
I primi mesi di contatti erano in codice, dopo una certa ora rigorosamente di sera. Roba che le mogli si fanno poi idee sbagliate.
Hellis ha scritto:..si si... tutto bello, ma comunque dovevi vedere la faccia dei sue soci senior quando gli ho portato in casa un concorrente.
I primi mesi di contatti erano in codice, dopo una certa ora rigorosamente di sera. Roba che le mogli si fanno poi idee sbagliate.
Ti rispondo con quello che rispondeva, in una serie di vignette, Guareschi ad un ufficiale tedesco che gli chiedeva per quale ragione volesse mantenere fede al giuramento ad un re che aveva rispettato il suo: io rispondo alla mia coscienza, di quella di Casini o Berlusconi si occupino loro.Hellis ha scritto: Però non ti viene il dubbio che i tuoi 'alleati momentanei' sbandierano tanto presunti valori contro divorzio, aborto etc etc solo per una manciata di voti? Leviamo il divorzio, a me non mi tocca. Ma Casini e Berlusconi che hanno due famiglie a testa, che fanno? insomma.. per la serie 'da che pulpito viene la predica'.
Non ho figli perchè, dal mio punto di vista, bisogna essere in due per averli. E di sesso diversoLa frase della ragazza di ventanni mi ha colpito. Hai figli? credo che ci penseresti su 6 o 7 volte oggigiorno a mettere al mondo un figlio in questa Italia. Ti do solo un parametro di valutazione: il costo del latte in polvere. Due settimane fa la mia bimba più piccola ha fatto il vaccino: 59€ + 29€ il richiamo. Con la prima non avevo pagato nulla. Ti giri ed è una spesa assurda.
anche noi abbiamo una magnifica camera di commercio solo che funziona in modo un po' diverso.Hellis ha scritto:Q
Cioè lui va ad hong kong avendo già in mano una seria ricerca di mercato che la camera di commercio tedesca gli mette a disposizione, magari avendo già avuto contatti grazie alla camera di commercio tedesca, sedendosi in un ufficio della camera di commercio tedesca .
Come sai non posso non nutrire affetto per i germaniLuigi ha scritto:Ti rispondo con quello che rispondeva, in una serie di vignette, Guareschi ad un ufficiale tedesco che gli chiedeva per quale ragione volesse mantenere fede al giuramento ad un re che aveva rispettato il suo: io rispondo alla mia coscienza, di quella di Casini o Berlusconi si occupino loro.Hellis ha scritto: Però non ti viene il dubbio che i tuoi 'alleati momentanei' sbandierano tanto presunti valori contro divorzio, aborto etc etc solo per una manciata di voti? Leviamo il divorzio, a me non mi tocca. Ma Casini e Berlusconi che hanno due famiglie a testa, che fanno? insomma.. per la serie 'da che pulpito viene la predica'.
Intanto, per me, anche il solo sentire che "la famiglia è sacra" non è cosa disprezzabile. Quando c'è da scegliere, si sceglie. Fra una rotta disastrosa, ed un ripiegamento manovrato, passa una bella differenza.
Poi, naturalmente, toccasse a me governare non ti dico cosa farei.
Non ho figli perchè, dal mio punto di vista, bisogna essere in due per averli. E di sesso diversoLa frase della ragazza di ventanni mi ha colpito. Hai figli? credo che ci penseresti su 6 o 7 volte oggigiorno a mettere al mondo un figlio in questa Italia. Ti do solo un parametro di valutazione: il costo del latte in polvere. Due settimane fa la mia bimba più piccola ha fatto il vaccino: 59€ + 29€ il richiamo. Con la prima non avevo pagato nulla. Ti giri ed è una spesa assurda.
In ogni caso, ti sfugge un particolare. La ragazza non vuole aver figli in Italia perchè c'era Berlusconi, non per difficoltà economiche o altro...
Federico, mi dispiace, ma stavolta non sono molto d'accordo con te![]()
Io, infatti e come sai, ho un'innata simpatia per i tedeschi. Conosco, intendiamoci, la loro spocchia. Ma almeno si basa su qualcosa di solido. Quella francese, ad esempio, è fondata sulla sabbia. L'anglo-americana, addirittura, sulle scuole edili...
Sono gli unici che fanno ancora studiare i loro universitari tecnici fino a trent'anni. Sarà un caso che, nonostante la resistenza degli Hellis nostrani cui va tutto il mio plauso, si stiano avviando a rimanere l'unico paese industriale in Europa?
Le due guerre mondiali, poi, le hanno perse un po' sui generis.
Basta vedere in che stato erano ridotte Francia, UK e Russia/URSS dopo...
Mandi.
Luigi
Appunto! la nostra è una sorta di Ufficio Complicazione Affari Semplici.linzen ha scritto:anche noi abbiamo una magnifica camera di commercio solo che funziona in modo un po' diverso.Hellis ha scritto:Q
Cioè lui va ad hong kong avendo già in mano una seria ricerca di mercato che la camera di commercio tedesca gli mette a disposizione, magari avendo già avuto contatti grazie alla camera di commercio tedesca, sedendosi in un ufficio della camera di commercio tedesca .
io è anni che pago tutti gli anni la quota/tassa/balzello alla CCIAA e non so' cosa fà lei per me visto che ho dovuto sborsare soldi e tempo pure per cambiare la residenza nei loro registri e quando ho chiamato per avere un'informazione che mi riguardava ma in loro possesso mi hanno detto "deve venire qui, pagare il ticket/estorsionee poi vediamo di risponderle
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Avevo capito suppergiù, ma come giustamente hai scritto sono un po' lamentoso...Federico ha scritto: Come sai non posso non nutrire affetto per i germani. In effetti la mia è più che altro una critica bonaria. Ma dal novero delle simpatie devo escludere gli svizzeri tedeschi. Con costoro si lavora male (avendoli come capi, è pure peggio).
E naturalmente non era mia intenzione parlare del "come" le hanno perse, ma solo del fatto che l'averle perse, ed i relativi trattati di pace (definizione poco consona alla lettera dei trattati stessi che assomigliano un po' tanto ad un vae victis), hanno avuto come effetto quello di ammorbidire un poco le loro "teste quadre".
Naturalmente è questa, e non quella della presunta "discriminazione di censo", la motivazione per cui è arrivato l'ordine di contrastare senza se e senza ma la correzione Moratti della riforma Berlinguer.Robby73 ha scritto:Cos'ha poi di così catastrofico ‘sta benedetta riforma? Forse dà fastidio il fatto che si voglia incentivare la scuola privata (ovvero la scuola cattolica) che essendo in mano ai preti e non ai sindacati è meno controllabile e quindi meno influenzabili politicamente le menti degli studenti.
Poi per serietà pretenderei che, chi sostiene queste belle promozioni, se necessario si faccia operare da un chirurgo a cui sono stati abbuonati 12 esami su 18, ad esempio.La convenzione «miracolosa» con l'Università San Pio V fa risparmiare da 12 a 18 esami
Laurea in offerta speciale per i dipendenti del Viminale
Era dai tempi di Solforio, il personaggio di Alto Gradimento inventore del «pacco operaio, pacco del lavoratore», che non si vedevano offerte simili. Al posto del piumino termico, del set asciugamani o della mitica supposta a tre punte, ci sono ora le lauree facili. Proposte in convenzione come batterie di pentole.
Una sagra di offerte speciali: e in più ti ci metto l'esame di diritto pubblico, più l'esame di statistica e più, mi voglio rovinare, l'esame di diritto privato! Da non perdere la proposta ai dipendenti del Viminale dell'«Università San Pio V»: solo 6 esami, lisci lisci, ed eccoti dottore! Per carità : è tutto formalmente in regola. La nuova legge prevede appunto che gli atenei possano riconoscere agli aspiranti laureandi dei «crediti», maturati facendo per anni un certo lavoro, che rendono loro superflua l'imposizione di un esame. Esempio: si suppone che un impiegato della Ragioneria dello Stato da venti anni addetto a leggere i bilanci si sia fatto col tempo una infarinatura intorno a certi argomenti e ne sappia perfino di più di qualche studente che ha appena dato l'esame.
Fin qui, poche obiezioni. Alzi la mano chi oserebbe contestare un salvacondotto per una laurea agevolata in letteratura a Dario Fo, in storia del teatro a Giorgio Albertazzi o in scienze al paleontologo veneziano Giancarlo Ligabue, protagonista di decine di spedizioni per le maggiori università del mondo e autore di scoperte che oggi portano il suo nome come il Masrasector ligabuei (un creodeonte oligocenico) o l'Araripescorpius ligabuei (uno scorpione cretacico). L'innovazione ha però spalancato una porta nella quale hanno fatto irruzione un mucchio di atenei, spesso gli ultimi arrivati e i più discussi, che vanno in cerca di clienti esattamente come una compagnia assicurativa va in cerca di gente disposta a fare una polizza vita. E va da sé che (sono affari, bellezza...) la concorrenza è spietata e spinge le varie università a offrire le condizioni migliori, i prezzi più bassi, i percorsi più facili bussando di porta in porta come un tempo i rappresentanti della Folletto. L'Università telematica non statale Tel.ma, ad esempio, ha inviato ai sindacati dell'Usi/Rdb-Ricerca, la proposta di una convenzione già compilata in ogni dettaglio salvo un po' di puntini di sospensione da riempire a cura della controparte. Nessuno però, per quanto se ne sa, ha messo all'amo le esche che ha messo la «Libera Università degli studi S. Pio V», di Roma, nella convenzione firmata con il ministero degli Interni.
Nata nel 1996 con un forte «riferimento ai valori cristiani», guidata dal rettore Francesco Leoni, già docente a Chieti e a Cassino, additata da qualche malalingua come vicina all'Opus Dei e alla ciellina Compagnia delle Opere, la «S.Pio V» ha sede in via delle Sette Chiese (e ti pareva...) ed era già finita sui giornali. Prima per i nomi dei professori via via coinvolti, da Rocco Buttiglione a Salvo Andò, da don Giacomo Tantardini a Ferdinando Adornato. Poi per un convegno sui diritti umani. Convegno che, scartati i lugubri centri congressi moldavi e i cupi alberghi bulgari, venne organizzato nella caliente Avana con estensione a Varadero. E infine per le polemiche sollevate nell'ottobre 2003 da un sontuoso finanziamento: un milione e mezzo di euro l'anno corrispondente, secondo il diessino Walter Tocci che cercò inutilmente di mettersi di traverso, a dieci volte la somma media stanziata per le fondazioni private di ricerca. Così da suonare come un «regalo inspiegabile, ingiusto e offensivo per tutti gli altri». E da spingere Repubblica a bollare l'ateneo come «l'Università miracolata». Poco ma sicuro, altre polemiche scoppieranno adesso. Nella convenzione col Viminale, infatti, la «S. Pio V» offre ai dipendenti del ministero di «Area B» e con «Posizioni economiche B2 e B3» (per capirci traducendo dal burocratese: quelli che una volta si chiamavano gli impiegati di concetto) la possibilità di ottenere una laurea triennale in Scienze Politiche e Sociali facendo soltanto una manciata di esami: elementi di diritto e procedura penale, sociologia della devianza, sociologia dei processi culturali, storia delle relazioni internazionali, psicologia sociale, psicopatologia, geopolitica, pedagogia sociale, sociologia dei fenomeni politici, scienza della politica, diritto internazionale o dell'Ue e infine demografia. Totale: una dozzina di esami.
Di quelli che gli studenti considerano da sempre, a torto o a ragione, «facili». Quelli «dove si chiacchiera». Quelli dove non c'è il rischio di restare impigliati in una definizione testuale, una legge, un comma. E tutti gli altri, quelli più difficili? Abbonati. Ancora più ghiotta, però, è l'offerta agli aspiranti dottori che al Viminale hanno raggiunto grazie ai concorsi interni (più volte bocciati e sanzionati dai giudici, ma inutilmente) posizioni per le quali sulla carta sarebbe stato necessaria la laurea. Come i dirigenti prefettizi, quelli di «Area 1» e quelli di «Area C», vale a dire, molto schematicamente, i funzionari e i vecchi direttori di sezione. A loro, di esami, ne vengono abbonati 18. E che esami! Praticamente tutti, ma proprio tutti, quelli che i giuristi di lingua spagnola chiamano troncales perché costituiscono il tronco di un percorso universitario e mediamente tolgono il sonno agli studenti bravi e volonterosi inchiodandoli al tavolino per un paio di mesi l'uno: dal diritto pubblico al diritto amministrativo, da statistica a diritto privato, da economia politica a diritto costituzionale comparato. Via tutti gli incubi, avanti con gli esami-materasso: sociologia della devianza, sociologia dei processi culturali, psicologia sociale, psicopatologia, geopolitica, pedagogia sociale. Sei prove in totale: bene, bravo, brindisi, lei è dottore. Alla faccia di chi attende da anni i concorsi per occupare i posti destinati ai laureati veri. Per carità : bene così. Purché si abolisca però, come invocano le persone serie, il valore legale dei titoli di studio. E purché ai nuovi dottori venga dato in omaggio, s'intende, un set di pentole antiaderente.
Gian Antonio Stella