

P.S. Lele, topolino, copriamoci bene....se è venuta la bronchite e Federico...

Beh, tu considera che quel che tu hai fatto in un giorno nel lontano 97 ce l'hanno fatto fare in una settimanacavalli ha scritto:Per Gianluca:
il primo giorno uno stress!
partito da Vicenza la notte tra il 9 e il 10 sotto una fitta nevicata!
già a Chivasso sguardi sornioni dei ferrovieri del genio che allora gestivano la linea per Aosta. Arrivo prima mattina, appena metto il piede a terra si avvicina un Sergente e chede "allievo?", da mona, rispondo si, in giro di un paio di minuti mi ritrovo sul cassone di un CP 48, alla scuola: assegnazione, doccia, barbiere, visita medica, ritiro del casermaggio, un tuta da cbt. berretto da montagna scarponi. Così passo il primo giorno
E' un po' che ci penso... e' sicuramente una testimonianza di un periodo della vita che le generazioni future non potranno provare... un lasso di tempo che sicuramente ha lasciato il segno (nel bene o nel male... ma io penso ai più nel bene...) nella mente di chi lo ha vissuto...Abbadia ha scritto:A proposito...Andrea e tutti gli altri...perché non scrivete le vostre esperienze su ana.it La Penna del Najone ?
Vorrei che non sia vero che è un periodo di vita che le generazioni future non potranno provare, io spero vivamente, che qualcuno laggiù a Roma, e qualcun'altro lassù a Bolzano possa fare in modo che almeno un pizzico di naja alpina possa restare... anche su base volontaria ma senza il rischio di farsi spedire all'estero a respirare uranio impoverito, fosforo o altre cose... se mai avrò dei figli maschi vorrei poterli spedire a raccogliere un po' di pioppa, magari all'inferno bianco.E' un po' che ci penso... e' sicuramente una testimonianza di un periodo della vita che le generazioni future non potranno provare... un lasso di tempo che sicuramente ha lasciato il segno (nel bene o nel male... ma io penso ai più nel bene...) nella mente di chi lo ha vissuto...