quando entro in casa d'altri chiedo permesso e dico buongiorno, io sono abituato così.
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Max

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No c'è il nonnismo stupido, gratuito e cattivo, e c'è il nonnismo che ti fa capire quali sono i tuoi limiti senza ricorrere al sopruso.Giuliani ha scritto:Perché ci sono nonnismi di serie A e di serie B?
Puoi spiegarmi la differenza tra i due?Lorenzo ha scritto:No c'è il nonnismo stupido, gratuito e cattivo, e c'è il nonnismo che ti fa capire quali sono i tuoi limiti senza ricorrere al sopruso.Giuliani ha scritto:Perché ci sono nonnismi di serie A e di serie B?
Se non l'hai ancora capito è inutile spiegartelo.Giuliani ha scritto: In una caserma dove il regolamento dovrebbe essere chiaro e valido per tutti, e dove ai superiori non dovrebbero mancare gli strumenti per farlo rispettare anche con punizioni convincenti (consegna e rigore), qual'è il bisogno di applicare altre regole non scritte per limitare l'insubordinazione di un soldato?
Non è esattamente così.Giuliani ha scritto:Anche dopo il 1980, giudcando dai tantissimi casi di ragazzi ricoverati in ospedale a causa di atti di nonnismo. Da quello che scrivi emerge la vera essenza del nonnismo: una prassi istituzionalizzata che si deve subire consapevoli che si tratti di un'ingiustizia e che si deve poi applicare a scopi "educativi". Il tutto senza una logica ma come una specie di tradizione, il tutto sviluppato nell'ignoranza. Secondo me una persona intelligente che subisce un nonnismo, ha poi un minmo di cervello per capire che vendicarsi su una terzo soggetto è un'ingiustizia.
L'ignoranza sta anche in chi ha il potere di sanzionare la violenza e non lo fa non capendo che il nonnismo va anche a suo discapito, è psicologicamente provato che una gerarchia prallela indbolisce la leadership, e questo vale perqualunue tipo di organizzazione sociale.
Proprio perché non riesco a cogliere le sfumature che distinguono il nonnismo buono da quello cattivo di cui parli, ti ho chiesto di spiegarmi la differenza. Se non vuoi farlo non insisto.Lorenzo ha scritto:Se non l'hai ancora capito è inutile spiegartelo.Giuliani ha scritto: In una caserma dove il regolamento dovrebbe essere chiaro e valido per tutti, e dove ai superiori non dovrebbero mancare gli strumenti per farlo rispettare anche con punizioni convincenti (consegna e rigore), qual'è il bisogno di applicare altre regole non scritte per limitare l'insubordinazione di un soldato?
Ho come l'impressione che comunque non cambieresti idea. Prendo atto del fatto che sei contrario al nonnismo anche senza aver capito di che nonnismo si sta parlando.
Contento?
Ci sono persone, vedi scuola, che nonostante le regole e le punizoni continuano a vivere con molta prepotenza.Giuliani ha scritto:Puoi spiegarmi la differenza tra i due?Lorenzo ha scritto:No c'è il nonnismo stupido, gratuito e cattivo, e c'è il nonnismo che ti fa capire quali sono i tuoi limiti senza ricorrere al sopruso.Giuliani ha scritto:Perché ci sono nonnismi di serie A e di serie B?
In una caserma dove il regolamento dovrebbe essere chiaro e valido per tutti, e dove ai superiori non dovrebbero mancare gli strumenti per farlo rispettare anche con punizioni convincenti (consegna e rigore), qual'è il bisogno di applicare altre regole non scritte per limitare l'insubordinazione di un soldato?
A quali statistiche stiamo facendo riferimento? Ci sono due o tre casi balzati agli onori della cronaca forse, se si possono assimilare a qualcosa riguardante il nonnismo(se si arriva a due o tre) ma parlare di tantissimi mi sembra decisamente eccessivo.Anche dopo il 1980, giudcando dai tantissimi casi di ragazzi ricoverati in ospedale a causa di atti di nonnismo.
Il piccolo particolare che sfugge è che quando c'era la leva non eri tu a decidere se fare il militare o essere riformato e nemmeno potevi sceglierti reparto.Luigi ha scritto: Un reparto militare non è una scuola materna.
Se uno non sopporta di rispettare gli anziani, come si può anche solo lontanamente pretendere che sopporti i 40 chili di zaino?
No Giuliani, non credo potesse finire a coltellate, perchè anche la maggior parte dei superiori con una specie di "silenzio assenso" era d'accordo, e la recluta era costretta a sopportare, ma parliamo sempre di cose sopportabili, ad es: il turno di guardia, ti facevano fare la 2^muta cioè , quel turno che ti spezzava il sonno 2 volte ,mentre la 1^ e la 3^ le dormivi continuate, nel servizio cucina anziche lavare i piatti ti facevano lavare le marmitte, anzichè lucidare un paio di scarpe ne lucidavi due,e via dicendo. Giuliani, scusa , ma hai fatto il militare? se si , dovresti saperlo, era così e basta .Giuliani ha scritto:Grazie Hellis della spiegazione, secondo me il tuo ragionamento è acettabile solo a metà e cercherò di spiegarti il perché. Se un soldato strafottente non sta agli ordini, ci dovrebbe essere chi ha l'autorità di richiamarlo e farsi ubbidire, se non ci riesce dovrebbe esserci qualcuno che abbia il potere di punire in base ad una legge o ad un regolmento. Se però per farsi ubbidire si deve ricorrere ad una forma di pressione psicologica o fisica arbitraria si passa dalla parte del torto per due motivi: il primo è quello che sostituendosi al regolamento stabilendo con criteri personali come punire l'insubordinazione si commette a propria volta un'infrazione, la seconda è che un criterio personale rimane per definizione arbitrario, ad esempio se per me una recluta che non pulisce bene un pavimento si merita un gavettone, per te potrebbe meritarsi un pugno, per qualcun altro un calcio nei denti. Inoltre, sia in caserma che fuori, non si sa mai con chi si ha a che fare veramente; io rimango sempre stupito di come persone che conosco da tempo possano diventare furiose se vengono prese per il verso sbagliato anche in buona fede, sei sicuro che un gavettone goliardico fatto alla persona sbagliata non possa degenerare in un naso rotto o peggio ancora in una coltellata?