Certo richiedere un'opinione “illuminata” ad un perito elettrotecnico è proprio un colmo, comunque eccola.
Il restauro del distintivo in teoria è possibile quanto di difficile esecuzione se non da abili e collaudati artigiani.
Gli smalti con cui fu realizzato sono i cosiddetti smalti a fuoco o smalti a pasta vitrea (ad alta temperatura a differenza degli attuali smalti che sono a bassa temperatura) che hanno una lavorazione abbastanza lunga e complessa.
In sintesi gli smalti, che dovrebbero essere in polvere o solidi da polverizzare, vengono depositati un colore alla volta sul distintivo partendo dal colore più scuro.
Quindi ogni colore necessità della messa in forno ad alta temperatura, per questo i colori più chiari sono gli ultimi ad essere lavorati altrimenti se fossero più volte messi in forno “brucierebbero” ed ad esempio il bianco diventerebbe caramello.
Quindi allo stato attuale del distintivo andrebbero tolti tutti i resti di smalti e l'unico modo credo sia con una fiamma ad alta temperatura.
Quindi rifatti tutti gli smalti e levigati fino al metallo poiché ovviamente quando messi in forno un po' “lievitano” e strabordano.
Poi c'è la fase di doratura galvanica del metallo, anche questa abbastanza specifica perché si tratta di una doratura abbastanza opaca mentre in oreficieria si tende a dorature lucide.
Insomma una lavorazione complessa e da veri artisti, un'arte che sta peraltro scomparendo in quanto poche ditte oggi effettuano questo tipo di lavorazione ed ovviamente non per privati.
Ci sono poi gli orafi, molti anche abili e capaci con gli smalti a fuoco, l'importante è trovare la persona giusta.
Il caso di Lorenzo per il distintivo del Pieve di Cadore è un po' diverso e più facile poiché aveva a che fare con un solo colore dello smalto.
Qui invece abbiamo a che fare con molti colori e con mancanze molto estese.
A Napoli la sartoria Coruzzolo negli anni 60 commercializzava degli ottimi distintivi a smalto a fuoco ma non so se erano di propria produzione o si rivolgeva per la realizzazione alle primarie ditte italiane del settore (Johnson, Lorioli, Picchiani & Barlacchi, Granero).
Il mio consiglio è di tenere il distintivo così come è salvo avere la fortuna di trovare la ditta o persona giusta in grado di fare un lavoro di restauro ottimo e fedele.
Sul mercato con un po' di pazienza si può trovare qualche buon esemplare d'epoca di questo distintivo, penso comunque che il prezzo sia fra i 100/200 euro.
..... E PER RINCALZO IL CUORE!