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Federico
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Re: i professional!

La diatriba vecchio contro nuovo mica è cosa che si fa solo qui tra di noi Alpini congedati ed in servizio.

Anni fa lessi una relazione su una prova valutativa (nel senso più autentico del termine) dell'allora imminente adozione della cosiddetta "Stryker Brigade" nelle FFAA USA.

L'azione prevedeva che una Stryker Brigade, con tutto l'appoggio aeronavale del caso, attaccasse posizioni tenute da forze convenzionali (cioè tradizionalmente organizzate quanto a ToE e OOB) USA. Il tutto in patria.

A capo dei difensori fu messo non ricordo più quale Generale USA, noto per la poca diplomazia e la grande esperienza di combattimento in tutti i ruoli.

Egli riuscì in modo se si vuole ben poco ortodosso, ma del tutto lecito (cioè non esclusi dalle "regole del gioco") a sconfiggere sonoramente i "fighettoni" armati ed equipaggaggiati con tutte le tecnologie più moderne, ivi compresi i servizi di intelligence elettronico, che non erano, se non in minima parte, a disposizione dei difensori (che quindi, sulla carta, partivano svantaggiati).

Cosa fece il Generale? Semplice: face un passo (tecnologico) indietro. Niente satelliti e niente ricognizione con droni: si affidò a vedette con radio. E motociclette. Ai suoi Artiglieri chiese di predisporre attentissimamente zone di fuoco pre-osservate e pre-registrate. Studiando il terreno, si identificarono tutti i punti obbligati (per il nemico) e tutte le più probabili zone in cui si sarebbero potuti trovare.

Quando l'azione iniziò, lui mise tutti, come pianificato, in EM-CON. Cioè zero emissioni radio elettroniche. Tutti nascosti e tutti zitti. Gli ordini si mandavano (molto più lentamente, d'accordo) con le moto. Però erano ordini intrinsecamente sicuri e non intercettabili. E di fatti, pezzetto per pezzetto le Brigata attaccante fu fatta a pezzettini dal Generale e dai suo retrogradi militari.

Se non erro l'esercitazione venne dichiarata nulla, in quanto si decise di considerare come valide le tattiche usate dal Generale. Che poi, ironicamente, non sono molto differenti, fate le dovute proprozioni, da quelle adottate da telbani e insorgenti iracheni. Ma tant'è...

Ciao
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Federico
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Re: i professional!

Ciao Franz,

I miei vibram erano praticamente identici a queste pedule della seconda foto. Uniche differenze (che ricordi):

il puntale dei miei vibram era un pochino più sporgente e squadrato.

sui tacchi, ai lati, c'erano degli incavi per far passare il retro degli attacchi da sci.

E forse, ma non sono sicuro, il numero dei passastringhe di tipo fisso (verso la punta del piede). Per il resto direi che sono in tutto uguali.
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Federico
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Re: i professional!

Per capirci, così evitiamo fiumi d'inchiostro, ecco in una paginetta le due calzature di cui parlavo:

Click qui

In alto varie viste dei Vibram (quelli che noi chiamavamo così).

Sotto le Pedule, altrimenti note come Anfibi.

Ciao

ps: grazie al sito della 115a cp mortai :mrgreen:
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Re: i professional!

Anch'io sono stato vestito a Codroipo i vibram sono uguali ma le pedule non avevano il gambaletto fatto a anfibio ma erano come i vibram ma di foggia più tenera e le dovevamo indossare solo per cerimonie feste o in base gli ordini del Commando,praticamente i vibram da lavoro le pedule da rappresentanza.
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Franz
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Re: i professional!

Federico ha scritto:Per capirci, così evitiamo fiumi d'inchiostro, ecco in una paginetta le due calzature di cui parlavo:

Click qui

In alto varie viste dei Vibram (quelli che noi chiamavamo così).

Sotto le Pedule, altrimenti note come Anfibi.

Ciao

ps: grazie al sito della 115a cp mortai :mrgreen:
I vibram sono sempre quelli, le pedule (quelle che ho postato io erano più basse dei vibram) con gli anni le hanno fatte diventare... tipo anfibi da quello che vedo.
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Re: i professional!

Federico ha scritto:Per capirci, così evitiamo fiumi d'inchiostro, ecco in una paginetta le due calzature di cui parlavo:

Click qui

In alto varie viste dei Vibram (quelli che noi chiamavamo così).

Sotto le Pedule, altrimenti note come Anfibi.

Ciao

ps: grazie al sito della 115a cp mortai :mrgreen:

quoto, nel 1996 esistevano i vibram ad esaurimento e la loro controparte piu' moderna chimata monoblocco e simile a quelli che vedo ancora oggi in vendita nei negozi specializzati, migliori o peggiori dei vibram non lo so' come isolamento visti gli spessori forse meglio pero' portarli non era molto agevole per le dimensioni piu' imponenti dei vibram per peso ed ingombri
esistevano poi le pedule sempre come da link e gli stivaletti da lancio usati in modo identico e distribuiti secondo disponibilità  o l'uno o l'altro in vestizione.
credo che pur ritenendole piu' brutte le pedule fossero piu' comode deigli stivaletti nell'uso.
io ho avuto stivaletti e monoblocco e grazie al cielo (ribadisco sono dei macigni pesantissimi) in caserma e nei servizi normali si usavano solo gli stivaletti.

monoblocco sostitutivi dei vibram, questi trovati in terdet devono essere 45 e paiono enormi ma arrivano leggermente sopra la caviglia e credo che a differenza dei vibram siano fatti per proteggere l'osso sporgente ai 2 lati dell'articolazione della stessa
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Re: i professional!

Franz ha scritto:Per il servizio di guardia sopra i vibram indossavamo delle gette/galsce...qualcuno conosce quella gariitta :--""

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e queste le chiamavamo pedule nel 76/77
Per noi questi erano i Vibram. Che si potevano indossare esclusivamente nelle attività  fuori caserma, e comunque su ordine del Comandante di compagnia.
Una leggerissima deroga non ufficiale era consentita ai fantasmon, che li potevano indossare (in periodi tranquilli) anche in caserma.

La nostra versione era quella descritta da Federico: punte squadrate e scanalature per permettere l'attacco degli sci.

Occhiali e altri oggetti privati erano assolutamente vietati. Solo la biancheria intima privata era ammessa, ma se in marcia era prescritta la Superpippo e non la indossavi, c'era verso di prenderi una consegna.
A mio fratello, che ha servito nel 1993 nei paracadutisti, durante il CAR non era consentito tenere vestiario civile all'interno della caserma, compresi i capi di biancheria intima. Al reparto, il vestiario civile era ammesso solo per la libera uscita. In pratica, se durante le ore di servizio facevano la rivista corredo, le mutande non potevano essere quelle di mammà .
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Re: i professional!

l'altra sera ho frainteso la frase, capita! sono d'accordo che bisogna cominciare con i rudimenti, vedasi la topografia dove preferisco l'uso di cartatopografica cordinatometro ( comprato da me ) e bussola che del gps, infatti chi si affida troppo all' eletronica prima o poi rimane a piedi. in teoria da regolamento gli scarponi da montagna sarebbero solamente x l'impiego in montagna e lo stivaletto da combattimento e servizio per le restanti attività , quindi per una ptg in terreno pianeggiante ne sarebbe previsto l'uso. e visto la qualità  dello stivaletto è opportuno rimediare mettendo mano al portafoglio e non la giudico come poca professionalità  anzi! o come quando l'unica giaccavento in dotazione era la cerata e i pochi goretex in dotazione ovviamente non venivano distribuiti al personale operativo, anche in questo caso si metteva mano al portafoglio per stare meglio e rendere di più! e normale che chi fa il miltare x un anno non senta il bisogno di usare materiale minore, tanto poi dopo il congedo non ne fa più uso, ma chi lo fa per tanti anni si, a volte a me girano quando devo comprare qualcosa, ma poi penso a come lavoro meglio e non sono una persona che segue le varie mode ma cerco di avere solamente un buon equipaggiamento! nel campo sci alpinistico è la stessa cosa, per sciare ti danno gli sci d'alpinismo dell' amministrazione, a mio avviso sono buoni, poi vai ad aosta al corso e gli istruttori ti guardano male perchè per fare sci alpino ci vuole lo sci civile, e allora via a comprare gli sci perchè l'amministrazione non li passa. sbagliamo anche qua?
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Re: i professional!

Franz,
noi poveri genieri, solo vibram di quelli a punta quadra e con le incavature dietro ( da sci a ccidenti !!! ) gli anfibi solo la buffa ( il sottoscritto per 5 mesi di scuge ).
Un paio di vibram, un paio di scarponcini leggeri , un paio di scarpe basse e un paio di scarpe " da ginnastica" : tutto qui e per tutta la naja .
Per ammorbidire i vibram , una bella manata di grasso e poi sotto le ruote del CL..... marrono solo i crinass, poi diventavano neri, ma ci voleva il permesso scritto, come per la barba .
Beh mi sembra che col nostro " equipaggiamento" ce la cavassimo bene........
Ahhh ho ancora un bel paio di occhiali da neve di stoffa con le lenti di "celluloide" e pieghevoli....dono di un grande amico.....i miei li ho tirati in un dirupo durante una marcia...scivolavano da tutte le parti.
Bah inutile continuare con il " corredo" mi sentirei sempre piu' cariatide.....
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Re: i professional!

Io non trovo giusto che dei professionisti si debbano pagare certo tipo di ecquipaggiamento ma troverei più oportuno che l'esercito provvedesse a questo magari con del materiale buono cambiandolo ogni due anni.
ciao
Alpino
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Re: i professional!

salve
credo che l'acquisto di materiale civile sia una situazione piuttosto comune in tutti gli eserciti
un parente di mia moglie sottufficiale della legione straniera
mi parlava del suo zaino di modello civile portato regolarmente in marcia
coperto con una fodera usata anche sugli zaini d'ordinanza
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Re: i professional!

^^^
noi poveri geneiri
^^^^
Anche per i poveri alpini assaltatori!
Meno che il passaggio sotto i camion, nel 1969 tutto come ha descritto Abbadia.
E poi tanto lucido nero, specalmente dopo essere stati ai campi, per ridare il nero
^^^^
Bah inutile continuare
^^^^
Vogliamo dare almeno un ricordo ai mutandoni di lana?
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Re: i professional!

SMAlp 1969
Vibram (con intagli per attacchi da sci) = attività  fuori caserma, guardie, servizi armati (con ghettoni)
"scarpe" (gentile eufemismo) da ginnastica = reazione fisica mattiniera
scarpe basse = solo per libera uscita
scarponcelli neri alti (non da lancio!) - secondo me pittosto comodi e morbidi = tutte le altre ttività 
un abbraccio alpino
Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono.
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Re: i professional!

Beh mi pare che a fine anni 60 la situazione fosse abbastanza simile .......
Certo i mutandoni di lana ...usati solo un paio di volte ....dato che si inzuppavano , o si aprivano , i pantaloni di panno , anche i mutandoni si bagnavano e poi chiacciavano .....
Poi ghiacciava anche qualcosaltro, ma visto che la progenie continua , evidentemente qualcosaltro non ha subito danni notevoli .....
Eppure .....eppure si andava e si faceva e non solo in simulazione ....e non solo soldati, ma colf , cuochi , autisti ( oggi richiamano i riservisti per fare gli autisti ( vedere Beppe ) , marce, guardie e marmitte ... secondo me non ce la cavavamo male di certo non ci compravamo materiale ...civile anche perché con la decade facevi pochi salti eheheheheheheh
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Re: i professional!

cavalli ha scritto:Come noto l'esercito in fatto di equipaggiamento non ne a mai azzecato una, ha sempre copiato male da altri eserciti, se poi ci mettiamo ristrettezze di bilancio ed altro (:-x) quello che arriva al soldato è di qualità  bassa che poteva andar bene per 12 mesi di servzio , in commercio esistono eccellenti prodotti che potrebbero soddisfare le esigenze operative però , a mio parere, non si può, tenuto conto i fondi a disposione, fornire un equipaggiamento idoneo
Mah, se consideri che un professionista costrerà  allo stato almeno 25.000 euro l'anno (missioni escluse) mi sembra strano che non si trovino quei 2/3000 euro per dargli un equipaggiamento che duri almeno 3 anni.
Il problema potrebbe essere che si paga molto per materiale scadente, i motivi sono sempre i soliti cronici causati dagli "intermediari" a tutti i livelli che si ricavano una fetta di torta spropositata.
S.ten Nicola Pagotto
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171° corso AUC SMALP 3/98

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