Una piccola soddisfazione

[wintergreen]

I francesi cercano sempre di comprare francese, ma non sono stupidi.
Per le loro truppe alpine hanno ordinato gli scarponi LOWA Cevedale (da 10.000 a 30.000 pezzi) che arrivano da GIAVERA DEL MONTELLO.
Sulla qualità non si discute.

[Alberto Marchesi]

Ogni tanto una buona notizia!!!

[Claudio Zanetti]

Bene è già un inizio.

[Claudio Zanetti]

Mi sono guardato in rete sul sito della Lowa i vari prodotti ed ho notato che le varie componenti dei Scarponi suola, tessuto, è tutta di fabbricazione italiana vibram ed gore-tex.
Ottimo,speriamo che ci siano altri eserciti interessati all'acquisto.

[wintergreen]

Nuova notizia, stessa origine:.
Sempre i francesi hanno ordinato da 100.000 a 300.000 paia di scarponi a una ditta tedesca.
Ma che suole usa?
Italianissime VIBRAM, inventate dal Signor VItale BRAmani di Varese.
Ogni tanto parlar bene dell'Italia....

[vito52]

Nuova notizia, stessa origine:.
Sempre i francesi hanno ordinato da 100.000 a 300.000 paia di scarponi a una ditta tedesca.
Ma che suole usa?
Italianissime VIBRAM, inventate dal Signor VItale BRAmani di Varese.
Ogni tanto parlar bene dell'Italia....

Le truppe alpine francesi - Chasseurs Alpins - sono mediamente molto ben equipaggiati, sopratutto per quel che riguarda i materiali tecnici alpinistici e scialpinistici; del resto hanno ottimi marchi francesi che anche a livello civile sono ai vertici delle categorie. Ho recentemente arricchito la mia collezione di sci militari con un paio di sci attualmente in uso agli Chasseurs, prodotti dalla Dynastar/Rossignol e marcati "Armée" e da scialpinista posso dire che sono di ottima qualità ed a mio avviso più performanti dei Silvretta in uso alle nostre TT.AA.
I loro scarponi da scialpinismo invece, almeno quelli che ho potuto vedere io, mi sono sembrati un po' datati e certamente inferiori ai pur mediocri e pesanti Nordica TR12 in uso agli Alpini.
A mio avviso comunque la grossa differenza fra noi ed i Francesi è che loro dispongono nella generalità dei loro reparti di materiale mediamente buono e spesso ottimo mentre i nostri reparti dispongono di materiale superlativo solo per piccole aliquote mentre nella media utilizzano dotazioni mediocri ed per certi casi anche scadenti qualitativamente. Ecco quindi che molto spesso tocca ai singoli provvedere a loro spese, vero BtgTolmezzo?

[btgtolmezzo]

Confermo che solo piccoli nuclei dispongono di materiale tecnico di buona qualità. Ho saputo che i nuovi scarponi da montagna hanno una durata molto lunga, 3 settimane e poi si stacca la suola!

[cavalli]

Confermo che solo piccoli nuclei dispongono di materiale tecnico di buona qualità. Ho saputo che i nuovi scarponi da montagna hanno una durata molto lunga, 3 settimane e poi si stacca la suola!

come quelli acquistati dalla protezione civile! come vedi non hai solo tu questi problemi.

[Luigi]

È ormai così in tutti gli ambiti, Andrea.

Forse ci sarà qualche eccezione a me sconosciuta, ma è quella che come al solito conferma la regola.
È proprio da questi piccoli aspetti - cose quotidiane e vicine a ognuno di noi - che si può afferrare in pieno la decadenza di una nazione che fu, se non grande, almeno dignitosa.

Chi ha avuto conoscenza e consapevolezza di cosa sia stata l'Italia, prima del 1992, è ormai come chi conobbe la douce France prima del 1789.
Ne portiamo con noi la dolcezza del ricordo, sapendo che è perduta per sempre nel grigiore sovietico in cui stiamo precipitando.

Mandi.
Luigi

[tracer]

Anche gli scarponi antinfortunistici forniti dalla mia azienda perdono le suole e senza preavviso ti trovi a camminare sul sottopiede (conoscenza diretta su due paia). Un collega ha dovuto usare un rotolo di nastro isolante per poter camminare ma comunque il piede era in ammollo. Sul web non si puo fare publicità negativa ma posso dirvi che la ditta fornitrice lavora in centro Italia. Sarebbe interessante sapere se anche quelle di esercito e protezione civile provengono dalla stessa ditta.
tracer

[Federico]

Ragazzi,

si chiama obsolescenza programmata.

Ci sono reparti nelle grandi aziende, che si occupano proprio di questo: fare in modo che il loro prodotto duri per un certo lasso di tempo, e non di più.

Esempio: la durata delle lampadine (parlo di quelle a filamento) un tempo duravano infinitamente di più di quelle recentemente uscite dal commercio.

Oppure: La Mercedes, quando ancora si badava alla sostanza, ai clienti che raggiungevano il milione di chilometri percorsi con la loro auto, regalava una stella a tre punte d'oro, il loro marchio. Ora se coi nuovi modelli superi indenne i 100.000 Km (o i due anni di garanzia...) sei fortunato...

Non vi sarà sfuggito, inoltre, che il processo di sempre più rapida obsolescenza dei prodotti che acquistiamo si è sviluppato parallelamente al totale cambio di paradigma sulle motivazioni di acquisto di un bene. Prima: la necessità di un mezzo di trasporto (restando nell'ambito automobilistico) durevole ed affidabile. Ora: che soddisfi le esigenze di immagine (a loro volta indotte) dell'acquirente.

Il tutto in un processo sempre più veloce...

Secondo alcuni il futuro nemmeno troppo lontano del mercato automobilistico sarà qualcosa di molto simile a quello delle stampanti: costano pochissimo ma le cartucce di inchiostro, carissime, durano altrettanto poco.

[axtolf]

Questo thread è talmente potente che ha fatto tornare Federico

[vito52]

Ragazzi,

si chiama obsolescenza programmata.

Ci sono reparti nelle grandi aziende, che si occupano proprio di questo: fare in modo che il loro prodotto duri per un certo lasso di tempo, e non di più.

Esempio: la durata delle lampadine (parlo di quelle a filamento) un tempo duravano infinitamente di più di quelle recentemente uscite dal commercio.

Oppure: La Mercedes, quando ancora si badava alla sostanza, ai clienti che raggiungevano il milione di chilometri percorsi con la loro auto, regalava una stella a tre punte d'oro, il loro marchio. Ora se coi nuovi modelli superi indenne i 100.000 Km (o i due anni di garanzia...) sei fortunato...

Non vi sarà sfuggito, inoltre, che il processo di sempre più rapida obsolescenza dei prodotti che acquistiamo si è sviluppato parallelamente al totale cambio di paradigma sulle motivazioni di acquisto di un bene. Prima: la necessità di un mezzo di trasporto (restando nell'ambito automobilistico) durevole ed affidabile. Ora: che soddisfi le esigenze di immagine (a loro volta indotte) dell'acquirente.

Il tutto in un processo sempre più veloce...

Secondo alcuni il futuro nemmeno troppo lontano del mercato automobilistico sarà qualcosa di molto simile a quello delle stampanti: costano pochissimo ma le cartucce di inchiostro, carissime, durano altrettanto poco.

Per rimanere in ambito automobilistico l'esempio più calzante è la ridotta durata delle batterie auto: sembra siano programmate per una vita utile di non più di due anni...

[Luigi]

Questo thread è talmente potente che ha fatto tornare Federico

Corriamo ad uccidere il bue grasso...

Bentornato Federico!

Mandi.
Luigi

[cavalli]

ben tornato Federico e Luigi "vecchi saggi" il fenomeno che cita federico me lo aveva spiegato un noto produttore di calzature allorquando feci presente che le calzature da lui fornite dopo due anni di vita si deterioravano anche se non usate in modo intensivo!