(ANSA)
Potrebbe tornare nel tardo pomeriggio in Italia il primo caporalmaggiore Andrea Tomasello, ferito nell'attentato vicino a Kabul. Si tratta, però, viene sottolineato, solo di una prima indicazione di massima: il rimpatrio, infatti, potrebbe anche slittare di alcune ore.
L'ATTENTATO
ROMA -Bomba contro i soldati italiani in Afghanistan. E' successo stamani, vicino a Kabul: due militari sono rimasti contusi mentre un terzo e' stato ferito alle gambe in modo serio ed e' stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico. Al termine gli e' stato amputato il piede destro.
E' avvenuto ieri alle 6:20, nel pericoloso distretto di Mushai, una trentina di chilometri a sud di Kabul (a poche ore di distanza da un altro fatto di sangue, un attentato suicida, verificatosi nella provincia di Herat, nell'Afghanistan occidentale, che fatto 18 morti fra poliziotti e civili). Una pattuglia del contingente italiano composta da tre mezzi - un Bv206, un Puma ed un altro veicolo leggero - si stava dirigendo nel villaggio di Qal-eh-Tanan. Scopo della missione: visite veterinarie. L'esplosione di un ordigno posto ai margini della strada ha investito il Puma.
IL FERITO - Subito sono scattati i soccorsi ed un elicottero AB212 della Marina militare si e' diretto sul posto per l'evacuazione sanitaria. Il primo caporalmaggiore Andrea Tomasello, del 2/0 Reggimento alpini di Cuneo, e' stato trasportato all'ospedale militare da campo francese, a Kabul. L'operazione chirurgica e' durata oltre due ore. Al militare e' stato amputato il piede destro, mentre alla gamba sinistra e' stato applicato un fissatore per stabilizzare le fratture alla tibia ed al piede. ''Non e' in pericolo di vita'', assicurano alla Difesa. La moglie e' stata informata dallo stesso comandante di Italfor, il contingente italiano. Tomasello e' originario di di Latina. Il 2/o Alpini, Reggimento della Brigata Taurinense, ha gia' preso parte a numerose missioni: nei Balcani (Bosnia 2002 e 2003 e Kosovo nel 2005) e in Afghanistan.
IL LUOGO - Il distretto di Mushai, dove e' avvenuto l'attentato, e' un luogo molto pericoloso e tristemente noto agli italiani, che li' hanno una base operativa avanzata, una sorta di fortino: e' proprio nella valle di Mushai che il 26 settembre 2006, nell'ennesimo attentato, morirono i caporal maggiori Giorgio Langella e Vincenzo Cardella, anche loro alpini del 2/o Reggimento, lo stesso di Tomasello. Ed e' sempre a Mushai, secondo indiscrezioni che pero' non vengono confermate ufficialmente, che i militari italiani si sarebbero trovati anche la scorsa settimana in difficolta', al punto da richiedere un intervento aereo di copertura da parte di velivoli Usa e Gb. I militari di Italfor, ormai da tempo, hanno cercato di arginare la violenza degli estremisti con delle ''offensive umanitarie'' condotte in quell'area. Attivita' di ricostruzione e di consegna di aiuti umanitari che, se da un lato sono servite ad acquisire il consenso della popolazione e dei leader locali, dall'altro non hanno evidentemente arginato gli ''atti ostili'' contro le forze straniere.
LE INDAGINI - Gli accertamenti sull'attentato sono in corso per chiarire meglio la dinamica e, eventualmente, risalire ad esecutori e mandanti: a questo scopo, come spiega una fonte militare da Kabul, artificieri del Genio si sono diretti subito sul posto per poter raccogliere informazioni utili sul tipo di ordigno. ''Allo stato possiamo solo dire che si e' trattato di un ordigno improvvisato posto al margine della strada, fatto esplodere molto probabilmente con un comando a distanza'', afferma la fonte.
LA RUSSA - Il ministro della Difesa, che ha ''immediatamente informato'' dell'attentato il premier Berlusconi, si e' tenuto costantemente informato sulle condizioni di salute dei militari coinvolti, ai quali ha espresso ''vicinanza e solidarieta'''. Anche adesso, come si legge in un comunicato, ''continua a seguire da vicino l'evolversi della situazione'' tramite il capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Camporini. Subito sono giunti gli auguri ai soldati feriti dagli esponenti delle istituzioni e dei partiti politici. ''Ai nostri soldati - ha reso noto il presidente del Senato Renato Schifani - rivolgo l'augurio piu' affettuoso di un pronto ristabilimento''. Solidarieta', sia personale che del partito, e' stata espressa dal presidente del Pd Walter Veltroni. ''Siamo vicini a loro e a tutti i nostri soldati - ha affermato - impegnati nella missione di pace in Afghanistan''.
MISSIONE ITALIANI ERANO VISITE VETERINARIE
Erano diretti a Qal-et-Tanan, uno sperduto villaggio del distretto di Mushai, i militari italiani colpiti oggi in un attentato in Afghanistan. Scopo della missione: visite veterinarie. Gli italiani si trovavano a bordo di tre mezzi, un BV 206, un Puma e un altro veicolo leggero, quando all'improvviso il Puma é stato investito dall'esplosione di un ordigno posto sul margine della carreggiata ed azionato a distanza. Sul posto sono giunti subito i soccorsi ed un elicottero AB212 della Marina ha proceduto all'evacuazione sanitaria: il primo caporalmaggiore degli alpini Andrea Tomasello è stato trasportato all'ospedale da campo francese di Kabul dove lo stanno operando. Il distretto di Mushai è un luogo molto pericoloso e tristemente noto agli italiani, che lì hanno una base avanzata: é nella valle di Mushai, a una trentina di chilometri a sud da Kabul, che il 26 settembre 2006, nell'ennesimo attentato, morirono i caporal maggiori Giorgio Langella e Vincenzo Cardella. I militari di Italfor, ormai da tempo, hanno cercato di arginare la violenza degli estremisti con delle "offensive umanitarie" condotte in quell'area, proprio come quella di oggi. Attività di ricostruzione e di consegna di aiuti umanitari che, se da un lato sono servite ad acquisire il consenso della popolazione e dei leader locali,dall'altro non hanno evidentemente arginato gli "atti ostili" contro le forze straniere.
REGGIMENTO ALPINI E' A KABUL DA GENNAIO
Il 2/o Reggimento Alpini, di cui fa parte il caporalmaggiore ferito Andrea Tomasello, è di stanza alla caserma Vian di frazione San Rocco Castagnaretta di Cuneo ed è alla seconda missione in Afghanistan. Nel settembre del 2006 in un attentato contro il contingente italiano erano mortidue alpini dello stesso Reggimento: il caporal maggiore Giorgio Langella, e Vincenzo Cardella. L'unità , comandata dal colonnello Michele Risi, ha avvicendato il 14 gennaio scorso il 5/o Reggimento Alpini (di stanza a Vipiteno), che costituiva il nucleo principale di Italfor XVI, il contingente militare italiano impiegato a Kabul. La bandiera di guerra del reparto è decorata con una croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, una medaglia d'oro,quattro d'argento ed una di bronzo per i meriti riconosciuti durante le campagne d'Africa e le due guerre mondiali. Il Secondo Alpini, Reggimento della Brigata Alpina Taurinense, ha già preso parte a numerose missioni: nei Balcani (Bosnia 2002 e 2003, Kosovo 2005) ed in Afghanistan (2006). Il reparto schiera circa 600 uomini. Oltre a garantire la sicurezza nella zona sud della capitale con le forze di altri Paesi, gli Alpini del Secondo hanno distribuito fino ad ora aiuti umanitari alla popolazione raccolti grazie all'iniziativa di solidarietà Piemonte-Kabul.
ci risiamo! ho siamo in guerra e combattiamo seriamente come gli alleati o torniamo a casa! questa stotriella dei soldati di pace ha rotto
tanto per fare il cinico fino in fondo: mi pare che per queste missioni i partecipanti, spero ben consci dei rischi corrono, sono anche lautamente pagati.
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni
(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
infatti! sono pienamento d'accordo con Cavalli.
smettiamola con queste operazioni di pace o chiamiamole con il nome appropriato.
tanto ormai in parlmento improvvisamente sono spariti i vari no-global, pacifisti, no tav, no dal molin etc etc
quindi in questa pseudo dittatura chi governa non ha opposizione...che facciano un pò di chiarezza.
a fare i missionari mandiadiamoci tutte queste migliaia di ONLUS che ci sono in Italia (tranne che l'ANA )
Mi dispiace tantissimo per cio' che e' avvenuto......poi sentire che per radio che parlano di Alpino e non di militare mi fa sempre un certo effetto.....e' proprio vero, Alpino fa grado!!!!!
Beppe ha scritto:
tanto ormai in parlmento improvvisamente sono spariti i vari no-global, pacifisti, no tav, no dal molin etc etc
Si ma in giro ci sono ancora..........
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
Nel 93, quando ero a Feltre avevamo diversi volontari in Samalia...e se non ricordo male la ci fu un vero casino...
Ad ogni modo ogni volta che succede qualcosa ad un Alpino mi sento toccato come fosse un fratello...
Luca
Luca111 ha scritto:Ad ogni modo ogni volta che succede qualcosa ad un Alpino mi sento toccato come fosse un fratello...
Luca
Scusa Luca111, ma penso che quando succedono queste cose tutti sono fratelli perchè tutti sono parte di un solo corpo che vesteuna sola divisa..Quella del tricolore.Onore a chi porta alto il nome della patria.
sono comunque daccordo con voi nel giudicare una farsa "la non belliggeranza". O si è, o non si è. L'ambiguità per un militare e la peggiore delle trappole.
Tutta la mia solidarietà umana va al militare rimasto mutilato e alla sua famiglia.
Personalmente sono quasi sempre stato contrario all'utilizzo di militari italiani per le missione di pace (che poi tanto di pace non sono) per una serie di motivi, però quando viene deciso di mandare militari in una certa nazione del mondo e questi sono A)Professionisti B)Volontari C)Bene addestrati e ben equipaggiati, allora ci si deve assumere anche il rischio che alcuni di questi possano essere feriti o ancor peggio uccisi. Può sembrare un discorso cinico però non ci si può scandalizzare come si fa in Italia ogni volta che un militare in missione si sloga una caviglia.
Negli USA, nazione di certo non meno democratica dell'Italia, ho potuto verificare di persona che vi è una diversa percezione della morte dei militari; ad esempio benchè la guerra in Iraq sia finita ufficialmente nell'aprile 2003 dopo soli 2 mesi di scontri, da allora vi sono stati più di 4000 morti, il presidente Bush (tranne una sola volta) mi pare non abbia mai partecipato a funerali di soldati uccisi e nonostante vin sia stato un numero medio dal 2003 ad oggi di circa 3 militari americani morti al giorno, l'occupazione militare dell'Iraq non viene percepita dai cittadini americani con toni apocalittici.
Werwolf ha scritto:Tutta la mia solidarietà umana va al militare rimasto mutilato e alla sua famiglia.
Personalmente sono quasi sempre stato contrario all'utilizzo di militari italiani per le missione di pace (che poi tanto di pace non sono) per una serie di motivi, però quando viene deciso di mandare militari in una certa nazione del mondo e questi sono A)Professionisti B)Volontari C)Bene addestrati e ben equipaggiati, allora ci si deve assumere anche il rischio che alcuni di questi possano essere feriti o ancor peggio uccisi. Può sembrare un discorso cinico però non ci si può scandalizzare come si fa in Italia ogni volta che un militare in missione si sloga una caviglia.
Negli USA, nazione di certo non meno democratica dell'Italia, ho potuto verificare di persona che vi è una diversa percezione della morte dei militari; ad esempio benchè la guerra in Iraq sia finita ufficialmente nell'aprile 2003 dopo soli 2 mesi di scontri, da allora vi sono stati più di 4000 morti, il presidente Bush (tranne una sola volta) mi pare non abbia mai partecipato a funerali di soldati uccisi e nonostante vin sia stato un numero medio dal 2003 ad oggi di circa 3 militari americani morti al giorno, l'occupazione militare dell'Iraq non viene percepita dai cittadini americani con toni apocalittici.
Ma noi siamo in italia dove tutto fa politica e dopo l'altro giorno il leader dell'opposizione Veltroni ha detto ''Siamo vicini a loro e a tutti i nostri soldati - ha affermato - impegnati nella missione di pace in Afghanistan''.
Quindi missione di pace......cosa che 6 mesi fa all'interno del suo stesso partito sarebbe capitato un pandemonio per l'utilizzo di questo termine.
ora pero' non voglio dilungarmi se missione di pace oppure no, sarebbe un discorso con tropp oteorie e si andrebbe ad oscurare il titolo di questo topic pertanto.....un pensiero a quel'Alpino ed a quella famiglia protagonista di qeusta vicenda
Alp. Malaguti Daniele
Anzola dell'Emilia (Bo)
8/97
Gente che vedo........
........Pioppa che lascio!!!
linzen ha scritto:Visite veterinarie?
siamo li' per fare visite veterinarie?
Confermo che rientrano nell'attività CIMIC (ora si dice così) dei reparti italiani in loco.
Un appunto alle varie osservazioni.
Posso anche essere d'accordo, però si tratta di argomenti politici. Il mio voleva solo essere un post di informazione militare.
Invito ad aprire una nuova discussione per parlare finalmente in maniera estesa delle "missioni di pace", lasciando di volta in volta queste brevi discussioni solo per le notizie e magari l'espressione del nostro cameratismo verso i soldati coinvolti
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Se si pensa ad un paese come l'afghanistan dove la popolazione vive con l'allevamento si comprende come siano molto più presiose le visite veterinarie che l'rrivo di una quintalata di pacchi di aiuti. Anche in Somalia accadde lo stesso, si facevano visite veterinarie, ma moltissime! Successe la stessa cosa nei balcani, nell'ordine di importanza venivano catalogare come le scorte di convogli ONU, mamma mia quante giornate pasate a far la guardia alle pecore!!!
Però voglio sottolineare che sebbene sia una disgrazia ciò che è successo concordo col nostro "lupo" riguardo la fatto che siano pagati lautamente e volontari per la quasi totatlità all'incontrario dei soldati di leva periti a Mogadiscio! NOn sono differenze minime!
ciao
se il destino è contro di noi... peggio per lui!!!