Federico ha scritto:
1) andare dai contadini danneggiati dalla sovrappopolazione di ungulati e dirgli "caro contadino, ti devi fottere. I bambi sono più importanti di te. devi sacrificarti per loro. Di soldi non te ne diamo perchè non abbiamo. E guai a te se difendi i tuoi raccolti e quindi i tuai redditi da quegli animali".
In realtà , pure se è tabù il renderlo noto, già adesso gli ATC (Ambiti territoriali di caccia) devono ripianare almeno una parte dei danni che la selvaggina provoca all'agricoltura (osservo incidentalmente che perciò non sono coloro che li difendono "senza se e senza ma" a cacciare il valsente per compensare i danni procati dai selvatici).
Giusto per documentazione, l'anno scorso il mio ATC ha dovuto pagare circa 8.000 Euro. Poichè però la selvaggina sta aumentando, nel bilancio preventivo per l'annata venatoria appena iniziata tale voce è salita a 21.000 Euro. Anche tenendo conto di una certa prudenza nella stima, penso che ogni commento sia superfluo, anche considerando che da noi praticamente l'unico animale che danneggia è la lepre (in più qualche volpe). Dove arrivano i cinghiali, le cose vanno più sul pesante.
Confesso invece di non sapere se anche la comunità (cioè tutti voi) contribuisca con una propria quota a compensare i danni provocati dagli animali selvatici. A margine, aggiungo che per esercitare l'attività venatoria quest'anno dovrò pagare circa cinquecento euro.
Questo per la caccia "normale".
Passiamo alla caccia di selezione agli ungulati. A dimostrazione che chi parla di "mattanza" è molto poco informato, in questa caso non si possono neppure usare i cani, se non per rintracciare un animale ferito. Inoltre i capi abbattuti si pagano (e certo non a a buon mercato), e si caccia singolarmente. Fra l'altro non è che si possa sparare a qualsiasi cosa che passi: se è stato accordato l'abbattimento di un cervo maschio adulto, questo si deve colpire, e basta. Aggiungo a margine che eventuali predatori naturali non hanno spesso la rapidità di uccisione di un 7x64 che colpisca il rettangolo vitale (e che, comunque, di predatori seri per un cinghiale non me ne vengono in mente. Infatti questi animali hanno cominciato ad espandersi in maniera incontrollata quando la montagna è stata abbandonnata dall'unico loro predatore esistente. Arrivati in collina, hanno trovato la pacchia).
E ora veniamo al terzo tipo di caccia, cioè agli abbattimenti pianificati e richiesti d'autorità dalle amministrazioni provinciali (o altre similari), come mi è parso di capire fosse quello piemontese. In questo caso i cacciatori sono semplicemente degli esecutori di disposizioni superiori, tanto che gli animali abbattuti sono in genere "monetizzati" per pagare i danni di cui sopra. Parlare di "trasferimenti" in altre zone come soluzione alternativa significa non sapere nulla di animali selvatici, e di caprioli in particolare.
Rimane comunque il fatto che altri strumenti diversi dal fucile non sono a noi disponibili (già la caccia agli ungulati è patrimonio di non molti, visto che prevede corsi, esami, costi aggiuntivi).
Rimangono sullo sfondo un paio di questioni. La prima, come ci si possa sdegnare per la caccia quando frega niente che l'aborto sia considerato un diritto civile. Ma si sa che sono integralista, e quindi tirem innanz

La seconda, spero più comprensibile, è che risulta molto dannoso per la natura stessa odiare i cacciatori, e poi girare la testa dall'altra parte quando tra poco in Italia rimarranno solo i campi da calcio a non essere stati cementificati (certo, se gli esempi sono questi...
http://www.alleanzacattolica.org/indici ... gia246.htm)
Federico ha scritto:
E quindi, sotto: a casa mia viene prima il contadino di un bambi qualunque. Che, ripeto: mi piace ed apprezzo quando ne vedo nei boschi, ma da nazista, quale qualcuno mi considererà [...]
Hitler era ecologista e vegetariano. Himmler di sicuro ecologista, ma non giurerei sul vegetariano.
Come ha scritto Longone su "Il Foglio", l'uomo è di carne, e la carne è debole, ragione per cui sarebbe forse meglio riservare le scorte di fermezza alle cose serie. Altrimenti può anche capitare che uno, per non approvare la caccia, approva altre azioni abissalmente peggiori.
Sempre che la caccia sia un'azione empia, ovviamente.
Mandi.
Luigi
P.S.: mi pare evidente che, se esiste una lobby interessata economicamente alla caccia, questa è quello stesso stato che poi per mezzo dei suoi rappresentanti (degni dello stato medesimo, per la verità ) tratta i cacciatori da appestati.
Oltre, naturalmente, a quelle eco-ambientaliste che possono solo così giustificare il loro commercio.