Luigi ha scritto:Ha un significato il nome "uniforme da catrame"?
Alla Smalp i catrami erano i nuovi arrivati, fossero soldati di leva o AUC. Non mi pare si usasse tale termine con i VFB, in quanto essi passavano per la scuola con già qualche mese di servizio militare alle spalle.
Non ricordo nemmeno quali fossero i titoli di anzianità tra la truppa, c'erano rapporti di reciproca simpatia ma non ci si frequentava, se non allo spaccio.
Essendoci contemporaneamente due corsi AUC la divisione naturale era tra padri e figli (catrami, appunto), quando il corso anziano finiva c'era le cerimonia della "scatramatura" a sancire il passaggio delle consegne.
L'uniforme da catrame era pensata sull'estro del momento ed appesa in bacheca, quando entravano in compagnia i padri bisognava farsi trovare bardati di tutto punto; cominciava quindi una serie di prove (aspirapolvere, cu-cu, CAGSM, Juke box e così via) al termine del quale c'era la scatramatura vera e propria e il passaggio della stecca.
Il testo della formula di scatramatura, accompagnato con imposizione della sciabola appena acquistata dai neo sten a guisa di incoronazione imperiale, era il seguente: "Catrame eri, catrame sei, catrame mai più sarai"

. Certo non all'altezza di Dante, ma riusciva comunque ad emozionare

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Per tornare in tema, il nonnismo inteso come scherzo o prevaricazione non esisteva. Ciascuno aveva un padre che da subito gli dava delle dritte su come comportarsi per evitare il più possibile le cascate di merda. La funzione era protettiva, dunque.
Non a caso i contatti tra le due compagnie erano vietate nei primi giorni di corso, quando c'era la necessità di "svegliare" i nuovi arrivati in modo drammatico.