Mah, fino a qualche giorno fa c'erano due volontari, sembrava che finalmente a Roma avessero capito che il sacrario non poteva stare senza militari. Lo stesso sottosegratario alla difesa aveva assicurato qualche settimana fa che il presidio non sarebbe stato tolto, nè ora nè in futuro. Forse hanno tolto anche questi due (forse meglio così ve lo assicuro, ho visto cose molto spiacevoli, soprattutto per chi qualche mese prima vestiva gli stessi panni e si comportava in modo diametralmente opposto), ma mi sembra strano...
In ogni caso restano due marescialli (il direttore ed il sottufficiale addetto) ed un custode. Però il custode è un dipendente civile è giustamente ha il giorno libero, e quel giorno tutto il complesso rimane chiuso. Almeno ipotizzo così...
Omar per favore potresti essere più preciso, l'argomento mi interessa parecchio, potresti riferire anche qualcos'altro? Dal canto mio mi informerò presso la direzione, vediamo se riesco a sapere qualcosa. Certo che se confermata la notizia non potete immaginare quanto mi dispiaccia...
Omar attendo notizie
Leonardo,
ho appreso la notizia dalla rai questo pomeriggio ed ho avuto la conferma da Crespano.
Sembra che le cose siano in via di miglioramento e che mandino del personale ancora già da domani (così dice la tv locale)...ad ogni modo non hanno personale sufficiente e sembra che sia il museo che la sala multimediale restino chiusi.
Ieri sera, per fartela breve, avevo avuto uno strano sentore; alle 22.00, come periodicamente faccio, sono salito sul sacrario con Munari: amo passeggiare nel silenzio della notte e fermarmi un pochino dalla Madonnina. Salendo dalla scalinata del parcheggio, rivedo ancora, come tempo fa, il tricolore sul pennone e l'osservatorio aperto, spalancato.
Pazienza l'osservatorio, ma il tricolore a quell'ora ancora issato...non mi pare il caso.
Dissi a Munari che avrei scritto; lui mi consigliò di informarmi su eventuali disposizioni che potevano essere state date in merito ed oggi ho avuto la notizia.
Mah...vedi te se ci puoi dire qualcosa in più. Qui a Romano la notizia è corsa e tutti sono mortificati, anche chi non si ricordava più del Monte Sacro alla Patria...era l'argomento del giorno.
Volevo sentirti in merito...facci sapere se puoi.
Io proverò a Roma.
Cle Busbani 10°/95
REPARTO COMANDO
E SUPPORTI TATTICI "CADORE"
"FORZA ED INGEGNO"
Ciao a tutti,
vi informo solo che questo argomento é stato messo anche su Comunity di ana.it - Battaglione Forum, e in senso piu' lato si sta parlando di "volontari alpini" , chi avesse voglia puo' darci un'occhiata, e magari contribuire a testimoniare e anche a fare sentire la nostra voce a portare notizie e novita'.
Allora la situazione a Cima Grappa è questa: sono in servizio due volontari, nei fine settimana di solito uno va in licenza e un altro rimane al sacrario, a turno. Lo scorso fine settimana il militare che era in servizio si è ammalato e così nessuno ha potuto aprire il museo storico e la sala video. La situazione si è risolta con il rientro dell'altro militare dalla licenza.
In ogni caso il problema di fondo non cambia, per le esigenze del sacrario servono come minimo 4 militari (quando c'ero io siamo arrivati anche a 7), che poi nei fine settimana si riducono a due. E' il minimo per la manutenzione del complesso e per garantire una presenza fissa nei fine settimana. E' impensabile lasciare un solo militare in servizio isolato a Cima Grappa, oltretutto con il rischio che in caso di malattia o altro imprevisto tutto il complesso rimanga chiuso.
Un episodio spiacevole, speriamo almeno serva a smuovere qualcosa. Già un anno fa giravano voci sul futuro del sacrario al termine del servizio di leva, ma chi di dovere non ha mai fatto nulla per risolvere la situazione ed assegnare definitivamente quei cinque militari che sulla carta spettano al sacrario. A nulla sono valse le pressioni dei sindaci della pedemontana, delle associazioni, ANA in primis, anche dello stesso direttore D'Agostino che ha sempre fatto di tutto per ottenere soldati. Ma niente, a Roma non vogliono capire. Saranno contenti adesso!
Poi c'è il problema del modo in cui ultimamente viene svolto il servizio: le cose che ha descritto Omar (ammainabandiera che non viene più fatto, osservatorio aperto di notte) sono inaccettabili, ma questo è un discorso più ampio che per il momento lascio stare.
CIMA GRAPPA - Torna il pieno organico per ossario e museo.
«Oggi ha preso servizio il nuovo militare inviato dal Ministero, su nostra richiesta già inoltrata venerdì scorso. A breve ne arriverà un altro e Ossario e Museo della Caserma Milano torneranno a lavorare a pieno organico». Quello di Diego D'Agostino, responsabile delle due strutture militari simbolo della storia della nostra nazione, è un laconico bollettino, non di guerra, ma di chi segue, da un punto di vista strettamente professionale, le vicende di quanto gli è stato affidato per ordini di servizio. Mette il punto fermo alle questioni, anche se quello interrogativo resta e deve restare, dal momento che - come in ogni fase di transizione - nessuno poteva pensare che il passaggio (per molti versi anche repentino, visto "l'abbuono" estivo della leva alla classe 1985)da un sistema di difesa consolidato a un nuovo modello non può non aprire a imprevisti che richiedono interventi a volte immediati, tal altre da affidare al legislatore.
Se peraltro D'Agostino si limita alle notizie in senso stretto, Bortolo Busnardo, presidente dell'Ana di Bassano,non risparmia considerazioni, anche pepate. «Passo tutte le mie giornate libere sul Monte Grappa, c'ero, nonostante il tempo, anche domenica scorsa. E tutto era chiuso. Abbiamo sollecitato i politici ben prima che si decidesse di abolire la leva obbligatoria, invitando a pensare alla coesistenza di esercito di professionisti con un più umile, ma non meno valido, esercito al servizio alle istituzioni. Era ciò che garantiva la leva obbligatoria e che l'attuale servizio civile, nei fatti, non riesce a coprire». Busnardo non fa mistero del fatto che oggi quanto un tempo veniva fatto da ragazzi che, ob torto collo, magari spazzavano piazzali o lucidavano ottoni si paga e si affida a ditte private. Con costi maggiori e risultati spesso di gran lunga inferiori.
«L'episodio della chiusura temporanea del Museo - prosegue - ha di fondo dato sostanza a dubbi già espressi. Come Ana non siamo contrari alla scelta fatta di un esercito "professionale". Speriamo che i Rambo lo siano sul serio e non entriamo nel merito di azioni che connotano le nostre missioni all'estero. Ma la scelta non escludeva la coesistenza di un'altra realtà ».
A conti fatti - «tenuto presente che l'afflusso al servizio civile al momento è nettamente inferiore alle aspettative» rimarca Busnardo - quanto è stato tagliato alla Difesa oggi con l'abolizione della leva obbligatoria, oggi si spende per servizi forniti da privati.
È difficile, per non dire impossibile, trovare qualcuno, militare o ex, disposto a parlare, ma certamente dovrebbero incuriosire i servizi di guardia o di pulizia un tempo espletati da "najoni" e oggi affidati o a ditte di sorveglianza o a imprese di manutenzione. È il segnale di un cambiamento dei tempi, è un qualcosa che rientra anche nel concetto di difesa europeo, non è polemica, ma parlarne e discuterne non fa male. Serve a non creare equivoci (come per il Monte Grappa) là dove magari l'unico problema era un'influenza imprevista e una carta da bollo in ritardo.
F. L.
BASSANO «Pretendo un provvedimento ufficiale. Non posso accontentarmi delle solite promesse politiche». E' determinato il sindaco di Crespano, Nico Cunial, all'indomani della notizia della chiusura forzata del Sacrario del Monte Grappa. E mentre annuncia la volontà di marciare su Roma («magari il 4 novembre così nella Capitale si spaventano un po'»), addossa la colpa di quanto verificatosi negli scorsi giorni all'abolizione del servizio obbligatorio di leva.
«Da quando è stato attivato il servizio militare volontario - commenta - sono sempre meno i militari disposti a trascorrere il loro tempo a Cima Grappa, luogo che invece merita rispetto e protezione». Il Sacrario, spiega Cunial, non è un semplice monumento: «é un luogo di forte valenza storica e morale - afferma - simbolo irrinunciabile dei valori della pace e della libertà che proprio lì sono stati elevati a sacrificio». Per questo, mentre dal maresciallo D'Agostino arrivano rassicurazioni sulla riapertura del Museo, il sindaco del comune trevigiano annuncia importanti provvedimenti.
«Andrò di persona a Roma - spiega - per portare al Ministero della Difesa e allo stesso Presidente Ciampi tutte le delibere relative al caso, nelle quali si chiede con forza l'assegnazione in pianta stabile di quattro militari. Anzi, spero che siano anche altri i sindaci ed i rappresentanti degli enti pubblici del territorio pronti a scendere con me nella Capitale». Frattanto, annuncia Cunial, il senatore Giampietro Favaro, l'ex sindaco di Riese Pio X, presenterà a breve un' interrogazione in Senato.
«Da queste azioni congiunte - continua il primo cittadino - mi aspetto di ricevere risposte concrete. Non promesse, ma fatti: l'invio stabile di quattro militari, per garantire la conservazione e la valorizzazione del luogo e della memoria del sacrificio compiuto non solo dagli uomini in divisa ma anche dalle popolazioni civili».
Decisamente più tranquillo e rasserenato il sindaco di Bassano, Gianpaolo Bizzotto, che condivide le perplessità sulle ripercussioni causate dalla scomparsa - programmata, ma pur sempre repentina - della leva obbligatoria, ma assicura che l'amministrazione non ha mai pensato che un episodio potesse significare chiusura dei luoghi simbolo della storia bassanese.
«Ho seguito il caso, - dice - ma ritengo si sia trattato di uno di quei problemi che possono porsi proprio a causa della fine del servizio militare obbligatorio. Non credo proprio che sia intenzione di nessuno chiudere alcunchè al Monte Grappa».
B. T.
da Il Gazzettino (edizione di Castelfranco)
Crespano del Grappa - Una "marcia su Roma" dei sindaci della Pedemontana del Grappa magari il 4 novembre prossimo. Potrebbe essere questa la formula della protesta dei sindaci in merito alla chiusura in questo fine settimana, del Sacrario in Cima Grappa. Una chiusura clamorosa, mai verificatasi negli ultimi cinquant'anni. «Andremo a Roma dal ministro della Difesa - spiega il sindaco Nico Cunial - e gli porteremo tutto il voluminoso malloppo di carte che riguarda le iniziative che abbiamo messo in atto per tentare di scongiurare questa situazione".
Il sindaco Cunial sta in queste ore contattando i colleghi sindaci del Trevigiano, del Vicentino e del Bellunese, la Provincia e la Regione per preparare appunto questa "spedizione" che potrebbe tenersi proprio il 4 novembre, anniversario della vittoria della Prima guerra mondiale. «Potrebbe essere una forma di protesta forte - spiega ancora il sindaco - per far capire quanto noi teniamo a questo simbolo della nostra terra. Noi vorremmo infatti che la situazione in Cima Grappa fosse risolta una volta per tutte e non con provvedimenti tampone». Infatti potrebbe avvenire anche che ad aprire il museo e la sala multivisione del complesso venga mandato via via un militare di stanza a Bassano del Grappa, ma non è questa la situazione definitiva che auspicano i sindaci. La questione è già al vaglio del Senato grazie ad una interrogazione presentata lunedì dal senatore Gianpietro Favaro.
Ma c'è preoccupazione anche fra gli operatori turistici di Cima Grappa per la chiusura dell'Ossario, del museo e della sala multivisione. Fra i più interessati, ovviamente, il Rifugio Bassano proprio in Cima Grappa, gestito da quattro anni da Giacomo Coletto, e il rifugio Scarpon, poco più sotto, gestito da tre anni da Daniele Romani. «Sia sabato che domenica la gente continuava a chiedermi perché il museo fosse chiuso - spiega Coletto -; io ho sempre risposto che non ne sapevo nulla. E in effetti nessuno mi ha mai comunicato che venivano chiusi. Non è una bella situazione purtroppo: sono qui da quattro anni e non era mai successa una cosa del genere e questo sinceramente ci preoccupa. L'Ossario, il museo, la sala multivisione sono un'attrazione turistica molto importante. La gente arriva in cima Grappa proprio per vedere questi monumenti. Spero tanto che la situazione si possa risolvere al più presto».
Anche al Rifugio Scarpon erano arrivate lamentele per la chiusura dell'Ossario di Cima Grappa. Spiega il gestore, Daniele Romani: «Alcuni signori avevano chiesto spiegazioni ma non ho saputo rispondere perché non sapevo nulla. In questo caso, per fortuna il tempo era brutto ed ha tenuto lontani i turisti. Quattro anni fa hanno chiuso la galleria Vittorio Emanuele III ed è stato un brutto colpo perché si tratta di un monumento bellissimo e molto significativo; ora hanno chiuso anche l'Ossario. Stiamo tornando indietro. Di questi fatti non dobbiamo essere preoccupati solo noi operatori turistici del Grappa, devono essere preoccupati tutti i cittadini perché il Grappa ed il Sacrario sono un patrimonio inestimabile di storia e cultura che appartiene a tutti».
G. Z.