La casermetta di Monte Coppa pendici è un piccolo paradiso per gli amanti dell'iconografia del periodo, ed è stata trattata ampiamente in un'appendice del
Testimone di cemento.
Penso che possa essere interessante vedere, con un po' di restauro digitale, anche qualche esempio di cui nel volume non ci sono immagini, ma solo riferimenti scritti:
....tralasciando un affresco appena abbozzato e ormai non più riconoscibile posto in una stanzetta vicina all'entrata della casermetta...

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...e un accenno pittorico raffigurante verosimilmente Diana cacciatrice...

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...sulla parete di sinistra troneggia un grande affresco raffigurante un'aquila nell'atto di posarsi su un cippo confinario...

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Vediamo anche due interessanti frasi parzialmente ricoperte da scritte successive, entrambe presenti nella stanza del sacrario.
La prima è visibile sotto al motto "Quando alla patria si è dato tutto non si è dato abbastanza", e riporta un estratto del discorso di Mussolini del 7 aprile 1926: "Bisogna essere disciplinati, soprattutto quando la disciplina costa sacrificio e rinunzia"

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La seconda invece è tratta dal discorso del 6 giugno 1925 (forse leggermente modificata), e si trova sotto alle località dell'
eroica sconfitta. La frase è: "Noi sentiamo che il Re saggio, che il Re vittorioso è sempre presente all'anima del suo popolo"

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