Secondo il pluricitato libro di Bernasconi/Muran, nel 1939 vennero realizzate le due opere di Landro Sorgenti secondo circolare 7000, mentre le altre opere erano in corso di realizzazione. I lavori riprendono nel dicembre del 1940 secondo la nuova normativa (la 15.000 quindi) e il libro riporta che le 5 opere di Landro Nord vennero concluse ma non allestite e armate.
Sono quindi opere 15.000.
Per quanto rigurda le canalizzazioni sulle circolari infatti non se nè parla e così le Ditte costruttrici non le hanno realizzate (mia opinione personale )lo stesso vale per i basamenti dei gruppi elettrogeni .
Non è vero che non se ne parla. Documento "Norme per la costruzione degli elementi delle sistemazioni difensive" , ispettorato dlel genio. Capitolo III, sezione "Alcuni criteri di Massima per la esecuzione", punto 73:
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Provvedere durante la costruzione del blocco di calcestruzzo e lasciare in esso le canalizzazioni di scarico delle acque, quelle dei gas e dell'aria dei motori dei gruppi elettrogeni, quelle per l'aria degli impianti di areazione, i camini delle prese d'aria, i canali per le condutture elettriche, le nicchie per gli apparati fototelefonici e le feritoie per le visuali e quanto altro è necessario per evitare un sucessivo lavoro di scalpellamento del calcestruzzo, lavoro lungo, costoso e dannoso.
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Che poi il progettista/la ditta, non si attenessero scrupolosamente alle indicazioni oppure che per qualche motivo non si sia seguita l'indicazione, ovviamente non ci è dato saperlo.
Sul discorso illuminazione d'emergenza, stesso documento citato sopra, capitolo V, sezione "illuminazione, punto numero 149:
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Come riserva, per il caso di guasti all'impianto, è indispensabile provvedere l'impiego di lampade a mano elettriche ad accumulatori od a pila, a petrolio, ad olio. E quindi predisporre le apposite mensole o nicchie per alloggiarle nei vari locali
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Infine per i gruppi elettrogeni, io non parlavo delle mensole o dei basamenti che evidentemente vengono realizzati dopo, ma della fossa dove di solito si mette il serbatoio del carburante. A Landro non ne ho vista nessuna e nelle opere riattivate non mi è sembrato di vedere ambienti in cui sia stata colmata con una gettata di cemento o usata per altri scopi (ad Anterselva ad esempio nell'opera 4 si vede chiaramente in uno dei locali all'ingresso, che in origine era presente tale fossa, si distingue chiaramente una gettata di cemento). Delle opere di Landro Sud che ho visto, nessuna mostra tale fossa nè ci sono ambienti che hanno uno scarico per l'aria. O nessuna delle opere era equipaggiata con gruppo (e mi sembra strano, sono quasi tutte opere grandi o medie), oppure tali lavori venivano comunque eseguiti dopo.
Sul colore interno non so che dire. Io opere con intonaco bianco ne ho viste poche. Le uniche che ho visto intonacate di bianco ma evidentemente non riutilizzate sono quelle di Landro Sorgenti. Le altre, comprese quelle in Friuli e quelle in Veneto, sono gialline. In alcuni casi, la vernice bianca viene via e sotto si vede la vernice gialla originale. In altri casi, come a Landro, lo strato superficiale di cemento viene via e sotto si vede il calcestruzzo grezzo.
Altri sbarramenti come lo si vede sulla lista del libro, sono stati presi in considerazione ma poi con il tempo le strategie iniziali sono state convenientemente ridimensionate
E' la stessa informazione che ho io, Forte. Andrea mi ha dato a suo tempo le stesse indicazioni, prima che uscisse il libro. In alcuni sbarramenti si pensò di usare tutte le opere o comunque molte, salvo poi ridimensionare i progetti durante la riattivazione.
Molte opere in alto adige hanno le porte di acciaio e se le confrontate con la lista è possibile intuire un loro utilizzo in caso di emergenza. Potevano anche essere destinate periodicamente all'addestramento dei militari.
Anche questo è un dettaglio non da poco, ma devo dire che non l'ho evidenziato perchè credo si sia fatto ampio ricorso al riutilizzo di quello che c'era già . Però nel caso che stiamo affrontando, l'opera 3 ha la porta in acciaio identica a quella delle opere riattivate. Ovvero con il piolino quadrato "maschio". In altri casi in zona, Cimabanche, Tre Croci, Cima Gogna, le porte sono differenti. Nella 3 poi è evidente che le porte interne non ci sono proprio mai state, nè sono stati realizzati i telai per metterle.