Luigi ha scritto:La presenza in Afghanistan è servita a garantire la produzione; l'indipendenza del Kossovo a tutelare la piattaforma logistica di distribuzione. Soros deve pur vivere!
Mi spieghi, per favore, l'accenno alla gioventù cosacca?
Se in effetti c'è un aspetto della "civiltà " occidentale che perfino gli sparuti vecchi arnesi dell'antimondialismo tendono a sottovalutare - o a temere, ma il risultato è identico - questo è il totalitarismo ginocratico.
Il passaggio dal castrense al castrante ha avuto proporzioni colossali, apocalittiche.
Mandi.
Luigi
Certo, i
Taliban stavano già nel 2001 convertendo per conto loro la produzione di oppiacei, altro che
zafferano...
Nello stesso modo in cui
Winston Smith accoglieva tiepidamente i bollettini del
Ministero dell'Abbondanza, apprendiamo con scarso giubilo della flessione negativa registrata tra le 8.200 tonnellate del 2007 e le 7.700 tonnellate del 2008, a maggior ragione se teniamo conto dell'austerità in auge nell'A.D. MMI e della media annua dell'ultimo lustro precedente all'occupazione.
Ho accennato alla gioventù cosacca in quanto l'Armata Rossa sta scrostando un bel po' di ruggine dai suoi vecchi arsenali
in questi ultimi tempi...
Ormai il peso politico-militare dell'Europa si può ben quantificare con lo spessore dell'ultima dichiarazione stizzita del presidente in carica Hermann van Rompuy (
"Né l'Unione monetaria né l'Ue a 27 riusciranno a sopravvivere se non verranno risolti i problemi di bilancio di alcuni paesi"), diverso il discorso per la Russia di Putin/Medvedev.
La gioventù delle rispettive forze in gioco è chiamata alla difesa di diritti e interessi sostanzialmente differenti.
Luigi ha scritto:dal castrense al castrante
![very happy :)))](./images/smilies/41.gif)
...
Interpretando in parte lo spirito originario del topic, siamo veramente sicuri che le donne afghane agognino la nostra libertà fino al suo limite più maleducato e disinibito?
Oppure si tratta solamente, come denuncia Luigi, di una costruzione mentale e socio-programmatica occidentalista per tirare acqua al mulino dei diritti
color rosa confetto, talmente calpestati nell'emisfero in cui le
Cherri Brèdscio sdoganano culti sincretisti, flussi e riflussi modaioli, spreco del reddito in chincaglieria dozzinale, che si deve ricorrere all'esempio terzomondista per poter continuare ad accampar pretese nei confronti dell'
uomo-padre-credente-bianco-etero?
Per conquistare nuovi spazi di mercato, nello stesso modo in cui alle puerpere dell'Africa Nera è offerto il latte in polvere in sostituzione della classica poppata?
Perdonate, ma la campagna occidental-femminista contro il burqa, il niqab, il chador e pure l'hijab, contro l'infibulazione, contro la lapidazione presunta di presunte adultere uxoricide, a favore dei pariolini di Teheran
pà uerd bai Tuìter contro i brogli del presidente cattivone (che continua imperterrito a vestire abiti dalle dubbie qualità sartoriali), suona un po' come lo sbraitare a pancia piena dei pingui pronipoti del colonialismo davanti all'orrore scheletrico del Biafra.
Quanto ai vecchi arnesi dell'antimondialismo, viziati pure loro dal manicheismo del politically correct che trova sconveniente l'approfondimento di certi temi ben precisi, pena l'ostracismo mediatico e la ghettizzazione su un blog anonima dalla grafica standard, proporrei loro una
Cura Ludovico per palati forti: basta sovrapporre l'
audio al
video.