto con la MG su treppiede per battere un bersaglio anche in condizioni di scarsa visibilità, e più in generale la regola di mantenere una cadenza a brevi raffiche ma costante per ottenere un buon compromesso tra il consumo di munizioni e la continuità del fuoco sull'obiettivo. Per fortuna, come hai detto, tutto ciò non si é mai tradotto in realtà!


1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"

[Gio]

.....pure per non sostituire ripetutamente la canna
Quando facemmo i tiri notturni incendiammo un campo che dovemmo poi immediatamente spegnere

Grazie Leandro.

[1°San Giusto]

He He...bersaglieri e pure pompieri all'occorrenza! Ma non siete stati gli unici, so che é capitato anche ad altri.
La sostituzione per surriscaldamento della canna dell'arma era certamente un altro buon motivo per non sparare raffiche prolungate, a me era rimasto in mente l'ordine di non sprecare inutilmente munizioni che, per quanto apparisse ovvio, sembrava anche manifestare qualche forma di preoccupazione per una carenza endemica delle scorte e della logistica che in varie occasioni ha afflitto il nostro esercito. Durante L' "Esigenza T" nel 1953, all'atto dello schieramento delle unità alla frontiera, una delle maggiori difficoltà che si palesarono fu proprio quella della carenza di munizionamento per certi tipi di armi e la funzionalità logistica. Parlando recentemente con alcuni ufficiali mi é stato detto che successivamente, anche grazie a quell'esperienza, la situazione migliorò e la necessaria dotazione ai reparti sarebbe stata almeno discretamente garantita. Spero sia vero.


1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"

[Leandro]

a parte quelle sparate nelle esercitazioni notturne ho trovato una foto in internet che ho copiato e allego
saluti
Leandro

[midnight]

Quando si dice il caso...
Ecco una "preda" reperita* sabato scorso nell'opera di S.Martino.

* trovata da un Colonnello degli Alpini e nelle mani di un Fante del 120°

bi.jpg (246.71 KiB) Visto 4363 volte

[Leandro]

dalle parti di Dobbiaco ciò che resta delle istruzioni per il tiro.....

[1°San Giusto]

Interessanti anche queste Leandro. Sempre a proposito di bombe illuminanti mi pare che oltre al noto modello postato ce ne fosse anche uno che utilizzava una propulsione aggiuntiva, in modo da aumentare, se non addirittura raddoppiare, l'altezza normalmente raggiunta. Personalmente però non l'ho mai visto usare. Ricordo invece che durante un'esercitazione notturna, non di assalto a fuoco, ma semplicemente di tiro con FAL ed MG, dovendo sparare in molti e non essendo evidentemente disponibile in quel momento un numero sufficiente di bombe illuminanti, si ricorse all'uso di contenitori di olio esausto, al quale veniva dato fuoco, posti in prossimità delle sagome. In alternativa si sfruttavano gli automezzi del reparto che, schierati dietro la linea dei tiratori, puntavano i fari sui bersagli e gli accendevano ad intermittenza veloce. In entrambi i casi si creavano dei bagliori molto simili a quelli di un combattimento notturno, certamente in modo più empirico e meno ampio e suggestivo delle bombe illuminanti ma, direi, sufficientemente realistico.


1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"