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Pierpa
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E' vero Federico. Dietro a noi ci sono solo i ragazzi dell'11°/04 poi il nulla dei vfp/1. Tra questi ultimi c'è qualcuno dei nostri frà  ma sono la minoranza anche se lo "spirito" non gli manca: ieri, parlando col magazziniere della mia compagnia, gli ho chiesto come mai si raffermava. Mi ha detto che dopo voleva entrare in Polizia e che quindi era obbligato a fare quella scelta ma ha anche aggiunto :"e poi, se non rimane un polentone come me, che fine fanno gli Alpini?" - era un chiaro riferimento alla meridionalizzazione (senza essere offensivi, per carità ) dei nostri Battaglioni e Gruppi. In 12 mesi ho trovato pochi ragazzi che provenivano dal sud che erano fieri di essere Alpini, a loro interessava fare esperienza, provare la vita militare, per poi continuare come VFB o altro nell'ambito delle FFAA. Un esempio positivo lo posso dare di un mio commiltione arrivato dalle Marche che era patito per i parà  e non conosceva nulla degli Alpini. In un mese soltanto era innamorato del Corpo e ora che è ha vinto il concorso VFB come voleva è riuscito a entrare nel Monte Cervino unendo la vecchia passione con la nuova. A lui vanno i miei migliori auguri perchè so che lui si farà  chiamare Alpino Paracadutista e non "Ranger" :twisted: .
Per la salvaguardia delle tradizioni però devo rimarcare una cosa: è inutile che ANA e veci congedati rompano le palle perchè queste vengano conservate e sentite dai bocia in armi. Se tutto ciò non viene inculcato dai comandanti, a partire da quelli di Reggimento fino a quelli di Compagnia e Plotone, non si può fare nulla perchè chi alle spalle non ha tradizione non può inventarsela (mesi fa ho sentito una VFB a Udine dire "io so' nata col costume, che me frega di andare a sciare?" - non posso biasimarla più di tanto salvo il fatto che "sciare" fa parte del suo lavoro - biasimo chi tra i suoi comandanti è stato incapace di trasmettere l'amore per tutto ciò che vuol dire essere Alpini). E a Cividale questo lavoro di trasmettere le tradizioni è svolto molto bene dal Colonnello Lenzini e dal maggiore Baisero... spero non siano soli nella loro opera e che altri comandanti si ispirino a loro nello svolgere questo compito.
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Federico
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Pierpa ha scritto:E' vero Federico. Dietro a noi ci sono solo i ragazzi dell'11°/04 poi il nulla dei vfp/1. Tra questi ultimi c'è qualcuno dei nostri frà  ma sono la minoranza anche se lo "spirito" non gli manca: ieri, parlando col magazziniere della mia compagnia, gli ho chiesto come mai si raffermava. Mi ha detto che dopo voleva entrare in Polizia e che quindi era obbligato a fare quella scelta ma ha anche aggiunto :"e poi, se non rimane un polentone come me, che fine fanno gli Alpini?" - era un chiaro riferimento alla meridionalizzazione (senza essere offensivi, per carità ) dei nostri Battaglioni e Gruppi. In 12 mesi ho trovato pochi ragazzi che provenivano dal sud che erano fieri di essere Alpini, a loro interessava fare esperienza, provare la vita militare, per poi continuare come VFB o altro nell'ambito delle FFAA. Un esempio positivo lo posso dare di un mio commiltione arrivato dalle Marche che era patito per i parà  e non conosceva nulla degli Alpini. In un mese soltanto era innamorato del Corpo e ora che è ha vinto il concorso VFB come voleva è riuscito a entrare nel Monte Cervino unendo la vecchia passione con la nuova. A lui vanno i miei migliori auguri perchè so che lui si farà  chiamare Alpino Paracadutista e non "Ranger" :twisted: .
Per la salvaguardia delle tradizioni però devo rimarcare una cosa: è inutile che ANA e veci congedati rompano le palle perchè queste vengano conservate e sentite dai bocia in armi. Se tutto ciò non viene inculcato dai comandanti, a partire da quelli di Reggimento fino a quelli di Compagnia e Plotone, non si può fare nulla perchè chi alle spalle non ha tradizione non può inventarsela (mesi fa ho sentito una VFB a Udine dire "io so' nata col costume, che me frega di andare a sciare?" - non posso biasimarla più di tanto salvo il fatto che "sciare" fa parte del suo lavoro - biasimo chi tra i suoi comandanti è stato incapace di trasmettere l'amore per tutto ciò che vuol dire essere Alpini). E a Cividale questo lavoro di trasmettere le tradizioni è svolto molto bene dal Colonnello Lenzini e dal maggiore Baisero... spero non siano soli nella loro opera e che altri comandanti si ispirino a loro nello svolgere questo compito.
Già .

Io invece temo proprio che se non proprio gli unici, Il Col. Lenzini ed il Magg. Baisero siano in ben scarsa compagnia. E per dirla tutta, temo proprio che il tuo commilitone destinato al Cervino, sotto questo punto di vista, avrà  delle amare sorprese. Almeno fino a settembre del prossimo anno. Poi, forse, qualche cosa cambierà .

Ciao
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Federico ha scritto:Almeno fino a settembre del prossimo anno. Poi, forse, qualche cosa cambierà .
:?:
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Pierpa ha scritto: Un esempio positivo lo posso dare di un mio commiltione arrivato dalle Marche che era patito per i parà  e non conosceva nulla degli Alpini. In un mese soltanto era innamorato del Corpo e ora che è ha vinto il concorso VFB come voleva è riuscito a entrare nel Monte Cervino unendo la vecchia passione con la nuova. A lui vanno i miei migliori auguri perchè so che lui si farà  chiamare Alpino Paracadutista e non "Ranger" :twisted:
Vedremo dopo che avrà  fatto il corso Ranger se avrà  cambiato idea anche lui o riuscirà  a mantenere l'idea attuale...
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Federico
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Lele ha scritto:
Federico ha scritto:Almeno fino a settembre del prossimo anno. Poi, forse, qualche cosa cambierà .
:?:


:lol:

Indovina

:lol:
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Power ha scritto:
Pierpa ha scritto: Un esempio positivo lo posso dare di un mio commiltione arrivato dalle Marche che era patito per i parà  e non conosceva nulla degli Alpini. In un mese soltanto era innamorato del Corpo e ora che è ha vinto il concorso VFB come voleva è riuscito a entrare nel Monte Cervino unendo la vecchia passione con la nuova. A lui vanno i miei migliori auguri perchè so che lui si farà  chiamare Alpino Paracadutista e non "Ranger" :twisted:
Vedremo dopo che avrà  fatto il corso Ranger se avrà  cambiato idea anche lui o riuscirà  a mantenere l'idea attuale...
Intendi dire che siccome uno fa il corso ranger, poi vuole farsi chiamare come il sorvegliante di Yoghi e Bubu?

Ciao
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Perchè uno che fa l'incursore non si fa chiamare semplicemente paracadutista della Folgore allora? Perchè uno che fa l'alpiere non si fa chiamare alpino? Non dico di farsi chiamare esclusivamente Ranger, anche Alpino Paracadutista, ma in fondo è pur sempre la loro qualifica/specializzazione (e ottenuta tra l'altro con non poca fatica e in non poco tempo!!)!! Se si fossero chiamati, che ne so, "Arditi", avresti avuto lo stesso senso di fastidio? O è il termine inglese/americano che ti irrita? Perchè quello è un altro discorso. Poi se tu conosci solo i cartoni animati e credi che Ranger sia solo una guardia forestale canadese... A proposito, nessuno dice niente che esistano anche le Guardie Forestali "Ranger" in Italia? Ho letto su più di qualche giornale che vengono chiamati così, eppure sembra non essere un "problema" per nessuno... (Ihihih, adesso mi uccidete!! :) )
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Power ha scritto:Perchè uno che fa l'incursore non si fa chiamare semplicemente paracadutista della Folgore allora? Perchè uno che fa l'alpiere non si fa chiamare alpino? Non dico di farsi chiamare esclusivamente Ranger, anche Alpino Paracadutista, ma in fondo è pur sempre la loro qualifica/specializzazione (e ottenuta tra l'altro con non poca fatica e in non poco tempo!!)!! Se si fossero chiamati, che ne so, "Arditi", avresti avuto lo stesso senso di fastidio? O è il termine inglese/americano che ti irrita? Perchè quello è un altro discorso. Poi se tu conosci solo i cartoni animati e credi che Ranger sia solo una guardia forestale canadese... A proposito, nessuno dice niente che esistano anche le Guardie Forestali "Ranger" in Italia? Ho letto su più di qualche giornale che vengono chiamati così, eppure sembra non essere un "problema" per nessuno... (Ihihih, adesso mi uccidete!! :) )
Io non discuto il fatto che brevettarsi come ranger sia cosa dura, faticosa e pure qualificante. E so benissimo, grazie, che non ci riferisce a quelli di yoghi (in USA, Yellowstone ad esempio). Quello che discuto è il farsi chiamare ranger. Perchè i ranger sono gli americani. Gli Alpini Paracadutisti sono di più e meglio. Già  fin dai tempi della Leva (quella dei fancazzisti, ricattati, moralmente inferiori e che ci stavano per scherzo) un Alpipara dopo la SMIPAR si prendeva pure i brevetti di sci e roccia, diventando così i più brevettati di tutti. Oggi aggiungono quello di ranger.

Perchè quindi questa voglia di chiamarsi ranger? Perchè così all'estero capiscono di che cosa si tratta? Basta che nell'ambiente si sappia che gli Alpipara sono anche brevettati ranger (mentre gli Americani sono solo brevettati ranger) e magari far venire qualche ranger USA a prendersi il brevetto di istruttore Alpipara (se non esiste, io farei di tutto per istituire la cosa, e di "venderla" all'estero non, al contrario, importare un nome), così come si fece all'inizio con i nostri mandati in America. E magari manderei pure qualcuno in India e/o Pakistan a frequentare le loro scuole di guerra in alta montagna, e far poi trasferire quelle esperienze all'interno del Reggimento. Perchè sono costoro, oggi, che possono insegnare a tutto il mondo come si combatte sopra i 5.000 metri. Nessun altro.

Volersi chiamare ranger è, dal mio punto di vista, estremamente riduttivo e sminuente. Un Alpino Paracadutista è di più di un ranger. Dovrebbe essere "il meglio" dell'E.I., e, quindi, dovrebbe chiamarsi con un nome Italiano, portare un copricapo che lo distingua a prima vista da tutti gli altri apparteneti alle SOF mondiali (e ne hanno ben due di copricapi così: la Norvegese e il Cappello Alpino. Per distinguersi ce n'è d'avanzo), ed essere orgoglioso di essere un Alpino Paracadutista.

In questo modo, forse, sarebbe il Ranger USA a sapere che in giro c'è qualcuno più preparato di lui, e sarebbe lui, l'Americano, a portare il brevetto "Alpipara" sulla sua giubba.

Ciao
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Caro Power, il mio commilitone lo conosco ed è uno che va fiero del suo Cappello, sarà  anche orgoglioso di avere il brevetto ranger, ma si continuerà  a definire un Alpino Paracadutista, stanne certo.
Sul fatto di copiare termini esteri quoto in tutto il post qua sopra di Federico: chi altro al mondo ha un Cappello alpino con il fregio degli Alpini parà ????????? Un premio a chi risponde! :twisted:
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linzen
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Federico ha scritto: In questo modo, forse, sarebbe il Ranger USA a sapere che in giro c'è qualcuno più preparato di lui, e sarebbe lui, l'Americano, a portare il brevetto "Alpipara" sulla sua giubba.
Parole sante.
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Quello che discuto è il farsi chiamare ranger. Perchè i ranger sono gli americani...Perchè quindi questa voglia di chiamarsi ranger? Perchè così all'estero capiscono di che cosa si tratta?

Il fatto del termine in inglese non dipende dal reparto ma da chi lo ha scelto e approvato (immagino lo SME o qualche Ministero), ma credo che se si fossero chiamati con un nome italiano lo avrebbero usato nello stesso modo in cui usano Ranger.

E magari manderei pure qualcuno in India e/o Pakistan a frequentare le loro scuole di guerra in alta montagna, e far poi trasferire quelle esperienze all'interno del Reggimento.

Il reparto ha sempre effettuato esercitazioni all'estero, anche con Corpi Speciali del Medio Oriente.

In questo modo, forse, sarebbe il Ranger USA a sapere che in giro c'è qualcuno più preparato di lui,

Lo sa già , dato che un sottufficiale del Monte Cervino, un loro allievo, è diventato loro istruttore!! :D

Il discorso sui tempi della Leva (quella dei fancazzisti, ricattati, moralmente inferiori e che ci stavano per scherzo) non lo approvo nemmeno io, perchè non è certo colpa loro se l'esercito era quello che era, loro eseguivano ordini e basta (e credo che lo facessero nel migliore dei modi, che fosse per la licenza o perchè ci credevano davvero!!).

Forse il problema non sta nel fatto di volersi chiamare Ranger, ma nel non riconoscersi ALPINI Paracadutisti. In fondo ormai i volontari (e anche i sottuff. e gli uff.) che arrivano al reparto vengono addestrati come Ranger(s) (dato che è in inglese!! :wink: ), acquistandone mentalità , modi di fare e di vedere le cose ecc. Invece ai tempi della leva venivano addestrati come Alpini e si sentivano quindi Alpini. Non so se riesco a spiegarmi, ma in definitiva non avendo fatto vita da Alpino forse non riescono a riconscercisi. (mamma mia, mi servirebbe un bel corso di italiano!! :roll: )
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Dimenticavo:
Intendi dire che siccome uno fa il corso ranger, poi vuole farsi chiamare come il sorvegliante di Yoghi e Bubu?
Non vuole farsi chiamare come il sorvegliante di Yoghi e Bubu, ma come una delle famose forze speciali americane... credo ci sia una bella differenza!!
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Ok, il concetto ora è chiaro. Ciao! :wink:
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Hellis
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Power ha scritto:Dimenticavo:
Intendi dire che siccome uno fa il corso ranger, poi vuole farsi chiamare come il sorvegliante di Yoghi e Bubu?
Non vuole farsi chiamare come il sorvegliante di Yoghi e Bubu, ma come una delle famose forze speciali americane... credo ci sia una bella differenza!!
...ah e io che pensavo a uolchèer tecsas rènger...
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Power ha scritto:Quello che discuto è il farsi chiamare ranger. Perchè i ranger sono gli americani...Perchè quindi questa voglia di chiamarsi ranger? Perchè così all'estero capiscono di che cosa si tratta?

Il fatto del termine in inglese non dipende dal reparto ma da chi lo ha scelto e approvato (immagino lo SME o qualche Ministero), ma credo che se si fossero chiamati con un nome italiano lo avrebbero usato nello stesso modo in cui usano Ranger.

E magari manderei pure qualcuno in India e/o Pakistan a frequentare le loro scuole di guerra in alta montagna, e far poi trasferire quelle esperienze all'interno del Reggimento.

Il reparto ha sempre effettuato esercitazioni all'estero, anche con Corpi Speciali del Medio Oriente.

In questo modo, forse, sarebbe il Ranger USA a sapere che in giro c'è qualcuno più preparato di lui,

Lo sa già , dato che un sottufficiale del Monte Cervino, un loro allievo, è diventato loro istruttore!! :D

Il discorso sui tempi della Leva (quella dei fancazzisti, ricattati, moralmente inferiori e che ci stavano per scherzo) non lo approvo nemmeno io, perchè non è certo colpa loro se l'esercito era quello che era, loro eseguivano ordini e basta (e credo che lo facessero nel migliore dei modi, che fosse per la licenza o perchè ci credevano davvero!!).

Forse il problema non sta nel fatto di volersi chiamare Ranger, ma nel non riconoscersi ALPINI Paracadutisti. In fondo ormai i volontari (e anche i sottuff. e gli uff.) che arrivano al reparto vengono addestrati come Ranger(s) (dato che è in inglese!! :wink: ), acquistandone mentalità , modi di fare e di vedere le cose ecc. Invece ai tempi della leva venivano addestrati come Alpini e si sentivano quindi Alpini. Non so se riesco a spiegarmi, ma in definitiva non avendo fatto vita da Alpino forse non riescono a riconscercisi. (mamma mia, mi servirebbe un bel corso di italiano!! :roll: )
Facciamo che non giochiamo con le parole. :D

Io non ho parlato di esercitazioni, ma di frequenza ai corsi in Pakistan e India. Non è la stessa cosa, credo. Entrambe quelle FF.AA. dipsongono di scuole di guerra in alta montagna. E oggi, mentre noi scriviamo, qualche migliaio di soldati Pakistani e Indiani si fronteggiano a circa 6.000 metri di quota.

La Leva: si faceva quello che si faceva perchè ce lo ordinavano. Sarebbe molto meglio se chi oggi sproloquia di ricatti e spessore morale pensasse molto bene a ciò che ha detto. Fra le altre cose, il ricatto è un reato. E il bello è che nessuno dei suoi colleghi in servizio od in pensione ha avuto alcunchè da ridire. Complici? Mi rifiuto di pensarlo. Distratti forse...

Ranger (senza "s" perchè in Italiano le parole straniere si adottano invariate. Si dice film e non films, computer e non computers eccetera. Certo, se uno "vuò fa' l'americano" fino in fondo allora, vada per Rangers :lol: ), sono gli Americani, punto e basta.

Alpini Paracadutisti sono gli Italiani, punto e basta.

Gli Alpini Paracadutisti prendono anche il brevetto ranger.

Se i Ranger, quelli veri, gli Americani, sapessero sul serio che in giro c'è gente più preparata di loro, a Bolzano ci sarebbero Ranger USA a brevettarsi Alpini Paracadutisti. A cui alla fine del corso si darebbe un bel distintivo con su scritto Alpini Paracadutisti, ALPIPARA o altro. E stai certo che in un caso del genere, i Ranger USA non smetterebbero di sentirsi Ranger e non insisterebbero per farsi chiamare Alpipara.

Uno conto è acquisire la qualifica di ranger, tutt'altra cosa è farsi chiamare ranger. E' questione di comunicazione, anche.

Il reparto si chiama 4° Reggimento Alpini Paracadutisti dal 2004, quando il Battaglione Monte Cervino venne inglobato dal rinato Reggimento. Di ranger, nel sito E.I. si parla solo a livello di qualifica, tra le tante altre che il personale deve acquisire per essere, immagino, considerato impiegabile al 100% ed essere cioè un Alpino Paracadutista a tutti gli effetti.

Perchè è questo il punto a mio modesto avviso: voi vedete nel "ranger" il massimo dell'essere fico, io ci vedo, invece, solo uno dei molti brevetti che si devono acquisire per essere Alpino Paracadutista. Il più fico di tutti, anche dei Ranger USA.

Nomen omen in pratica.

Se poi non si sentono Alpini (Paracadutisti), per i motivi che dici tu, nessun problema.

Rendano il Cappello Alpino (che gli fa vergogna), rendano la Norvegese (che fa Naja), indossino il basco che desiderano tanto e che al 99,9% hanno pure già  comprato e via così.

Ma rendano anche il Fregio con l'Aquila che fa fighissimo e, soprattutto, rendano anche la Bandiera di Guerra che dovrebbero onorarsi di servire. Perchè a quell'Aquila e quella Bandiera chi è venuto prima di loro, e di cui oggi loro sono gli eredi (forzati direi), ci teneva tanto, anche troppo. Non mi pare giusto insultarli. E dire di non sentirsi Alpini in un Reggimento Alpino, erede della bandiera del 4° Reggimento Alpini è indiscutibilmente un insulto.

Si facciano chiamare 1° Reggimento ranger e morta lì. E le tradizioni, e le medaglie, se le facciano/guadagnino da soli.

Ciao
Ultima modifica di Federico il gio ago 11, 2005 4:59 pm, modificato 1 volta in totale.
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