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Hellis
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..si si... tutto bello, ma comunque dovevi vedere la faccia dei sue soci senior quando gli ho portato in casa un concorrente 8) .
I primi mesi di contatti erano in codice, dopo una certa ora rigorosamente di sera. Roba che le mogli si fanno poi idee sbagliate.
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Federico
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Hellis ha scritto:..si si... tutto bello, ma comunque dovevi vedere la faccia dei sue soci senior quando gli ho portato in casa un concorrente 8) .
I primi mesi di contatti erano in codice, dopo una certa ora rigorosamente di sera. Roba che le mogli si fanno poi idee sbagliate.
:lol: :lol:

Roba da carbonari :lol: :lol:

Complottista!!
Art. Federico
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Abbadia
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Leggendo quello che scrivete e su cui concordo totalmente, si consolida sempre piu' nella mia testa dura di bastiancontrario, l'idea che l'Italia non é mai stata UNITA come in questo momento !
Gli Italiani, non i politici italioti, sono uniti nel pretendere concretezza e poche balle...
Sono stufi di comportamenti bambineschi e chiacchere da bar dello sport.
Questo io sento parlando con la gente singolarmente...questo ho percepito da quello che state scrivendo.
Escludendo i ciechi-politici che non ragionerebbero con la loro testa neppure se fosse la sola rimasta in circolazione , io sento idee di destra e di sinistra , idee della gente intendo, che chiede le stesse cose , forse perché si sta accorgento che queste cose ci stanno scappando tra le dita...
Io ritengo che non governi solo la maggioranza, ma governi anche l'opposizione e che le responsabilita' del come si va siano comuni...quindi é meglio che lorsignori si diano una svegliata...o potrebbero avere delle brutte sorprese.
E' sempre un piacere leggervi.

Abbadia Ga tau
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Luigi
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Hellis ha scritto: Però non ti viene il dubbio che i tuoi 'alleati momentanei' sbandierano tanto presunti valori contro divorzio, aborto etc etc solo per una manciata di voti? Leviamo il divorzio, a me non mi tocca. Ma Casini e Berlusconi che hanno due famiglie a testa, che fanno? insomma.. per la serie 'da che pulpito viene la predica'.
Ti rispondo con quello che rispondeva, in una serie di vignette, Guareschi ad un ufficiale tedesco che gli chiedeva per quale ragione volesse mantenere fede al giuramento ad un re che aveva rispettato il suo: io rispondo alla mia coscienza, di quella di Casini o Berlusconi si occupino loro.
Intanto, per me, anche il solo sentire che "la famiglia è sacra" non è cosa disprezzabile. Quando c'è da scegliere, si sceglie. Fra una rotta disastrosa, ed un ripiegamento manovrato, passa una bella differenza.
Poi, naturalmente, toccasse a me governare non ti dico cosa farei.
La frase della ragazza di ventanni mi ha colpito. Hai figli? credo che ci penseresti su 6 o 7 volte oggigiorno a mettere al mondo un figlio in questa Italia. Ti do solo un parametro di valutazione: il costo del latte in polvere. Due settimane fa la mia bimba più piccola ha fatto il vaccino: 59€ + 29€ il richiamo. Con la prima non avevo pagato nulla. Ti giri ed è una spesa assurda.
Non ho figli perchè, dal mio punto di vista, bisogna essere in due per averli. E di sesso diverso :D
In ogni caso, ti sfugge un particolare. La ragazza non vuole aver figli in Italia perchè c'era Berlusconi, non per difficoltà  economiche o altro...

Federico, mi dispiace, ma stavolta non sono molto d'accordo con te :P :wink:
Io, infatti e come sai, ho un'innata simpatia per i tedeschi. Conosco, intendiamoci, la loro spocchia. Ma almeno si basa su qualcosa di solido. Quella francese, ad esempio, è fondata sulla sabbia. L'anglo-americana, addirittura, sulle scuole edili...
Sono gli unici che fanno ancora studiare i loro universitari tecnici fino a trent'anni. Sarà  un caso che, nonostante la resistenza degli Hellis nostrani cui va tutto il mio plauso, si stiano avviando a rimanere l'unico paese industriale in Europa?
Le due guerre mondiali, poi, le hanno perse un po' sui generis.
Basta vedere in che stato erano ridotte Francia, UK e Russia/URSS dopo...

Mandi.
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Hellis
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Qualche tempo fa ero a Berlino ad un corso di perfezionamento tecnico di una casa tedesca leader nel ns settore, e di cui utilizziamo componenti.
Allora discutevo (come potevo) con un 'collega' tedesco cercando di capire perchè loro sono così forti.
Al di là  di una grandissima serietà  e rispetto per le normative etc etc in cui loro sono sistematici, mentre noi italiani normalmente lo facciamo in modo più furbesco, credo di aver realizzato una cosa.
I loro 'artigiani' (aziende di 30/40 persone) si possono permettere di andare a fare mercato ad hong kong (per esempio) facendo completo affidamento sugli apparati che lo Stato gli ha messo a disposizione.
Cioè lui va ad hong kong avendo già  in mano una seria ricerca di mercato che la camera di commercio tedesca gli mette a disposizione, magari avendo già  avuto contatti grazie alla camera di commercio tedesca, sedendosi in un ufficio della camera di commercio tedesca che gli mette a disposizione tutti gli strumenti di cui necessita.
L'imprenditore italiano invece cosa deve fare? o queste ricerche se le fa da solo, o parte all'avventura con la valigia.
Un manager di una grossa azienda parmense (passata di recente in mano a Tetrapck) mi diceva qualche anno fa che in Cina i tedeschi fanno business. Noi siamo arrivati in Cina tardi e mal equipaggiati (per non aver visto e compreso il fenomeno), e per noi è rimasto solo il posto per le pizzerie e gli spaghetti. Ecco uno dei motivi per cui noi subiamo la Cina, mentre per la Germania costituisce una risorsa.
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linzen
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Hellis ha scritto:Q
Cioè lui va ad hong kong avendo già  in mano una seria ricerca di mercato che la camera di commercio tedesca gli mette a disposizione, magari avendo già  avuto contatti grazie alla camera di commercio tedesca, sedendosi in un ufficio della camera di commercio tedesca .
anche noi abbiamo una magnifica camera di commercio solo che funziona in modo un po' diverso.
io è anni che pago tutti gli anni la quota/tassa/balzello alla CCIAA e non so' cosa fà  lei per me visto che ho dovuto sborsare soldi e tempo pure per cambiare la residenza nei loro registri e quando ho chiamato per avere un'informazione che mi riguardava ma in loro possesso mi hanno detto "deve venire qui, pagare il ticket/estorsione :shock: e poi vediamo di risponderle :shock: :? "
:oops:
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Luigi ha scritto:
Hellis ha scritto: Però non ti viene il dubbio che i tuoi 'alleati momentanei' sbandierano tanto presunti valori contro divorzio, aborto etc etc solo per una manciata di voti? Leviamo il divorzio, a me non mi tocca. Ma Casini e Berlusconi che hanno due famiglie a testa, che fanno? insomma.. per la serie 'da che pulpito viene la predica'.
Ti rispondo con quello che rispondeva, in una serie di vignette, Guareschi ad un ufficiale tedesco che gli chiedeva per quale ragione volesse mantenere fede al giuramento ad un re che aveva rispettato il suo: io rispondo alla mia coscienza, di quella di Casini o Berlusconi si occupino loro.
Intanto, per me, anche il solo sentire che "la famiglia è sacra" non è cosa disprezzabile. Quando c'è da scegliere, si sceglie. Fra una rotta disastrosa, ed un ripiegamento manovrato, passa una bella differenza.
Poi, naturalmente, toccasse a me governare non ti dico cosa farei.
La frase della ragazza di ventanni mi ha colpito. Hai figli? credo che ci penseresti su 6 o 7 volte oggigiorno a mettere al mondo un figlio in questa Italia. Ti do solo un parametro di valutazione: il costo del latte in polvere. Due settimane fa la mia bimba più piccola ha fatto il vaccino: 59€ + 29€ il richiamo. Con la prima non avevo pagato nulla. Ti giri ed è una spesa assurda.
Non ho figli perchè, dal mio punto di vista, bisogna essere in due per averli. E di sesso diverso :D
In ogni caso, ti sfugge un particolare. La ragazza non vuole aver figli in Italia perchè c'era Berlusconi, non per difficoltà  economiche o altro...

Federico, mi dispiace, ma stavolta non sono molto d'accordo con te :P :wink:
Io, infatti e come sai, ho un'innata simpatia per i tedeschi. Conosco, intendiamoci, la loro spocchia. Ma almeno si basa su qualcosa di solido. Quella francese, ad esempio, è fondata sulla sabbia. L'anglo-americana, addirittura, sulle scuole edili...
Sono gli unici che fanno ancora studiare i loro universitari tecnici fino a trent'anni. Sarà  un caso che, nonostante la resistenza degli Hellis nostrani cui va tutto il mio plauso, si stiano avviando a rimanere l'unico paese industriale in Europa?
Le due guerre mondiali, poi, le hanno perse un po' sui generis.
Basta vedere in che stato erano ridotte Francia, UK e Russia/URSS dopo...

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Come sai non posso non nutrire affetto per i germani :D . In effetti la mia è più che altro una critica bonaria. Ma dal novero delle simpatie devo escludere gli svizzeri tedeschi. Con costoro si lavora male (avendoli come capi, è pure peggio).

E naturalmente non era mia intenzione parlare del "come" le hanno perse, ma solo del fatto che l'averle perse, ed i relativi trattati di pace (definizione poco consona alla lettera dei trattati stessi che assomigliano un po' tanto ad un vae victis), hanno avuto come effetto quello di ammorbidire un poco le loro "teste quadre" :D .

Ciao
Art. Federico
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linzen ha scritto:
Hellis ha scritto:Q
Cioè lui va ad hong kong avendo già  in mano una seria ricerca di mercato che la camera di commercio tedesca gli mette a disposizione, magari avendo già  avuto contatti grazie alla camera di commercio tedesca, sedendosi in un ufficio della camera di commercio tedesca .
anche noi abbiamo una magnifica camera di commercio solo che funziona in modo un po' diverso.
io è anni che pago tutti gli anni la quota/tassa/balzello alla CCIAA e non so' cosa fà  lei per me visto che ho dovuto sborsare soldi e tempo pure per cambiare la residenza nei loro registri e quando ho chiamato per avere un'informazione che mi riguardava ma in loro possesso mi hanno detto "deve venire qui, pagare il ticket/estorsione :shock: e poi vediamo di risponderle :shock: :? "
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Appunto! la nostra è una sorta di Ufficio Complicazione Affari Semplici.
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Federico ha scritto: Come sai non posso non nutrire affetto per i germani :D . In effetti la mia è più che altro una critica bonaria. Ma dal novero delle simpatie devo escludere gli svizzeri tedeschi. Con costoro si lavora male (avendoli come capi, è pure peggio).

E naturalmente non era mia intenzione parlare del "come" le hanno perse, ma solo del fatto che l'averle perse, ed i relativi trattati di pace (definizione poco consona alla lettera dei trattati stessi che assomigliano un po' tanto ad un vae victis), hanno avuto come effetto quello di ammorbidire un poco le loro "teste quadre" :D .
Avevo capito suppergiù, ma come giustamente hai scritto sono un po' lamentoso... :P
Sull'ammorbidimento delle teste, penso che tu non abbia tutti i torti. Pure sul "vae victis". Gli svizzeri te li concedo perchè non li conosco. :wink:
Vista la tua locazione, sono sicuro ne sai più di me.

Hellis, il mio primo impatto con i teutoni? In metro a Berlino, mi vedo avvicinare da due giovani che da noi sarebbero etichettati come barboni.
Quando ormai sono a un metro da me, non sfoderano e si appuntano al vestito due cartellini che li identificano come controllori?
Hai voglia a fare il "portoghese" così...

Sulla CCIAA: a noi hanno fatto pure capitare fra capo e collo una sfilza di accertamenti perchè avevano inserito la categoria sbagliata, e così l'agenzia delle entrate usava il famigareto studio di settore sbagliato...
Mandi.
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Robby73 ha scritto:Cos'ha poi di così catastrofico ‘sta benedetta riforma? Forse dà  fastidio il fatto che si voglia incentivare la scuola privata (ovvero la scuola cattolica) che essendo in mano ai preti e non ai sindacati è meno controllabile e quindi meno influenzabili politicamente le menti degli studenti.
Naturalmente è questa, e non quella della presunta "discriminazione di censo", la motivazione per cui è arrivato l'ordine di contrastare senza se e senza ma la correzione Moratti della riforma Berlinguer.

Ad esempio in Lombardia la regione prevede, da quanto ho capito, una serie di aiuti economici a tutte quelle famiglie che, volendo iscrivere i propri figli ad una scuola privata, non ne hanno i mezzi. La vera democrazia è il solito criminale egualitarismo, per cui tutti devono ridursi ai licei degradanti ed okkupati (con le debite eccezioni: i Mussi e i Prodi non hanno certo frequentato le università  ridicole come le lauree che distribuiscono...), o quella per cui tutti, anche non avendone i mezzi, possono scegliere quale scuola frequentare?
È ovvio che, potendo scegliere, chi veramente ha a cuore l'istruzione vorrebbe mandare il figlio dove i professori insegnano, e non dove badano all'indottrinamento fra spinelli ed autogestioni. Ma questo, chiaramente, significherebbe l'inizio della fine dell'egemonia culturale masso-comunista, con quanto ne consegue. Ed ovviamente in alto loco non possono permetterselo, se già  nella situazione di quasi completo dominio attuale sono arrivati ad un pelo dalla sconfitta elettorale.

Altrettanto ovvio è che aiutare i meno abbienti a frequentare istituti altrimenti a loro non accessibili (che è cosa un po' diversa dal finanziare tout court le scuole private) non significa ridurre le risorse della scuola pubblica: da questo punto di vista basterebbe mandare a casa quel terzo di professori (almeno, e perché sono buono) che, ad esempio, insegnano Manzoni con lo stesso accento con cui intonerebbero "Roma capoccia" (o "Vitti na crozza", o "Oh mia bela madunina"), o che dopo ottant'anni sono ancora fermi, per illustrare Caporetto, alla teoria dello "sciopero militare", non avendo mai sfogliato quelle centinaia di tomi usciti nel frattempo sull'argomento, impiegando gli stipendi così risparmiati per meglio dotare le scuole ed aumentare gli stipendi a coloro che, altro esempio vissuto, insegnano il latino come neppure in Germania fanno. Ed anche in questo caso saremmo nello scandalo puro, perché significherebbe anteporre la meritocrazia alle simpatie politiche.

Perciò continueremo ad avere i soliti ricchi e/o raccomandati che studiano nei posti giusti, e fanno carriera, e gli altri, ancorché meritevoli, piegati a duttile massa di manovra. "Anche l'operaio vuole il figlio dottore": se poi questo dottore è semianalfabeta, è questione che non tocca chi comanda...
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Verissimo. Privato è bello, efficiente, serio. Pubblico fa schifo, fucina di comunisti svaccati.
Ma guarda te! aveva ragione Stefano S.: due bocciature consecutive all'Itis, poi il suo papy che poteva lo ha iscritto ad una scuola privata, il Carducci, ed è diventato di colpo una 'mente brillante'.
Lo hanno certamente valorizzato, hai proprio ragione Luigi.
E pensare che con il suo diploma di geometra nelle mani, non sapeva nemmeno la formula della sezione di un cerchio.
Ah se vuoi te lo raccomando nel caso ti dovessi far calcolare qualche muro portate.
Pensa se frequentasse l'università  e si potesse permettere di firmare il progetto di un ponte: sono sicuro Luigi che smanieresti per poter fare il collaudatore.
Ah notiziuola: succede che con la riforma Moratti, una certa università  privata gestita dai pretoni, abbia concordato uno sconto di 12 esami su 18 per i dipendenti del ministero dell'interno che intendano laurearsi con loro. Pensa te: i 6 esami rimasti sono proprio i più facili.
Mi ricerco l'articolo e te lo posto.

Non potrebbe essere che, come spesso accade, il giusto stia nel mezzo?
Azzzzz..
La convenzione «miracolosa» con l'Università  San Pio V fa risparmiare da 12 a 18 esami
Laurea in offerta speciale per i dipendenti del Viminale

Era dai tempi di Solforio, il personaggio di Alto Gradimento inventore del «pacco operaio, pacco del lavoratore», che non si vedevano offerte simili. Al posto del piumino termico, del set asciugamani o della mitica supposta a tre punte, ci sono ora le lauree facili. Proposte in convenzione come batterie di pentole.
Una sagra di offerte speciali: e in più ti ci metto l'esame di diritto pubblico, più l'esame di statistica e più, mi voglio rovinare, l'esame di diritto privato! Da non perdere la proposta ai dipendenti del Viminale dell'«Università  San Pio V»: solo 6 esami, lisci lisci, ed eccoti dottore! Per carità : è tutto formalmente in regola. La nuova legge prevede appunto che gli atenei possano riconoscere agli aspiranti laureandi dei «crediti», maturati facendo per anni un certo lavoro, che rendono loro superflua l'imposizione di un esame. Esempio: si suppone che un impiegato della Ragioneria dello Stato da venti anni addetto a leggere i bilanci si sia fatto col tempo una infarinatura intorno a certi argomenti e ne sappia perfino di più di qualche studente che ha appena dato l'esame.
Fin qui, poche obiezioni. Alzi la mano chi oserebbe contestare un salvacondotto per una laurea agevolata in letteratura a Dario Fo, in storia del teatro a Giorgio Albertazzi o in scienze al paleontologo veneziano Giancarlo Ligabue, protagonista di decine di spedizioni per le maggiori università  del mondo e autore di scoperte che oggi portano il suo nome come il Masrasector ligabuei (un creodeonte oligocenico) o l'Araripescorpius ligabuei (uno scorpione cretacico). L'innovazione ha però spalancato una porta nella quale hanno fatto irruzione un mucchio di atenei, spesso gli ultimi arrivati e i più discussi, che vanno in cerca di clienti esattamente come una compagnia assicurativa va in cerca di gente disposta a fare una polizza vita. E va da sé che (sono affari, bellezza...) la concorrenza è spietata e spinge le varie università  a offrire le condizioni migliori, i prezzi più bassi, i percorsi più facili bussando di porta in porta come un tempo i rappresentanti della Folletto. L'Università  telematica non statale Tel.ma, ad esempio, ha inviato ai sindacati dell'Usi/Rdb-Ricerca, la proposta di una convenzione già  compilata in ogni dettaglio salvo un po' di puntini di sospensione da riempire a cura della controparte. Nessuno però, per quanto se ne sa, ha messo all'amo le esche che ha messo la «Libera Università  degli studi S. Pio V», di Roma, nella convenzione firmata con il ministero degli Interni.
Nata nel 1996 con un forte «riferimento ai valori cristiani», guidata dal rettore Francesco Leoni, già  docente a Chieti e a Cassino, additata da qualche malalingua come vicina all'Opus Dei e alla ciellina Compagnia delle Opere, la «S.Pio V» ha sede in via delle Sette Chiese (e ti pareva...) ed era già  finita sui giornali. Prima per i nomi dei professori via via coinvolti, da Rocco Buttiglione a Salvo Andò, da don Giacomo Tantardini a Ferdinando Adornato. Poi per un convegno sui diritti umani. Convegno che, scartati i lugubri centri congressi moldavi e i cupi alberghi bulgari, venne organizzato nella caliente Avana con estensione a Varadero. E infine per le polemiche sollevate nell'ottobre 2003 da un sontuoso finanziamento: un milione e mezzo di euro l'anno corrispondente, secondo il diessino Walter Tocci che cercò inutilmente di mettersi di traverso, a dieci volte la somma media stanziata per le fondazioni private di ricerca. Così da suonare come un «regalo inspiegabile, ingiusto e offensivo per tutti gli altri». E da spingere Repubblica a bollare l'ateneo come «l'Università  miracolata». Poco ma sicuro, altre polemiche scoppieranno adesso. Nella convenzione col Viminale, infatti, la «S. Pio V» offre ai dipendenti del ministero di «Area B» e con «Posizioni economiche B2 e B3» (per capirci traducendo dal burocratese: quelli che una volta si chiamavano gli impiegati di concetto) la possibilità  di ottenere una laurea triennale in Scienze Politiche e Sociali facendo soltanto una manciata di esami: elementi di diritto e procedura penale, sociologia della devianza, sociologia dei processi culturali, storia delle relazioni internazionali, psicologia sociale, psicopatologia, geopolitica, pedagogia sociale, sociologia dei fenomeni politici, scienza della politica, diritto internazionale o dell'Ue e infine demografia. Totale: una dozzina di esami.
Di quelli che gli studenti considerano da sempre, a torto o a ragione, «facili». Quelli «dove si chiacchiera». Quelli dove non c'è il rischio di restare impigliati in una definizione testuale, una legge, un comma. E tutti gli altri, quelli più difficili? Abbonati. Ancora più ghiotta, però, è l'offerta agli aspiranti dottori che al Viminale hanno raggiunto grazie ai concorsi interni (più volte bocciati e sanzionati dai giudici, ma inutilmente) posizioni per le quali sulla carta sarebbe stato necessaria la laurea. Come i dirigenti prefettizi, quelli di «Area 1» e quelli di «Area C», vale a dire, molto schematicamente, i funzionari e i vecchi direttori di sezione. A loro, di esami, ne vengono abbonati 18. E che esami! Praticamente tutti, ma proprio tutti, quelli che i giuristi di lingua spagnola chiamano troncales perché costituiscono il tronco di un percorso universitario e mediamente tolgono il sonno agli studenti bravi e volonterosi inchiodandoli al tavolino per un paio di mesi l'uno: dal diritto pubblico al diritto amministrativo, da statistica a diritto privato, da economia politica a diritto costituzionale comparato. Via tutti gli incubi, avanti con gli esami-materasso: sociologia della devianza, sociologia dei processi culturali, psicologia sociale, psicopatologia, geopolitica, pedagogia sociale. Sei prove in totale: bene, bravo, brindisi, lei è dottore. Alla faccia di chi attende da anni i concorsi per occupare i posti destinati ai laureati veri. Per carità : bene così. Purché si abolisca però, come invocano le persone serie, il valore legale dei titoli di studio. E purché ai nuovi dottori venga dato in omaggio, s'intende, un set di pentole antiaderente.
Gian Antonio Stella
Poi per serietà  pretenderei che, chi sostiene queste belle promozioni, se necessario si faccia operare da un chirurgo a cui sono stati abbuonati 12 esami su 18, ad esempio.

Per le mie figlie non chiedo sconti, chiedo solo serietà .
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Io non ho detto che "privato è bello, pubblico è brutto".
Ho detto che è meglio poter scegliere, anche non avendone i mezzi, e quale è il vero motivo per cui è osteggiata la riforma.
Che ci siano scuole pubbliche buone e private cattive è risaputo. Anche a Piacenza mi sembra ci sia uno di codesti diplomifici.

Poi sono contento per te se non hai bazzicato scuole dove se avevi idee non coperte ed allineate le scontavi a fine quadrimestre. La libertà  della scuola pubblica italiana è chiaramente dimostrata dal caso della Prof. Pellicciari.
Mandi.
Luigi

P.S.: si vede la mia manina alzata contro qualche laurea in lettere con salvacondotto?
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In tema di lauree facili, mi risulta che i sottufficiali della Guardia di Finanza, dopo aver fatto il relativo corso all'Aquila, possano conseguire la laurea breve con un paio di esamucci... e questo non presso università  private ma, ad esempio, una tipo Torino!!! E andiamo col privilegio! :evil:
MAI DAÛR!

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