
Se per questo non comprendo nemmeno io certe scelte!Cadria ha scritto:Grazie delle risposte, ma personalmente non comprendo certe scelte dello SME!
Di quest'elenco, mi capacito di alcune scelte dello SME in quanto dettate dalle mutate esigenze operative e di servizio, ma per altre mi sono incomprensibili. Esempio il 9 Reggimento alpini dell'Aquila è transitato dalla Julia alla Taurinense, spostamento solo sulla carta in quanto anche in passato era così; il 2 Reggimento guastatori di Trento apparteneva, se non sbaglio, una volta alla Tridentina e ora, che non c'è più, alla Julia, unità che opera anche nel Trentino Alto Adige; il 4° Reggimento carri di Bellinzago e il 10 Reggimento genio...questo non lo capisco a distanza di km dalla sede stanziale dell'Ariete di Pordenone, forse, sicuramente, si volevano mantenere i posti di lavoro!; per il Reggimento lagunari non cambia nulla, oggi alla Pozzuolo, ieri al V Corpo d'armata, ma l'area operativa-tradizionale è sempre quella; eclatante invece è il Reggimento artiglieria a cavallo di Milano in forza alla Pozzuolo di Gorizia! Personalmente ritengo che una Brigata debba dislocare i suoi reparti in un'area, in una regione ben delimitata, mantenendo così un forte legame col territorio, vive le sue tradizioni e non un reparto dislocato a nord e l'altro a sud d'Italia.demarchi ha scritto:Gli esempi di reparti a centinaia di chilometri dal comando di riferimento si sprecano:
a) il 9° reggimento alpini a l'Aquila (Brigata Taurinense, Torino)
b) il 2° reggimento guastatori a Trento (Brigata Julia, Udine)
c) il 4° reggimento carri a Bellinzago (Brigata Ariete a Pordenone)
d) il 10° reggimento genio a Cremona (Brigata Ariete a Pordenone)
e) il Reggimento lagunari Serenissima a Venezia-Mestre (Brigata Pozzuolo del Friuli, Gorizia)
f) il Reggimento artiglieria a cavallo a Milano (Brigata Pozzuolo del Friuli, Gorizia)
g) il Reparto sanità di Novara dipende dal 6° reggimento di manovra di Pisa
h) la 2^ compagnia guastatori di Castrovillari (Calabria) dipende dall'11° reggimento genio guastatori di Foggia
E forse ce ne sono altri che ora, a memoria, mi sfuggono
quanto scritto dal Perucchetti ora non è più valido:Il concetto di alpini come Lui li ha intesi NON esiste più dalla sospemnsione della leva, ora ci sono solo soldati con la penna!Leandro ha scritto:gia' alla nascita degli Alpini... Qualcuno ... la pensava diversamente...
ecco cosa riporta wikipedia...
Nel 1872 Perrucchetti firmò un articolo per "Rivista militare", nel quale trattava il problema della difesa dei valichi alpini e suggeriva alcune innovazioni per l'ordinamento militare nelle zone di frontiera[6]. Nelle zone di confine sarebbero stati arruolati i montanari locali, similmente all'ordinamento territoriale alla prussiana, per il quale la zona alpina sarebbe stata divisa per vallate in tante unità difensive, costituenti ciascuna un piccolo distretto militare[7]. In ciascuna unità difensiva le forze reclutate sarebbero state formate su un determinato numero di compagnie raggruppate attorno a un centro di amministrazione e di comando, in modo tale da avere tante unità difensive quanti erano i valichi alpini da proteggere[7]. Secondo Perrucchetti i soldati destinati a queste unità dovevano essere abituati al clima rigido, alla fatica dello spostamento in montagna, alle insidie di un terreno accidentato e pericoloso e ai disagi delle intemperie; dal canto loro gli ufficiali dovevano essere conoscitori diretti e profondi del territorio, alpinisti ancor prima che militari[8]. Infine, i rapporti con la popolazione civile dovevano essere stretti e spontanei, in modo tale da giovarsi della funzione di informatori e di guide che i montanari potevano svolgere a beneficio delle truppe[8]. Il reclutamento locale, oltre a fornire uomini già abituati alla dura vita in montagna, era un forte elemento di coesione tra le truppe: riunendo nelle compagnie i giovani provenienti dalla stessa vallata, e stanziandoli nella loro terra d'origine si ottenevano grossi vantaggi senza esporsi a rischi[9].
ecc.. ecc..
Saluti
Leandro