Nicola ha scritto:Da una veloce occhiata al codice civile credo che l'associazione, pur riconosciuta, non debba depositare il bilancio in Camera di commercio o presso altre sedi dove sia facilmente consultabile.
Mi sembra che l'unico obbligo sia l'invio di una copia alla regione (qui Lombardia).
E' però previsto che gli associati siano chiamati ad approvarlo (non c'è numero minimo in seconda convocazione) e che gli amministratori non possano partecipare al voto. Probabilmente la pubblicità dell'assemblrea viene fatta su l'Alpino, visto che a casa non arriva posta dedicata alla convocazione degli associati.
E' previsto un collegio sindacale, di solito si tratta di gente che mette solo la firma ma immagino siano obbligati (almeno moralmente) a dare copia del bilancio agli associati che lo richiedano.
Prendete le ipotesi di cui sopra con le pinze, non mi sono mai occupato di associazioni.
Se proprio mi capita di informarmi di realtà estranee al mio lavoro di solito si tratta di cantine sociali

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Io mi rifacevo al vecchio Codice Civile, prima delle modifiche che ci sono state negli ultimi anni.
Mi pareva di ricordare che il Prof. all'Università battesse parecchio sul principio secondo cui il riconoscimento da parte dello Stato (una garanzia per il cittadino: significa che l'associazione riconosciuta esiste veramente, fa ciò che dice e che allo Stato questo va bene, magari perchè gli dà una mano, in un certo senso) aveva come contraltare una certa trasparenza e pubblicità dei dati associativi. Però può benissimo essere che con le varie riforme di diritto societario, fondazioni ecc. sia cambiato qualcosa.
Anzi è certo: perchè sindacati e partiti, che continuano a NON essere riconosciute (o l'equivalente dizione post-riforma) godono di una sorta di personalità giuridica in quanto i loro beni sono intestati al partito/sindacato e non più, come succedeva una volta, al Presidente. Una volta, non avendo personalità giuridica, i beni dei sindacati/partiti (auto, sedi ecc. ecc.) erano intestati al loro Presidente. Immaginatevi i casini che nascevano se il Presidente, spesso non più un giovincello, moriva di colpo: gli eredi si trovavo, sulla carta, una sfilza enorme di beni nell'asse ereditario e il partito/sindacato, perdeva potenzialmente tutto. Pare che problemi di questo tipo siano realmente accaduti.
La personalità giuridica ha risolto queste problematiche.
Ciao
Art. Federico
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(4° Rgt. A. Mon.)
Brigata Alpina Taurinense
3°/86