Ricordate il mio dilungato battibecco con Mauro, Luigi, Massimo circa le manifestazioni dei pacifisti della scorsa primavera?
Ecco, vi riporto ciò che ho letto circa le Adunate degli Alpini, scritto da una persona che il militare lo ha fatto ed è politicamente non schierata.
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Talebanizzazioni: i raduni degli alpini
Dopo l'Eta, ecco cosa sciogliere per un Europa migliore
4 ottobre 2002
Contenuti:
dio: 2%
patria: 2%
alcol: 96%
humor: 0%
Se, rincasando nel cuore della notte, vi imbattete in quindici ubriaconi urlanti accampati sul vostro giardino di casa, non ci pensate due volte e chiamate il 113.
Ma prima di farlo controllate bene. Se oltre al vostro giardino troverete invasi tutti i parchi gioco, i marciapiedi e perfino le aiuole spartitraffico, badate, chiamare il 113 vi varrà soltanto una sonora reprimenda.
Essi non sono dei chiassosi ubriaconi urlanti, sbracati e fanfaroni.
Essi sono dei chiassosi ubriaconi urlanti, sbracati e fanfaroni alpini. Che a quanto pare, è tutta un'altra cosa.
Altro che G8! Il vero orrore, per una città , è ospitare l'annuale raduno di questi umanoidi. Costoro calano a migliaia, come cavallette, a bordo di auto, camion, moto e qualunque altro mezzo, purché sovraccarico dei peggiori vini e dei più letali insaccati.
Invece di essere cacciati dall'esercito in divisa antisommossa, essi vengono accolti come eroi e benefattori, simbolo di un'Italia piena di valori: il coraggio, la solidarietà , la memoria storica.
Stronchiamoli uno a uno.
Il coraggio. Tra le decine di migliaia di avvinazzati col cappello, ne rimangono oggi forse una dozzina che hanno combattuto la guerra. Il resto dell'orda ha fatto il servizio militare, quivi distinguendosi per valorosi gavettoni e coraggiosi atti di nonnismo: in dieci contro una recluta, costretta a fare le brande e a mettersi sull'attenti in camerata.
La solidarietà . A parte qualche raro idealista (ce ne sono anche lì), disposto a regalare qualche ora del suo tempo conto terzi, la stragrande maggioranza è solidale solo con il proprio scaglione; sopportano a malapena quelli del successivo e considerano burbe, anche a cinquant'anni suonati, chi ha cominciato il militare sei mesi dopo. Per il resto, la solidarietà è un concetto che lasciano volentieri a chi ha fatto il servizio civile (imboscati secondo loro), che hanno perso tempo assistendo qualche anziano invece di proteggere i confini dall'invasione degli austroungarici.
La memoria. Tra queste migliaia di nasi arrossati e menti annebbiate la memoria storica si limita alle avventure dentro una triste caserma nel Bellunese: quella volta che Pedron è scivolato nei cessi e la celebre reprimenda del capitano Bugliasca. Della Storia con la esse maiuscola costoro non ne hanno nemmeno il vago sentore. Provassero a studiarla, ai raduni ci andrebbero sì, ma con le molotov al posto dei bottiglioni.
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Ovviamente dissento da tutto in toto, però il punto non è questo.
Il punto, e ritorno sulla vecchia questione, è rispettare le idee degli altri, anche se a volte provocano qualche inconveniente a noi.
L'autore dello scritto pensa al suo giardino, pensa solo a se stesso e ai minimi disagi che un'Adunata comporta. Non si immagina lontanamente di calarsi nei nostri panni, e non dico provare, ma comprendere la gioia che un Alpino trova in un'Adunata.
L'atteggiamento dell'autore è identico a quello che alcuni di voi avevano adottato nei confronti dei manifestanti.
Il rispetto per noi stessi e per gli altri consiste anche nel capire punti di vista differenti (cosa che l'autore dello scritto sopra non fa)
Ciao a tutti e buon week end