Lele ha scritto:...perchè se israeliani entrano in un quartiere palestinese, buttano giù case, sparano missili dagli elicotteri e dai carri armati contro la popolazione civile uccidendone 10-15 a caso si chiama RAID DELL'ESERCITO e se va bene i tg ne parlano 10 secondi senza MAI dare immagini (come ieri) mentre quando un palestinese si fa esplodere uccidendo sempre dei civili a caso si chiama AZIONE
TERRORISTICA...
Rispondo a partire dalle mie infime conoscenze di diritto internzionale (che sono quelle di un soldato, non di un giurista).
Nel caso degli attacchi palestinesi, direi che la definizione di "terrorismo" sia esatta, in quanto:
1) sono deliberatamente diretti contro obiettivi civili;
2) sono condotti senza portare in "modo aperto" le armi, cioè senza mostrare alcun segno di riconoscimento.
In caso di eventuale cattura (d'altronde piuttosto difficile) a tali persone è riconosciuto il diritto al processo (possibilmente giusto, ovviamente), non al trattamento dei prigionieri di guerra.
Riguardo invece all'azione israeliana da te menzionata, direi che anche in questo caso i termini usati siano corretti: si tratta infatti di una azione di guerra, condotta da unità regolari contro bersagli militari (una concentrazione di armati palestinesi segnalata dai servizi d'informazione). In questo caso anche la risposta palestinese può essere considerata una legittima azione di guerra, in quanto condotta contro le unità nemiche da elementi comunque facilemente distinguibili come "combattenti" rispetto alla popolazione civile (a proposito, ma che TG segui? Io ho visto un interessante servizio di uno dei TG Rai, in cui erano chiaramente mostrati i combattimenti in corso, fra l'altro con la ripresa di un lancio di un razzo c/c contro un mezzo israeliano e seguente risposta con le armi di bordo del corazzato; il tutto anche con un certo pericolo per l'incolumità dell'operatore).
Più in generale, avrei invece qualche dubbio sulla legittimità della distruzione delle abitazioni dei terroristi da parte dell'esercito israeliano, pur sottolineando il fatto che comunque sono colpite solo strutture, anche se civili, e non persone. Ancora più in generale, mi sembra che azioni contro la popolazione civile siano considerate crimini di guerra solo se deliberate e volontarie; esempio: un bombardamento che ha come obiettivo una città è crimine di guerra; vittime civili provocate involontariamente da un attacco contro reparti militari non lo sono.
Mandi.
Luigi