Avatar utente
120Fornovo
Maresciallo Capo
Maresciallo Capo
Messaggi: 1044
Iscritto il: mar giu 24, 2003 7:45 pm
Località: Verona
Contatta: Sito web

Io "odio" gli svizzeri...

... ovviamente il titolo è uno scherzo, io "adoro" gli svizzeri, che mi pagano l'80% dello stipendio, dato che l'azienda dove lavoro è all'80% di proprietà  svizzera :mrgreen: .

Beccatevi questo:

http://www.unterirdischeschweiz.ch/86834.html

sito trovato grazie a: http://www.worldwar.it/forum/default.asp
Maurizio, fante d'arresto ("rottamato" NATO)
"Più forte del destino"
motto del 120° btg. f.arr. Fornovo
http://fanteriadarresto.altervista.org/
Avatar utente
Buriasco
Maresciallo Ordinario
Maresciallo Ordinario
Messaggi: 650
Iscritto il: mar apr 20, 2004 9:47 am
Località: Udine

:shock: Bello!
Avatar utente
cavalli
Maggiore
Maggiore
Messaggi: 4247
Iscritto il: sab feb 01, 2003 2:59 pm

achsoo :shock: sti elvezi come lor signori potranno notare esiste qualche leggera differenza tra le loro torrette enucleate e le ex nostre! sarà  la potenza del franco svizzero?
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni

(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
Avatar utente
cavalli
Maggiore
Maggiore
Messaggi: 4247
Iscritto il: sab feb 01, 2003 2:59 pm

tanto per restare in tema svizzero beccatevi questo sito:
http://www.ar.admin.ch/internet/armasui ... ische.html
è anche in lingua italiana. Lo consiglio vivamente ai neofiti!
buona lettura e visione, per i fan arresto attenti al fegato.
La Max Trid.
EX Gran Maestro delle Fortificazioni

(riciclato NATO)
Memento Audere Semper
Avatar utente
iako62
Caporale Maggiore
Caporale Maggiore
Messaggi: 146
Iscritto il: mar ago 22, 2006 7:59 pm
Località: RE (Regio Esercito)
Contatta: Sito web

Grazie davvero a Fornovo: mi si sono arrotate le pupille quando ho visto le foto.
Senza fiato.
cavalli ha scritto:tanto per restare in tema svizzero beccatevi questo sito:
http://www.ar.admin.ch/internet/armasui ... ische.html
Consiglio anche io! Da qui avevo già  scaricato tutto, stampato .....e rilegato! :wink:
FORTIMILITARIBSVR
Soldato
Messaggi: 16
Iscritto il: ven lug 21, 2006 4:09 pm

cavalli ha scritto:...
è anche in lingua italiana. Lo consiglio vivamente ai neofiti!
Scusa.. ma la parte in ITALIANO dov'è? :cry:
Avatar utente
iako62
Caporale Maggiore
Caporale Maggiore
Messaggi: 146
Iscritto il: mar ago 22, 2006 7:59 pm
Località: RE (Regio Esercito)
Contatta: Sito web

Solo ed esclusivamente per i cantoni che la usano come seconda lingua!!

Per tutto il resto nisba!
FORTIMILITARIBSVR
Soldato
Messaggi: 16
Iscritto il: ven lug 21, 2006 4:09 pm

iako62 ha scritto:Solo ed esclusivamente per i cantoni che la usano come seconda lingua!!

Per tutto il resto nisba!
Scusami ma non ti capisco! Cosa vuoi dire? E' possibile download dei file in lingua Italiana?
Avatar utente
axtolf
Massa Forum
Massa Forum
Messaggi: 4231
Iscritto il: mar dic 03, 2002 4:16 pm
Reparto: 16° Reggimento "Belluno" C.C.S.
Località: Seriate (BG)
Contatta: Sito web Facebook

La pagina non è italiano, ma i pdf che si scaricano sono anche in Italiano. Io ho scaricato tutto in blocco dopo aver provato a scaricare il primo. Dopo aver visionato il materiale ho aggiunto altra invidia verso gli elvetici, almeno dal punto di vista delle opere fortificate.
Vecio.it Forum Admin
Immagine
Immagine
FORTIMILITARIBSVR
Soldato
Messaggi: 16
Iscritto il: ven lug 21, 2006 4:09 pm

Penso di avere qualche problema io allora! Il primo file che si scarica
(7603 Kb Aargau Milità¤rische Denkmà¤ler im Kanton Aargau ) è IN TEDESCO e FRANCESE!!!! Dove stà  l'ITALIANO??????????
Avatar utente
iako62
Caporale Maggiore
Caporale Maggiore
Messaggi: 146
Iscritto il: mar ago 22, 2006 7:59 pm
Località: RE (Regio Esercito)
Contatta: Sito web

Mi sono spiegato male io, scusate:
Come avete sicuramente notato i file sono ognuno il dettaglio dei sistemi di una provincia.
Ogni provincia fà  parte di un cantone svizzero.
Ogni cantone svizzero ha, generalmente, una doppia lingua usata (francese/italiano - francese/tedesco - solo tedesco ecc.).
Per il cantone che ha come seconda lingua l'italiano viene presentata l'analisi della sua zona ANCHE in questa lingua.
La maggior parte dei cantoni, haimè, non usa la lingua italiana come secondaria.
Bisogna accontentarsi di quello che è stato dato in linea: cmq un ottimo lavoro analitico ......e anche molto comodo per localizzare i sistemi per eventuali escursioni!! :wink:
Avatar utente
iako62
Caporale Maggiore
Caporale Maggiore
Messaggi: 146
Iscritto il: mar ago 22, 2006 7:59 pm
Località: RE (Regio Esercito)
Contatta: Sito web

[PICCOLO SPAZIO CURIOSITA']

Un bunker tutto per te
Svizzera Cantonali, federali o condominiali, i rifugi antiatomici elvetici sono 270 mila. Troppi e troppo costosi, ora che la guerra fredda è finita. Così oggi molti sono in vendita

di Serena Tinari

Cedesi bunker: vista panoramica, prezzo modico. L'esercito svizzero, che attraversa una stagione di tagli e riforme, ha deciso di vendere 10 mila bunker dismessi - sugli oltre 30 mila presenti sul territorio nazionale. L'esercito li chiama "monumenti militari". Erano avamposti di vedetta, rifugi in caso di attacco e magazzini di armi mascherati da chalet o pareti rocciose, alcuni così smaccatamente che li scoprirebbe un bambino: la baita circondata da alberi in una vallata brulla, un cannone che sbuca da un finto fienile ticinese. Sotto la vernice, tonnellate di acciaio e cemento armato: demolirne uno costerebbe 125 mila euro. La manutenzione? Complessivamente due milioni di euro ogni anno. Dunque sono in vendita, a prezzi stracciati: 2 mila euro per uno piccolo, e pazienza per la burocrazia, perché sono privi di permessi di edilizia abitativa e di finestre. Eppure 200 sono stati già  ceduti ad amanti del genere. Come i coniugi Moser di Thun, del canton Berna, che per 12 mila euro hanno comprato un falso chalet e l'hanno trasformato in cantina. O come i Kamber, che ne hanno fatto una stanza giochi per la prole. Ci dovevamo difendere La bunkerizzazione della Svizzera era iniziata alla vigilia della Seconda guerra mondiale. La difesa a oltranza del territorio è l'altra faccia della neutralità  elvetica. L'esercito concede informazioni in proposito "purché non chieda troppo". Thomas Ingold, capo della divisione Forze di intervento territoriale spiega sulla scrivania una mappa geografica e col dito indica le direttrici del sistema di fortificazione elvetico. Elenca i potenziali invasori individuati all'epoca: "Austria, Italia, Francia, Russia, Germania. In caso di attacco ci saremmo chiusi all'interno e nelle profondità  delle Alpi", in 31 mila costruzioni su un territorio grande quanto la Lombardia. Allora è vero che la Svizzera è un groviera al centro dell'Europa? Ingold sorride, si arrotola il baffo e sentenzia: "Ci dovevamo difendere. Ma ora è cambiato l'assetto politico del continente. Abbiamo problemi finanziari e possiamo conservare solo l'indispensabile". Quanti bunker sono ancora in funzione? Ingold sorride ancora: "Un segreto militare non può essere raccontato. Sennò, che segreto è?". Tuttora, conferma lo Stato Maggiore, alcuni ponti e viadotti autostradali sono minati: in poche ore si potrebbero fare saltare in aria bloccando le vie di accesso al Paese. L'Italia lo ha scoperto nel 2001, con il rovinoso incendio del tunnel del Gottardo: venne fuori che il massiccio era farcito di esplosivi. L'esercito ammise che sì, in effetti lo era, ma le misure di sicurezza erano a prova di bomba, figuriamoci di incendio. Si disse che le cariche sarebbero state rimosse. C'è chi assicura che ancora oggi il Gottardo è minato: "Hanno sostituito il tritolo con materiali considerati più sicuri", giura una gola profonda, una giornalista che vuole mantenere l'anonimato. Ci mette volentieri nome e cognome, invece, Urs Paul Engeler, cronista del settimanale Die Weltwoche. L'anno scorso è stato condannato da un tribunale militare a pagare una multa di 250 euro per "negligenza professionale": aveva rivelato in un articolo l'esistenza di un bunker del governo cantonale bernese. Engeler è stato interrogato per cinque ore dalla polizia e dai militari sulla sua infanzia e sulla sua situazione finanziaria, sulla famiglia e sugli hobby. Cinquant'anni, "giornalista scomodo", non si capacita "di quanto potere abbia, in questo Stato, l'esercito. Vi sembra normale che un cittadino sia multato per indisciplina da un tribunale militare?". In seguito al caso Engeler, un'interpellanza parlamentare ha chiarito che su 26 cantoni, 18 possiedono bunker governativi militari. I particolari li racconta in un libro di imminente uscita il giornalista Niklaus Ramseyer: in pochi decenni - alla faccia della democrazia svizzera, che chiama a votare su tutte le questioni possibili - sono stati destinati milioni di euro alla costruzione di strutture segrete per la protezione della dirigenza politica. All'insaputa di popolo e media. Leggende metropolitane e realtà  Oltre ai cantoni, anche il governo federale ha i suoi bunker. Uno sotto la Bundeshaus, il palazzo bernese sede di governo e parlamento: sette piani blindati e sotterranei in pieno centro. All'inizio degli anni '90, la tv tedesca Ard svelò la localizzazione di un secondo bunker, nel massiccio di Kandersteg: migliaia di metri quadrati, tre uscite di sicurezza, spazio per i sette ministri e decine di parlamentari. Non si è mai capito cosa ne sarebbe, in caso di catastrofe, degli altri circa 200 deputati e nella Confederazione si sprecano le battute. Il bunker del Kandersteg è stato d'altronde la causa dell'unica seduta parlamentare a porte chiuse che i giornalisti parlamentari ricordino. Imponenti i costi: 165 milioni di euro per costruirlo, 230 mila l'anno per mantenerlo. All'ombra del segreto militare, fioriscono anche le leggende metropolitane. La più celebre narra di tunnel sotterranei che unirebbero le maggiori città  svizzere. Più realistiche e comiche le indiscrezioni che filtrano dalle esercitazioni cui i vari governi sono sottoposti. L'esecutivo bernese rimase bloccato otto ore nel bunker, perché in quel momento davanti all'uscita era allestita una fiera di vacche. Mentre il canton Vaud nel '97 decise di rinunciare al test: in piena crisi il governo, si temeva che chiudendo per 24 ore i ministri in un bunker sarebbe scoppiata una rissa. Pensare a forma di bunker Un proverbio elvetico recita: "La Svizzera non ha un esercito: la Svizzera è un esercito". Che per un secolo ha pensato a forma di bunker. "Quando facevo il militare, nell'88, ci mostravano queste strutture ma ci obbligavano a mantenere il riserbo", dice oggi Alessandro Stroligo, architetto milanese nato e cresciuto in Svizzera. Ritiene che il bunker rappresenti una certa attitudine nazionale: "Un Paese che si sente il centro del mondo. La logica è: il mondo può essere distrutto, ma gli svizzeri sopravviveranno". Anche Urs Paul Engeler vede nei bunker "il simbolo della Svizzera che fu. Ma oggi sono una contraddizione, incompatibili con Schengen e con la Nato". Il pallino della fortificazioni, a ogni modo, ha dato vita a una specializzazione nazionale. Furono ingegneri elvetici a progettare il bunker di Saddam, in codice "359": tunnel sotterranei per carrarmati, ospedale e spazio per 534 persone. Anche la cittadinanza cresce a forma di bunker: ogni persona che risiede in Svizzera sa di avere un posto riservato in caso di emergenza. Gli edifici costruiti fino agli anni '70 ne hanno uno tutto loro: le famiglie ci tengono gli sci e le provviste. Per legge devono avere solai di 40 centimetri e muri di 30, porte spesse mezzo metro e servizi igienici. Il bunker condominiale o unifamiliare deve essere autosufficiente per sei mesi: cibo, acqua e aria. Tuttora se costruisci una casa senza bunker devi pagare una tassa di circa 4000 euro, a seconda del numero di stanze, per utilizzare un bunker collettivo: palestre, scuole e sotterranei di ogni sorta. La Protezione civile assicura che ci sono "270 mila rifugi e 3500 impianti, che garantiscono un posto al 95% della popolazione". Ma per proteggersi da cosa? Di sicuro, dal nucleare. La Svizzera ha quattro centrali atomiche e chi abita in un'area di venti chilometri dagli stabilimenti si vede recapitare a casa una confezione di ioduro di potassio per proteggere la tiroide dalle radiazioni in caso di incidente. Da record, a Lucerna, il bunker del Sonnenberg: due tunnel autostradali lunghi un chilometro, con enormi porte alle due estremità , che avrebbero dovuto salvare ben ventimila persone. Nell'87, però, la prova generale fu un flop: 1100 operatori riuscirono a preparare solo 2200 posti letto e ci vollero 24 ore per fare uscire le macchine e chiudere le porte. Costata 25 milioni di euro, la struttura è stata smantellata e il progetto archiviato. Dalle mine al gothic party Oggi le strutture dismesse spesso risorgono a nuova vita. Si chiama Fort.ch l'associazione che riunisce i 29 musei svizzeri delle fortificazioni. Il vicepresidente Jean-Charles Moret spiega: "I nostri musei contengono materiali e armamenti d'epoca. In pratica, subentriamo all'esercito per la conservazione". I cunicoli del Gottardo sono diventati La Claustra, 4000 metri quadrati di hotel quattro stelle con wellness e laboratori, voluto dall'artista Jean Odermatt. L'estate scorsa ha ospitato un party di due giorni per appassionati di musica gotica, il Goth-hard. Presso Amsteg un ex bunker governativo è stato acquistato dalla Swiss Data Safe, che lo ha riconvertito in un'enorme cassaforte per banche dati elettroniche e opere d'arte. Dicono di avere clienti da tutto il pianeta e amano definirsi "il luogo più sicuro del mondo". rrarmati, ospedale e spazio per 534 persone. Anche la cittadinanza cresce a forma di bunker: ogni persona che risiede in Svizzera sa di avere un posto riservato in caso di emergenza. Gli edifici costruiti fino agli anni '70 ne hanno uno tutto loro: le famiglie ci tengono gli sci e le provviste. Per legge devono avere solai di 40 centimetri e muri di 30, porte spesse mezzo metro e servizi igienici. Il bunker condominiale o unifamiliare deve essere autosufficiente per sei mesi: cibo, acqua e aria. Tuttora se costruisci una casa senza bunker devi pagare una tassa di circa 4000 euro, a seconda del numero di stanze, per utilizzare un bunker collettivo: palestre, scuole e sotterranei di ogni sorta. La Protezione civile assicura che ci sono "270 mila rifugi e 3500 impianti, che garantiscono un posto al 95% della popolazione". Ma per proteggersi da cosa? Di sicuro, dal nucleare. La Svizzera ha quattro centrali atomiche e chi abita in un'area di venti chilometri dagli stabilimenti si vede recapitare a casa una confezione di ioduro di potassio per proteggere la tiroide dalle radiazioni in caso di incidente. Da record, a Lucerna, il bunker del Sonnenberg: due tunnel autostradali lunghi un chilometro, con enormi porte alle due estremità , che avrebbero dovuto salvare ben ventimila persone. Nell'87, però, la prova generale fu un flop: 1100 operatori riuscirono a preparare solo 2200 posti letto e ci vollero 24 ore per fare uscire le macchine e chiudere le porte. Costata 25 milioni di euro, la struttura è stata smantellata e il progetto archiviato. Dalle mine al gothic party Oggi le strutture dismesse spesso risorgono a nuova vita. Si chiama Fort.ch l'associazione che riunisce i 29 musei svizzeri delle fortificazioni. Il vicepresidente Jean-Charles Moret spiega: "I nostri musei contengono materiali e armamenti d'epoca. In pratica, subentriamo all'esercito per la conservazione". I cunicoli del Gottardo sono diventati La Claustra, 4000 metri quadrati di hotel quattro stelle con wellness e laboratori, voluto dall'artista Jean Odermatt. L'estate scorsa ha ospitato un party di due giorni per appassionati di musica gotica, il Goth-hard. Presso Amsteg un ex bunker governativo è stato acquistato dalla Swiss Data Safe, che lo ha riconvertito in un'enorme cassaforte per banche dati elettroniche e opere d'arte. Dicono di avere clienti da tutto il pianeta e amano definirsi "il luogo più sicuro del mondo".






[E ANCORA STRALCI.....]



L'esercito li chiama “monumenti militari”: erano avamposti di vedetta, rifugi in caso di attacco di una truppa straniera, magazzini di armi. In una parola: bunker.

In tutto il paese sono oltre ventimila, almeno un centinaio quelli travisati in edilizia abitativa.



Sembrano chalet di montagna, ville o alpeggi dei Grigioni: un bizzarro patrimonio culturale, da scoprire nelle immagini esposte al Museum fà¼r Gestaltung.

La storia dei bunker conosce il suo culmine durante la seconda guerra mondiale, con la corsa alla fortificazione strategica delle regioni di confine.



Creatività  militare


Nel 1945 la Svizzera riapre le frontiere al mondo e si pone il problema di alleggerire l'impatto ambientale delle severe costruzioni militari, un pugno nell'occhio di un paesaggio da favola.

L'esercito ci aggiunge un'ammirevole dose di creatività  e trasforma i bunker in chalet o stalla, simulazione di una parete di roccia o di un pendio erboso.

Una vicenda che un altro fotografo, sempre giovane e svizzero, aveva già  indagato (vedi articolo). Ma stavolta al centro della ricerca ci sono solo le case posticce.



Allucinazione collettiva
Un repertorio originale che il fotografo Christian Schwager, classe 1961, ha esplorato per due anni. Il risultato sono 134 immagini per un centinaio di “Finti Chalet”. Prodigio curioso e allucinazione collettiva, i bunker-chalet sono curati in ogni dettaglio, con un gusto del particolare dal sapore decisamente elvetico.

Le strutture di cemento, pietra e acciaio sono ricoperte di legno, il resto lo fa una buona mano di vernice colorata. È il trionfo del “trompe l'oeil”: balconi, porte e finestre sono solo disegnate, a regola d'arte e in prospettiva tridimensionale.

Costruzioni fantastiche integrate con il paesaggio, i bunker si declinano nello stile della terra che li ospita. Quello di Gland, nel canton Vaud, è un villino unifamiliare sobrio e lindo. Il bunker d'osservazione di Sufers, nei Grigioni, sfoggia tetti spioventi e caratteristiche traverse di legno sulla facciata. A Sciaffusa il bunker si trasforma in verosimile rimessa per le canoe, in Argovia si fa stalla, in Appenzello è una casa severa, unica concessione all'estetica la placca di ceramica con le insegne del cantone.

Parodia quasi impeccabile



Se guardi da vicino, con l'occhio intrigante di chi già  conosce il segreto, balzano agli occhi la canna fumaria ipertrofica o il catenaccio appena schizzato. Mentre brillano per contrasto i bunker che scoprirebbe un bambino, figurarsi un generale: la baita circondata da fitti alberi in una vallata completamente brulla. O l'inequivocabile cannone che sbuca da un innocuo fienile ticinese.

Una pantomima che fa il verso alle architetture tipiche delle comunità  montane. E dunque una sorta di “Ballenberg militare”: un modo alternativo per scoprire le mille facce del paesaggio elvetico, grazie ad un patrimonio storico che risulta non privo di ironia nella riproduzione delle piccole manie nazionali, come le siepi regolari della casa delle vacanze o le cataste di legna perfettamente allineate fuori dal rifugio di montagna.



Reliquia pittoresca e rompicapo




Testimoni di un capitolo chiuso della storia del continente, quando era normale pensare a forma di bunker, i falsi chalet sono oggi una reliquia pittoresca.

Nonché un vero rompicapo per il Dipartimento federale della difesa. Anzitutto finanziario: la manutenzione di un falso chalet inutilizzato costa centinaia di franchi l'anno, che moltiplicati per tredicimila fanno milioni.

Tema scottante, a fronte della lunga stagione di tagli che attraversa l'esercito svizzero. L'ideale, secondo lo Stato maggiore, sarebbe la cessione a privati o istituzioni che li facciano risorgere a nuova vita. Per gli amanti del genere - in effetti - sarebbe un affarone: costruzioni solide che affacciano su panorami strepitosi. A patto di chiudere un occhio sulla cubatura limitata, l'assenza di permessi di edilizia civile e pure di finestre, con poche migliaia di franchi ti ritrovi proprietario di un monumento.



“Sono andato a cercarli perché amo i paesaggi e l'architettura. Lascio al prossimo lo sviluppo di ulteriori livelli di lettura: se fosse giusto avere così tanti bunker o se l'esercito sia una cosa indispensabile, non sarò io a dirlo”.

Leo Fabrizio è un ragazzo alto, con occhi azzurri e franchi. Il look racconta qualcosa che assomiglia alla cultura hip hop.



Parla veloce e mastica volentieri l'inglese, ma confessa di non avere mai imparato la lingua dei suoi genitori: “Lei è svizzera tedesca, lui era italiano ma non l'ho conosciuto. Sono cresciuto nella Svizzera francese e questo è il risultato”, si scusa sorridendo.

Ha vinto il Concorso federale per il design 2003 con “Bunker”, il suo lavoro di diploma in design della comunicazione visuale all'ECAL di Losanna.

Una ricerca durata quattro anni l'ha portato alla scoperta di centinaia e centinaia di rifugi nascosti fra le montagne della Confederazione. “Il paesaggio svizzero è una cartolina? Io ci vedo sempre un bunker, nascosto da qualche parte”, confida.

Leo Fabrizio ha la passione dello sport e della passeggiata in montagna e lavora con un apparecchio fotografico “piuttosto pesante da portare in arrampicata”.

Eppure il progetto l'ha appassionato e il risultato è davvero notevole, con immagini grandi e lucide che raccontano la relazione fra i bunker e l'ambiente in cui sono inseriti.

Ecco quadrati asettici di cemento che si stagliano su una cima alpina. Ma soprattutto tanti e curiosi bunker perfettamente mimetizzati con il paesaggio. Si fingono chalet di legno con tanto di finestre finte dipinte. Simulano scorci di bosco, creste alpine e pareti di roccia.

La ricerca di Fabrizio è piaciuta anche all'esercito, che l'ha messo in contatto con un architetto che sta lavorando ad un censimento del patrimonio di oltre 3000 bunker svizzeri. E gli ha aperto le porte di alcuni bunker speciali e inaccessibili. “La maggior parte sono ben conservati”, racconta lui. “Molti addirittura in funzione, con tutto quello che serve fino all'ultimo particolare. In stile perfettamente svizzero, tutto è perfetto e accurato”.

100 immagini (su oltre 400) sono esposte fino al 16 novembre all'Epfl di Losanna e per l'ottobre del 2004 è prevista la pubblicazione di un libro con l'editore tedesco Steidel.

Ma Fabrizio cerca ancora “partners che vogliano sostenerlo, per esempio acquistandone in anticipo un po' di copie. O con altri progetti da pensare insieme”. Nel frattempo, lavora come fotografo free lancer e operatore video. Imparerà  prima o poi l'italiano? “La vedo difficile.. piuttosto mi piacerebbe parlare il dialetto della regione di mio padre, il friulano”.
Avatar utente
axtolf
Massa Forum
Massa Forum
Messaggi: 4231
Iscritto il: mar dic 03, 2002 4:16 pm
Reparto: 16° Reggimento "Belluno" C.C.S.
Località: Seriate (BG)
Contatta: Sito web Facebook

(7603 Kb Aargau Milità¤rische Denkmà¤ler im Kanton Aargau ) è IN TEDESCO e FRANCESE!!!! Dove stà  l'ITALIANO??????????
Sorry... Ho cominciato a leggere dall'ultimo documento in fondo, che mi ispirava di piu'... Effettivamente hai ragione, ci sono documenti senza traduzione. Io mi sono armato di pazienza e sto traducendo le didascalie delle immagini...

Comunque anche io odio gli svizzeri
Vecio.it Forum Admin
Immagine
Immagine
Avatar utente
M26
Maresciallo Ordinario
Maresciallo Ordinario
Messaggi: 961
Iscritto il: mer mag 05, 2004 8:10 am
Località: Monfalcone

Paese neutrale

Certo che suona strano.
La Svizzera è sempre stato il paese neutrale in tutte le disastrose vicissitudini che hanno insanguinato l'Europa del XIX secolo.

Magari a volte ci si richiama alla "pacifica Svizzera". E si pensa alle mucche al pascolo, alla malga dove si producono i formaggi, all'artigiano che costruisce gli orologi, al banchiere che incassa i risparmi degli stranieri..

E poi scopri che hanno, o avevano, una struttura militare notevole. E non solo a livello di fortificazioni.....

Comunque beati loro. Hanno dei bunker eccezionali, delle torrette enucleate e delle postazioni a settore fisso di tutto rispetto.
Paragonate alle nostre non posso non essere invidioso
Stefano
_____________________________
«Oltre la morte, Fanteria d'Arresto»
Avatar utente
iako62
Caporale Maggiore
Caporale Maggiore
Messaggi: 146
Iscritto il: mar ago 22, 2006 7:59 pm
Località: RE (Regio Esercito)
Contatta: Sito web

Bè, gli svizzeri hanno il loro RICCO orticello e se lo tengono storicamente ben stretto!
L'esercito lo vedono come protettore di "casa loro" e quindi lo hanno sempre stimato.

Ho letto un articolo di una loro esercitazione tanti anni fà :
I carri e i militari venivano persino nascosti dai contadini nei propri fienili!!!
Il giornalista italiano era stupefatto (e lo ha scritto chiaramente).


[provocatorio]
Provate ad immaginare una cosa del genere con i ns cittadini, non ci riuscite? Ovvio: è impossibile ........il minimo sono gli insulti e il passo successivo è una raccolta di firme per mandare un'ingiunzione alle autorità . Lo ripeto: lo stato ha levato l'anniversario del 4Nov .....serve altro a riguardo per capire la filosofia di una nazione?

Torna a “Fortificazioni moderne”