Vi risulta che i principali ponti del FVG (pinzano,dignano,casarsa,ecc) risultassero predisposti per alloggiare esplosivo?
Da mie fonti risulta di si.
Il ponte di Dignano ad esempio a dei fori che lasciano pensare proprio a questo.
Cerco notizie al riguardo.
Ciao
qui si possono vedere alcune foto (anche se ormai penso che la maggior parte di noi abbiano visto di persona.
Sono sempre rimasto perplesso però da questi presunti fornelli da mina. Mi chiedo, ma è stato costruito il ponte predisponendolo per essere minato, oppure si tratta di cose che sono state in qualche modo "aggiunte" dopo? Non penso che sia semplice modificare i piloni a ponte già costruito per inserire dei fornelli da mina...
Intervenire sui piloni di un ponte già costruito per predisporre dei fornelli da mina comporta di certo un bel lavoretto.
Però molti ponti risultano essere stati costruiti nel periodo fra le due Guerre e non sò francamente se esistevano all'epoca prescrizioni particolari affinchè tutti i nuovi ponti venissero costruiti con fornelli da mina.
Quando questo inverno ci siamo trovati a Dignano per un giretto in zona, nel bar luogo del ritrovo erano esposte alle pareti le fotografie di quando il ponte è stato costruito. Non ricordo l'anno, ma ritengo fosse i primi del '900.
Sarebbe da vedere se altri ponti, oltre a quello di Dignano, presentano i fornelli da mina.
Ad esempio del ponte di Pieris sull'Isonzo, costruito dopo la I Guerra, non ricordo di avere mai visto fornelli da mina sui piloni. Ma potrei sbagliarmi. Verificherò.
Stefano
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«Oltre la morte, Fanteria d'Arresto»
tutti i manufatti stradali e ferroviari costruiti a ridosso delle zone di confine nel periodo pre bellico erano già predisposti per la loro distruzione. Mi risulta che anche altri manufatti costruiti nel periodo "d''oro" in zone di facilitazione avessero camere da mina o altri dispositivi per la loro rapida distruzione. Le interurzioni erano predisposte anche nelle gallerie e particolari tratti stradali.
La manutenzione, il caricamento e il brillamento delle interruzioni era compito del genio minatori specialità aimè scomparsa.
La max trid.
Alcuni dei grossi piloni cilindrici della nuova autostrada in FVG (nel tratto Campiolo.Chiusaforte) hanno in alto,proprio sotto la sede stradale delle aperture. Forse anche queste predisposte per speditive cariche di demolizione.
Servirebbe un tecnico in costruzioni. Mi risulta però che molti fori o nicchie sono funzionali alla costruzione dei piloni e servivano per agganciare i ponteggi e i macchinari per la posa delle travi.
Questa immagino che non sia stata la "cantinota" del 52 Alpi a Tanamea ( se qualcuno vuol verificare...ma non mi sembra che i mattoni siano funzionali nella struttura di un ponte)
Ho unito le foto perchè a causa dello spazio ristretto non riuscivo a inquadrare il tutto.
Ha ragione tracer.
Alcuni fori nei piloni e nelle gettate di cemento armato dei piloni stessi sono funzionali al "varo" delle travi di sostegno per la realizzazione della carreggiata, sia nei ponti sia nei viadotti.
Ad esempio, se vi capitasse di passare, nel sud, dopo Cosenza, vedrete molti fori quadrati nelle gettate dei piloni di sostegno dei viadotti, sotto il piano viabile, ma non penso si sia pensato di minarli per evitare invasioni ...
Comunque, tutti i ponti nella zona confinaria penso fossero soggetti al minamento, con fornello predisposto o no: io l'ho visto fare più volte al ponte romano di Premariacco, con i genieri che si calavano con corde e imbragature.
Le scalette e i fornelli predisposti erano, sicuramente, un notevole ausilio, ma da quanto ho potuto notare non erano presenti dappertutto.
Tempo fa, parlando con un conoscente di Buriasco (ufficiale geniere a Udine, mi par di ricordare) si parlò anche di fornelli predisposti per cariche su strade, provenienti dal confine, dove far crollare la stessa roccia, creando un ostacolo naturale per frenare, anche in tal modo, l'avanzata dell'eventuale invasore.
Cosa fatta giustamente notare ancora da cavalli un po' più su.
i viadotti o ponti di recente costruzione in cemento armato per la loro demolizione erano/sono sufficienti delle cariche cave lineari disposte opportunamente , pertanto con opportuni calcoli che ogni geniere deve essere in grado di eseguire la demolizione risulta facile.
Per i fornelli "stradali" la prossima volta che andrò in visita ad amici provvederò a fotografarli!
saluti la max trid.
ps per F.120 eccellente la peverà !!!!!
In riguardo alla creazione di ostacoli artificiali vi trasmetto la mia esperienza personale, come geniere alpino della Tridentina (12/78). La zona di addestramento/competenza era l'alta Val d'Isarco e la Val Pusteria con annesse valli laterali, dove la maggior parte dell'addestramento era svolto in alta Val Pusteria, considerando la zona come probabile soglia di accesso da parte del Patto di Varsavia. Tutti i ponti/viadotti erano predisposti per la distruzione. Non e' necessario il fornello da mina per la distruzione. Vi erano anche piani per causare frane in modo da ostruire la viabilita' stradale. Nel estate del 79 partecipai ad una esercitazione dove il Passo di Monte Croce Comelico e il valico di Versiaco vennero minati con armi nucleari , qualora le armi nucleari tattiche della III Brigata Missili (con un reparto stazionato permanentemente all'imbocco della Val Pusteria fino al 1981) non avessero raggiunto il loro impiego. Diverse volte durante gli addestramenti le fortificazioni in disuso della zona ( e l'alta Val Pusteria ne e' piena ) vennero usate come ricovero occasionale personale o materiali. Nel estate del 79 le fortificazioni dismesse ad alta quota sovrastanti il Passo di Monte Croce Comelico vennero usate dai pionieri Tridentina come ricovero e base di partenza marce, vi assicuro il freddo e l'umidita' al'interno erano "sostanziali".
Esattemente, era la III missili, basco nero e sul braccio un missile bianco in campo blu. Ai tempi del mio servizio mil. 12/78 vi era un reparto ad Elvas nei pressi di Bressanone. Indubbiamente in ambiete montano, un reparto cosi' dava nell'occhio. Era misto artiglieri e fucilieri in costante addestramento, con aggregato un reparto US Army in carico delle testate nucleari. un paio di volte noi pionieri alpini fummo incaricati di pulire (pulire nel senso letterale della parola) fortificazioni ex vallo in disuso, in seguito usate da questo reparto come ricoveri provvisori.
per quanto ne so io durante la guerra fredda tutti i ponti ed i viadotti costruiti in zone strategicamente sensibili disponevano non di fornelli di mina ma di particolari agganci metallici per fissare le cariche cave "allungate". Queste avevano una forma tipo tegola e opportunemente posizionate in fila permettevano di causare tagli nei punti sensibili delle strutture per causarne il collasso. Gli enti civili che costruivano queste opere stradali o ferrovierie erano quindi obbligati a sottostare a queste "regole" militari.