Mario 59
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Mezzi utilizzati anni 70/80 EI

Sempre alla ricerca di informazioni relative all'Esercito Italiano degli anni 70/80, chiedo ai frequentatori del Forum, se sono a conoscenza di quali fossero i mezzi utilizzati per il trasporto dei mortai pesanti da 120 mm nei Battaglioni Motorizzati e nei Battaglioni Alpini in vita in quegli anni.
Si usavano le AR o autocarri leggeri? Era possibile sparare direttamente da bordo dei mezzi (come avveniva dagli M106 dei Battaglioni Meccanizzati) di trasporto o bisognava mettere in batteria a terra i mortai?
In quegli anni, ai Battaglioni Alpini, vennero mai assegnati in organico mezzi sufficienti per il trasporto in toto del battaglione senza ricorrere ai mezzi degli Autoreparti di Corpo di Armata? E se si quando questo avvenne?
Ultima domanda, nelle Compagnie Genio Pionieri (poi Guastatori) delle Brigate Motorizzate ed Alpine erano presenti mezzi cingolati o solo mezzi ruotati.

Grazie per tutte le eventuali info.

Saluti a tutti.

Mario 59
1°San Giusto
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Re: Mezzi utilizzati anni 70/80 EI

Negli anni '70-80 al 1°San Giusto, battaglione motorizzato dove ho prestato servizio, la compagnia mortai aveva in dotazione gli ACL 75 e all'occorrenza gli ACM della CCS per il trasporto di uomini, equipaggiamento e armamento, allo stesso modo delle compagnie fucilieri. Le AR 76 venivano usate per ricognizione e altri servizi come le 59 che portavano però anche il cannone cc da 106 sr fino all'introduzione dei missili Milan. Non ero mortaista ma negli addestramenti del battaglione ho visto sempre i mortai schierati in batteria a terra, né ho mai sentito che AR e ACL fossero idonei a fare da piattaforma per queste armi. Delle tre compagnie fucilieri una era meccanizzata, quindi oltre agli M 113 per le squadre assaltatori aveva anche tre M 106 per il plotone mortai + 1 M 113 per il comandante del plotone. Normalmente tutti i mortaisti erano concentrati nella compagnia mortai perchè lì facevano l'addestramento per la scuola di tiro ma in caso di necessità i plotoni mortai da 81 sarebbero stati assegnati alle compagnie fucilieri mentre quelli da 120 sarebbero rimasti a disposizione del comando di battaglione o del gruppo tattico. Teoricamente in quegli anni questo organico doveva essere uguale per tutti i battaglioni delle brigate motorizzate ma non so se poi in pratica sia stato effettivamente così. Tieni anche conto che noi rispetto ad altri battaglioni motorizzati avevamo compiti un pò diversi. Da quanto so comunque una piccola componente meccanizzata a livello compagnia era presente anche nei battaglioni paracadutisti, non so se lo fosse anche in qualche battaglione alpino, al di là di occasionali addestramenti nell'ottica della polivalenza ma qui ci sarà qualcuno sicuramente più informato di me in tal senso.
1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"
Mario 59
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Re: Mezzi utilizzati anni 70/80 EI

Molto interessante l’informazione relativa alla componente mortai da 81 mm della compagnia fucilieri meccanizzata. Questa formula (tutti i mortaisti concentrati, per l’addestramento, nella compagnia mortai di battaglione) potrebbe spiegare il perché, all’epoca del mio servizio militare, dall’ottobre 79 all’agosto 80, presso il 28° Battaglione Bersaglieri “Oslavia”, nelle compagnie fucilieri (la mia 9^ “Leoni”, la 10^”Pantere” e l’11^”Lupi”) non ci fosse personale con l’incarico da mortaisti.
Considerando, come già detto in una precedente discussione, che presso il mio battaglione, erano presenti parecchi M113 in più rispetto a quelli normalmente utilizzati, mezzi che forse erano anche trasporta mortai, considerando che “La storia della dottrina e degli ordinamenti dell’esercito italiano” di Filippo Stefani li indica, nel 1975/76, in forza alle compagnie fucilieri e che la stessa cosa è indicata in “Quello che i russi già sanno e gli italiani non devono sapere”del 1983, si può pensare che, probabilmente, la stessa organizzazione ci fosse, almeno fino ad un certo periodo, in tutti i battaglioni dove convivevano le due tipologie d’armi.
Tu in che periodo hai svolto il tuo servizio militare?
Quali erano i compiti “un po’ diversi “ del 1° “San Giusto” rispetto ad altri battaglioni motorizzati?
Quello che so sul 1° “San giusto” è che doveva difendere con l’aiuto d’altri due battaglioni motorizzati (il 43°”Forli” e il 225° “Veneto”) normalmente tenuti in posizione quadro, Trieste e le zone circostanti.
Puoi parlarmi un po’ più dettagliatamente dei compiti previsti per il tuo battaglione in caso di guerra?
E ancora, mezzi ed armamenti che sarebbero stati utilizzati dal 35° e dal 225°, una volta completato il richiamo del personale, sai dove erano tenuti?
Per quanto riguarda un eventuale utilizzo di mezzi meccanizzati da parte di battaglioni alpini, l’unica informazione in mio possesso riguarda quello riportato da “Quello che i russi….”dove si parla di un’assegnazione di 39 VTT al Battaglione Alpini “Morbegno”della Brigata “Orobica” e d’altre assegnazioni a non meglio specificate unità analoghe, proprio per valutare la polivalenza di tale tipo d’unità. Comunque non so se tale assegnazione sia mai avvenuta.
Chi ha info su quest’argomento?
1°San Giusto
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Re: Mezzi utilizzati anni 70/80 EI

Ho prestato servizio al San Giusto dal giugno '81 al giugno '82 nella 2^cp assaltatori motorizzata. Penso,come hai detto tu, che in quel periodo in tutti i reparti i mortaisti fossero concentrati nella cp mortai anche se ogni cp fucilieri aveva in organico 1 plotone mortai da 81. So però che alcuni anni prima, nel '76-'77, gli addetti ai mortai da 81 stavano effettivamente nelle cp fucilieri, questo almeno nel mio reparto.
Per quanto riguarda i compiti operativi del 1°San Giusto se vai a pagina 23 della sezione Fortificazioni moderne di questo forum, trovi una discussione dal titolo" Per 230 A sul San Giusto" avviata una decina d'anni fa, in cui c'è anche un mio intervento che cerca di spiegare più in dettaglio la situazione; qualcuno lo ha poi riportato su Wikipedia con qualche modifica, e anche qualche imprecisione, nel paragrafo dedicato alla storia del reparto che parla della difesa di Trieste.
Comunque, in sintesi e nel periodo che ci interessa, i battaglioni motorizzati erano inseriti nelle varie brigate autonome dislocate lungo la penisola da nord a sud, con il compito di difesa territoriale e delle retrovie, prevedendo di spostarsi velocemente verso i punti interessati ad azioni di infiltrazione, incursione, aviosbarco nemico per contrastarle ed eliminarle. Il San Giusto invece, unico reparto del V° corpo d'armata a fisionomia motorizzata, aveva il compito di svolgere un'azione ritardatrice nei confronti delle colonne d'attacco del Patto di Varsavia dirette verso il carso triestino e la città, cercando di sfruttare al meglio le caratteristiche del territorio che ben si prestava ad azioni di agguato, di contrasto dinamico, combattimento nei centri abitati, svolte da piccoli gruppi di uomini con vasta dispersione sul terreno e all'occorrenza con la costituzione di alcuni caposaldi. Per questo motivo e per poter mobilitare velocemente i battaglioni quadro, il reclutamento veniva fatto su base locale e regionale. Dopo il 1986, con l'inserimento del battaglione nella brigata meccanizzata Vittorio Veneto, mantenendo sempre le stesse caratteristiche, doveva concorrere all'azione di frenaggio nell'ambito della grande unità.
Armi ed equipaggiamenti dei battaglioni quadro erano conservati principalmente nella caserma "Vittorio Emanuele III" sede del San Giusto a Trieste ma, come già detto in un'altra discussione, vi erano anche diversi depositi di armi nascosti dislocati in città. Fra gli equipaggiamenti in caserma vi era anche un certo numero di gommoni che dovevano servire per azioni di pattugliamento e intervento lungo la costa.
1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"

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