Beh, innanzitutto grazie!Dicevo, ecco due testimonianze, stranamente raccolte dalle mie parti, che nel tempo mi hanno fatto venire qualche dubbio su come stessero davvero le cose. Dubbi corroborati da qualche accenno trovato anche su questo forum (scrivo poco ma vi seguo molto
...)
1) Una persona che stimo particolarmente e non avvezza a spararle grosse, rammenta che durante il suo anno di leva, nel 1968, fu destinato presso una caserma soprannominata 'Fort Apache', suppongo perchè particolarmente esposta al confine con la Jugoslavia. Ebbene, una settimana prima del suo arrivo, durante una pattuglia un poco aggressiva a ridosso del confine, un ufficiale venne ucciso durante un conflitto a fuoco con una unità della JNA. Lui la riporta così come l'ha sentita, del tutto priva cioè di riferimenti di luogo o su come siano andate precisamente le cose, ma soprattutto priva di un qualunque riscontro mediatico. Se servisse ad inquadrare per bene l'episodio, posso provare a chiedere qualcosa di più circa il periodo esatto, ma questa persona, dopo avermi raccontato l'episodio, e soprattutto scoperto che mi interesso delle cose in grigioverde, ha cercato di minimizzare l'episodio, parlandomi di 'leggenda'.
2) Ho conosciuto un ex marinaio che, attorno al 1964, a bordo della propria unità, forse un pattugliatore d'altura, in un paio di occasioni intervenne per salvare pescherecci italiani sequestrati da unità della Marina Jugoslava. E, in un episodio particolare, per riportare indietro i nostri connazionali l'unità dovette aprire il fuoco con le armi di bordo, mettendo in fuga l'unità avversaria (forse una motovedetta).
Che il comportamento di Tito potesse essere ambiguo nei nostri confronti è cosa storicamente nota(soprattutto su quello che avrebbe potuto tenere nell'ipotetico caso di un'aggressione del Patto di Varsavia), però spulciando qua e la nei meandri della Rete sembra che l'ostilità maturata attorno al '53-'54 non si fosse del tutto sopita, anzi...