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miles ignotus
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diritto d'autore?

Il diritto d'autore è simile, oggi come oggi, a un cartello con su scritto: "vietato sputare per terra"!.
Qualunque ebete, scusate il termine, che ha un computer può "scanerizzare" un intero libro, memorizzarlo su un CD e darlo "a gratis" a chi più gli fa comodo!

I tempi si ripetono anche in questo campo e per similitudine faccio un paragone militare:

Nel medioevo un cavaliere doveva esercitarsi ogni giorno nell'uso delle armi fino a quando un "beota" inventò la polvere da sparo e ogni villano armato di schioppo divenne un ottimo soldato anche con un addestramento superficiale.

Già  prima però gli Svizzeri che non avevano reparti di cavalleria vinsero tante battaglie prima dell'introduzione delle armi da fuoco usando reparti di fanteria con lunghe lance contro le quali i cavalieri potevano ben poco.
A Sempach vinsero grazie al "kamikaze a piedi" Arnold Winkelried ma a Morgarten furono le lance a fare la differenza.

Ergo:

Una volta chi voleva avere il testo di un libro doveva o comprarselo o copiarselo a mano o dattiloscriverselo come un cavaliere che si doveva esercitare ogni giorno con le armi.

Le fotocopie di un libro per me sono simili alle lance della fanteria svizzera: libro a portata di tutti con poca spesa.

Computer, scanner e CD: armi da fuoco contro il diritto d'autore!
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axtolf
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Computer, scanner e CD: armi da fuoco contro il diritto d'autore!
Ne possiamo discutere fino a quando vuoi di quello che sono i diritti d'autore e anche di quali sono le possibili implicazioni della tecnologia.
Possiamo anche discutere della modalità  con cui i diritti d'autore vengono mantenuto, del loro "costo" e di tant'altro ancora.

Il tuo paragone con le armi da fuoco non regge, in quanto il diritto d'autore non è il modo in cui si trasmette o si conserva un'opera, ma il fatto che qualcuno si è sbattuto per creare qualcosa e ne detiene il diritto di averne i guadagni e/o vedere riconosciuto il suo lavoro.
Un testo, anche se scannerizzato, è comunque il lavoro di qualcun altro. Il fatto che averlo in formato elettronico permette di diffonderlo in maniera massiccia e senza controllo, non fa decadere il diritto d'autore. Possiamo semmai considerare che se invece di comprare una copia cartacea, compro una copia elettronica, il libro invece che costarmi 20 euro, mi costa ad esempio 5, dato che non lo devo stampare con tutto quello che la stampa comporta. Poi anche qui possiamo passare la giornata a discutere sul prezzo dei libri che noi appassionati acquistiamo (alto, altissimo). Ma non è questo lo scopo del mio intervento.
Lo scopo del mio intervento è ribadire che su un forum pubblico come questo incitare la gente a scaricare roba coperta da diritti d'autore, non è cosa buona. Fine.
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miles ignotus
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Replico con un esempio

Questa mattina sono andato a Montebelluna. Sotto la loggia ci sono dei bar e dei negozi di lusso. In uno di questi vendono confezioni di giorgio (io lo chiamo però alla romana con f...io) armani sia per uomini che per donne.
Prezzi che se uno si vuol vestire là  deve campare per un mese di aria in base agli stipendi che girano tra la gente comune!

Conclusione: i cinesi e i napoletani scopiazzano questa merce di facilissima produzione e li capisco bene perchè soddisfano la domanda di chi viuole sembrare una persona col portafoglio a organetto quando invece ha il portafoglio cronicamente "in riserva".
Se armani, gucci, versace, dolce e gabana ecc. vendessero la loro merce a prezzi più "potabili" i falsari non avrebbero ragione di lavorare.
Aggiungo poi che tanti terzisti che lavorano per queste case (lo so per certo) si producono un poca di merce per venderla sottobanco in proprio.
Quindi: non tutta la roba venduta dai senegalesi e altri "vu' cumprà " è falsa ma autentica.

Tornando al diritto d'autore: se il libro sulle fortezze fosse venduto a cinque euro, nessuno lo scanerizzerebbe e nessuno lo metterebbe su e-mule!

Infine il mio messaggio non era un incitamento allo scopiazzaggio ma solo la constatazione di uno stato di fatto.

Per me la tecnologia ha di fatto abolito il diritto d'autore come le armi da fuoco hanno abolito la cavalleria medievale!

Tu che sei un tecnico informatico sai bene che autocad originale gira solo se hai una "chiavetta" fornita da chi ti vende il programma, cosa vera fino a che un genietto dell'informatica non ha creato un file che inserito nel cd "emula" la chiavetta.
Il programma viene ingannato dal file che imita la porticina seriale e tutto va via alla grande.
Ti assicuro che le copie pirata di autocard si sono riprodotte come le amanite falloidi dopo una pioggia d'autunno!
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Federico
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Mi spiace ma non sono d'accordo.

Gli americani dicono: just because you can, doesn't mean you should che, più o meno, significa: solo perchè ne hai le possibilità , mica vuol dire che ne hai facoltà .

Libertà  e licenza, come molto spesso succede, non possono essere confuse. Nessun ostacolo tecnico impedisce di craccare un software. Così come nessun antifurto metterà  mai al sicuro al 100% dai ladri. Dovrebbe essere la coscienza prima di tutto a porre un freno a tutto questo (e la critica al diritto d'autore è questo: un pannicello caldo posto a tacitare la medesima), visto che si tratta di un comportamento illegale.

I prezzi derivano dall'incontro della domanda e dell'offerta, ma a scendere fino ad un certo punto: quello della convenienza a mettere qualcosa sul mercato. Se si passa il pensiero che le idee non valgono un cacchio o - peggio - che non è chi ha avuto l'idea il solo a decidere a quanto metterla in vendita (almeno in prima battuta), nessuno si metterà  più a faticare per fare qualcosa - avere idee - che la gente pensa non valga un tubo.

Per cui la cosa migliore da fare se si vuole contestare lo stilista XYZ che ti vende una borsa a 1.000 euri, è quella di non comperarla e non quella di copiargliela. Perchè se gliela copi alla fin fine gli fai un favore, facendogli pubblicità .

Ciao
Art. Federico
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miles ignotus
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Per me la chiudo qui ...

La legge è quella che è...
Giusta o sbagliata poco importa.

Io non mi sono pronunciato nè a favore nè contro il diritto d'autore.
Ho solo inteso dire che la situazione è quella che ho descritto.
La tecnologia permette di fare cose che una volta le poteva fare solo qualcuno attrezzato alla grande e il diritto d'autore sta andando a farsi benedire.

Due esempi di cui sono stato testimone:
1. Tutti, dico tutti i miei allievi possessori di computer ho constatato essere possessori di masterizzatore e non ti dico quanta musica scaricavano e quanti cd appena usciti clonavano;
2. Una volta quando aprivano una nuova sede universitaria attorno alla stessa sorgevano diverse librerie. Oggi attorno alla nuova sede per prime sorgono le copisterie e poi una o due librerie ma non di più.

Non intendo giustificare assolutamente gli scopiazzatori per il reato che commettono. Intendo solo dire che il prezzo di vendita di libri, programmi, cd ecc. è talmente alto che il rischio la gente lo corre.
Se poi l'uso è solo personale la legge è molto blanda al riguardo: sono puniti solo coloro che smerciano materiale copiato in quantità  industriali.
La lotta contro questi "pirati" è simile a quella di un leone assalito da uno sciame di zanzare: ne può uccidere qualcuna ma non tutte e alla fine resta beccato da quelle che sopravvivono.

Io la chiudo qui.
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Luigi
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Re: Replico con un esempio

Ciao miles e benvenuto.
Vedo che l'anno prossimo forse saremo dalle tue parti :D
miles ignotus ha scritto:Conclusione: i cinesi e i napoletani scopiazzano questa merce di facilissima produzione e li capisco bene perchè soddisfano la domanda di chi viuole sembrare una persona col portafoglio a organetto quando invece ha il portafoglio cronicamente "in riserva".
Se armani, gucci, versace, dolce e gabana ecc. vendessero la loro merce a prezzi più "potabili" i falsari non avrebbero ragione di lavorare.
I cinesi e i napoletani li capisco anch'io.
Nato l'uomo con il segno del peccato, è naturale che verso questo provi una certa inclinazione.
Quelli che non capisco sono gli altri, quelli che stanno davanti al bancone.
In parole povere: ma un paio di jeans di Armani, o D&G, veste diverso da uno di minore o nessuna "marca"?

Se io potessi spendere tre o quattrocento euro per un paio di pantaloni mi fionderei da uno di quei vecchietti che ti prendono le misure con il metro, segnano la stoffa con il gesso, tagliano, cuciono, provano e riprovano, e così via.
Questi, davvero, mettono qualcosa di loro nel manufatto. Quelli di cui sopra ci mettono, al massimo, le loro perversioni.
Idem per la musica, o i film, o i libri (ah, le biblioteche, queste dimenticate).
Oltre che una questione di legalità  la trovo insomma pure una faccenda di "stile", ma quello vero.
Non quello delle linee di moda di un Lapo, per intenderci.

Osservazione forse errata: temo che con cinque euro non ci paghi neppure la carta, per il libro delle fortificazioni.
Mandi.
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Luigi
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Federico ha scritto: Per cui la cosa migliore da fare se si vuole contestare lo stilista XYZ che ti vende una borsa a 1.000 euri, è quella di non comperarla [...]
E di non leggere il rivistume dove viene pubblicizzata, e di non guardare le trasmissioni televisive dove lo stilista è ospite, e di mostrare un lievissimo sguardo di pietà  verso coloro che la ostentano come fosse la gala di Tinivella, e così via.

E se proprio siete alle strette, anche al più importante appuntamento la VO fa sempre la sua bella figura. :P
Mandi.
Luigi
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