Qui non si sta parlando di comuni cittadini, che a casa loro - ancora un po', almeno - possono fare ciò che vogliono.
Si sta discutendo del presidente di una provincia della Repubblica Italiana, stipendiato - ma i soldi di Roma evidentemente non dispiacciono! - anche perchè ottemperi a precise disposizioni di legge.
Se non gli va si dimetta. Se resta al suo posto faccia quello che deve fare.
Ma torno a chiedere: gli altri giorni, c'è o meno il Tricolore esposto?
Se sì, che differenza fa lasciarlo anche oggi?
Se no, in che c###o di Stato viviamo?
Diciamola tutta: sono solo le polemicuzze usuali del politico di turno per tenersi buono il gregge elettorale, opportunamente amplificate dai media.
In questo tutto il mondo è paese, italiani o crucchi che siano.
Quanto alla bandiera imperiale, i sudtirolesi non hanno più alcun diritto di issare tale insegna; fin dai tempi in cui in massa tradirono la fedeltà agli Asburgo per il primo imbianchino di passaggio... del resto anche ideologicamente le posizioni della SVP sono molto più vicine a quelle nazional-socialiste che alle idee del vecchio impero.
Al limite, perciò, toccherebbe loro la svastica. L'aquila bicipite bisogna meritarsela!
Mandi.
Luigi