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Hellis ha scritto:il mio Voi non voleva essere rivolto direttamente a Ella, Messer Luigi... era un Voi in generale, quindi non era il pluralis maiestatis
Ah, ma l'avevo capito! Infatti lo avevo correttamente classificato come il voi fassista :D

Scherzi a parte, una curiosità : scritto quello che hai scritto, come mai leggi "la Repubblica"? Mi raccomando, non cominciare la solfa "e cosa dovrei leggere etc. etc.", perchè conosco la teoria della molletta sul naso :P
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La Repubblica è un giornale come un'altro. Mica leggo solo quello. Diciamo che ogni tanto, seppur in modo pilotato etc etc, resta forse l'unico giornale dove qualcuno ogni tanto fa giornalismo d'inchiesta.
Ma non illuderti: non ci spendo molti soldi in edicola (Focus a parte). In genere preferisco un libro, e non di quelli da filosofi eruditi: Il Maestro di Scherma, La pelle del tamburo, La neve cade sui cedri, Simon, Il figlio dei ghiacci.... insomma qualcosa che mi rilassa e che mi porta lontano, dopo giornate passate sulle bizze matematiche dell'automazione.

Per rispondere a Federico: ci sono due guai sul fatto di cambiare lavoro.
Il primo è che il mio lavoro mi piace. Parecchio. E non ci metto nemmeno un 'nonostante tutto', perchè ho la fortuna di fare qualcosa che mi piace e che mi permette di vivere.
In seconda battuta ci permette, impegnandoci anche con rinunce, di fare in modo che mia moglie possa crescere le nostre bimbe, senza per forza cercarsi un lavoro. Dopo 9 anni e mezzo da genitori posso dirti che è una scelta che paga.
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Federico
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Hellis ha scritto:La Repubblica è un giornale come un'altro. Mica leggo solo quello. Diciamo che ogni tanto, seppur in modo pilotato etc etc, resta forse l'unico giornale dove qualcuno ogni tanto fa giornalismo d'inchiesta.
Ma non illuderti: non ci spendo molti soldi in edicola (Focus a parte). In genere preferisco un libro, e non di quelli da filosofi eruditi: Il Maestro di Scherma, La pelle del tamburo, La neve cade sui cedri, Simon, Il figlio dei ghiacci.... insomma qualcosa che mi rilassa e che mi porta lontano, dopo giornate passate sulle bizze matematiche dell'automazione.

Per rispondere a Federico: ci sono due guai sul fatto di cambiare lavoro.
Il primo è che il mio lavoro mi piace. Parecchio. E non ci metto nemmeno un 'nonostante tutto', perchè ho la fortuna di fare qualcosa che mi piace e che mi permette di vivere.
In seconda battuta ci permette, impegnandoci anche con rinunce, di fare in modo che mia moglie possa crescere le nostre bimbe, senza per forza cercarsi un lavoro. Dopo 9 anni e mezzo da genitori posso dirti che è una scelta che paga.
Ah, ma guarda Hellis, che io ti capisco benissimo, dato che più o meno siamo nelle stesse condizioni (lavorativamente parlando).

Ma il punto è proprio questo: chi, come noi, rischia del suo e conseguentemente si crea degli spazi di autonomia e di autonoma gestione del suo, è sommamente inviso alla cosiddetta casta e, sopratutto, a chi alla casta sta sopra (perchè qualcuno al di sopra c'è, è impossibile che non lo sentiate, che non ne abbiate come una vaga sensazione da qualche parte).

E' ovvio che il mio scritto di prima era una sorta di prestare la tastiera al parassita simbolo par excellance: colui che vive, letteralmente, grazie alle fatiche altrui e che, pagato con le tasse estorte a quest ultimo (estorte perchè il servizio reso in cambio è, in confronto alle cifre sottratte all'economia reale, inesistente e perchè buona parte dei cosiddetti servizi sono in realtà  intralci e pesi morti), in molti casi non riesce nemmeno più a pensare che, per definizione, il suo ruolo è quello del pubblico servitore. Per costui siamo noi, la sua linfa, ad essere al servizio suo, e non il contrario.

Tu, col sudore della tua fronte, e col dolore della tua schiena, consenti a tua moglie di dedicasi all'educazione delle tue bimbe: ciò che dovrebbe essere la norma in una società  in ordine. Però, agli occhi del castaiolo doc, tu in questo modo non fai che sottrarre "carne" alla macina pubblica e quindi, in ultima analisi, ad un suo (della macina) possibile ulteriore ingrassamento. Tu sei un ostacolo alla crescita ulteriore del moloch. Ti assicuro che questa è una sacrosanta verità , molti di costoro codesto pensiero non ce l'hanno in maniera plateale e aperta come io ti ho esposto, si tratta però di una sorta di sottofondo esistenziale per cui, alla fin fine, tutto ciò che è privato (cioè TUO) è brutto e da eliminare.

Io ho potuto toccare la cosa con mano, purtroppo, quando siamo stati visitati da una coppia di ispettori INPS: mai in vita mia, avendo seguito la cosa in prima persona ne sono stato diciamo così, protagonista, ho avuto la sensazione di essere profondamente disprezzato, odiato personalmente e direi ontologicamente da qualcuno come in quell'occasione. La morale della faccenda è stata: tu, maiale, puoi esistere solo ed esclusivamente alle mie condizioni. Come dici? Che non è fattibile pena chiusura e se chiudi 12 persone vanno a casa? Non ci interessa per nulla, anzi: costoro verranno a dipendere ancora più direttamente da noialtri, che su di loro potremo lucrare ancora un pochino di potere. Tu non sei niente, che noi non si voglia.

Ciao
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Bricchetto ha scritto:L'intervista di Agnelli è un manifesto programmatico gravissimo.
Per questo potrebbe farmi cambiare alcune prospettive.
A 'sto punto il primo che capita in una emeroteca di una biblioteca deve andare a controllare.
Giusto ier sera, per quanto possa interessare, un amico che al pari di altri pochi "non ha voglia di mollare" mi ha passato la fotocopia dell'articolo.
Confermo perciò la citazione nell'intervista del 30/01/1975 (condotta in puro Pecoraio Ascanio style), per altro non l'unico punto che ghiacci la schiena; ad esempio si può infatti anche leggere, in un tono da "Signore degli anelli" invertito:

"I sacrifici cui il paese va incontro non saranno inutili: il disastro attraverso il quale dovremo passare ci lascerà  un mondo migliore. Già  oggi si intravedono gli elementi di forza della società  di domani. Sono confusi fra le rovine dei modelli seguiti sinora, e tutti insieme fanno un gran polverone, ma si vengono delineando con una chiarezza sufficiente a rendermi ottimista."

Gli elementi di forza della società  di oggi sono facilemente riconoscibili: dal nazismo, eutanasia, aborto, eugenetica e scienza mortifera; dal liberalismo, la più spietata dittatura del capitale finanziario, con socializzazione delle perdite, privatizzazione dei profitti e operai bruciati vivi; dal comunismo, il nichilismo ateo, materialista e pornocrate, che riduce l'uomo a uno spettro.

Benvenuti nel mondo di Frankenstein Agnelli.
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Agghiacciante.

:shock:
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Bene bene, ora tocca a me stuzzicare voi squicci.....
che ne pensate della mossa di Speciale?
Sicuramente lo vedremo nello schieramento di centrodestra a breve pero' secondo voi e' giusto cio' che ha fatto?
Ricapitolando.....
speciale era stato tolto dell'incarico di Comandante della guardia di Finanza poi la magistratura amministrativa l'ha restituito con onore.
Lui cosa fa?
Scrive al Pres. della Repubblica, cioe' il Capo supremo delle forze Armate (e quindi non capisco perche' prodi l'abbia definito irrituale, voleva lui l'esclusiva?), dimettendosi!!!

subito ho pensato....cazzo ha fatto la cosa migliroe pero' poi mi son detto....ma se si dimette perche' , parole sue "non intendo piu' collaborare con i lgoverno i ncarica".....puo' un uomo che veste la divisa fare questo discorso?
Uno serve lo Stato indipendentemente dal governo che ci sia!!!!

comunque approvo lo stesso i lmagnifico gesto fregando ancora una volta chi sta sopra
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Io non ho seguito il caso.
Semplice impressione: comunque lo si giri, ci fanno tutti - ma davvero tutti - una figura pietosa.
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Le figure sono effettivamente barbine, da qualunque parte la si guardi.

L'unica cosa che mi ha fatto sorridere è stata la capacità , da vero burocrate, del Gen. Speciale, di cavarsi d'impaccio dalle varie trappole messe in piedi dai due, anzi 3, Professori coalizzati contro di lui: Prodi, Padoa Schioppa e Visco.

Se li è macinati come il cacio sui maccheroni...

Le dimissioni indirizzate a napolitaner e p.c. (per conoscenza) al Minstro dell'economia e al Pres del Cons sono l'ultimo (per ora) colpo da maestro del Gen. Speciale: sono formalmente ineccepibili (il giornalaio d'avanzo di Rep. può andara a scopare il mare) dal momento che la nomina di Speciale a Comandante Generale della GdF avviene formalmente mediante Decreto del Presidente della Repubblica. La procedura, come spiegata da Speciale a 8 e 1/2 l'altra sera è: il Ministro dell'Economia, di concerto col Primo Ministro e sentito il parere del Ministro della Difesa (poiché il futuro Comandante GdF proviene dai ranghi dell'E.I.), scelgono un nome (o una rosa di nomi) e lo portano in Consiglio dei Ministri, organismo che approva. L'approvazione è quindi portata al Quirinale affinchè il Presidente emetta il relativo Decreto Presidenziale di nomina.

Speciale, quindi, dimettendosi nelle mani di napoliataner ha seguito alla virgola la forma: io mi dimetto nelle mani di chi mi ha nominato, no?

Irrituale: eccerto che è irrituale, per un politico, vedersi sconfitto al suo stesso gioco. Irrituale che tre prof di università  prendano pioppa da un umile Generale. Irrituale che gli stessi tre, tronfi quali sono, si vedano sbeffeggiati e lasciati a metà  del guado, dal Generale che se ne va e lascia la carica pienamente posseduta al momento della redazione della lettera di dimissioni, insalutato ospite, di sua iniziativa. Irrituale che si faccia ugualmente ricorso per cercare - unicamente - di salvare la faccia. Ma tant'è.

Il commento sul Governo è effettivamente, a mio modesto avviso, sopra le righe. Anche se, come ha sottolineato il Generale, ci si riferisce a questo Governo, non al Governo quale figura istituzionale. Forse allora avrebbe dovuto scrivere nomi e cognomi e non "Governo in carica". Ma, anche se lo avesse fatto, lo troverei comunque esagerato.

Rimangono comunque patetici, per questi motivi: che tre professori non riescano con un minimo di stile a liberarsi di un collaboratore a loro inviso (cosa del tutto legittima). Che costui riesca a vincerle tutte. Che, prima di tutto, tutto sto teatrino avvenga a nostre spese, cioè di coloro i quali sono i padroni e i capi di tutte le persone coinvolte.

Ciao
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Prodi mille-gaffes
La mano sinistra protesa in avanti ad indicare la rotta, lo sguardo fisso all'orizzonte, la bocca semiaperta ad evocare parole di comando. La faccia era quella di Prodi, il manifesto era quello che caratterizzava la campagna elettorale del 2006, lo slogan era pensato per marcare la differenza col pressappochismo di Berlusconi:”La serietà  del Governo”. Ebbene basterebbe solo il caso dell'errore commesso sul decreto sicurezza, la citazione sbagliata del Trattato di Amsterdam ed il conseguente e risentito imbarazzo del Quirinale, a suggerire una piccola rettifica: al governo, al massimo è andata “la seriosità ”. Quell'atteggiamento, cioè, ostentatamente grave che della serietà  rappresenta la miglior parodia. Sostiene la legge di Pudder che “chi comincia male, finisce peggio”.
Tutto cominciò l'11 Aprile, quando, alle 2,52 del mattino, Prodi salì sul palco di Piazza SS Apostoli e disse: “Abbiamo vinto!”. Ma il conteggio delle schede era ancora in corso e l'allora capo dello Stato, Ciampi, non la prese bene. Cominciò così, con una scivolata istituzionale e un'evidente forzatura sulla realtà , la parabola politica di u professore prestato ala politica e da questa evidentemente respinto.
La prova più emblematica si ebbe in occasione della prima finanziaria. Quando il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa (altro professore, lo stesso della rimozione fallita del consigliere Rai Petroni), dopo essersi dovuto rimangiare un Dpefvirtuoso e dunque inattuale, per tre mesi di fila seminò i panico tra i contribuenti facendo circolare dati e tabelle sull'Irpef sistematicamente smentiti dai dati e dalle tabelle seguenti. Di li a poco, gli italiani presero a fischiare Prodi in ogni occasione ed il fatto che abbiano smesso non è necessariamente un buon segno.
La serietà  del governo aveva così iniziato a far parlare di se. Come quando Rovati, braccio destro di Prodi, fece recapitare a Tronchetti Provera un piano industriale per Telecom vergato su carta intestata della presidenza del consiglio. “Io riferirne a Montecitorio? Ma siamo matti?”, taglio corto Prodi dalla Cina mentre in Italia infuriava la polemica. Ma, appena tornato, a Montecitorio ci dovette andare e Rovati lo dovette formalmente allontanare.
C'era già  stato il giuramento più affollato di poltrone della storia repubblicana.
C'erano già  state le intercettazioni delle solidali telefonate tra Fassino e consorte.
E c'era già  stato l'indulto.
Ma non c'era ancora stato il caso del portavoce del premier, Silvio siriana, e del transessuale.
Non c'era ancora lo sfogo di Prodi sull'impazzimento del Paes, ne c'era stata la rimozione di un Magistrato (Luigi De Magistris) che indagava sul premier e sul suo Guardasigilli.
Di Gaffe e di passi falsi, però, quanti se ne vuole; sia Prima che dopo.
Prodi costretto a rimangiarsi l'intervista al tedesco Die Zeit in cui definisce “folkloristici” i propri alleati comunisti. Prodi che smentendo il ministro degli Esteri D'alema, ammette il legame tra siria, Iran ed hezbollah libanesi.
Prodi che, ancora una volta contraddicendo D'Alema, giura di non avere idea di chi abbia rapito i giornalista Mastrogiacomo.
Prodi che, a chi gli chiede lumi sul rischio di attentato al Papa, taglia corto: “Aproteggerlo, ci penseranno le guardie svizzere”.
Prodi che saluta il trionfo della nazionale di calcio ai Mondiali con l'indimenticabile “abbiamo vinto pure quello”. Pure oltre a cosa? Valla a capire stà  serietà  del governo…
Dev'esser quella di una coalizione dove c'è chi celebra il mito della Rivoluzione d'Ottobre in aula (Fosco Giannini), chi minaccia quotidianamente le dimissioni (Clemente Mastella), chi liscia il pelo all'antipolitica (Di Pietro), chi vota contro in nome di Dio (Paola Binetti), chi chiede minacciosamente una verifica (la Sinistra), chi esige la testa del Capo (Lamberto Dini).
E per finire, la chicca sulla torta……
Nell'ottobre 2006, in occasione della sua prima visita ufficiale a Madrid, Prodi disse: “Stiamo riformando questo Paese che non starà  fermo ad aspettare che voi spagnoli nel 2010 ci superiate”.
I dati sul Prodotto Interno Lordo detto semplicemente pil sono del 18 dicembre 2007: la Spagna ci ha superati. Non siamo ancora nel 2008!!!!

E con questo….BUON NATALE
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certamente Daniele buon natale (volutamente minuscolo) :evil:
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E pensare che il 2008 sarà  pure bisestile...mha.... :evil: :evil: :evil:
non rimpianti, ma solo sane nostalgie.
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cupro ha scritto:E pensare che il 2008 sarà  pure bisestile...mha.... :evil: :evil: :evil:
cazzarola: bisestile + prodi ............taccata di palle :D
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Re:

Lele ha scritto: Ma non c'era ancora stato il caso del portavoce del premier, Silvio Sircana, e del transessuale.
Posso ritenrmi d'accordo con tutto il tuo post, tranne che su questo punto. Silvio Sircana sarà  pure stato pizzicato in un momento di bassa tentazione deplorevole, ma non stava utilizzando soldi dei contribuenti.
Da questo punto di vista trovo molto più scandaloso il moralismo dell'UDC, quello dei Cosimo Mele, o ad esempio un Silvio Berlusconi che, propietario di tre reti televesivie, cerca di piazzare (raccomandare) le sue puttanelle alla rai (a spese di contribuenti).
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Re: Re:

Hellis ha scritto:Posso ritenrmi d'accordo con tutto il tuo post, tranne che su questo punto. Silvio Sircana sarà  pure stato pizzicato in un momento di bassa tentazione deplorevole, ma non stava utilizzando soldi dei contribuenti.
Da questo punto di vista trovo molto più scandaloso il moralismo dell'UDC, quello dei Cosimo Mele, o ad esempio un Silvio Berlusconi che, propietario di tre reti televesivie, cerca di piazzare (raccomandare) le sue puttanelle alla rai (a spese di contribuenti).
È in effetti difficile, almeno ogni tanto, non lasciarsi prendere dalla sensazione che i miliziani del CDX facciano di tutto per screditare e ridicolizzare alcune delle posizioni di cui a parole sono i primi difensori.
Penso che sia quanto capiti a lasciare la difesa della nostra millenaria civiltà  cristiana ai massoni e ai loro accoliti.

Non sono invece sicuro che sia meglio raccomandare intellettuali livorosi piuttosto che donnine di facili costumi.
In ogni caso, intanto che i giornali erano invasi da queste quisquilie, la BCE ha prestato altri 350 mld di Euro alle banche. Questa cricca €poide è liberista solo quando si tratta delle gente comune.
Senza contare, ovviamente, gli effetti inflattivi che penso una simile massa di denaro procurerà .

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Re: Quando cade il governo.

E infatti - stando a Radio24 ascoltata poco prima della chiusura per le feste - la BCE ha già  in animo una bella manovra per rastrellare circolante dal mercato. Dovrebbe succedere dopo la prima metà  di gennaio o addirittura in fase di regolazione finale di questo mega-prestito.

La BCE ha offerto 350 Mld, ma il sistema bancario ne avrebbe presi anche di più, tant'è che richieste per ben 30 Mld di euri da parte delle banche non sono state soddisfatte. Il che significa che le banche non è che stiano sguazzando nei liquidi... e sopratutto che non s fidano l'una dell'altra - i prestiti interbancari sono da mesei e mesi quasi nulli ed è questo un enorme problema.

Il mega prestito è tecnicamente un pronti contro termine al 4%. Durata 16gg. Significa che al tasso del 4% annuo (se non erro) la BCE presta subito (pronti) - dietro garanzie cartacee, il cosiddetto collaterale - danaro fresco alle banche per un paio di settimane, quel che serve a chiudere i conti e a iniziare l'anno con le casse liquide. In questo periodo si suppone che vengano regolate un sacco si posizioni da saldare a cavallo della fine anno. Alla scadenza (termine) la banca renderà  alla BCE quanto dovuto aumentato degli interessi.

Da notare che al contrario di quanto segnalato mediante tronfi peana il mercato del danaro si è altamenta stabattuto di questa che è stata chiamata anche Operazione Fiducia: il tasso EURIBOR a tre mesi, quello cioè su cui si basano i calcoli mediante i quali si applicano gli interessi variabili ai contratti di mutuo, non ha fatto che una miserrima piega in basso: 4 punti base (che significa la seconda cifra dopo la virgola, se prima il tasso era al 4,85, dopo la mega iniezione passa al 4,81). Molto sensibile, se non ricordo male invece, il calo dell'EURIBOR a breve/brevissimo, almeno 10 volte tanto. Ma questo tasso a brevissimo a noi comuni mortali interessa poco, anzi: nulla.

Si può intuire che coloro i quali commerciano danaro "sentono" che questa è solo una toppa, ma che il buco resta. Ma si può anche intuire che coloro i quali gestiscono - e creano - questo danaro, interessa fare il pieno, rastrellando danaro dove e come possibile.

La BCE poi, onde evitare spinte inflazionistiche (ad esempio in Germania questa inizia a farsi notare), farà  il resto e rastrellerà  danaro dal mercato.

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