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Ordine di battaglia Julia

Ragazzi, sapreste indicarmi l'ordine di battaglia della divisione Julia durante la campagna di Russia?
Merci :roll: :)
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wintergreen
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Da Ceva Le forze armate” ed Utet

Divisione alpina Julai(3)
Comandante: gen. B. Umberto Ricagno.
Capo di SM Col Giuseppe Molinari

Quartire genenrale
415 e 416' Sezione Carabinieri da montagna.
3 Autodrappello per C.do Divisione alpina.
202 Ufficio Posta Militare.

41 e 83 Compagnia alpini cannoni controcarro da 47/32.

8 Reggimento Alpini (col. Armando Cimolino) su:
Comando e Compagnia Comando di Reggimento;
Tre Battaglioni Alpini:
Tolmezzo, Gemona,Cividale, ciascuno su:
Cp. C.do, tre‚ Cp. Alpini, una Cp. armi accompagnamento;
308' Sezione alpina di sanità 
814 Ospedale alpino da campo;
8 Nucleo di sussistenza;
283Sezione salmerie.

9 Reggimento Alpini (col. Fausto Lavizzari) su:
Comando e Compagnia Comando di Reggimento;
Tre Battaglioni Alpini:
Vicenza, L'Aquila, Val Cismon; ciascuno su;
Cp. C.do, tr‚ Cp. Alpini, una Cp. armi accompagnamento;
309 Sezione alpina di sanità ;
630 Ospedale alpino da campo;
9 Nucleo di sussistenza;
29 Sezione salmerie.

3 Reggimento artiglieria Alpina (col. Pietro Gay) su:
Comando e Reparto Comando di Reggimento;
Gruppi Conegliano e Udine ; ciascuno su :
tre‚ Batterie obici da 75/13 e Reparto munizioni e viveri;
Gruppo Val Piave su :
due Batterie obici da 105/11 e Reparto munizioni e viveri.
45 e 47 Batteria contraerei da 20 mm.
77 Batteria cannoni controcarro da 75/39 (6 pezzi).

III Battaglione misto Genio su:
Compagnia artieri;
Compagnia telegrafistie e marconisti
Sezione fotoelettricisti

303 sezione alpina di sanità 
628,629,633,813 Ospedale da campo

111 sezione di sussteinza

207 autoreparto misto(5 sezioen + una auotbaotti)
8 reparto salmerie
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Contavo sulla tua bravura a vantaggio sia di carristi che di alpini!
Grazie. :lol: :)
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wintergreen
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Lo sai cher queste cose sono sempre a disposizione!
Se ti interessa sto scannerizzando, sempre dal libro di Ceva, l'Odb del CSIR e dell'ARMIR.
Mi ero ripromesso di farlo tra qualche tempo, ma se ti serve posso anticipare.
Bricchetto
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Si, m'interessa, ma fallo con calma. Quando lo avrai lo maderai, senza fretta. Grazie!
Ale
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jolly46
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Provvedo anch'io a girare qui su Vecio, forum alpino, la risposta data a Bric su Ferreamole che penso possa essere di interesse per molti:


L’ordine di battaglia riportato da Wintergreen e ripreso dall’opera di Ceva coincide perfettamente con quello riportato nella monografia ufficiale dell’Ufficio Storico dell’Esercito “Le operazioni delle unità  italiane sul fronte russo”.
Può essere interessante aggiungere che il Gen. Rasero nel suo fondamentale “Alpini della Julia” indichi che il gruppo “Val Piave” era su tre batterie e non su due e che alle dipendenze del 3° rgt. artiglieria alpina ci fosse anche un Gruppo misto che raggruppava le batterie contraerei 45^ e 47^, la 77^ controcarri ed una batteria mortai da 81.
A chi dare credito, al Gen. Rasero od all’Ufficio Storico che sicuramente possiede i documenti originali (che peraltro Rasero avrà  senz’altro esaminato)?
Ci viene in aiuto il Gen. Ricchezza che nel suo “Gli Alpini in Russia” riporta la composizione dei reparti e, soprattutto, riporta anche i nomi di tutti gli Ufficiali che ne facevano parte.
Qui nel “Val Piave” le batterie elencate sono effettivamente tre 35^, 36^ e 39^ ed è riportata anche la composizione del Gruppo misto come sopra riportata, ovviamente ci sono anche i nomi di tutti gli Ufficiali compresi quelli medici e questo sembra dare conferma all’esattezza dei dati citati dal Gen. Rasero.
Tutto ciò è spiegabile forse con il fatto che eventuali variazioni possono essersi verificate dopo la partenza della divisione dall’Italia e quindi le relative notizie sono certamente riportate nei diari storici cui ha sicuramente attinto il Gen. Rasero per la stesura delle sue pregevoli opere.

Resta peraltro anche il fatto che i gruppi “Val Camonica” (Tridentina) e “Val Po” (Cuneense) anch’essi equipaggiati con il materiale francese di preda bellica da 105/11 come il “Val Piave”, erano effettivamente su due batterie e che i reggimenti di artiglieria alpina di queste due divisioni non costituirono il Gruppo Misto.


Aggiunge poi Bricchetto:

Il motivo della mia curiosità , è che sto leggendo "la Julia muore sul posto", di Tognato e sto cercando d'incrociare la narrazione degli episodi con quella di "100.000 Gavette".
Ancora, se ho inteso bene, protagonista del libro di Bedeschi dovrebbe essere la 26° Btr. del Gruppo Conegliano.


E su questo punto ecco il mio successivo intervento:


Bedeschi nel suo capolavoro parla della “ventisei” ma in realtà  la batteria del “Conegliano” protagonista delle sue mirabili pagine è la 13^ (le altre due batterie erano la 14^ e la 15^, nel libro trasformate in “ventotto” e “trenta”).
Credo ti farà  piacere leggere il quadro degli Ufficiali della 13^ batteria in Russia con fra parentesi i nomi usati da Bedeschi nel suo libro:
Cap. Ugo D’Amico (Reitani)
Ten. Fausto Broggi (Brogli)
Ten. Gino Dall’Armi (Dell’Alpe)
S.Ten. Aldo Corbellini (Perbellini)
S.Ten. Riccardo Ferrari (Ferrieri)
S.Ten. G.Pietro Simoni (Di Nemi ?)
S.Ten. Carlo Pandolfi (Candioli ?)
S.Ten. med. Giulio Bedeschi (Serri)
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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Federico
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Ciao Jolly,

ottimo post il tuo.

Ho un solo dubbio, che credo abbia pure tu dato il punto di domanda:

di Nemi secondo me è il nome vero, cioè Bedeshi non lo cambiò nello scrivere il suo romanzo.

Dovrebbe trattarsi del Sten Gianfranco Ucelli di Nemi, che fece parte del 3° Rgt Artiglieria Alpina. Ho qualche dubbio sulla grafia esatta sia del nome dato che l'ho anche trovato indicato come Gian Franco, sia del cognome, trovato indicato anche come Uccelli.

In ogni caso il Sten di Nemi è l'autore di alcune tra le più celebri foto degli Alpini in Russia, pubblicate su quasi tutti i libri che trattano dell'argomento.

Ciao
Art. Federico
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jolly46
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In effetti il punto di domanda esprime i miei dubbi ed incertezze sul corretto accostamento e quindi penso che la tua osservazione sia giusta.
Nel libro poi ove si parla di Di Nemi sembra in effetti che non appartenga alla "ventisei".
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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jolly46 ha scritto: (...)
Aggiunge poi Bricchetto:
Il motivo della mia curiosità , è che sto leggendo "la Julia muore sul posto", di Tognato e sto cercando d'incrociare la narrazione degli episodi con quella di "100.000 Gavette".
Ancora, se ho inteso bene, protagonista del libro di Bedeschi dovrebbe essere la 26° Btr. del Gruppo Conegliano.

E su questo punto ecco il mio successivo intervento:

Bedeschi nel suo capolavoro parla della “ventisei” ma in realtà  la batteria del “Conegliano” protagonista delle sue mirabili pagine è la 13^ (le altre due batterie erano la 14^ e la 15^, nel libro trasformate in “ventotto” e “trenta”).
Credo ti farà  piacere leggere il quadro degli Ufficiali della 13^ batteria in Russia con fra parentesi i nomi usati da Bedeschi nel suo libro:
Cap. Ugo D’Amico (Reitani)
Ten. Fausto Broggi (Brogli)
Ten. Gino Dall’Armi (Dell’Alpe)
S.Ten. Aldo Corbellini (Perbellini)
S.Ten. Riccardo Ferrari (Ferrieri)
S.Ten. G.Pietro Simoni (Di Nemi ?)
S.Ten. Carlo Pandolfi (Candioli ?)
S.Ten. med. Giulio Bedeschi (Serri)
Grazi, grande Jolly.
sapevo di D'Amico e della 13°.
Prima o poi vincerò la mia pigrizia, e avrete copia di una bella sopresa che mi ha fatto conoscere la cosa.
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Federico
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D'Amico fu un grande: fu lui a portare il celebre "Pezzo Ardito" in quota su non ricordo più quale celebre ed insaguinato monte dell'Albania, in linea al fianco degli Alpini.

Nessuno pensava di rivederlo vivo, ed invece, qualche giorno dopo, lui, i suoi Serventi ed il loro 75/13 poterono ridiscendere. Lo scudo era tutto sforacchiato dai proiettili, segno visibile dell'intensità  degli scontri.

Indovinello: chi era il Comandante della Batteria in quel periodo?

Ciao
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Federico ha scritto:
...no visibile dell'intensità  degli scontri.

Indovinello: chi era il Comandante della Batteria in quel periodo?

Ciao
:?: :?: :?:

Nessuno?!

Nemmeno un tentatvivo o una richiesta di "aiutino"?

Eppure mica era un signor Nessuno qualsiasi :roll: :roll:
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Gian Luca
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Federico ha scritto:
Federico ha scritto:
...no visibile dell'intensità  degli scontri.

Indovinello: chi era il Comandante della Batteria in quel periodo?

Ciao
:?: :?: :?:

Nessuno?!

Nemmeno un tentatvivo o una richiesta di "aiutino"?

Eppure mica era un signor Nessuno qualsiasi :roll: :roll:
Prima del fronte Russo era stato promosso a maggiore?
E siccome aveva un fisico forte, ed era alto e ben fatto, lo assegnarono all'artiglieria alpina... (M. Rigoni Stern)
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Gian Luca ha scritto:
Federico ha scritto:
Federico ha scritto:
...no visibile dell'intensità  degli scontri.

Indovinello: chi era il Comandante della Batteria in quel periodo?

Ciao
:?: :?: :?:

Nessuno?!

Nemmeno un tentatvivo o una richiesta di "aiutino"?

Eppure mica era un signor Nessuno qualsiasi :roll: :roll:
Prima del fronte Russo era stato promosso a maggiore?
Non mi risulta che sia andato in Russia.

Se ne tornò in Italia e riprese la sua attività .

Ciao
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Federico ha scritto:D'Amico fu un grande: fu lui a portare il celebre "Pezzo Ardito" in quota su non ricordo più quale celebre ed insaguinato monte dell'Albania, in linea al fianco degli Alpini.

Nessuno pensava di rivederlo vivo, ed invece, qualche giorno dopo, lui, i suoi Serventi ed il loro 75/13 poterono ridiscendere. Lo scudo era tutto sforacchiato dai proiettili, segno visibile dell'intensità  degli scontri.

Indovinello: chi era il Comandante della Batteria in quel periodo?

Ciao
Il monte era sicuramente il Golico.
Se il capitano comandante della 26 in Grecia se ne tornò in Italia, la cosa divente difficile assai....
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Bricchetto ha scritto:
Federico ha scritto:D'Amico fu un grande: fu lui a portare il celebre "Pezzo Ardito" in quota su non ricordo più quale celebre ed insaguinato monte dell'Albania, in linea al fianco degli Alpini.

Nessuno pensava di rivederlo vivo, ed invece, qualche giorno dopo, lui, i suoi Serventi ed il loro 75/13 poterono ridiscendere. Lo scudo era tutto sforacchiato dai proiettili, segno visibile dell'intensità  degli scontri.

Indovinello: chi era il Comandante della Batteria in quel periodo?

Ciao
Il monte era sicuramente il Golico.
Se il capitano comandante della 26 in Grecia se ne tornò in Italia, la cosa divente difficile assai....
:lol:

Difficile ma non impossibile. Diciamo che fin da prima dell'entrata in guerra, il nostro (che era di Complemento), ricopriva alti ed importanti incarichi in un certo entourage MOLTO vicino al potere di allora.

Andò a combattere quella guerra, insieme a molti altri suoi "colleghi". Bisognava dare l'esempio...

Quando tornò, rimise gli abiti borghesi e riprese, come ho detto, la sua attività  di prima.

Poi, un certo giorno di un certo luglio... Verona...

:lol: Credo di avervi almeno inquadrato l'ambiente e la cerchia entro cui approfondire le ricerche, o almeno lo spero :)

Ciao

P.S.: Bedeschi non ne parla mai, che mi risulti, nei suoi romanzi anche perchè lui arrivò alla Tredici quando la Campagna di Grecia era già  terminata.
Art. Federico
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