Beppe ha scritto:
ma ci rendiamo conto che si sprecano i soldi per dimostrare cosa? che siamo belli e che sappiamo marciare? quando poi non abbiamo manco la benzina per i nostri mezzi o per pagare le ore di straordinario ai militari?!
Io ribadisco la mia idea: non è vero che i soldi non ci sono. Solamente, a differenza del resto del mondo, li impieghiamo in altro modo. Ad esempio, mantenendo una pletora di pensionati con soli vent'anni di contributi. Fornendo medicine completamente gratuite anche a chi potrebbe pagarle. Foraggiando le più ridicole attività pseudo-culturali. Garantendo il doppio stipendio ai richiamati che siano lavoratori dipendenti.
A tutto questo si aggiunge il fatto che anche le poche risorse che destiniamo alla difesa sono talvolta spese male: per recuperare fondi, basterebbe ridurre il numero abnorme di generali e marescialli, eliminare la sovrapposizione solo nostra reggimento/battaglione (via un altro po' di colonnelli), ridurre il personale effettivo e potenziare la riserva, abolire la vergogna dello straordinario.
Da cinque anni a questa parte, gli investimenti in difesa sono in aumento in tutto il mondo. Solo noi, fra le nazioni cosiddette progredite, andiamo controcorrente. D'altronde abbiamo avuto sempre il vezzo di ritenerci più furbi degli altri, e così, dopo aver pensato per tutti gli anni '70 ed '80 di poter spendere anche i soldi che non avevamo, ora ci siamo inventati le "guerre di pace", senza armi e senza morti. Chissà perché gli altri non ci hanno mai pensato. Tutti fessi?
Quindi, la parata non è uno spreco (lo diventa perché i nostri augusti governanti non conoscono il loro mestiere, e la riducono ad una specie di circo. O meglio, conoscono il loro mestiere anche troppo...).
E si, il primo scopo è proprio di farci vedere quanto sono belli i nostri soldati.
Perché alla gente normale i soldati piacciono.
La gente normale ama, da che mondo è mondo, l'ordine, la disciplina, la marzialità . Ama le uniformi (uniformi, non divise) e le bandiere. Ama i reggimenti che sfilano bene inquadrati e ama le armi possenti che la nazione fornisce loro perché difendano i suoi interessi, "al solo scopo del bene inseparabile del Re e della Patria". Ama questa giovinezza che marcia nel sole, perché dice onore e coraggio. Spera di non doverla mai vedere in guerra, ma al tempo stesso sa che, se guerra fosse, la vedrebbe partire in triste silenzio e riempire i cimiteri. E poi la gente normale ama la propria terra, e la propria bandiera, e la propria storia. E di conseguenza ama anche i nomi che parlano di lutti e sofferenze senza pari, nomi che perciò la gente normale ricorda con decorosa ed orgogliosa fermezza. O magari non è che li ricordi proprio bene, perché a scuola certe cose non vengono più insegnate, ma insomma, quando vede passare i fanti della "Sassari", i parà della "Folgore", gli alpini del 9°, sente qualcosa di particolare anche se poco o niente sa di Carso, Alamein e Seleny Jar.
D'altronde la gente normale ama anche le Adunate degli alpini, nonostante i ciocchi, i trabiccoli e i cappelli tarock.
Beh, poi ci sono anche gli altri, con bandiere e barbe e vestiti e canti strani, ma questi la gente normale non è che li ami molto.
Mandi.
Luigi
P.S.: queste sono le belle parole di Bricchetto su Ferreamole.
[...]
Quello che non deve accadere è che noi ci abituiamo a questo approccio. Sfilano pure i gonfaloni delle regioni. Militari quanto i vigili urbani (rigorosamente di Roma) che sfilano pure loro. Non ci abituiamo e manteniamo, almeno noi, il ricordo di come era e dovrebbe essere.
O è militare, e allora voglio i militari, o è rappresentativa del paese, ma allora se la organizzi qualcun altro.
Il fatto è che chi accetterà di fare il CDSM, saprà già cosa gli chiederanno, e accettando l'incarico, firma una cambiale in bianco. D'altra parte è l'apice della carriera. Scommettiamo che il prossimo anno sfileranno senz'armi?
La gente, per parte sua, non la pensa così. Anzi. E' commovente in tutto.
Quest'anno c'è stata la senzazione, almeno da dentro, io ero su un VM, che ci fosse più gente! Qualcuno ha detto: si vede che hanno paura che il prossimo anno non si faccia più.
Io ero con un amico bersagliere. Una signora molto anziana, accompaganta dal figlio sui 35, ha chiesto di poter accarezzare il piumetto. Sembrava una bambina. Quando si sono allontanati si voltava e sorrideva, mentre il figlio che la teneva per mano le sussurrava: hai visto che bello che è, sei contenta? Roba da lacrime agli occhi. Ci voleva Bedeschi o De Amicis, per raccontarlo.
Ma tutto questo non servirà a niente.
L'Italia del '48 nasce con un codice genetico ben preciso. E' ideologico e non gliene frega assolutamente nulla di cosa pensa la gente.
E' un pò come le Chiese. Continuano a svuotarsi, ma i preti continuano a fare i sociologhi impegnati in politica. La gente non ci va più, ma mica badano a quello. Pensano a essere fedeli al politicamente corretto. Ideologico. E basta. Così sarà pure della parata.
Gli iscritti unuci, come rimango convinto quelli delle associazioni d'arma, possono mettere l'uniforme il 2 giugno.
Ho visto un tipo, dell'aeronautica, con il figlioletto boy scout che faceva le fotografie, mentre lui parlava con noi. Pulito, educato, ordinato. Poi, quando stava per iniziare la sfilata, l'ha preso per mano e sono andati a sistemarsi, mentre il papà spiegava. Due divise, due servizi diversi, stessa intenzione.
Anche qui, a raccontarla, sembra una scena ridicola, invece bisognava vederli. Si vedeva tenerezza, affetto e un padre che insegnava al figlio. E non ditemi che adesso fare il boy scout è di destra. Direi anzi il contrario. Neanche questo ci sarà più. Perché nemmeno questo è politicamente corretto per il paese.
I figli al campus estivo e i genitori a fare jogging. Rigorosamente separati.
Qui l'Italia ha una cesura. Da una parte quella di Bedeschi, dall'altra quella di Muccino. Il fatto è che il vincitore è stato già scelto. E non dalla gente.