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Questa non la sapevo!!!

Dal sIto Cravatte rosse 1 San Giusto :el 1 Rgt San Giusto
http://www.1sangiusto.com/1/upload/la_s ... l_2008.pdf
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Dal 2004, in seguito allo scioglimento del Battaglione Alpini “Edolo”, che curava l’addestramento delle reclute alpine, il “San Giusto” provvedeva ad addestrare anche le reclute di leva destinate alle Truppe Alpine.
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1°San Giusto
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Re: Questa non la sapevo!!!

In effetti ricordo di aver visto qualche foto dei giuramenti del 1° San Giusto dove si vedevano dei militari che portavano il cappello alpino a differenza degli altri che avevano il basco. Del resto già in precedenza il San Giusto addestrava il personale destinato al V Corpo d'Armata, e per un periodo non soltanto quelli assegnati ai reparti logistici e ai supporti tattici ma anche gli operativi come ad esempio i lagunari. Più in generale la storia addestrativa legata al San Giusto è piuttosto variegata. Già quando nasce come reparto operativo nel 1975, nella stessa caserma Vittorio Emanuele III sede del battaglione, è collocata anche la Compagnia Fanteria Truppe Trieste che addestra il personale destinato al 1° San Giusto, al 14° Artiglieria Murge e al reparto Comando e Trasmissioni Truppe Trieste. Dal 1986, con l'inserimento del San Giusto nella Brigata Vittorio Veneto, la compagnia diviene Compagnia Vittorio Veneto con il compito di addestramento reclute per la Brigata; da quel che so la compagnia aveva anche un proprio fazzoletto da collo, diverso da quello del San Giusto e degli altri reparti della Vittorio Veneto.
1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"
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Re: Questa non la sapevo!!!

Ottimo aggiornamento, grazie.
L a mia sorpresa deriva anche dal fatto che un reparto del 1º Comando delle forze di difesa facesse da BAR anche al Comando TA. D'altra parte in quel periodo erano già spariti sia il 16 che il 18 RAR e la leva stava finendo quindi le unità addestramento stavano perdendo di importanza..
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Re: Questa non la sapevo!!!

Mah! Per me certe scelte rimangono sempre un po' misteriose. Chissà poi perché il 1° San giusto e non l' 85° a Montorio Veronese. Comunque qualche volta mi sono stupito anche delle motivazioni di spostamento dei reparti e di chi poteva proporle. Ad esempio tre anni fa il Comandante del CME Friuli-Venezia Giulia mi disse che aveva proposto lo spostamento dell' 11°Rgt bersaglieri dalla sede di Orcenico (PN) a Trieste e che si era discusso sulla possibilità di farlo anche se poi finì tutto nel nulla. Sinceramente pensavo che proposte o richieste sullo spostamento di reparti operativi avenissero solo a livelli più elevati ma evidentemente sbagliavo.
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Re: Questa non la sapevo!!!

Sono un testimone diretto di quel periodo di transizione: appartenevo al 1° Scaglione 2004 ed ero stato precettato con destinazione 18° R.A.R. “Edolo” in Merano, per poi essere “dirottato” al 1° R.A.R. “San Giusto” in Trieste (cercando nelle vecchie discussioni del forum dovrebbero ancora esserci i miei interventi dell’epoca).
Nel 2004 i contingenti di leva erano ormai molto ridotti, in quanto gran parte dei ragazzi con obblighi di leva si arruolava come VFA, il che permetteva, in cambio di due mesi di ferma in più e della disponibilità all’impiego all’estero, di scegliere la sede di destinazione e di percepire un piccolo stipendio.
Per l’addestramento delle reclute di leva furono mantenuti tre R.A.R., il 1° “San Giusto”, il 78° “Lupi di Toscana” ed il 123° “Chieti”; mentre tutti gli altri furono mantenuti in vita per alcuni mesi ma senza compiti addestrativi. I VFA erano di regola addestrati direttamente presso il reggimento d’impiego (nei tre R.A.R. se destinati a enti/comandi territoriali), mentre per addestrare i VFB c’erano i cinque R.A.V. (17° “Acqui”, 47° “Ferrara”, 80° “Roma”, 85° “Verona”, 235° “Piceno”).
In quell’anno la situazione delle Truppe Alpine era questa: la “Taurinense” e gran parte della “Julia” e dei supporti erano alimentate da VFB e VSP; il Centro Addestramento Alpino di Aosta, l’8° Alpini ed il 24° Re.Ma. erano alimentati da VFA; infine erano alimentati da soldati di leva soltanto il 16° “Belluno”, il 18° “Edolo” (entrambi ridotti alla sola CCS, furono poi sciolti a fine anno) ed alcune sparute posizioni “da tappabuchi” in tutti gli altri reparti alpini.
Per quel che riguarda il mio scaglione, le reclute destinate a reparti alpini erano molto poche, circa una ventina (su una compagnia di circa 120 reclute); le destinazioni, come ho scritto, erano per lo più da “tappabuchi” in incarichi di tipo logistico: quasi tutti negli uffici del Comalp di Bolzano o all’ormai morente 18° “Edolo”, uno andò nella fanfara della “Julia”, uno al 7° Alpini a Feltre come autista; io andai al Distaccamento del 7° di Bassano (base logistica-addestrativa) ma in servizio al Sacrario di Cima Grappa per tutti i restanti mesi di naja.
Riguardo alle vostre osservazioni: nel 2004 credo che la scelta fosse ricaduta su Trieste e non su Montorio Veronese in quanto all’85° erano addestrati solo i VFB, che facevano tre mesi di corso. All’epoca il 1° “San Giusto” non dipendeva più dal Comando 1° FOD, ma dall’Ispettorato RFC (Reclutamento e Forze di Completamento) ed alimentava, come ci dissero, tutti i reparti collocati “da Montichiari a Muggia, da Venezia a Colle Isarco”, ossia tutto il Nord-Est.
Grazie Winter per aver proposto questo argomento, che mi ha fatto riaffiorare molti ricordi dei primi tempi di naja.
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Re: Questa non la sapevo!!!

Grazie a te.
Hai fatto una perfetta ed esauriente rappresentazione di un momento di passaggio molto importante nella storia dell'EI.
La copio e me la tengo da parte.
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Re: Questa non la sapevo!!!

A quanto pare ci fu un precedente quasi trent'anni prima, a causa dell'inagibilità di molte caserme colpite dal terremoto del Friuli del 1976.
Tratto dal libro "I fanti ricordano il terremoto del Friuli" pubblicato nel 2016 dalla Sezione di Cividale dell'ANF.
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Re: Questa non la sapevo!!!

Confermo. Il nostro attuale Presidente dell'Associazione Cravatte Rosse del 1° San Giusto prestò servizio nel 1976 e ricorda perfettamente che gli Alpini, a seguito del terremoto, erano presenti nella caserma del San Giusto a Trieste.
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Re: Questa non la sapevo!!!

1°San Giusto ha scritto: sab mar 09, 2019 1:20 pm Confermo. Il nostro attuale Presidente dell'Associazione Cravatte Rosse del 1° San Giusto prestò servizio nel 1976 e ricorda perfettamente che gli Alpini, a seguito del terremoto, erano presenti nella caserma del San Giusto a Trieste.
è esatta la denominazione del caserma del san giusto "vittorio Emanulele III" ?
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Re: Questa non la sapevo!!!

cavalli ha scritto: sab mar 09, 2019 3:15 pm è esatta la denominazione del caserma del san giusto "vittorio Emanulele III" ?
Per quanto strano possa sembrare che "sciaboletta" avesse una caserma a lui dedicata (specie in epoca repubblicana), è proprio così!
La caserma prese tale nome perché fu proprio il suddetto VEIII ad inaugurare la struttura allorché dopo la Grande Guerra passò al Regio Esercito. :-k
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Re: Questa non la sapevo!!!

Tutto questo appartiene un po' alle stranezze italiane. Da un lato i Savoia in regime repubblicano dopo la guerra non si dovevano più nominare, e il San Giusto che portava nello stemma araldico anche i simboli di Casa Savoia venne chiamato così per legare il nome alla città che avrebbe dovuto difendere ed essendo anche a reclutamento locale, altrimenti si sarebbe dovuto chiamare 1° Re o 1° Savoia date le sue origini; dall'altro lato la caserma che ospitava il reparto continuò ad essere intitolata a Vittorio Emanuele III. Bisogna tuttavia ricordare che il 3° Rgt e poi Grp sq cavalleria appena qualche anno dopo la guerra riacquisì il nome di Savoia senza che, per quanto ne so, il fatto suscitasse grandi polemiche.
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Re: Questa non la sapevo!!!

Così come il 9° Regina fu denominato 9° Bari. Savoia avranno pensato fosse meno diretto di Re e Regina
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Re: Questa non la sapevo!!!

"Savoia Cavalleria" riebbe la propria denominazione perché era riferita alla regione geografica, non alla casa ex regnante; ma per un certo periodo dopo la guerra dovette mutare denominazione in "Gorizia Cavalleria", e abbandonare la cravatta rossa (sostituita dalla profilatura rossa alle fiamme).
Il nuovo nome attribuito al 1° Fanteria è un'assurdità, per quanto possa essere una bella cosa l'aver ricordato il patrono di Trieste, d'altronde nel nostro paese si preferisce oscurare il passato anziché affrontarlo con imparzialità e rigore... vedasi la recentissima e ingiusta polemica relativa a Norma Cossetto. Purtoppo un popolo che non ha memoria non avrà mai futuro... amara considerazione!
Il politicamente corretto spesso rasenta il ridicolo, ed a quanto pare esisteva già qualche decennio fa!
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Re: Questa non la sapevo!!!

Dimenticavo: oltre al fatto che nello stemma del battaglione San Giusto convivevano i simboli dei Savoia con l'alabarda di Trieste, portavamo la cravatta rossa come segno distintivo e chiaramente di origine savoiarda dal momento che il rosso era il colore predominante nello stemma dei Savoia. Per tutt'altro motivo l'XI bersaglieri porta la cravatta rossa, in quanto in passato era inserito nel 182° Rgt ft corazzato Garibaldi, a sua volta derivato dal reggimento di fanteria che traeva origine dalla divisione partigiana garibaldina la quale aveva combattuto nei balcani a fianco dei partigiani di Tito dopo l'8 settembre 43. Tutto questo per dire che la situazione dell'Esercito Italiano del dopoguerra era complessa, vi convivevano ufficiali e sottufficiali che avevano combattuto nelle formazioni partigiane, nei Gruppi di combattimento dell'Esercito di liberazione e pure molti di quelli che avevano militato nella RSI i quali, per forza di cose, ebbero una carriera limitata. Si diede un colpo al cerchio e uno alla botte, creando spesso delle contraddizioni tra simboli, memoria storica, tradizioni, per motivi di carattere politico.
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Re: Questa non la sapevo!!!

Verissimo, ma tra veri combattenti la pacificazione ci fu quasi subito.
L'astio e l'odio furono poi frutto della politica.

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