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Hellis ha scritto:Ma Fini non era mica quello contrario al divorzio? doveva correre ai ripari per partecipare a pieno diritto al famili dèi?
Fini è per il CDX quello che Prodi è per il CSX: un cavallo di Troia.
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Luigi ha scritto:
Hellis ha scritto:Ma Fini non era mica quello contrario al divorzio? doveva correre ai ripari per partecipare a pieno diritto al famili dèi?
Fini è per il CDX quello che Prodi è per il CSX: un cavallo di Troia.
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Diciamo asinello di Troia, vah.

Un nobile destriero mal si addice a persone del genere.

Non me ne vogliano gli asinelli, ovviamente questo mio intervento non vuole mancar loro di rispetto.

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Federico ha scritto: Diciamo asinello di Troia, vah.

Un nobile destriero mal si addice a persone del genere.

Non me ne vogliano gli asinelli, ovviamente questo mio intervento non vuole mancar loro di rispetto.
In effetti...
Aggiungo che all'inizio avevo scritto per errore la città  omerica col t minuscolo.
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Proseguiamo con gli If, se vi va.

A partire dal 1992 e seguenti è stato demolito un bel pezzo di politica italiana. In pratica: tutto ciò che esisteva che non fosse PCI, fu seppellito sotto una valanga di fango (per non dire altro) mediatico prima e più che giudiziario (dati i tempi celerrimi della nostrana cosiddetta giustizia, alcuni processi non sono ancora conclusi. Credo che comunque le assoluzioni/pene irrisorie battano per "cappotto" le condanne, raggiungendo queste ultime percentuali infime rispetto al numero di rinvii a giudizio, per tacere del confronto col numero degli indagati).

Il MSI evaporò, diventando il nulla che è AN oggi, grazie alla solerte opera del suo capo. Uomo capace, capacissimo... capace di tutto.

Il PCI si trasformò in sé stesso cambiando il nome ma non la sostanza (come del resto un operatore ecologico fa sempre il netturbino, che è comunque lo spazzino). Acrobazie semantiche finissime per arrivare ad oggi: un arco parlamentare spezzettatissimo, con varie comari che si contendono la primazia sul nome "comunismo" (cuisque suum :roll: ) - mi pare che siano due oggi, quasi tre. Mussi&Co sono ancora DS, perchè i DS esistono ancora, pare, almeno sulla carta mentre lottano per dimostrare che sono loro la vera sinistra e non i capi dei DS, che vogliono inciuciarsi con gli ex DC sinistri in un paritito unico che dovrebbe chiamarsi, con un volo di fantasia degno di un masso, Partito Democratico.

E oggi, in questi giorni, scatta la seconda epurazione, come la precedente sarà  più mediatica che giudiziaria, vedrete. Oddio: qualcuno più sfigato in galera ci finirà  (o ci è già  finito ai preventivi), ma non tanti come il chiasso odierno potrebbe far sospettare. Si demoliscono i DS: sono loro l'obiettivo. Si colpisce D'Alema, che è - oltre che il più altezzosamente antipatico - anche l'unico vero leader di quel partito. Gli altri... o piacioni (Uolter), c'abbiamo già  l'origgginale, Rutelli, con tanto di addetto stampa personalissimo, o degli isterici/nevrotici con una troppo scarsa tenuta dei nervi per sedere su poltrone che contano davvero.

Dalla prima sceneggiata demolitoria uscì, invero trionfante, il Berlusca. Cioè un non politico, ma un eccelso uomo di marketing applicato (cioè quello pratico, non quello fumoso da accademia, sebbene quasta ci sia, eccome). Un uomo del business, insomma. Il mondo economico, per suo mezzo, mise le mani direttamente nella politica. Per la prima volta.

Chi sarà  l'equivalente "comunista" del Berlusca, passata questa bufera mediatica?

Io do, forse abbastanza per troppo scontata, d'accordo, la finis D'Alemae (e dei suoi, almeno per come li conosciamo oggi, ma si sta facendo un po' di fantapolitica, no?), ma mi pare che la situazione, mutatis mutandis, sia molto simile al 1992.

La manovra è in corso da lungo tempo, da prima del 1992. E l'obiettivo di questa manovra, è la politica. Il potere politico, per essere precisi. Con cui l'economia è sempre andata a braccetto.

Io ho vissuto molto da vicino la crisi del 1992, fin dal suo inizio (anzi: dal secondo atto, il subito dopo Chiesa). Tanti conoscenti finirono chi indagati, che in galera (preventiva: il celebre "tintinnar di manette"), che, ahimè, in un caso suicida subito dopo aver parlato (da persona informata sui fatti: quindi senza difensore) con la mente nera del pool Mani Pulite-Lorde di Sange, che oggi fa il moral censore in Corte di Cassazione.

L'economia scoprì che per restare competitivi e quindi veloci (e per fregare il concorrente onesto), il mondo politico italiano, il sistema Paese era assolutamente inadeguato. Burocrazia inetta ed inefficiente, decisioni mai prese e sempre rimandate, potevano mettere in ginocchio il business. Soluzione: se si pagano i politici, le cose funzionano a meraviglia. A Milano i Socialisti di allora in questo senso erano efficientissimi. E non sto scherando: un aprecisione direi svizzera. Solo che il meccanismo si guastò (non che fosse sano ab origine, intendiamoci). Perchè una volta soddisfatto il proprio bisogno, l'impresa tendeva ad allontanarsi dal politico. Che di converso restava a bocca (tasche) asciutte. E quindi si assistette al meccanismo contrario: la corruzione si trasformò in concussione, arrivando al ricatto. La politica era entrata direttamente nel governo delle aziende. Inaccettabile.

Tutto, pur di evitare questo. Risultato: Mani Pulite. Portato avanti da un PM sensibile a certi argomenti (curiosamente i Cleinti difesi da un avvocato, sempre quello, videro pochi o nessun guaio. Certamente un principe del Foro.), da un teorico del diritto comunista (non scherzo: negli anni sono girati parecchi scambi di email di mailing list di Magistratura Democratica in cui costui, essendo in ottima e qualificata compagnia, disquisiva sul come interpretare in maniera consona al marxismo leninismo le norme del nostro diritto che sono di ispirazione diversa se non opposta. L'obiettivo: arrivare al comunismo vero per via giudiziaria. Arrivare ad una società  comunista di fatto, se non di diritto, tramite l'applicazione interpretativa della legge. Il che, l'interpretazione della legge, non rientra nelle attribuzioni di un PM, che deve per ufficio occuparsi solo della sua applicazione. Comportamento eversivo se ce n'è uno. Ovviamente mai indagato da nessuno, ché questi sono i buoni, stanno facendo Mani Pulite! (io dico: si sono parati il didietro anche loro), e da un cervello davvero fino in campo di diritto penale (anche se per me è e resta una mente nera, personaggio negativo più d'ogni altro). Insomma: tre utili personaggi, che NON erano le punte di diamante della Procura di Milano. Nomi celebri ce n'erano tanti altri. Quali il PM Pomarici, che tanto fece nella lotta al terrorismo nel decennio precedente, e che girava da solo, senza scorta, perchè non voleva portarsi dietro qualche ragazzo della scorta. A sua protezione si portava una mitraglietta Beretta M12 nella valigetta. Il primo dei tre che ho nominato, impegnato contro pericolossissimi delinquenti molto violenti, girava con auto blindata preceduta da quella di scorta, sempre a sirene spiegate. E così i suoi colleghi. I condomini del secondo, dalle parti di P.zza Novelli, non poterono più parcheggiare l'auto sotto casa. Solo lui, con la sua scorta, poteva fermarsi davanti al portone. Del resto è di Mageistratura Democratica, no?

Il risultato lo sapete: poche o nulle condanne, ma vertici politici azzerati. Aziende libere dal ricatto politico. Peggio: aziende padrone, in un certo senso, della politica. I nuovi personaggi affacciatisi sulla scena, o i pochi non investiti dalla tribunalizia ondata di giustizia che vedeva benissimo solo in una direzione, erano le mezze o i quarti di calzetta. Facilissimamente conrollabili data la loro pochezza.

Poi, da qualche anno, si parla di disaffezione della popolazione dalla politica. Addirittura due giornalisti del Corriere (vero centro di potere in Italia, forse il più potente, insieme a Rep. e, molto meno, alla Stampa), scrivono un libro, instant classic e super best seller, intitolato La Casta (quella dei poltici). E' solo uno dei colpi che da certi ambienti, gli stessi che con Mani Pulite si sono liberati del giogo della Politica che controllava le loro aziende, si sferrano alla politica, onde prenderne in mano in toto le redini.

E' rimasto un unico bastione, rudere di bastione, da abbattere. Quello che si salvò anni fa a Milano. Non si colpirà  altri, perchè altri da colpire non ci sono, essendo il leader dell'attuale opposizione un membro, e che membro, di quel mondo. E i suoi soci sono già  da tempo molto ben legati allo stesso circolo, del tutto manovrabili.

Quindi le domande: è positivo che l'economia metta le mani in maniera così diretta sulla politica? Certo: si risolverebbe ipso facto il conflitto d'interessi - non quello minchione sbandierato da michioni ciechi e sordi del Berlusca, bensì quello vero, quello autentico: la coincidenza della politica con gli affari, con questi ultimi in posizione di (occulto) mandante e region d'essere della prima - ma a che prezzo?

Poi, chi sarà  l'esponente che, "da sinistra", "scenderà  in campo politico" (notate la scelta del verbo: scendere. Certo: l'origine dell'espressione è calcistica. Non di meno, a mio modesto avviso, essa da pienamente la misura della considerazione, che emerge dall'inconscio, che si ha per la materia, la politica, da parte del business. Qualche cosa di basso, un male necessario). Certo: la politica è sporco affare, spesso. Ma dovrebbe essere vista come alta, almeno in teoria, essendo essa la funzione sociale destinata al governo del Paese. Qui invece non si fa altro che sputtanare la funzione - la politica - e non coloro che la rendono la cosa orrenda che è oggi. E nemmeno i gesti, le azioni sporche si indicano al pubblico discredito, tacendo i nome dei responsabili, come sarebbe corretto fare, ma la contrario si sputtanano le persone, senza indicare che cosa, di davvero malvagio, essi avrebbero fatto. Risultato: la poltica e (questi) politici sono tutta spazzatura. La gente ne ha il vomito e inizia a rifiutarla. Inizia a sentire, abilmente e sottilmente guidata in questo, che la politica è male e quindi si deve cambiarla o addirittura farne a meno. Errore enorme e gravissimo, anche se fortemente voluto: non è la politica in sé ad essere sbagliata. Sono le azioni. Ma qui si vuole cambiare il mondo, ci vuole un bello scossone.

Cavoli, ho scritto troppo. Chiedo venia.

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Direi disamina molto interessante. Complimenti.
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complimenti Federico!
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Federico ha scritto:Proseguiamo con gli If, se vi va.
[...]
Ci va, ci va :D

Ammetto però di vedere la situazione degli ultimi 15 anni con qualche particolare un poco differente, o almeno così mi sembra.
Ma è facile che mi sbagli.

Dalle inchieste di "mani pulite" non si salvò solo, per ragioni ovvie, il PCI. Anche l'MSI ne risultò praticamente pulito, dapprima perchè, ammettiamolo, non aveva combinato granchè, quindi perchè il suo capo - come hai ben scritto - fu lesto a cambiar faccia al partito, secondo i desideri di chi comanda realmente.
Obiettivo dell'operazione milanese: liberare il centro da chi lo occupava in quel momento, affinchè le due "ali", uscite pulite dalle inchieste, potessero insediarvisi. Naturalmente, perchè ciò avvenisse, non si doveva solo far spazio ai nuovi arrivati; era anche necessario che questi tagliassero le loro radici, così da diventare liberali i già  comunisti, e altrettanto liberali i già  fascisti, o così dando ad intendere. Quanto rimane, nelle due parti, dei vecchi tempi è giusto qualche ingenuo che ancora tiene il busto del Duce sulla mensola o che fischietta ogni tanto "Bandiera rossa".
E infatti lo scopo ovvio, anche nella cosiddetta destra, è quello di arrivare al partito unico, magari chiamandolo, con uguale colpo di inventiva da masso, Partito "repubblicano" o "conservatore".

Ma nel '94, ecco il primo inghippo: Berlusconi si butta in politica.
Che questa fosse una cosa non preventivata, è evidente dai dodici anni di attacchi terribili di cui è stato oggetto. Sia chiaro, sono pienamente d'accordo colla tesi che spiega il suo intervento con motivi "economici"; il problema è che i motivi economici sono prima di tutto i suoi, e poi in parte pure quelli del paese.
Diciamo che non era certo "alternativo", ma non era neppure sufficientemente ortodosso. Ecco perchè arrivò Zorro-Prodi a tentare di mettere ordine nel sistema (lo stesso, giova ricordarlo, che in cinque anni all'IRI piantò oltre 80.000 mld di debito) mentre saliva pian piano nelle grazie dei manovratori il buon Gianfranco, destinato a soppiantare il cavaliere, che del resto pare ormai rassegnato a ciò (evidentemente con ovvie contropartite).
Ora tocca all'altro inghippo, d'Alema appunto, sempre stranamente legato da una specie di filo e pure da una certa stima reciproca a Berlusconi.
Chi sarà  il successore di Prodi? Io opto per Rutelli, a meno di clamorose entrate.

Per il resto sono d'accordo e sullo scopo che viene perseguito, e sul fatto - che mi pare di leggere fra le righe (ma correggimi se sbaglio!) - che una volta abilmente svuotata di significato la politica alla gente delusa verrà  sottilmente inoculato il veleno del governo forte, di cui per la verità  già  abbiamo avuto un ampio assaggio con quello attuale; forse un giorno si studieranno come storia questi anni, e allora sarà  il 2006 ad essere scelto come data della svolta autoritaria. Con la differenza, rispetto ad altri autoritarismi del passato, che non è il bene della Nazione a muovere quello attuale.

Se qualcuno nutre dubbi in merito, basta che si riguardi la puntata di ieri sera di "Ballarò", con don Paolo Mieli a mettere in riga, dal primo all'ultimo, i politici presenti senza che questi siano andati oltre qualche bofonchiamento asmatico.
Mandi.
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P.S.: ribadisco una volta di più la mia opinione che il '92 vide una serie di atti ostili nei confronti del nostro paese.
Ceterum censeo Albionem delendam esse :P
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Intuisco che il don, minuscolo, che usi per il mielone non sia da confondere col Don che si riserva ai Sacerdoti, bensì a qualche cosa di più terreno e legato ad una certa forma di potere originaria d'una certa isola nostrana :D

Direi che concordiamo: io prima ho tralasciato di dire che l'irrompere del Berlusca sulla scena politica ha sparigliato le carte, rovinato il bel giochetto che era stato attentamente costruito. Qualcuno avrà  fatto buon viso a cattivo gioco. Il Berlusca (e i suoi amici e partner nel mondo del business) non è di certo estraneo a certo mondo, pur essendo da quelli che contano al suo interno schifato ed additato quale parvenu. Ad esempio: non è in Generali-Mediobanca di persona, cosa strana dato il peso, non solo economico, del suo impero (e di cui tutti si servono per fare pubblicità  alle loro aziende). E' riuscito ad entrarci abbastanza di recente per interposta persona (Ennio Doris), altro imprenditore di vaglia e suo amico da decenni. Ma lui, parbleu non!, non ce lo vogliono.

Ma il mondo del business non è monolitico. E' anch'esso diviso. Ci sono quelli "buoni" (si va da Ben Baruch a Della Valle a Illy eccetera), a quelli moralmente inferiori come Berlusconi fino agli ineffabili (Agnelli, Pesenti e pochi altri. Sono quelli alla 4+ generazione).


Non hanno gli stessi interessi, non sempre almeno. Né apprezzano o usano gli stessi metodi. Ad esempio: nessuno di loro apprezzava il fatto che i politici gli governassero l'azienda, ma non tutti hanno gradito il sistema per risolvere il problema (che per qualcuno problema non era affatto. Penso al più grosso di tutti, che ha sempre, sabaudamente, amministrato le cose in certi modi. Ma parliamo oramai di un altro mondo. Altro stile ed altre persone).

Rutelli è già  stato testato. Credo che sia oramai bruciato: chi se lo voterebbe ancora? In certi ambienti andrebbe bene. Il problema sono quelle maledette urne (cioè, in definitiva, noi).

Insomma: io non vedo un solo mondo dietro alla teoria cospiratoria, se così la vogliamo chiamare. Si tratta di due o tre ambienti, le cui idee e/o interessi potranno, parzialmente e temporanemente coincidere, ma non sono alleati. Anzi, tutt'altro.

Perchè la storia del mondo ha sempre vissuto della lotta fra due princìpi, (uno dei quali in mano al principe), con l'equilibrio (la pace) a far da terzo elemento. Che c'è, almeno in teoria. Tripartizione. E quindi si dovrebbe cercar di capire chi sta con chi... ci dovrebbero essere almeno due fazioni, forse tre, nel mondo.

(e adesso dimmi se con questo non ho portato il discorso a livelli assurdi :lol: ).
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...io direi disincantati.
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Federico ha scritto:Intuisco che il don, minuscolo, che usi per il mielone non sia da confondere col Don che si riserva ai Sacerdoti, bensì a qualche cosa di più terreno e legato ad una certa forma di potere originaria d'una certa isola nostrana :D
Per la verità  non pensavo a nessuno dei due casi, quanto al "don" onorifico e nobiliare del meridione, non necessariamente malavitoso, ma nel quale risiede il vero potere (che per definizione è dietro le quinte).

Federico ha scritto:Rutelli è già  stato testato. Credo che sia oramai bruciato: chi se lo voterebbe ancora? In certi ambienti andrebbe bene. Il problema sono quelle maledette urne (cioè, in definitiva, noi).
Forse hai ragione, ma anche Prodi era già  stato testato. Quando il Corriere ti supporta così son gatte da pelare!
Rutelli continua a parermi l'ideale faccia della medaglia avente Fini sull'altro verso.

Federico ha scritto:Perchè la storia del mondo ha sempre vissuto della lotta fra due princìpi, (uno dei quali in mano al principe), con l'equilibrio (la pace) a far da terzo elemento. Che c'è, almeno in teoria. Tripartizione. E quindi si dovrebbe cercar di capire chi sta con chi... ci dovrebbero essere almeno due fazioni, forse tre, nel mondo.
Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che anche i seguaci del principe siano fra loro divisi, un po' come gli orchi di Mordor; senza questa precisazione il rischio è di cadere in un complottismo macchiettistico e meccanicistico.
Però secondo me gli elementi sono due, perchè anche la pace (o equilibrio) o è di questo mondo, o non lo è.
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A dimostrazione della campatezza aerea di quanto ho detto, segnalo che i giornali odierni sono tutti un tripudio incensante l'unzione di Uolter alla guida del PD e quindi probabile futuro candidato premier della sinistra.

Par di capire che la sinistra debba presentare la faccia piaciona sempre e comunque. Fateci caso: Rutelli, il piacione original, Uolter, il piacione americano a trastevere, Prodi, il dispensatore di felicità  (preelettorale).

Uolter, investito da cotanta responsabilità , pare abbia risposto, gravemente: "non posso rifiutare".

Ah, il peso delle responsabilità , sapete... anche l'americano de noantri lo sente!

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Federico ha scritto:A dimostrazione della campatezza aerea di quanto ho detto, segnalo che i giornali odierni sono tutti un tripudio incensante l'unzione di Uolter alla guida del PD e quindi probabile futuro candidato premier della sinistra.
A proposito di unzione, giusto ieri sera riflettevo su come dal 1861 l'Italia non abbia mai avuto un governante legittimo, re, dittatore o presidente del consiglio che fosse.
Per altro l'Europa non ne ha più visti dalla cacciata dell'ultimo Imperatore, Carlo I d'Asburgo.

Certo è che la sinistra, o quanto adesso viene rubricato sotto tale nome, deve avere per consuetudine capi piacioni: Clinton, sia William Jefferson II che Hillary, Royal, Blair, Prodi, Veltroni, Rutelli (Chicco for presidente!), quel tale (di cui ora mi sfugge il nome) talmente piacione da far giungere l'ex legionario al secondo turno delle presidenziali francesi nel 2002...
Secondo me dare la mano a uno di costoro è come darla a un pezzo di lardo, tanto è l'untume che trasuda.
Untume piacione, sia chiaro.

In compenso, nella cosiddetta destra va per la maggiore la caricatura del lettore medio dei periodici per uomini di sesso maschile, dinamici, disinvolti, sportivi, abbronzati, palestrati, sciupafemmine (nel senso che rovinano anche quel poco che di femminile è rimasto nelle donne odierne); già  ridicoli di per sè, figuriamoci in caricatura...
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Sempre più difficile.

Che capiterebbe nell'italico paese se a Mario Moretti nel 2036 venissero concessi, a norma di legge, gli arresti domiciliari per motivi di salute e poi, sempre a norma di legge, gli venisse concesso un permesso per uscire a lavorare?

Come? Dite che con i suoi sei - diconsi sei - ergastoli Moretti è già  libero dal '94?
Allora vi chiedo: esiste ancora qualche giudice che la mattina, entrando in aula e leggendo che la legge è uguale per tutti, si vergogna almeno un pochino?
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Luigi ha scritto:Sempre più difficile.

Che capiterebbe nell'italico paese se a Mario Moretti nel 2036 venissero concessi, a norma di legge, gli arresti domiciliari per motivi di salute e poi, sempre a norma di legge, gli venisse concesso un permesso per uscire a lavorare?

Come? Dite che con i suoi sei - diconsi sei - ergastoli Moretti è già  libero dal '94?
Allora vi chiedo: esiste ancora qualche giudice che la mattina, entrando in aula e leggendo che la legge è uguale per tutti, si vergogna almeno un pochino?
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Vergogna? Uòt's vergogna?

Ma va là , qui non si vergnogna più nessuno. Tolto, forse, l'Italiano che si trova all'estero per lavoro, confrontato con Paesi che, pur con tutti i loro difetti, difficilmente ci possono raggiungere nel baratro in cui ci troviamo.

Dimostrazione della NON vergogna: l'ultima oprazione antimafia dei carabinieri in Sicilia, in cui sono stati arrestati, grazie alla decifrazione di alcuni pizzini di Provenzano e a successive indagini ed intercettazioni, alcuni grossi esponenti dell' "onorata società ". Il TG hanno riportato alcuni testi di dette intercettazioni tra capi mafiosi. Uno si aspetterebbe dialoghi incentrati su arrivi e/o partenze di droga, armi, appalti eccetera. Invece no. I due tizi di che parlavano? Dell'indulto!! Da non credersi: anche loro si lamentavano dell'indulto, che aveva rimesso sulle strade un sacco di criminali i quali avevano ripreso a fare il loro mestiere di ladruncoli e piccoli traffici criminali, cosa che rovinava i rapporti con i loro "assicurati" (pizzo), e in generale con la gente, con cui loro perdono la faccia vista la mancanza di tranquillità  in cui la gente si trova a vivere, tranquillità  sulla cui assicurazione si basa molto del rispetto di cui godono certi signori.

Naturalmente i signori in questione avevano anche già  trovato la soluzione per liberarsi di questi cani sciolti. Soluzione, ai loro occhi, che oltre a risolvere alla radice il problema, sarebbe stato anche un segnale forte per la popolazione: un'ammazzatina come si deve, un paio o tre ladruncoli eliminati, ed il gioco è fatto.

Lo Stato è intervenuto, ha arrestato i capibastone delle intercettazioni, e ha così sventato le ammazzatine.

Secondo voi, c'è qualcuno che ha vinto, in questa storia, tolti i ladruncoli salvati, che si trovano campo libero?

E ci sarà  qualcuno che, nei palazzi, si sentirà  tirato in ballo per la storia dell'indulto, sgradito tanto ai mafiosi quanto ai comuni cittadini, e per i medesimi motivi?

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Luigi ha scritto:Sempre più difficile.

Che capiterebbe nell'italico paese se a Mario Moretti nel 2036 venissero concessi, a norma di legge, gli arresti domiciliari per motivi di salute e poi, sempre a norma di legge, gli venisse concesso un permesso per uscire a lavorare?

Come? Dite che con i suoi sei - diconsi sei - ergastoli Moretti è già  libero dal '94?
Allora vi chiedo: esiste ancora qualche giudice che la mattina, entrando in aula e leggendo che la legge è uguale per tutti, si vergogna almeno un pochino?
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allora se partiamo dal presupposto che chi delunque in maniera efferata è malato,allora non puo stare in carcere perchè non è il posto giusto.
Cavolo anche Corona si è lamentato che dimagriva troppo e non facendo piu palestra diventava brutto è perdeva labbronzatura.
Allora fuori.
Se non avete ancora capito il carcere è roba vecchia.
Non serve a nulla.
Bisogna spiegare con calma ovvero santa pazienza le regole del buon vivere civile.
Ma se abbatti un camoscio per sbaglio allora sono c.... tuoi.
Se ti compri una due tre stecche di malboro al ritorno delle Maldive sei un contrabbandiere ovvero un criminale asociale da estinguere.
Ma che siano beati gli Angeli
Non uscite senza scontrino dopo il caffè se no...

Ah dimenticavo chi fu che non venne incarcerato perchè:
INCOMPATIBILE CON LE MISURE CARCERARIE.?

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