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pippobruco
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Re: Polemica

brisky ha scritto:Per non dire di un cameriere della Forst di Merano centro, "sappiamo che a Voi italiani il caffè piace caldo, siccome non riusciamo a garantire questo servizio, non lo facciamo del tutto" coerente e sincero... ma il "Voi italiani"... !!!
Poco lontano da Merano il caffè che ho bevuto era buono, una marca viennese.


Ognuno deve amare e proteggere il proprio territorio: è un pezzo di patria che ci è concesso (cultura, lingua, ecc. ecc.). E ognuno deve saper apprezzare il buono degli altri.
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wintergreen
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Re: Polemica

Il problema non è il caffè è il "Voi italiani".
Loro che sono?
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brisky
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Re: Polemica

appunto il "Voi italiani"... perchè del caffè di Merano, Bolzano, o altrove, dipende se lo sai fare bene o meno, e come tieni la macchina. E ho apprezzato comunque la sincerità di non saper mantenere il servizio all'altezza di evitare a priori di portarti un caffè freddo...
però se tu, dici a me "Voi italiani" è chiaro che tu non ti senti italiano...
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Re: Polemica

è una cosa risaputa! basta non dargli corda. ricordiamoci che nessuno al termine del 1° conflitto gli ha chiesto se volevano restare nel regno d'italia!!
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Franz
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Re: Polemica

C'è da dire una cosa, quì nel linguaggio comune chiamiamo tedeschi gli altoatesini (sudtiroler) di lingua tedesca eloro ci chiamano italiani, i tedeschi della germania li chiamiamo gialli o Pifke per non confonderli con i locali.
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Re: Polemica

wintergreen ha scritto:Il problema non è il caffè è il "Voi italiani".
Loro che sono?
Tirolesi, ovvero una delle varie etnie che compongono l'area "germanofona" (o meglio, quanto dell'area germanofona rimane dopo le crudeli mutilazioni successive al 1945).
E poi sono ovviamente "cittadini italiani".
Ma certo non "italiani", quindi quel "voi italiani" è corretto e non rappresenta un problema.
A meno di non confondere ancora una volta, come generalmente accade, realtà diverse quali "Governo", "Stato", "Nazione" e "Patria" in un calderone unico.

Per altro il problema del caffè (questo sì reale) è uno dei più gravi di Bolzano, in quanto unisce fraternamente altoatesini e sudtirolesi.
Infatti anche nei bar "italiani", dopo le 23.00, era quasi impossibile trovare una macchina accesa.

Ho letto i varî interventi, e mi sembra sia rimasto dietro le quinte - come quasi sempre accade quando si parla dell'Alto Adige/Sudtirol - un fatto non piccolo.
Alla fine degli anni Trenta i rispettivi governi italiano e tedesco del tempo, governi pienamente democratici e legali, stipularono un accordo che aveva l'intenzione di risolvere una volta per tutte la questione. Ai cittadini italiani di etnia tedesca venne sottoposta un'alternativa: o si rimaneva nel Regno d'Italia, accettando l'italianizzazione, o ci si trasferiva nel territorio del Reich, diventando cittadini tedeschi (mi sembra fra l'altro, anche se non ne sono certo, con incentivi economici da parte italiana).
Alcune centinaia di migliaia di sudtirolesi optarono per il trasferimento, salvo poi ritornare nei vecchi territorî quando arrivò la catastrofe.

Questo fatto squalifica fin alla radice qualsiasi tipo di rivendicazione o protesta, e rende privo di alcun spessore il tentativo di rimanere tirolesi nello Stato italiano, riducendolo a mero folklore, come lo sono i pantaloni di pelle o le vie col doppio nome.
Avendo rinnegato nei fatti la loro Patria, abbandonandola per accettare di seguire il primo dittatore plebeo che garantisse loro di poter parlare il tedesco, i sudtirolesi hanno perso il diritto a difenderla. In ben altro modo si comportarono altre popolazioni tedesche, come i Prussiani dell'est, gli Slesiani o i Sudeti, sterminati a milioni fra il 1945 ed il 1948, o gli stessi berlinesi, che sotto il giogo sovietico furono i primi a ribellarsi (fatto ovviamente dimenticato, visto che di solito si citano i fatti ungheresi del '56 come "primogeniti").

Ma il tradimento delle genti tirolesi non fu solo questo.
All'atto della proclamazione della Repubblica austriaca, nel 1918, esse furono le uniche fra tutti i popoli dell'Impero a rinnovare l'impegno di fedeltà nei confronti della Casa d'Asburgo, inviando come pegno un anello a Sua Maestà Carlo I.
Vent'anni dopo se ne erano evidentemente già dimenticati, seguendo le fole del pifferaio di Hamelin che gli Asburgo non avevano nemmeno voluto come loro soldato (quando fino agli ultimi giorni dell'Impero vi fu invece un Montecuccoli negli alti gradi militari asburgici).
E come recita l'Edda poetica:

"... non prestare giuramenti
che non siano veritieri.
Terribili sventure colpiscono il fedifrago.
È sciagurato chi manca alla parola"


Per questo il vero segno di Roma che opprime l'anima della Bolzano tedescofona non è il pacchiano monumento alla Vittoria, ma sono le parole immortali di Virgilio che campeggiano poco indietro:

"... tu regere imperio populos, Romane, memento
(hae tibi erunt artes), pacique imponere morem,
parcere subiectis et debellare superbos"


Il nazionalismo demente che affligge molti sudtirolesi è, perciò, l'espressione visibile della macerazione che li consuma dentro per la duplice colpa commessa, nei confronti della Patria e dell'Imperatore.
Sono un po', se vogliamo, nella situazione dei Morti sotto la Montagna de Il signore degli anelli. Speriamo che anche loro riconoscano il Sovrano, quando tornerà, trovando finalmente pace.
Nel frattempo bene ha fatto il Bassano a marciare su Bolzano con la baionetta inastata (sottolineo: inastata, non innestata come scrivono i giornalisti. Le piante si innestano, le baionette si inastano).

Mandi.
Luigi

P.S.: Brisky, la prossima Adunata dovrebbe essere a Piacenza, e quindi niente "gnocco fritto". Se vuoi il gnocco fritto devi passare l'Enza ed entrare in Romagna. Qui nelle vecchie terre ducali siamo abituati diversamente :-k

A proposito: non è corretto parlare di "Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla", perchè Guastalla venne ceduta al Ducato di Modena prima dell'arrivo dei massoni piemontardi.
Quindi o si accetta la visione storica, ed allora è "Ducato di Parma e Piacenza", o si accetta il punto di vista dinastico, e allora S.A.I.R. l'erede al trono della Casa d'Asburgo è "Duca di Parma, Piacenza, Modena e Guastalla".
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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sesule
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Re: Polemica

Luigi, una cosa è certa, a prescindere dal condividere o meno le tue opinioni in ogni tuo intervento si pssono imparare un sacco di cose nuove e mai, comunque, banali.
Alpino Savorgnani Sandro
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wintergreen
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Re: Polemica

La valutazione del numero dei partecipanti è SEMPRE lasciato alla discrezionalità di chi la fa.
Questo vale non solo per l’adunata ANA, ma anche per le manifestazioni politico/sindacali, sportive o religiose.
Un esempio alcuni giorni fa a Bergamo è stata organizzata una manifestazione per una squadra calcistica locale (non dico il nome per non fare pubblicità)
Partecipanti
- Eco di Bergamo 3.000
- Bergamo news quasi 4.000
- Giornale di Bergamo 10.000.
Tra le prime due c’è una differenza comprensibile, ma la terza è addirittura il triplo.
Come sono stati fatti i calcoli? Probabilmente con il pallottoliere.
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Hellis
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Re: Polemica

Leggere il compagno Luigi (maglietta rossa alla riscossa) è sempre un piacere. Comunque vorrei precisare che la Romagna inizia ben più in là dell'Enza, li è ancora Emilia. Ma la patria del gnocco fritto si ferma all'Enza per davvero; qui da noi è 'torta fritta'.
Adunata Vecio.it 2013 nel giardino di Luigi, dove intavoleremo un dibattito sul tema 'il Ducato di Parma e piacenza (in second'ordine)'
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Giamberto
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Re: Polemica

Complimenti a vecio.it
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Giamberto - Alpino lo sono diventato
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ziode
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Re: Polemica

dato che Franz nella foto di gruppo era distratto ... eccolo in tutto il suo splendore ... :D con due amici che non sono alla sua altezza ... :lol:
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un abbraccio alpino
Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono.
(Voltaire)
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Re: Polemica

Hellis ha scritto:Leggere il compagno Luigi (maglietta rossa alla riscossa) è sempre un piacere. Comunque vorrei precisare che la Romagna inizia ben più in là dell'Enza, li è ancora Emilia. Ma la patria del gnocco fritto si ferma all'Enza per davvero; qui da noi è 'torta fritta'.
Adunata Vecio.it 2013 nel giardino di Luigi, dove intavoleremo un dibattito sul tema 'il Ducato di Parma e piacenza (in second'ordine)'
C'è chi è compagno dentro, e chi ha i compagni dentro. Dentro casa mentre lui è all'Adunata, a domandarsi perchè la moglie non risponda al telefono.
Recita del resto una famosa massima di Lenin, fatta sua anche dal nostro lodevole Monti: "Quello che è mio è mio, e quello che è tuo è un po' anche mio".
In ogni caso ripeto: la Romagna inizia sull'Enza allo stesso modo per cui la via Emilia inizia a Piacenza.

Passando ad argomenti più lievi, sono ammirato dall'ottimismo con cui dai per certa l'Adunata del 2013.
Considerando l'attuale situazione, non solo italiana, io mi permetto qualche dubbio in proposito. Basta ad esempio una conoscenza superficiale della storia del XX secolo per capire cosa bisogna aspettarsi, quando uno Stato accomuna una parte della sua popolazione a zecche, pidocchi e pulci: il passo successivo è la disinfestazione da questi parassiti.
Ovvero, per dirla con Kissinger, bisogna essere sordi per non sentire rullare i tamburi di guerra.

Comunque nel caso il "giardino", chiamiamolo così, potrebbe anche esserci. Con tanto di dibattito e catasta di legna stagionata (per gli eretici, non per le salamelle).
A tuo carico il Lambrusco per lavarsi i piedi e lo spartito de "L'Internazionale".

sesule ha scritto:Luigi, una cosa è certa, a prescindere dal condividere o meno le tue opinioni in ogni tuo intervento si possono imparare un sacco di cose nuove e mai, comunque, banali.
Ancora due anni fa ti avrei mandato i secondi per una frase del genere.

Ai reazionarî si può dire di tutto - come dimostra questo forum - ma non che diffondano "opinioni", del tipo "la Juventus è peggio dell'Inter" o "la Lega è meglio del PD". Un vero reazionario si picca infatti di essere realista, ovvero di mettere semplicemente in fila i fatti e trarne le conclusioni; adeguando quindi le sue idee alla realtà, e non viceversa (comunque grazie per il segno di stima, anche se lo scambierei subito, insieme agli altri ricevuti, per l'unico che mi interessasse davvero, e che ovviamente non è arrivato).

A dirla tutta, ancora due anni fa al mio intervento sarebbe seguita una valanga composta da pagine e pagine di discussioni fulminanti.
Avrebbero scambiato idee e battute tanti amici che ora non scrivono più, o quasi più: Federico, Stinger51, Bricchetto, Rinaldo, Pierpa, Nicola, Beppe, Abbadia, Jolly46, Lorenzo... lo stesso Hellis, altro che due frasette stitiche e stop...

Dimostrazione questa di come Wintergreen si sbagliasse, secondo il costume suo, quando attribuiva a me il merito dell'avizzimento del forum. (:zzz:)

Mandi.
Luigi
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Re: Polemica

LUIGI, SEI UN GRANDE!!!!!!!!!
Ormai è’ chiaro che senza di me non puoi più vivere!!!!!!!!!!
Anche quando c’entro come i cavoli a merenda riesci a coinvolgermi!!!
Quando mai ho detto qualche cosa che potesse motivare la tua frase
**
Dimostrazione questa di come Wintergreen si sbagliasse, secondo il costume suo, quando attribuiva a me il merito dell'avizzimento del forum.
**
Ti prego, rileggi bene il mio intervento del 22 dicembre scorso, dicevo quello che TU, logicamente con uno stile più profondo, fai presente adesso e sottolineavo soltanto la mancanza del tuo ”pepe”.

****
MI MANCA LUIGI
Avvicinandosi il fine anno ho fatto qualche riflessione sul foro e ho notato che vi è stato un crollo degli interventi, a parte la sezione fortificazioni che continua a presentare delle simpatiche sorprese.
Ma quello che mi manca è il pepe che, fino a maggio, aveva contraddistinto tante discussioni. Quindi mi sono accorto che MI MANCA LUIGI: non condividevo il 99,9% delle sue posizioni e spesso non mi piaceva il suo tono, ma era bello poter affrontare tanti argomenti.
Spesso la mancanza di un avversario si sente di più di quella di un amico!
****
PS
Mi ero ripromesso di non rispondere più a Luigi, anche se, sottoscrivendo in pieno quanto scritto da Sesule, mi fa piacere leggerlo. Ma, in questo caso sono coinvolto direttamente. Chiedo venia a chi ne fosse tediato.
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Re: Polemica

Molto in breve, io l'ho trovata una adunata come le altre. In senso positivo, ovvero non ho avuto particolari difficoltà a muovermi, parlare con la gente, trovare di che nutrirmi e dissetarmi, anzi.
Certo si notava la differenza tra alcuni negozi che esponevano la bandiera italiana e alcuni che proprio stonavano per non averla messa, ma sinceramente la cosa non mi ha dato particolare fastidio, ognuno è libero di fare quello che vuole.
Le polemiche pre adunata sono rimaste per quanto mi riguarda, delle sterili polemiche anche durante e dopo l'adunata.

In cittadella militare ad esempio ho notato molta più gente senza il cappello alpino che a Torino e parlando con i visitatori molti erano locali venuti per curiosità.
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Re: Polemica

Luigi ha scritto: In ogni caso ripeto: la Romagna inizia sull'Enza allo stesso modo per cui la via Emilia inizia a Piacenza.
Tecnicamente i confini orientali dell'Emilia sono posti dal Reno e dal Sillaro. Che poi già questa cosa di volerci per forza dividere dalla Romagna non mi va giù.


Luigi ha scritto: Passando ad argomenti più lievi, sono ammirato dall'ottimismo con cui dai per certa l'Adunata del 2013.
Non ti facevo superstizioso: vai tranquillo che quella dei Maya è una balla colossale. Il prossimo anno siamo a piasensa.

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