Ma guarda un po' se non era il momento migliore per rendere nota questa notizia:
Il generale assolto per le spigole
“Sull'aereo per motivi istituzionali”
Corte dei conti: cade l'accusa di danni erariali per Speciale
ROMA — Per quella storia del pesce, delle spigole, trasportate alla scuola alpina della Guardia di Finanza di Pedrazzo, al passo Rolle, da un ATR 42, e per la polemica furibonda che ne seguì (tra il 2007 e il 2008) con l'allora sottosegretario del governo Prodi, Vincenzo Visco, il generale Roberto Speciale ha dovuto abbandonare il Comando della Guardia di Finanza. Ed è finito sotto inchiesta (penale, che è ancora in corso) e contabile (per danno erariale, quantificato dall'accusa in 28 mila euro). Ma da quest'ultima accusa è stato prosciolto il 30 luglio dalla Corte dei Conti. A darne notizia è stato il quotidiano Alto Adige .
«Finalmente un po' di giustizia» ha commentato a caldo Speciale, che ora è un senatore del Pdl, «perché io non avevo niente da rimproverarmi in quella storia e aver fatto trasportare il pesce agli allievi finanzieri era stato veramente solo un gesto di affetto per loro, che con me si erano lamentati, sia pure scherzosamente, della qualità del cibo». Poi, quasi incredulo, l'ex generale ha aggiunto: «Speriamo che sia vero». Ad essere vero, è vero, anzi verissimo. Tanto che la Sezione giurisdizionale regionale per il Lazio presieduta da Mario Ristuccia (giudice relatore M. Teresa Docimo) ha deciso che a Speciale e agli altri ufficiali accusati dalla Procura vengano liquidate le spese sostenute per il giudizio.
Innanzitutto i giudici contabili hanno stabilito che l'uso dell'aereo è avvenuto «per motivi istituzionali». E «non è determinante la presenza di alcuni familiari al seguito per escludere il carattere istituzionale di un soggiorno del comandante generale del corpo in una scuola alpina della Guardia di finanza, oltretutto se si considera che questo soggiorno era collegato ad una visita del Capo dello Stato». Quanto a quella che i giudici definiscono «la consegna del carico ittico», la Corte dei Conti afferma che «può ritenersi del tutto plausibile — e comunque rientrante nella discrezionalità del Comandante — la circostanza di un «omaggio » alimentare agli allievi della Scuola Alpina. Non si tratta di interesse «privato» (tanto più che quel pesce il comandante lo fece consegnare prima di ripartire lui stesso alla volta di Roma e quindi neppure l'assaggiò), ma di un «gesto del comandante diretto a migliorare la qualità della vita di alcuni suoi sottoposti».
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Sbaglio a suo tempo si era anche parlato di cene ad uso proprio del Generale e dei suoi amici/ospiti?
Alla luce di questi rilievi mi pare proprio che tutta la faccenda assuma altri toni ed altre responsabilità .